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Autore: Shine_    29/05/2013    7 recensioni
[Continuo di Car wash, Ziam, menzioni Larry e Nosh]
Settembre e Liam si ritrova a lavorare al solito bar tra un corso ed un esame. Un ragazzo di diciassette anni che gli insegna a non abbandonare i suoi sogni.
Dal testo:
- Non ci credo.- lo fissò confuso e lui continuò. - Non ci credo che non hai un sogno nel cassetto. Ce l’hanno tutti.- si staccò dallo schienale intrecciando le dita di fronte al suo viso.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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Teach me how to dream

 

{A tutte le meraviglie che sono arrossite con Zayn e hanno sognato un Liam a petto nudo.
Il continuo di Car wash è tutto per voi.
Grazie <3

 

«And when I turn out the lights

I turn to you for my inspiration

Long as we're together

You and me

We're gonna dream forever»

- Teach me how to dream, Robin McAuley

 

 

 

 

 

 

Liam sospirò passando lo strofinaccio sul bancone del bar; era appena iniziato il mese di settembre e con questo erano arrivati anche i nuovi corsi da seguire all’università e i turni al solito bar all’angolo della via.

Sentì il campanello che avvisava dell’ennesimo cliente di quel pomeriggio ma non gli prestò troppa attenzione, occupato a pulire i bicchieri e a rimetterli al loro posto.

- Ciao Liam!- sentì quasi gridare nel suo orecchio da una voce sconosciuta, sollevò lo sguardo ed incrociò due occhi verdi luminosi ed un enorme sorriso divertito.

- Ciao..- ricambiò il saluto tutto concentrato a collegare un nome a quel viso per nulla familiare

- Sono Harry.- ricominciò subito quello sempre più divertito - e questo è Zayn, ma lo conosci già.- il ragazzo moro che aveva passato tutta l’estate a farsi lavare la macchina spuntò da dietro la spalla del riccio con un sorriso imbarazzato e le guance tutte rosse.

- Ah, quindi sei tu il famoso Harry.- riprese Liam per togliere dall’imbarazzo quello che sembrava volersi scavare una buca a terra.

- E tu sei il famosissimo Liam.- ridacchiò l’altro ignorando la gomitata del moro che non sfuggì a Liam.

- Proprio io.- scherzò appoggiando le mani sul bancone di legno protendendosi verso di loro. - Posso esservi d’aiuto? Volete ordinare qualcosa?-

Prima che il riccio potesse pronunciare una sola parola Zayn gli fu addosso coprendogli la bocca con le mani.

 - A-a-andiamo a.. andiamo a sederci.. al tavolo.. vero, Harry?- balbettò sempre più rosso lanciando un’occhiata all’amico che valeva mille parole.

Li osservò sorridendo mentre si allontanavano e si sedevano in un tavolino all’angolo, quell’Harry che continuava a ridere e a bisbigliare cose che facevano arrossire sempre di più il moro.

- Ciao Liam.- lo salutò di nuovo con un sorriso divertito quando si avvicinò al loro tavolo con un blocco di carta in una mano e una penna nell’altra.

- Strano trovarti qui, non l’avrei mai detto.- continuò a scherzare facendo sbuffare il ragazzo sedutogli accanto.

- Ci lavoravo anche l’anno scorso per pagare le rette dell’università.- spiegò tranquillamente con un sorriso lanciando un’occhiata al moro che si abbassò sempre di più nascondendosi quasi sotto al tavolo.

- Zaaaay! È proprio un  bravo ragazzo, come direbbe tua mamma.- scoppiò a ridere attirando le occhiate curiose degli altri clienti.

- Detto tra noi, non vede l’ora di conoscerti.- inarcò un sopracciglio divertito quando quello Zayn si lanciò sul suo amico cercando di chiudergli la bocca.

-Lui..- continuò a fissarli mentre il riccio mordeva la mano all’altro per parlare. Proprio due adolescenti casinisti. -..parla solo di..te..quand’è il matrimon..-

- Possiamo ordinare?!- esclamò quello che era completamente rosso e cercava di combattere contro al riccio che gli scombinava i capelli ridendo.

- Certo, dimmi pure quello che vuoi.- lo fissò giocando col tappino della penna pronto a scrivere qualsiasi cosa.

- Avanti, Zay, digli cosa vuoi.- s’intromise Harry con un ghigno dando una gomitata al ragazzo che sembrava sull’orlo di una crisi isterica.

- Coca Cola, solo quello.- lo guardò ancora un secondo sorridendogli per poi scrivere quello che aveva ordinato.

- Un frullato, come quelli che fate sempre voi.- si unì subito l’altro. - Senti ma Louis..-

- Louis non ha mai lavorato qui, Harry. Dovresti saperlo che è uno scansafatiche.-  calcò sul suo nome con un sorrisetto divertito quando finalmente riuscì a far arrossire il riccio.

- No, lo so ma.. aveva detto che sarebbe passato e..- annuì infilando il blocchetto in tasca consapevole di avere due occhi marroni puntati sul suo viso.

- Se l’ha detto a te vorrà dire che passerà, no?- lo interruppe spostando lo sguardo sul moro che arrossì abbassando gli occhi sul tavolo.

Si avvicinò al bancone preparando il frullato e rischiando di rovinare tutto quando Tess  gli pizzicò un fianco ridendo.

- C’è il ragazzino con l’amichetto di Louis che ti ha fissato il sedere per tutto il tempo.- si allontanò con uno scatto quando sentì la mano del ragazza dargli una pacca leggera.

-Hai sentito Danielle?- annuì mettendo sul vassoio il bicchiere di coca cola e il frullato.

- Troppo impegnata con la compagnia di ballo per parlare con me.- fece spallucce e tornò al tavolo dove i due ragazzi lo aspettavano, il moro che continuava a fissare il riccio pregandolo quasi di non parlare.

- È la tua ragazza?- appoggiò i due bicchieri davanti ai ragazzi scuotendo il capo.

- Tess non è proprio il mio tipo. E sono single.- rispose facendo un occhiolino al diciassettenne che stava bevendo ed iniziò a tossire diventando tutto rosso.

- Ma Louis mi diceva sempre che avevi..- guardò preoccupato Zayn che si stava asciugando gli occhi lucidi e faceva dei segni con la mano per rassicurarli.

- Avevo una ragazza ma son passati anni, lei è partita per l’Europa ad inseguire il suo sogno e io son rimasto qui. La sento ogni tanto ma..- strinse le dita sul vassoio dietro la schiena sorridendo teneramente al ragazzo che lo stava fissando di soppiatto e che arrossì concentrandosi di nuovo sulla bibita.

- Non è più la stessa cosa.- fece spallucce e poi non riuscì a fermarsi e scompigliò i capelli neri del ragazzo che arrossì ancora di più spalancando gli occhi.

- Posso portarvi dell’altro?- domandò poi rivolgendosi al riccio notando come l’altro avesse perso momentaneamente l’uso del linguaggio.

- Al mio amico servirebbe dell’ossigeno.- ridacchiò con Harry accarezzando ancora una volta i capelli morbidi di Zayn e poi si allontanò con il sorriso sulle labbra, Tess che gli mostrava due dita in segno di vittoria.

 

 

 

Erano passate due ore e stava pulendo i bicchieri con lo strofinaccio, spostò di nuovo lo sguardo sul tavolo all’angolo trovandoci ancora quel ragazzo di diciassette anni intento a disegnare tutto concentrato. Harry che l’aveva abbandonato ore prima uscendo a braccetto con un Louis tutto sorridente.

Pulì il bancone e poi si avvicinò a lui trovando conferma di quanto aveva pensato. L’ultima volta che l’aveva visto era stato fin troppo modesto parlando della sua vena artistica, aveva un vero e proprio talento.

- Sono stupendi, lo sai?- lo vide irrigidirsi e cercare di coprire il foglio dove stava facendo chiaramente un suo ritratto. Si era sentito osservato tutto il tempo perché quel diciassettenne lo stava studiando per disegnarlo?

- G-grazie.. non sono tutto questo..- mosse la mano velocemente sedendosi sul divanetto accanto a lui e gli rubò l’album sfogliandolo.

- Perché non vuoi continuare? Sei davvero bravo.- gli lanciò una veloce occhiata fissando poi meravigliato l’incastro tra quelle due mani, le linee delicate tracciate con la matita.

- Non è che.. è uno stupido sogno che non ha senso.- lo guardò quasi deluso mentre rimetteva via tutto velocemente.

- I sogni non sono mai stupidi.- borbottò alzandosi per pulire gli altri tavoli sentendo l’occhiata del moro sulla schiena.

 

 

 

- Liam?- sollevò lo sguardo dalla rivista che stava leggendo e sorrise al ragazzino che spostava il peso del corpo da un piede ad un altro.

- Volevo scusarmi per prima.- prese il foglio che gli porgeva ed allargò ancora di più il sorriso.

Era lo stesso abbozzo sui cui stava lavorando prima: Liam che puliva i bicchieri con uno sguardo pensieroso. E poi la dedica “al barista più sexy di tutta Houston”.

- Quando diventerai un pittore conosciuto dovrai passare da questo bar e dovrai lasciarmi i tuoi quadri più belli.- disse deciso guardando Zayn negli occhi che arrossì e si grattò il collo.

- Non è che..-

- Lo diventerai, fidati. Alcune persone son fatte per sognare in grande.- lo interruppe con il sorriso sulle labbra.

- E tu?- s’indicò con un sopracciglio corrugato. - Sì, tu pensi di rimanere qui dentro per sempre?- allargò le braccia con una smorfia.

- Ci son persone che, al contrario, non possono farlo.- fece spallucce guardando curioso il ragazzo che prendeva posto sulla sedia di fronte a lui.

- Non ci credo.- lo fissò confuso e lui continuò. - Non ci credo che non hai un sogno nel cassetto. Ce l’hanno tutti.- si staccò dallo schienale intrecciando le dita di fronte al suo viso.

- Puoi anche non crederci ma è la verità. Ci sono persone..- s’indicò con un sorriso triste. - .. che li hanno messi da parte molto tempo fa.-

- Posso aiutarti a sognare di nuovo.- scosse il capo ridendo quando sentì la frase pronunciata con così tanta enfasi da un semplice ragazzo di diciassette anni.

- Posso farlo, Liam.- si avvicinò con il volto vedendolo indietreggiare ed arrossire, la luce di decisione negli occhi che però non andava via.

- E come pensi di riuscirci? Non puoi crearmi un sogno dal nulla se..- riprese a parlare bloccandosi quando il moro si alzò e gli sorrise vittorioso.

- Troverò un modo.- scosse ancora la testa divertito dalle strane idee dell’adolescente e riportò lo sguardo sul disegno che stava appoggiato sopra alla rivista.

- Sai che esistono anche persone che nascondono i loro sogni perché hanno paura di non poterli raggiungere mai?- guardò il ragazzo negli occhi e fece spallucce.

- Mi ripeterò ma non tutte le persone son fatte per sognare.- insistette alzandosi in piedi ed incrociando le braccia al petto sfidandolo con lo sguardo.

- E tu vuoi essere quel tipo di persona che si piange addosso per tutta la vita?- lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi vedendo il sorrisetto dell’altro ricomparire.

- Pensaci e ci si vede, Liam.- gli fece un cenno con le dita e lo seguì con lo sguardo fin quando non lo vide sparire oltre la porta.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Liam picchiettò la matita sulla scrivania cercando di concentrarsi sul volume di economia ma gli schiamazzi delle sue sorelle riunite nella camera accanto a commentare il film dell’attore preferito rendevano tutto molto più difficile.

Si passò una mano tra i capelli grugnendo infastidito all’ennesimo gridolino eccitato.

Era la quarta volta in venti minuti che andava da loro e chiedeva, gentilmente, di chiudere le loro boccacce da anatre perché lui si stava preparando per un esame. E non era nemmeno così semplice da preparare.

- Liaaam!- iniziò a sbattere forte la testa sul legno sentendo il bisogno improvviso di piangere dalla frustrazione. Un giorno, non chiedeva molto, un giorno in cui dovevano fingere che non esistesse.

- C’è Louis al telefono!- chiuse il volume enorme producendo un tonfo e liberando degli acari di polvere, si alzò dalla sedia facendola stridere contro al parquet e scese velocemente le scale imbestialito.

- Che vuoi?- rispose irritato prendendo la chiamata

- Non indovinerai mai chi è entrato in questo momento in casa di Harry.- strinse il telefono tra le mani tentato di sbatterlo contro il muro.

- Sto cercando di studiare, Louis. Studiare!- ringhiò sentendo la rabbia salire sempre di più quando l’altro iniziò a cantilenare - Indovina, indovina. Non indovinerai mai, mai, mai.-

- Non vengo a casa tua per spiare quel ragazzino di cui sei innamorato.- replicò freddo battendo il piede nudo sul tappeto.

- Innamorato? Io?-

- Fai un piacere al mondo e parla con lui invece di scopare solamente.- continuò con lo stesso tono deciso a tornare il più in fretta possibile in camera. Sentiva già la voglia di studiare diminuire notevolmente. - Almeno la smetti di spiare qualsiasi essere che respira che varca la soglia di casa sua.-

- C’è quel ragazzino, Zayn.. e quei due non sono solo amici, te lo dico io.-

- Louis.- gemette massaggiandosi le tempie. - Non vengo da te per spiare il vicino di cui sei geloso ed innamorato marcio. Risolviti da solo i tuoi problemi.-

Stava per riattaccare, stava per farlo sul serio ma poi.. - Lìlì. Mi sento sempre così solo e vuoto quando lui si porta qualcuno a casa sua.-

- Dammi dieci minuti e sono da te.- riagganciò ignorando tutti i ringraziamenti dell’altro, corse in camera indossò una maglietta a caso e un paio di jeans e prese le chiavi della macchina sbuffando infastidito per l’ennesima giornata di studio rovinata.

 

 

 

 

 

 

- Perché dobbiamo andare da loro e chiedere del sale?- domandò guardando l’amico agitarsi per la stanza mentre lui se ne stava comodamente sdraiato sul divano mangiando delle patatine.

- Perché è quello che succede sempre nei film.- concentrò di nuovo la sua attenzione sulla partita di football che stavano trasmettendo in tivù ed ignorò completamente il ragazzo disperato che spostava le tendine dalla finestra per controllare l’altra casa.

- Perché non fai irruzione da lui e t’inventi un incendio?- scoppiò a ridere da solo per il suo scherzo e si trovò a terra con la faccia contro il tappeto.

- Prenditi gioco del tuo migliore amico disperato e  nel frattempo il tuo Zayn..-

- Mio Zayn? Stai prendendo qualche strana medicina perché  non ti ho mai detto niente di..-

- Ho i miei informatori, Liam.- si sdraiò di nuovo sul divano agitando una mano per zittirlo.

- Tutto quello che vuoi.- mormorò guardando il giocatore col numero 13 correre e correre arrivando alla fine del campo.

- Idioti. Dovevano bloccarlo prima quando..- si lamentò fermandosi con un verso strozzato quando si sentì tirare per i piedi.

- Louis!- gridò irritato calciandolo via ma venendo comunque scaraventato a terra per la seconda volta.

- Tu, essendo ospite, vai di là e t’inventi qualcosa per scoprire cosa stanno combinando.- si alzò in piedi fissandolo irritato.

- Sono ospite e devo andare io?- ripeté cercando di fargli capire col tono di voce tutto quel che c’era di sbagliato in quella semplice frase.

- Hai capito benissimo.- allargò le braccia con espressione scioccata. - La mamma di Harry è uscita col fidanzato e Zayn non riesce a nasconderti nulla.- si lasciò spingere verso la porta senza opporre resistenza.

- Lo spii davvero tutto il giorno dalla finestra!- lo accusò sempre più sorpreso.

- E approfitto di lui e della sua innocenza da quando ha quattordici anni, sì. Sono un mostro, Liam. Mi porteranno all’inferno. Ora vai e scopri che fa quel ragazzino con il mio Harry.-

 

 

 

 

 

- Sale?- annuì deciso seguendo un Harry confuso in cucina.

- Sai com’è Louis, no? Un appartamento solo per lui ma non ha mai voglia di riempirsi la dispensa.- scherzò guardandosi intorno per cercare di avere più dettagli da raccontare al pazzo che lo aspettava dall’altra parte della strada.

Non aveva proprio voglia di tornarci per la seconda volta solo perché non sapeva descrivere al meglio una stanza.

- Ma aveva detto che oggi non era in casa..- si sentì in colpa quando il riccio sussurrò quella semplice frase con gli occhi verdi velati di tristezza.

- Louis? Oh..ecco.. noi due..- iniziò a pensare ad una scusa credibile optando poi per il classico -..dovevamo uscire ma poi abbiamo avuto un contrattempo e.. stiamo guardando la partita di football.. e invece voi due?-

Accadde tutto all’improvviso.

Harry lo guardò confuso balbettando un - Noi due?- che doveva indicare che era solo in casa.
Zayn fece la sua apparizione in cucina a petto nudo, mostrando una serie di tatuaggi su cui si sarebbe voluto soffermare per più tempo, e fece un gridolino isterico.

Sarebbe scoppiato a ridere se il suo pensiero non fosse stato del tutto rivolto al ragazzo innamorato che lo stava aspettando con quella notizia che non aveva proprio il coraggio di dargli.

- Zayn! Ti avevo detto di non uscire dalla camera! Se fosse stata mia mamma!-

- La prossima volta chiudimi dentro, allora! Volevo solo assicurarmi stessi bene! Pensavo fosse un la..-

- Quindi.. voi due..- li indicò bloccando il loro litigio da coppietta e vide Zayn arrossire e ricordarsi della sua presenza nella stanza mentre Harry lo fissava sempre più confuso.

- Sì, insomma.. devo dire a.. Louis che..- continuò a muovere le dita tra i due ragazzi cercando di farsi capire ma il riccio lo guardava semplicemente concentrato ad interpretarlo. Come se parlasse una lingua sconosciuta.

- Cosa?!- l’esclamazione del moro attirò la sua attenzione. - No! Assolutamente no! È Harry che mi ha obbligato! Io non volevo nemmeno fare questo stupido gioco!- spostò velocemente lo sguardo sul ragazzo che fece spallucce mormorando un: - è divertente.-

- Quindi questo..gioco.. che c’è tra voi due..- ricominciò a parlare cercando di non badare al moro che aveva le braccia incrociate ed una smorfia adorabile sulle labbra. -.. Louis deve saperne qualcosa o..- vide gli occhi verdi di Harry illuminarsi di colpo e un sorriso enorme prendere posto sulle labbra.

- Louis! Certo!- Liam deglutì non del tutto convinto che raccontare al suo amico del “gioco divertente” in corso tra i due fosse un’idea buona. - Ci trasferiamo lì e si ricomincia. Forza, Zayn. Vai a rimetterti la maglietta. E, Liam, potete chiamare anche altri vostri amici?-

Strabuzzò gli occhi così come il moro che lo guardò subito unendo i palmi e pregandolo solo di rispondere..

- Sì, certo.. andiamo a casa di Louis e continuiamo questo..gioco.- replicò per nulla convinto sentendo lo sbuffo scocciato del ragazzo che batteva forte i piedi nudi sulle scale gridando: - Odio lo strip poker!-

 

 

 

 

 

 

- Non voglio giocare, Harry.- lo sentì ripetere per la terza volta da quando li aveva di nuovo raggiunti nel salone di casa Styles.

- Sta zitto, Zayn, che questa volta non vedi l’ora di iniziare.- lanciò un’occhiata alle sua spalle incrociando lo sguardo del moro che arrossì fissando il marciapiede.

- Posso guardare e basta?- riuscì a sentire il bisbiglio diretto all’amico e sorrise scuotendo il capo.

 

 

 

 

 

 

Quando raggiunsero di nuovo casa di Louis si buttò sul divano riprendendo la sua ciotola di patatine con lo sguardo subito catturato dalla partita, sentiva la voce di Harry spiegare tutto entusiasta il gioco che aveva in mente e Louis seguirlo a ruota su quell’idea geniale.

Quei due insieme erano una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

- Non c’è un modo per scappare?- scoppiò a ridere spostando lo sguardo sul ragazzo che stava fermo vicino al divano muovendo freneticamente gli occhi per cercare una via di fuga.

Lo prese per un braccio costringendolo a prendere posto al suo fianco e gli scompigliò i capelli con un sorriso.

- Se dovesse andarti molto male ti salvo io, va bene?- riportò velocemente l’attenzione sulla tivù da cui venivano le grida e si maledì per aver perso un’azione micidiale.

Si appoggiò meglio alla schienale del divano e venne coinvolto di nuovo dall’emozione della partita, la sensazione di avere due occhi nocciola addosso che gli bruciavano la pelle.

 

 

 

 

 

Era passata mezz’ora e gli sembrava quasi che Zayn si fosse avvicinato sempre più a lui per cercare sicurezza. Louis e Harry erano spariti al piano di sopra e non voleva sapere come stavano passando il tempo.

Il campanello suonò all’improvviso costringendolo ad alzarsi, il moro che lo seguiva incerto e come un cagnolino.

- Josh!- salutò il suo compagno di squadra con un abbraccio e una pacca sulla schiena.

- E Niall, sempre insieme voi due?- si scambiò una stretta di mano con  il biondino spostandosi per farli passare ed entrare in casa.

- Non posso lasciarmelo scappare.- sorrise intenerito quando li vide scambiarsi delle tenerezze e si ricordò all’improvviso di Zayn che alle sue spalla aveva le guance rosse e spostava lo sguardo da una parete all’altra.

- Dimenticavo!- gridò facendo staccare i due che avevano anche cominciato a baciarsi. - Questo è Zayn.- indicò il ragazzo che sorrise muovendo la mano in un saluto. - Loro sono Josh..- indicò quello più muscoloso con i capelli scuri. -.. e Niall.- spostò il dito su quello più magrolino e biondo.

Si spostarono sul divano per poter seguire di nuovo la partita, Niall che con un “è meglio il calcio” aveva iniziato a baciare il collo del suo compagno solo per infastidirlo.

- Quanti anni hai?- sentì la domanda di Josh ma continuò a seguire il giocatore che correva sul campo portandosi sempre più vicino alla meta.

- Io.. ehm.. d-diciassette.- spostò un braccio sulla spalliera per lasciare avvicinare ancora di più il ragazzo che aveva risposto e si stringeva quasi a lui.

- E voi due state..- non rispose troppo concentrato su quello che schivava l’avversario e continuava la corsa.

- N-noi due? No, no.. n-non .. n-non stiamo.. insieme.- spostò una mano tra i capelli neri e morbidi sorridendo vittorioso.

- Forse eri troppo impegnato a chiacchierare ma.. vi abbiamo superato.- si rivolse a quello che spostò velocemente lo sguardo sullo schermo e lanciò una veloce occhiata al ragazzino che sembrava sull’orlo di un collasso.

- Allora? Si gioca?- domandò un Louis con i capelli completamente scombinati ed un succhiotto evidente sul collo, alle sue spalle Harry con un sorriso soddisfatto.

 

 

 

 

 

 

- Odio questo gioco, d’accordo? E non capisco perché non posso semplicemente dire che ho perso e..-

- Faccio io. - bloccò le lamentele del moro alzandosi in piedi e slacciandosi i pantaloni, li tolse e li lanciò nel mucchio di vestiti al centro del cerchio che avevano formato seduti nel salotto.

- G-grazie.- prese di nuovo posto accanto al ragazzino che arrossiva e teneva lo sguardo dritto davanti a sé. - Ma tanto al prossimo turno..- si slacciò l’orologio, gli prese il braccio e lo fissò al suo polso sorridendogli.

- Non vale, Liam!- esclamò dall’altra parte della stanza un Louis con il broncio e senza pantaloni.

- Ma così poi tu..- sentì sussurrare al suo fianco, si voltò alzando i piedi coperti ancora dalle calze e gli fece l’occhiolino.

- Poi c’inventeremo qualcosa.- cercò di tranquillizzarlo passandogli una mano tra i capelli, sorridendo intenerito quando lo vide arrossire e distogliere lo sguardo.

E la soluzione arrivò quando fu il turno di Harry di spogliarsi completamente e Louis si oppose interrompendo il gioco.

- Che ti avevo detto? Si è risolto tutto per il meglio.- si rivolse a Zayn quando lo raggiunse nella piccola cucina. Continuò ad avvicinarsi lentamente a lui facendolo indietreggiare ed incastrare contro il frigorifero.

- Non.. n-non dovremmo.. forse ci s-stanno.. v-vogliono delle birre e..- sorrise appoggiando le mani accanto alla testa del ragazzo che arrossiva sempre di più e lo teneva fermo e lontano dal suo corpo con le mani sui suoi fianchi nudi.

- Arrossisci sempre così quando sei vicino a me, lo sai?- sussurrò continuando a fissare l’altro negli occhi.

- S-sì.. lo so.. n-non.. io..- era così vicino al suo viso che gli toccava il naso con il suo.

- Da quanto tempo?- domandò leccandosi le labbra e vedendo gli occhi di Zayn seguire il gesto provocandogli un nuovo colorito sulle guance.

- Tre.. t-tre anni. - riuscì a strappargli la confessione quando gli accarezzò il petto con una mano.

- Per questo venivi sempre all’autolavaggio?- continuò ad interrogarlo muovendo lentamente le dita sul tatuaggio a forma di cuore.

- N-non r-riesco..- spostò velocemente lo sguardo sul ragazzo completamente rosso sulle guance che teneva gli occhi chiusi e respirava affannato. - Non riesco a ragionare se sei così vicino.- lo sentì dire molto velocemente.

- E se volessi stare così vicino a te per molto tempo?- fece scorrere l’indice dallo sterno fino all’ombelico del moro che si schiacciò ancora più contro al frigorifero.

- Settimana prossima ho una partita.- mormorò sentendolo stringere le mani sulla pelle dei suoi fianchi. - Verresti a vedermi?- chiese spostando la mano tra i suoi capelli liberandogli la fronte.

- Io? A v-vederti?- annuì sicuro accarezzandogli la guancia e scendendo lungo il collo.

- A vedermi correre per il campo tutto sudato.- spostò una gamba tra quelle del diciassettenne sentendo la sua erezione coperta solo dai boxer e sorrise avvicinandosi per poter parlare contro il suo orecchio. - E ad immaginarmi in un’altra situazione.- mordicchiò il lobo giocando con l’orecchino e passandoci sopra più volte la lingua.

Appoggiò le mani sui fianchi di Zayn massaggiandoli quando lo sentì spingere il bacino con un gemito spezzato, respirò contro i suoi capelli cercando di calmarsi e rallentare il battito del cuore.

- Ci sarai?- insistette con gli occhi chiusi quando le mani del ragazzo iniziarono ad accarezzargli il petto senza mancare un singolo muscolo.

Sorrise quando la testa sotto il suo mento si mosse in un cenno affermativo, si staccò specchiandosi nel sorriso del moro che si mordeva le labbra per cercare di nasconderlo.

Gli prese il viso tra le mani muovendo il pollice in una carezza e annullò la distanza tra loro appoggiando dolcemente le labbra sulle sue.

Ridacchiò contro alla sua bocca quando si accorse che Zayn si era alzato sulle punte dei piedi per poter continuare a baciarlo.

- Ragazzi quanto ci mettete a prendere delle bir.. whoaa.- si staccarono di colpo e il moro aprì in fretta il frigorifero porgendo una birra a Josh che li fissava con un ghigno pronto ad esplodere in una risata divertita.

- Non c’è niente tra voi, eh?- scossero insieme il capo arrossendo.

 

 

 

 

 

 

- Quindi questo Zayn?- gli chiese Josh rigirandosi il casco tra le mani mentre lui s’infilava velocemente la maglietta.

- L’ho invitato qui oggi.- rispose semplicemente infilandosi una scarpa e stringendo bene i lacci.

- Lo so, Niall mi ha già inviato un messaggio. L’ha preso sotto la sua ala e devi ritenerti fortunato che Louis abbia dato buca perché..-

- Ringraziamo Harry per quello.- ridacchiò sistemandosi l’altra scarpa. - Settimana scorsa l’ho supplicato di tenerlo occupato e lontano da Zayn.-

- Hai paura che possa portartelo via?- scosse il capo infilando i guanti e prendendo il caschetto che l’altro gli stava passando.

- Ho paura che lo faccia scappare col suo “interrogatorio del migliore amico”.- mimò con le virgolette raggiungendo gli altri e preparandosi ad uscire dalla bocca del puma gonfiabile.

 

 

 

 

 

 

 

Era finita la partita e avevano vinto, come avevano promesso al loro coach durante gli allenamenti. Era entrato negli spogliatoi e si era infilato sotto alla doccia sperando di riuscire a raggiungere Zayn e parlargli.

 S’infilò i jeans, la maglia a maniche lunghe grigia e prese la giacca letterman correndo fuori dalla stanza sotto lo sguardo divertito di Josh che scuoteva la testa.

S’infilò la giacca rossa con le iniziali dell’università e cercò di sistemarsi i capelli ancora umidi, rallentò il passo quando rischiò di cadere nelle sue scarpe slacciate.

- Ciao. - sorrise avvicinandosi al ragazzo con pantaloni color cachi e una maglietta a maniche corte che gli fasciava perfettamente il fisico esile.

- Non sapevo se dovevo aspettarti o..- annuì vedendolo arrossire e giocare con l’orecchino.

- Vuoi fare un giro o devi andare a casa?- chiese subito avvicinandosi sempre di più e costringendolo ad indietreggiare e a fermarsi con le spalle al muro.

- D-dove.. dobbiamo a-andare?- gli accarezzò la guancia rossa con le nocche sorridendo quando lo sentì deglutire rumorosamente e premersi contro alla parete.

- C’è un parco qui vicino.- spiegò spostando le dita sull’orecchino bianco sul lobo del moro che strinse la sua maglia tenendolo lontano ma allo stesso tempo vicino.

 

 

 

 

 

 

- Sei stato fortissimo!- sorrise sedendosi sulla panchina continuando a fissare il diciassettenne che descriveva euforico ogni sua mossa agitando le braccia.

- Non ti sei annoiato?- domandò curioso muovendo le mani sui jeans.

- Non ci capisco granché di football.- lo vide spiegare nervoso muovendo un piede sul selciato vicino alla panchina. - Ma finché ci sei tu mi va bene tutto.- si morse le labbra sentendo l’ultima confessione di quello che ora arrossiva passandosi una mano tra i capelli sulla fronte.

- Dai, siediti qui.- picchiettò la mano sul posto accanto a lui ma Zayn scosse la testa.

- Preferisco stare in piedi, graz..- lo prese per un braccio facendolo sedere a cavalcioni su di lui.

- N-non r-riesco a..-

- Non riesci a ragionare se sei troppo vicino a me, lo so.- completò la frase specchiandosi in due occhi nocciola spalancati e quasi terrorizzati. - Ma mi piace vederti arrossire.- spiegò semplicemente muovendo le dita sulla maglietta leggera sentendolo rabbrividire e muoversi sulle sue gambe per stargli più vicino.

- A me no.- lo sentì borbottare e parlare da solo. Gli passò una mano tra i capelli fissati in una frangia e sorrise dolcemente.

- Diventi ancora più adorabile con le guance rosse.- confessò guardandolo dritto negli occhi, annullando le distanze e poggiando le labbra sulle sue senza chiudere gli occhi.

- Grazie.- lo sentì bisbigliare mentre gli fissava un punto sulla maglia per non guardarlo negli occhi. - Ma n-non è c-che p-potresti smetterla di..- gli accarezzò i capelli dietro alla nuca coinvolgendolo subito in un altro bacio mentre il moro concludeva la sua frase con un gemito strozzato.

Continuò a baciarlo e dopo qualche secondo lo sentì rispondere timidamente ed aggrapparsi alla sua giacca con le dita sottili.

- Ti riaccompagno a casa?- domandò gemendo subito dopo quando la lingua ruvida del diciassettenne gli saggiò il collo.

Gli accarezzò le braccia nude mordendosi le labbra quando lo sentì succhiare la sua pelle lasciandogli molto probabilmente un segno rosso.

- Hai freddo?- domandò con voce roca muovendo le dita su e giù lungo le braccia di Zayn che si allontanò dal suo collo e lo guardò negli occhi.

- Un po’.- gli rispose con un’alzata di spalle ed una smorfia. Si sfilò la giacca e gliela poggiò sulle spalle stringendolo subito dopo tra le braccia.

- Ma ora non hai freddo tu?- abbassò lo sguardo incrociando quello del ragazzo che teneva il viso appoggiato sulla sua spalla e lo fissava con i suoi occhi nocciola.

Scosse il capo accarezzandogli una guancia, sorrise intenerito quando l’altro chiuse gli occhi stringendosi ancora più a lui.

- Ti riporto a casa, dai alzati.- si sollevò obbligandolo a fare lo stesso e sentì il cuore gonfiarsi d’orgoglio quando lo vide infilare le braccia dentro la sua giacca letterman che gli stava troppo grande.

Strinse un braccio attorno alla sua spalla e lanciò una veloce occhiata al suo cognome scritto a caratteri cubitali sulla schiena del moro che gli circondò la vita sorridendogli.

 

 

 

 

 

 

Avevano raggiunto casa di Zayn ed erano fermi davanti al cancellino da almeno dieci minuti. Nessuno dei due intenzionato a rompere il silenzio e parlare o salutare ed entrare in  casa.

- Domani vengo a prenderti a scuola.- disse sicuro Liam guardando l’altro negli occhi.

- M-ma.. n-non.. n-non d-devi per forza..- gli accarezzò le labbra zittendolo e sorrise.

- Non era una domanda, volevo solo informarti di quello che succederà domani.- continuò con uno sguardo deciso.

- E.. cosa succederà domani?-

- Ti vengo a prendere a scuola.- rispose divertito quando lo vide sbuffare spazientito.

- E poi?-

- E ti riporto a casa. - scoppiò a ridere e si aggrappò al suo braccio quando tentò di spingerlo.

- Quindi ci vediamo domani?- chiese Liam intrecciando le loro dita con un sorriso.

- Non è che mi lasci molti scelta.- scosse il capo accarezzandogli il dorso della mano col pollice. - Quindi ci vediamo domani.- annuì baciandolo piano sorridendo contro alle sue labbra quando Zayn si alzò sulle punte per approfondire il bacio.

 

 

 

 

 

 

 

Sentì suonare la campanella e strinse il casco della moto tra le dita, sorrise quando tra gli studenti riconobbe il moro che lo raggiunse con il suo stesso sorriso.

- Pensavo di aver sognato tutto.- lo avvolse tra le braccia e sentì il cuore aumentare i battiti quando Zayn si strinse contro di lui appoggiando il viso contro il suo petto guardandolo dal basso.

- Andiamo a fare un giro?- propose vedendolo annuire velocemente e prendere il casco mostrando poi la lingua a Harry che li fissava con la bocca spalancata.

- Non mi credeva quando gliel’ho raccontato.- lo sentì spiegare prima di salire sulla moto e stringersi a lui.

Dopo una buona mezz’ora si fermò e scese aiutando Zayn a fare lo stesso, gli tolse il casco e lo baciò sentendolo ridacchiare contro alle sue labbra.

Si sdraiò sull’erba invitando l’altro ragazzo a fare lo stesso, fissò lo sguardo sul cielo azzurro e sorrise a quello che aveva appoggiato il viso contro il suo petto e lo fissava.

- Posso chiederti una cosa?- annuì accarezzandogli i capelli vedendolo muoversi e sistemarsi meglio contro di lui.

- Hai detto che non hai nessun sogno.. o che l’hai abbandonato da molto tempo.- annuì ancora quando l’altro lo guardò chiedendogli conferma.

- Ma quando settimana scorsa c’era quella partita alla televisione.. o ieri mentre giocavi.. sorridevi e sembravi felice.. non è quello il tuo sogno?- lo fissò mentre appoggiava un gomito sull’erba per stargli più vicino.

- Giocare a football da professionista?- lo vide annuire e sospirò. - Era uno dei miei sogni poi.. ho dato tutto me stesso ad una persona e sono rimasto fregato.-

- Danielle?- spalancò gli occhi fissando sorpreso il ragazzo che fece spallucce con un sorriso triste.

- Tre anni.- continuò il diciassettenne come spiegazione.

- Se n’era appena andata..- mormorò a se stesso vedendo l’altro annuire con una smorfia. -Ed ero ridotto parecchio male quell’anno. - continuò sorridendo quando si illuminò tutto guardandolo negli occhi.

- No, non è vero!- appoggiò una mano su quella di Zayn che aveva cercato di colpirlo e aspettò il continuo del discorso. - Mi ero appena trasferito e stavo portando uno scatolone con dentro troppa roba e tu..- gli accarezzò piano i capelli quando arrossì. -.. tu passavi di lì correndo e.. eri bellissimo.- ridacchiò quando lo sentì sospirare velocemente quella confessione.

- Sono scivolato e mi è caduto tutto addosso.- scoppiò a ridere non riuscendo a smettere nemmeno quando Zayn incrociò le braccia al petto con una smorfia offesa.

- Stai ancora cercando dei sogni per me?- domandò all’improvviso sentendolo agitarsi contro di lui e sdraiarsi al suo fianco accarezzandogli una guancia.

- Non sono io che devo procurarteli.- ridacchiò quando gli schiacciò un dito contro il naso. - Sono nascosti dentro di te. - sorrise quando spostò la mano sul suo cuore.

- Puoi aiutarmi a riportarli alla luce?- chiese vedendolo annuire e mordersi le labbra.

- Mi sono offerto l’altro giorno, no?- annuì accarezzandogli i capelli pensieroso.

- Puoi essere uno dei miei nuovi sogni?- riuscì a chiedere arrossendo subito dopo con lui che annuì nascondendosi contro il suo petto.

- Hai ancora la mia giacca.-  lo informò con un tono di voce divertito mentre l’altro strofinava il viso contro il suo collo per non fargli vedere il rossore.

- Dovevo restituirtela.- scoppiò a ridere sentendo subito dopo due mani sui fianchi che si muovevano sicure facendogli il solletico.

Rotolò sul prato puntando poi le mani sul terreno e bloccando il diciassettenne sotto di lui.

- Vuoi uscire con me domani?- gli domandò avvicinando il viso a quello del ragazzo che arrossiva spostando lo sguardo dai suoi occhi alle labbra. - Un vero appuntamento.- specificò vedendolo annuire e mordersi le labbra.

- Grandioso.- mormorò annullando la distanza e baciandolo dolcemente.

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolo Shine:

Come promesso.. TAADAAAAAAAAAN.

Ed ecco a voi il continuo di Car wash :’)

Spero di non avervi deluso perché l’altra è piaciuta a tutti quanti e.. ho il terrore di non raggiungere le aspettative che avevate messo nel continuo. ç.ç

Fatemi sapere che ne pensate scrivendo qualsiasi cosa sul cosino qua sotto o cliccando là in alto.

Io trovo adorabile Zayn diciassettenne. E la differenza d’età (djhasdj). E poi Zayn che arrossisce per ogni minima cosa. E Liam che gioca a football e gli da la sua giacca per tenerlo al caldo (djasjahaj).

Mi sciolgono il cuore ‘sti due idioti. <3

Oh e.. ehm. Ho liberamente aggiunto Nosh [Niall x Josh] e Larry [Louis x Harry].

 

Le altre mie storie:

 

- Car wash (completa)

Zayn, diciassette anni, innamorato perso di Liam che lavora all’autolavaggio per pagarsi le rette universitarie.

 

- You said I love you like the stars above, I’ll love you ‘till I die (completa)

Liam entra sul tag zerrie perché si diverte a soffrire.
Questa è molto angst ma piena di fluff e porn ziam.

 

- Le parole che non ti ho detto (in corso)

Zayn, insegnante della scuola elementare di Bradford, riceve biglietti e fiori da un anonimo.
Liam si nasconde dietro a delle poesie perché non ha il coraggio di parlare.

 

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