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Autore: Eternity_in_love    29/05/2013    6 recensioni
niall deve partire dinuovo per il tour, ma Juliet, la sua migliore amica, prima di vederlo andare via decide di dirgli ciò che prova realmente.
Ps:Faccio pena con l'introduzione, ecco perchè nessuno mi caga,lol.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi sveglio con addosso la consapevolezza che questo è il nostro ultimo giorno, e che molto probabilmente non ci rivedremo per mesi interi. Mi chiamo Juliet. Ho diciannove anni e vivo a Mullingar, in Irlanda. Molte persone nel mondo, ormai, conoscono questo paese per via di una persona che adesso è famosa, ma che prima viveva qui. Lui è Niall Horan, dei one direction,ma io lo chiamo semplicemente. “Il mio migliore amico”. Mi vesto e guardo la schermata dell’iphone bianco sul mio comodino. Le undici. Prendo le supra bianche ed esco con in dosso una felpa larga e bianca e un jeans. Attraverso la strada e busso.
-Oh, Juliet, buon giorno-dice Maura, la madre di Niall.- Entra dai-disse facendomi entrare e chiudendo la porta.
-Niall dorme ancora, va di sopra e sveglialo-disse
-Sissignora.-dissi con un inspiegabile e malinconisco sorriso.
Salgo le scale di quella casa che conosco come le mie tasche e ad ogni scalino un tenero ricordo si fa spazio nella mia mente.
“22 Giugno 1998 
-Niall-disse porgendomi la mano
-Io sono Juliet-dissi
-Come quella del cartone?-
-Si, credo di si-
-bene, allora andiamo a giocare?-
-Certo-
Ci sedemmo su un prato pieno di margherite
-a cosa giochiamo?-chiese Niall guardandomi
-Io sono la principessa, e tu il principe-dissi”
Sorrisi ancora una volta e mi ritrovai davanti alla camera di Niall
“Luglio 2008
-Niall!-urlai
-Che c’è?-chiese
-Hai mangiato tu il biscotto che tua madre aveva messo sul tavolo?.-
-No-disse 
-Bugiardo”
“Luglio 2010
-niall, alza il culo, xfactor non aspetta-dissi tirandolo giù dal letto
-minchia Juliet, ti conosco da undici anni ma sei sempre la solita rompicoglioni-disse alzandosi”
Entrai e aprii la finestra, lasciando entrare la luce.
-Niall-sussurrai vicino a lui, seduta al lato del suo letto
Mi prese con un braccio, portandomi con lui sotto le calde coperte
-buon giorno-
-Ciao-dissi sorridendogli
-devo alzarmi?-disse chiudendo gli occhi
Mi levai le scarpe e mi infilai nel suo letto, con una culata gli feci capire che doveva farmi spazio.
-No, se non vuoi-dissi stringendomi a lui
-Non voglio se rimani qui con me-disse stringendomi in un caldo abbraccio, ancora con gli occhi chiusi.
-sei così morbida-disse accarezzandomi le nocche delle mani
-Non sei normale, Horan, soprattutto se appena sveglio.-
-Sai cosa ho sognato sta notte?-chiese
-Cosa?-
-Ricordi la casetta sul lago?-chiese
-Si, faceva molto “un ponte per terabitia”-dissi alludendo al film
- beh…l’ho sognata-disse
-E cosa succedeva?-chiesi
-Rimanevamo lì anche sta volta, come quando eravamo bambini, e non volevamo tornare a casa-disse
Quel “anche sta volta” voleva intendere adesso che sarebbe partito per il nuovo tour. Siamo quasi alla fine di aprile, e non potrà tornare a casa prima di Luglio, se tornerà per luglio ed io ci sarò ancora.
-ti ricordi?-chiese
-Si, mi ricordo che quando Bobby venne da noi per la prima volta gli facemmo promettere di non parlare a nessuno del nostro nascondiglio-dissi ridendo
-Sai, mio padre mi dice ancora che non ha mai detto nulla-disse sorridendo
Niall aveva ancora gli occhi chiusi,ed io ero ancora abbracciata al suo petto, e ogni tanto lo guardavo, ma lui non voleva aprire gli occhi, quasi avesse paura di guardarmi.
Sembrava quasi surreale questa situazione. Quella che ogni volta che partiva rivivevo, ma sempre in modo diverso, più doloroso. Mi scorrevano nella mente come la pellicola di un vecchio film, tutti i nostri ricordi. Tutte le risate, che mi ha fatto fare, tutte le lacrime che mi ha asciugato, e tutte le volte che è venuto a casa mia con del gelato e un film perché avevo il ciclo. Era davvero buffo mentre mangiavamo gelato e ridevamo nonostante io stessi con un mal di pancia atroce. Niall è quel tipo di amico che non dimentichi mai. Quello con cui passi una vita intera, e di cui ti innamori. Uno di quelli che quando ti racconta la prima delusione d’amore ti senti il cuore a pezzi, non solo perché capisci che ha amato qualcuno che non sei tu, ma perché sai che qualcuno ha fatto a pezzi il cuore di chi ami.  Niall è così unico che nemmeno una stella può eguagliarlo. Con quegli occhi, le labbra, ma non è l’aspetto fisico la parte migliore. La parte migliore sono le risate, gli abbracci e gli sguardi che ti regala e che sono sempre inaspettati. Quel momento in cui ti accarezza le mani, come si morde le labbra quando è nervoso, come diventa rosso quando gli parli di ragazze, come canta, come lascia intendere le cose, anche cattive, ma senza mai ferirti. Niall è quel tipo di ragazzo con cui non riesci ad incazzarti, perché nonostante tutto cerchi sempre buone ragioni per tenerlo con te. 
Così, tra un pensiero e l’altro sentii gli occhi pizzicarmi, e un grande nodo bruciarmi in gola, così strinsi la sua mano. E’ incredibile cosa siamo. Io lo amo, lui…no.E non penso che mai lo farà. No, lui è troppo impegnato con il lavoro per amarmi, troppo lontano per stringermi la mano quando sarò sola a casa a piangere. Non ci sarà per il diploma, non ci sarà perché lavorerà.  Senza accorgermene avevo iniziato a piangere, bagnando il petto caldo e nudo di Niall. Finalmente aprì gli occhi blu come il cielo in primavera e mi guardò silenzioso, stringendomi la mano.
-Non piangere piccola.-disse in tono basso,quasi in un sussurro.
Così alzai lo sguardo e lo vidi, lo vidi con quell’espressione che avevo visto sulla sua faccia solo due volte.
-Scusa-dissi sussurrando.
Tirai su le coperte, in modo da coprirci e mi alzai su un gomito. Lo vidi con gli occhi bassi e lucidi, che avevano appena fatto nascere una lacrima.
Gli asciugai la lacrima, con il dolore che mi moriva in petto.
Alzò lo sguardo e solo allora mi resi conto…
-Sono innamorata di te, Niall-dissi
Si alzò mettendosi a mezzo busto e mi avvicinò al suo petto abbracciandomi
-Anche io sono innamorato di te, Juliet.-disse
Alzai gli occhi e infine il capo.
Prese il mio volto tra le mani, accarezzandolo con il pollice della mano destra, lasciando baci umidi sul volto prima di arrivare alle labbra. Sentì altre di quelle stupide lacrime lasciare i miei occhi, per incontrare il suo viso e il mio.
Con la lingua solleticò il labbro inferiore, così schiusi le labbra, lasciandomi trasportare da un bacio senza tempo e che per troppo avevo bramato.
-Ti amo-disse- ho sempre voluto dirtelo, ma a volte sembri così distante e così…così tu che non avevo il coraggio-disse- sono sempre stato timido. Soprattutto con le ragazze. Sai quante volte ho pianto pensando a te? A quante volte sono stato male nel vederti piangere per qualche coglione che ti spezzava il cuore? Troppe, Juliet, quindi ora lasciami essere il tuo ragazzo..-disse
-Non è facile come sembra-dissi
-Lo sarà, se vieni con me-disse
-Davvero?-chiesi
-Si, vieni con me, viaggeremo per l’Europa, poi andremo in America, faremo il giro del mondo, e ti amerò ogni giorno di più-disse sorridendomi- Ti amerò come si ama il sole in inverno, come si amano i fiori dal dolce profumo. Ti amerò più di quanto già ti ami, e sarò con te, spero per sempre, anche se non credo che basti-
Piansi, ancora, ma dalla gioia sta volta.
-allora?-
-Si, vengo con te-dissi
Si alzò dal letto in un attimo, prendendomi in braccio e con un sorriso stampato in faccia
-Solo io e te amore mio..-disse stringendomi.
-e i ragazzi.-dissi ridendo
-Allora…colazione?-disse
-Mangione! No, sono le dodici e mezza-dissi
-Allora, pranzo!-disse prendendomi la mano e scendendo le scale.
-mamma, conosci la mia fidanzata?-chiese alla madre intenta a preparare i biscotti.
-Sia lodato il cielo ce l’hanno fatta!-disse entusiasta aprendo la finestra della cucina che usava per comunicare con mia madre alla casa difronte.
-Marie! Marie!-urlò
-Maura, dimmi-disse mia madre affacciandosi dalla finestra.
-Ce l’hanno fatta, ci hanno messo 14 anni, ma ce l’hanno fatta!-urlò
-Alleluja!-disse mia madre uscendo di casa
Io e Niall ci guardammo ridendo e ci abbracciammo ancora. La sera stessa partimmo e stettimo in giro, fino a qualche mese dopo.

Some years later…

-Niall James Horan!-dissi dalla cucina
-Eccomi-disse baciandomi la guancia
-Vai ad aprire-dissi
-Ok-disse
E’ Natale, e come ogni anno le nostre famiglie pranzeranno insieme. Sono passati otto anni da quella mattina, e ora, a ventisette anni, siamo ancora insieme. Quando tutti si furono accomodati, in attesa del primo piatto della mattina, Niall e parenti parlavano allegri.Arrivai alla tavola e mi sedetti accanto a Niall.
-Un minuto di silenzio, grazie-disse Niall alzandosi
Reclamerà cibo, ancora. Pensai ridendo.
-Juliet, sono  ventidue anni che ci conosciamo, otto che stiamo assieme, e quindi…-frugò nella tasca- Beh…vuoi essere mia compagna di questo viaggio che è la vita? Vuoi rimanermi accanto nei momenti difficili? Vuoi essere la madre dei miei figli? Vuoi amarmi più di quanto già tu non faccia? In sostanza? Vuoi sposarmi, Juliet?-Disse porgendomi un anello
-si, Niall-Dissi piangendo mentre un grosso applauso si divulgava in sala da pranzo,per poi baciare il mio Niall.
Gli anni passarono, ci sposammo, e naque Elize, poi Matt. I bambini si fecero grandi e noi diventammo anziani, poi vecchi e infine…beh, l’ultima cosa che ricordo è di essermi addormentata abbracciata a lui, proprio come sempre…
  
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