Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Jiraiya95_    29/05/2013    1 recensioni
“Non sono riuscito a credere in ciò in cui credeva Jiraiya, o credere in lui stesso, ma tu hai scelto una strada differente. In te riesco a vedere un futuro diverso.”
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jiraya, Konan, Nagato Uzumaki, Yahiko
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Non sono riuscito a credere in ciò in cui credeva Jiraiya, o credere in lui stesso, ma tu hai scelto una strada differente. In te riesco a vedere un futuro diverso.” Queste sono state le parole di Nagato prima di lasciare il mondo dei vivi. Tutti coloro che erano morti a Konoha ritornarono in vita, ma costò la vita del ninja della Pioggia che se ne andò riponendo la sua fiducia in Naruto. Dopo quel gesto Konan prese i corpi dei suoi due compagni, Yahiko e Nagato, e tornò nel suo paese di origine dove aspettò con calma la venuta di Tobi per poterlo far fuori. Purtroppo quando Tobi giunse ad Amegakure riuscì a sconfiggere Konan e a prendere il Rinnegan di Nagato. Ma purtroppo i problemi non erano finiti, infatti Kabuto, che intanto aveva assorbito il potere di Orochimaru, era riuscito ad impossessarsi del Dna di molti ninja potenti per la guerra, uno di questi era Nagato. Dopo che la guerra ebbe inizio Naruto riuscì a controllare il chackra del Kyuubi e insieme a Bee partirono per il campo di battaglia, ma i loro primi avversari erano due tra i più forti, Itachi e Nagato. Itachi, grazie all’occhio di Shisui che aveva dato a Naruto, riuscì a spezzare il controllo di Kabuto su di lui e usando la spada Totsuka riuscì a fermare Nagato. “Naruto, sto per andare dove il nostro maestro mi attende. Guarderò come finirà la tua storia. Penso tu sia la terza parte della trilogia, la prima era Jiraiya e divenne un capolavoro, ma io…io ero spazzatura, ero pericoloso, un completo fallimento. Il mio modo di agire era sbagliato, persino il nostro Sensei non mi avrebbe voluto come una parte della serie. La terza e ultima parte è qui, proprio davanti ai miei occhi! Sii così grande da far dimenticare a tutti la seconda parte, Naruto.” Queste furono le ultime parole prima che la spada lo sigillò. Naruto continuò per la sua strada combattendo nella guerra mentre Nagato, finalmente, stava per ricongiungersi ai suoi due amici. Una luce bianca, era fortissima, ma non accecava, anzi donava una sorta di sollievo per chi la guardava. Nagato camminava verso di essa e proprio li davanti Yahiko e Konan si tenevano per mano e lo aspettavano. “Ben tornato Nagato, ci sei mancato.” disse sorridendo Yahiko mentre prese la sua testa sotto il braccio “Non farci più stare in pensiero in questo modo.” “Ahahahah, non è colpa mia se mi avevano resuscitato, ma ora che la mia anima è sigillata nel Susano’o di Itachi nessuno potrà più richiamarmi.” Rispose sorridendo il ragazzo dai capelli rossi. Ma una lacrima, di gioia, dipinse il volto di Konan che proprio in quel momento corse e abbracciò il suo compagno. “Ci sei mancato, Nagato.” Disse in lacrime la giovane Kunoichi. “Ora sono qui, non me ne andrò più.” Affermò Nagato abbracciando la sua compagna. “Ah quasi ci dimenticavamo di una cosa, Konan potevi anche ricordarmelo.” Avanzò Yahiko. “Giusto, mi ero dimenticata, c’è una piccola sorpresa per te, qualcuno ti sta aspettando.” Continuò Konan mentre lasciava Nagato e si asciugava le lacrime. “Chi mi sta aspettando? Non siete voi?” Domandò Nagato incuriosito e allo stesso tempo perplesso. “Guarda dietro di noi.” Esclamò Yahiko mentre si faceva da parte. La luce era intensissima ma una figura era li, a braccia conserte con un sorriso sul volto, che sembrava aspettare qualcosa, o meglio qualcuno. Dei lunghi capelli bianchi sventolavano su un lato, Nagato avanzò qualche passo e, incredulo di ciò che stava vedendo, esclamò: “Jiraiya-Sensei?” Una rumorosa risata ruppe il silenzio che regnava in quel luogo e una voce forte si udì: “Finalmente ti sei accorto anche di me, cos’è dovevo invitarti formalmente per ricevere un saluto?” “Jiraiya…Sensei…ma tu…perché?” Il giovane non credeva ai suoi occhi, molti furono i sentimenti che lo colpirono. Perché Jiraiya era li? Lui l’aveva ucciso, aveva distrutto Konoha, aveva perso la retta via e tradito gli ideali dell’uomo che gli aveva salvato la vita e dato una famiglia. “Cos’è non vieni a salutare il tuo vecchio maestro?” Disse l’Eremita. Nagato a quel punto abbassò la testa, strinse i pugni e serrò i denti, lui si era pentito di ciò che aveva fatto, ma i sensi di colpa colpirono il giovane ninja che per sfogare le sue emozioni iniziò a piangere. “Cosa c’è, sono così affascinante che rivedermi ti fa piangere?” Domandò ridendo il Sannin di Konoha. Nagato sentendo quelle parole tirò su la testa di scatto tenendo gli occhi chiusi e con rabbia disse: “Non faccia finta di nulla, lo sa benissimo perché sono così, non merito il suo perdono, ho fatto cose bruttissime, non ho seguito ciò che mi ha insegnato, quindi perché mai è venuto qui da me?” Il volto di Yahiko e Konan si fece triste, così per consolare l’amico il ragazzo dai capelli color arancio avanzò qualche parola: “Nagato non fare così, il Sensei ci ha perdonato, anche io e Kona- “ Qui le parole di Yahiko vennero interrotte bruscamente dal suo amico che girandosi verso di lui affermò: “Voi non avete colpa, non fate finta di non capire. Yahiko, tu non c’entri nulla, purtroppo ci hai abbandonato troppo presto e Konan agiva sotto mio ordine, è stata solo colpa mia.” “Nagato…” disse sussurrando Konan intristendo il suo bellissimo viso. “Per favore, non potete capire il peso che mi porto addosso per quello che ho fatto, se solo potessi tornare indietro io…“ Mentre il giovane parlava con i suoi compagni Jiraiya si avvicinò e prima che il ninja della Pioggia finisse la sua frase il Sannin lo abbracciò dicendo: “Non è come vive uno shinobi, ma come muore. La vita di uno shinobi non viene misurata in base a come ha vissuto, ma in base a ciò che ha fatto prima della morte. Non importa ciò che hai fatto, alla fine hai fatto la cosa giusta, ora non soffermiamoci nel passato, quel che è stato è stato, dobbiamo andare avanti.” Queste dolci parole riempirono di gioia il cuore del ninja, era felice che il suo maestro lo aveva perdonato, era una felicità unica. La gioia era talmente tanta che si girò ed abbracciò Jiraiya piangendo a dirotto. “Scusa Sensei, scusa…” Jiraiya appoggiò la sua grossa mano destra sulla testa di Nagato: “Non fare così, è tutto passato.” Una scena bellissima era quella che si presentava davanti gli occhi di Yahiko e Konan, l’allievo e il suo maestro si erano finalmente congiunti sotto quella luce bellissima che dava a tutto una aura più angelica. “Ora andiamo, guarderemo tutti e quattro insieme il seguito del mio romanzo. In fondo abbia tutti riposto la nostra fiducia in Naruto, sono sicuro che non ci deluderà.” Nagato si staccò dal maestro e si asciugò le lacrime. “Giusto, ora tocca a Naruto finire ciò che lei ha iniziato. Konan Yahiko, andiamo.” Così Konan e Yahiko si apprestarono a raggiungere il loro compagno e il loro maestro, tutti insieme si diressero verso quella luce bianchissima, ed è proprio dentro di essa che i quattro ninja sparirono pian piano. Finalmente, dopo tanto tempo, il maestro si era riunito ai suoi allievi.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Jiraiya95_