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Autore: chocofrogs    29/05/2013    3 recensioni
"Hai una sigaretta?” mi chiese, guardando dritto davanti a sé. Alzai un sopracciglio.
"No." risposi.
“Cosa c'è che non va?”
“Cioè, io, beh, non fumo.”
“No, nel senso perché sei al pronto soccorso alle – diede uno sguardo all'orologio che aveva al polso – cinque e mezzo di mattina, con una maglietta che potrebbe andare bene ad un gorilla e i capelli che ti fanno sembrare una foca.”
Genere: Commedia, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Geoff, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Courtney
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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4. Wednesday



«Courtney, tesoro.» mia madre mi abbracciò fortissimo, mentre mio padre ci scrutava dall’alto, con quei suoi occhi scuri pieni di dignità e sicurezza.
«Ti abbiamo portato il cambio per questi due giorni che ti restano, prima di venire a casa.» disse, dandomi una piccola pacca sulla spalla.
Annuii, cercando di sorridere.
«Arriverò verso le tre e mezza di pomeriggio, ho già un passaggio.»
E questo era, in parte, vero.
Duncan, quella mattina, si era offerto di accompagnarmi a casa venerdì ma, dato che non ha la patente e anche se l’avesse non potrebbe usarla dato il posto in cui vive, ci faremo tutta la strada a piedi.
Geoff e la dottoressa avevano già approvato il tutto.
Mamma prese la borsa e mi sorrise, prima di varcare la soglia della porta insieme a papà.
Sospirai di sollievo.

Gwen era la ragazza più affascinante che io avessi mai visto e non per nulla era la compagna di Duncan, o almeno così dicevano.
Aveva dei capelli neri, tagliati a caschetto, con dei ciuffi verdi acqua e neri, uno sguardo profondo e la pelle pallidissima.
Certo, sembrava un cadavere, ma dopo ben dieci minuti che la osservavo di nascosto a mensa, mi accorsi di quanto avesse qualcosa di misterioso.
Non ero mai stata amichevole, ma avevo voglia di conoscerla.
«Allora, Court, mi vuoi dire la canzone o vuoi aspettare domani sera a dirmelo?!»
Avevo tenuto nascosto a Duncan il titolo della canzone per paura che non gli piacesse e, in quel caso, saremmo dovuti ripartire da capo. E non mi andava.
«Under Pressure dei Queen.» dissi, senza accorgermene e mi tappai subito la bocca.
«Aha! Bella scelta, principessa!» esclamò, prima di andare e sedersi al tavolo di Gwen.
Osservandoli sembravano solo due vecchi amici, niente di che.
«Gelosa?» Heather mise il vassoio di fronte al mio, sorridendomi maliziosa.
«Assolutamente no!» gridai, scandalizzata.
Però non potevo negare che vederli vicini mi provocava un bel nodo allo stomaco e sentir la gotica ridere mi faceva pensare a quando Duncan faceva ridere me.
«Stai tranquilla, io tifo per te.»
«Ma vaffanculo, Heather.»
«Signorina Courtney, che linguaggio inappropriato!» esclamò la mora, scoppiando subito dopo a ridere, seguita da me.

Era l’ora. Io e Duncan dovevamo provare il pezzo.
Non sapevo il perché, ma ero agitatissima.
Ero già nell’aula di musica, vuota, con lo spartito che la dottoressa O’Halloran mi aveva dato e stavo ticchettando con il piede sul bel parquet.
Un ciuffo verde entrò, spalancando la porte e lasciandola sbattere subito dopo.
«Allora, principessa, quando s’inizia?»
«Dovevi essere qui esattamente dieci minuti e quattordici secondi fa, orco chiodato.»
Lui sorrise e si avvicinò a me con un ghigno malizioso e mi sussurrò all’orecchio: «Sicura di voler solo cantare?»
Mi girai di scatto, con le guance in fiamme.
«N-non hai una r-ragazza, tu?» balbettai, mettendo lo spartito sul leggio.
«E chi sarebbe, scusa?» disse, prima di scoppiare a ridere.
«Gwen, naturalmente.»
«Principessa, io e Gwen siamo solo amici. Non essere gelosa.» esclamò, accarezzandomi la spalla.
«Non sono gelosa!» risposi, scansando la sua mano. «Dobbiamo iniziare, Duncan.» continuai.
Sbuffò.
Accesi lo stereo che mi aveva prestato Bridgette e premetti il pulsante play.

Pressure pushing down on me
Pressing down on you no man ask for
Under pressure that brings a building down
Splits a family in two
Puts people on streets

Duncan cantava divinamente e sinceramente mi vergognai un po’ ad iniziare la strofa seguente, non me la cavavo molto bene.

De day da
Ee day da - that's okay
It's the terror of knowing
What the world is about
Watching some good friends
Screaming 'Let me out'

Ci guardammo e ricominciammo insieme.

Pray tomorrow gets me higher
Pressure on people people on streets
Day day de mm hm
Da da da ba ba

Ci fermammo, con il fiato corto.
«Non male come prima prova, vero?
» dissi.
Lui sorrise felice e insieme riprovammo fino allo sfinimento.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ok, ok. mi nascondo.
il fatto è che fra poco ho gli esami, sono stata una settimana all'Elba e tre giorni sono stata malissimo.
chiedo umilmente scusa.
il bello è che metà capitolo l'avevo già fatto un po' di tempo fa, solo non ero riuscita a finirlo.

spero vi piaccia,

carluuuzzz.

  
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