Wow,
ma non starò aggiornando troppo in fretta? J in questi giorni mi
è presa bene…ne sto approfittando prima di riperdere l’ispirazione,
quindi posso dire che il prox capitolo nn tarderà ad arrivare e…avrà
una sorpresina…
Capitolo 9: “Hermione sentì il
cuore sciogliersi. Le sue mani andarono
lente al petto nudo di lui, lo accarezzarono. Draco si
avvicinò ancora un po’, fino a sfiorare le sue labbra. Hermione
chiuse gli occhi, sospirando. Aprì ancora un po’ la bocca per
accogliere il bacio che entrambi volevano.
Ma in quel momento
l’allarme della caserma suonò, seguito da un urlo di Draco.
Hermione spalancò gli occhi, spaventata e arrabbiata che le mani di
Draco l’avessero abbandonata.
La il ragazzo si stava
stringendo il braccio sinistro. E là dove prima
non c’era niente, ora era comparso il Marchio Nero, scuro e lucente come
non lo era da anni.”
*
Hermione cercava di riprendere fiato. Si sentiva male, come in apnea. Le gambe le tremavano, le mani le tremavano. Tutto il corpo era sottoposto a brividi. Nascose il viso tra le mani graffiate e sporche di polvere. I jeans erano strappati, come la camicia. Sentiva la guancia bruciarle. Un taglio, probabilmente. I rumori attorno a lei le arrivavano ovattati al cervello. Alzò lo sguardo. Davanti a lei, un po’ più di lato, c’era Draco. Alla sua camicia mancavano molti bottoni e s’intravedeva un lungo taglio nel petto. si passò una mano tra i capelli biondi. Era nervoso. Era preoccupato. A Hermione sembrò stranissimo che solo poche ore fa si trovava in palestra con lui e si stavano per baciare. Ancora non era successo niente…ancora non…si portò una mano alla bocca per reprimere un gemito di pianto. L’altra mano la lasciò cadere accanto a sé. Incontro una gamba. La strinse, in segno di protezione. Ma Ron continuava a piangere, silenzioso.
Hermione respirò a fondo, chinando la testa all’indietro, posandola alla parte. Chiuse gli occhi e, involontariamente, tornò indietro.
Lei e Draco erano
corsi veloci ai piani alti della caserma, appena sentito l’allarme.
Hermione guardò Draco, che le rivolse uno sguardo scettico. Perché loro sapevano…
Da un punto indefinito della stanza, si sentì la voce di Harry –e allora cosa stiamo aspettando? Andiamo subito!- Ron annuì. La stanza si svuotò. Rimase in pochi. Rimasero loro: Ron, Harry, Ginny, Blaise, Draco, Hermione. Ron prese la bacchetta e sfiorò una parete. Gli altri rimasero in silenzio. Sapevano cosa faceva. Ed erano troppo agitati per parlare. Nella parete comparì un piccolo sportello. Ron l’aprì, e ne tirò fuori delle lunghe custodie di pelle, dalle cui estremità erano legate cinghie. Le passò una a ognuno, l’ultima la tenne per sé. –bè, è ora di scoprire quanto sono servite queste lezioni con la spada cui Silente ha voluto si partecipasse tempo fa.-
Hermione si legò la cintura intorno alla vita. Poi si lanciò uno sguardo con i suoi amici. Non erano pronti. E lo sapevano. Ma l’ora di combattere era tornata. E loro non si sarebbero tirati indietro.
La materializzazione per Hermione fu anche troppo breve. In una frazione di secondo si trovò davanti una scena che avrebbe dimenticato volentieri: le fiamme circondavano la scuola, il fumo nero che impregnava l’aria e si confondeva con le nuvole preannuncianti un temporale. Dei lampi illuminavano l’orizzonte. Le urla intorno a lei erano disarmanti: bambini che piangevano, gli Auror che tentavano di domare le fiamme, altri che uscivano con in braccio le piccole vittime, accompagnati dalle grida delle maestre. E poi loro: figure incappucciate, che combattevano impietosi con i nemici giurati. Alzò la testa e nei suoi occhi nocciola si riflesse la luce verde del Marchio Nero. Sentì al suo fianco Harry e Ron. Come sempre, uniti. Si sfioravano le braccia. Non li vedeva, ma sapeva che a completare la fila c’erano Blaise e Ginny da una parte, Draco dall’altra. Harry alzò la bacchetta –ci vediamo tra poco…- sussurrò, prima di cominciare a correre.
In pochi attimi Hermione si trovò nel mezzo alla rissa. Incantesimi volavano ovunque, e di certo il Mangiamorte che stava affrontando non glieli risparmiava. –protego!- l’urlo di Hermione impedì un incantesimo di colpirla –Impedimenta!- il mangiamorte arretrò, ridendo. –avada kedavra- Hermione si trovò addosso il copro morto del Mangiamorte e invece del suo viso incappucciato trovò quello furioso di Draco –smettila con questi incantesimi da apprendista, Granger! Qui non siamo a scuola!- urlò, mentre con una mano la spostava per evitare che venisse presa da una trave della scuola ceduta. Hermione lo fulminò con lo sguardo. –io non uccido se posso evitarlo!- -perché non glielo dici anche a loro? Scommetto che potrebbero insegnarti qualcosa!- si chinò quando sentì un mangiamorte dietro di sé e lasciò che Hermione gli lanciasse una fattura –bè, ci sei tu che mi insegni!- -poche storie, tira fuori la spada!- Hermione sorrise –con vero piacere.- con slancio entrambi tirarono fuori l’arma. Una piccolo gruppo di Mangiamorte li accerchiarono. Hermione e Draco si misero schiena contro schiena, la spada in una mano, la bacchetta in un’altra. –uh uh, chi si vede…Giuda! È da un po’ che non vedevo la tua faccia in giro!- rise un Mangiamorte. Draco sorrise gelido –almeno io la mia faccia la faccio vedere. Chi sei tu? Goyle?- -chi è non ti salverà dalla morte.- replicò il Mangiamorte accanto. Draco inarcò un sopracciglio –non mi dire…zia Bella…ancora viva? Avrei piacere di vedere la tua vecchia faccia come si è ridotta.- -emh… Draco? Hai finito di conversare?- chiese Hermione, che fino a quel momento aveva tentato di non farsi colpire dagli altri due Mangiamorte. –giusto, perdonami… sectusempra!- e gli scontri continuarono.
Harry passò sopra un corpo, senza guardare chi fosse, e raggiunse Ron –hanno spento il fuoco! Entriamo a controllare se ci sono vivi…- Ron lo guardò –ci speri davvero?- nessuna risposta.
Harry corse all’interno di ciò che restava della scuola. C’erano macerie ovunque. E piccoli corpi a terra. Ma non fece in tempo a dispiacersi, che un Mangiamorte lo colpì alle spalle.
Hermione sentì l’urlo di Harry. E corse all’interno. Draco conficcò la spada nel petto di un Mangiamorte –certo, scontato che mi lasciasse a fare tutto da solo.- -LASCIALA!- la voce di Harry arrivò a Draco, che alzò gli occhi al cielo – e scontato che tra lei e Potter non concludono mai nulla.- sfilò la spada dal corpo davanti a sé e corse a raggiungerli.
Hermione aveva le braccia bloccate da un Mangiamorte che la teneva da dietro, mentre Harry combatteva con altri due. –lasciami schifoso mostro…- -non sei cambiata affatto, bambolina, sempre così restia.- - crucio.- il mangiamorte cadde a terra, contorcendosi dal dolore. Hermione, ancora prima di voltarsi sapeva a chi sarebbe andata la sua riconoscenza. Di nuovo.
–comincio a pensare che ti diverta a farti salvare da me.- -e io comincio a pensare che tu ti diverta a sparare cazzate.- rispose acida, guardando Draco, mentre entrambi andavano ad aiutare Harry.
- cosa sono queste frecciatine? Eppure vi avevo lasciato così…in amore…- la spada scivolò via dalle mani di Hermione, troppo stupita da evitare una maledizione che la colpì di strisciò, graffiandole il viso. Harry e Draco diedero i colpi di grazia ai due Mangiamorte, prima di voltarsi. E videro lui. Lui. Veste nera, lunga. Occhi rossi, stretti come quelli di un serpente. Viso pallido, bianco innaturale, magro. Le dita lunghe che stringono una bacchetta. Harry deglutì a fatica –tu…allora ce l’hai fatta!- -non ci credevi, Potter?- -questo significa che Silente…- -il caro buon vecchio Preside ha fatto quello che doveva…è l’ora che riposi in pace…- Harry alzò la bacchetta –maledetto! Avada…- ma Voldemort fu più veloce, scomparì e comparve alle spalle di Harry, spingendolo in avanti, faccia a terra. –non così in fretta! Cinque anni che non ci vediamo e volete già combattere?- Hermione rabbrividì. La voce di Voldemort era più sibilante di come la ricordava. La ragazza si chinò a terra, aiutando Harry a mettersi a sedere. Poi si rialzò, brandendo la bacchetta –non riuscirai questa volta a riacquistare il tuo potere, Voldemort!- lo attaccò, ormai cancellato dagli occhi ogni timore. –sei venuto incontro a un esercito più forte. Noi siamo più forti. Ti abbiamo distrutto anni fa e lo faremo ancora!- Voldemort storse la bocca in un sorriso –Hermione Jane Granger…combattiva come sempre…anche se…sempre che non ricordi male…l’ultima notte eri per lo più…spaventata…- fece qualche passo verso Hermione, trovandosi a sovrastarla. Hermione alzò lo sguardo, fiero come un leone. –il no che mi dicesti non l’ho ancora accettato…ma adesso che sono tornato…avremo tempo per rimediare…- alzò una mano a toccarle il mento. Hermione la schiaffeggiò, spostandola. La mano tornò, questa volta strinse con forza il viso della ragazza. Draco, alle loro spalle, si fece avanti, arrabbiato – non ci provare…- Voldemort si voltò di scatto, portando Hermione davanti a sé, un braccio a circondarle la vita, stringendo così la schiena di lei al suo petto.
–Malfoy…- con slanciò alzò il braccio, puntando la bacchetta alla gola del ragazzo, che rimase immobile, guardandolo gelido. –che piacere…vedo che le vecchie abitudini rimangono…non mi è piaciuto come mi hai tradito l’ultima volta, sai?...- Harry si alzò, piano – come sei vendicativo…sono passati 5 anni e ancora ci pensi? Ti conviene trovarti un hobby!- -poco sarcasmo Potter.- Voldemort ripiegò il braccio, puntando la bacchetta alla fronte di Hermione. –Malfoy…tu sei stato un Mangiamorte eccellente….in poco tempo sei riuscito a organizzare l’invasione a Hogwarts… e hai dimostrato di possedere tanto sangue freddo da compiere le peggiori torture a povere vittime indifese, come donne o bambini.- Draco sorrise –non è mai stato un problema quello.- -oh, lo so bene… ma una debolezza ce l’hai… ed è lei.- strinse ancora un po’ Hermione, immobile. Draco la guardò. Vide la mano di Voldemort alzarle leggermente la camicia e toccarle la pelle. Fece un gesto involontario di stizza, mentre Hermione si muoveva arrabbiata. Voldemort rise –vedi? L’amore… l’amore che provate l’uno per l’altro ha evitato che tu diventassi il mio braccio destro… e tu, mia cara, la mia regina…-
Aspirò forte il profumo
dei capelli di Hermione e gemette. –che delusione… tutto per
l’amore…che poi…da ciò che mi hanno detto… la
vostra storia è finita…
Hermione si asciugò le lacrime. Era un’ora che erano in ospedale. –ma perché non ci dicono niente?- chiese arrabbiato Harry. Blaise non rispose. Aveva l’aria sofferente, le mani che tremavano. Finalmente una medimaga uscì da una stanza. Hermione si alzò di scatto, seguita da Ron. Draco si voltò, ansioso. Nessuno dava la colpa a lui per ciò che era successo e di sicuro non se l’attribuiva da sola. Ma un senso di angoscia gli attanagliava comunque lo stomaco. –allora? Come sta?- la signora li guardò uno ad uno, con espressione compassionale. –mi dispiace…la maledizione l’ha presa di striscio…era una maledizione mortale…ma non avendola colpita in pieno non è ancora morta.- -non è ancora?- sussurrò Blaise. La signora sospirò –Ginny è caduta in coma. Un coma terribile.- Hermione rimase immobile. No credeva alle parole della medimaga. Le arrivavano strane e incomprensibili. Vicino a sé sentì ron ricadere sulla sedia. Qualcuno le prese la mano. Non sapeva chi era. Non voleva saperlo. Si liberò. E corse via.
Ringrazio piccy e Kagome per i commenti gentilissimi come
sempre! Spero via piaccia anche questo capitolo…so di non aver sviluppato
molto la guerra in atto,ma non mi piace molto come
argomento e non sono brava ad approfondirlo!
A presto con il capitolo 11
Lily Black