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Autore: Smileber    29/05/2013    1 recensioni
Questa storia parla di una ragazza che veniva presa in giro da tutti, e non credendo più in se stessa ha iniziato a fare una cosa che non doveva assolutamente.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'avevo promesso.. eccomi qua. Non so come iniziare questo enorme papiro ma ci proverò, anche perchè non è facile. Ah, chiedo scusa anticipatamente per i possibili errori di ortografia(?).
Tutto iniziò in seconda media, in una noiosissima lezione di italiano. Mi sentivo molto a disagio a causa degli insulti che mi arrivavano ogni giorno, sia virtuali che a voce. In classe l'unico amico(?) che avevo era il cellulare. Mi connettevo su Twitter e passavo il tempo.
Ad un certo punto la mia compagna di banco me lo tolse dalle mani dicendomi ridendo 'ti dobbiamo disintossicare, sei malata'.
Fece tantissimi giri, in quel momento gli insulti erano maggiori e iniziarono a prendermi in giro: 'brutta' 'inutile' 'troia' 'ti ho vista sulla tangenziale' 'davvero credevi di piacere a quel ragazzo? Illusa ahahah'.
Sì.. quel ragazzo. Lo conobbi grazie alla migliore amica che avevo allora. Se dovessi raccontare quante ne ho passate con lui potrei scrivere un libro.. basta solo dire che mi usò solamente. Mi diceva che mi avrebbe protetta, che mi 'amava' finchè non gli mandai un sms con su scritto che mi piaceva. Non rispose, ma il giorno dopo ero diventata lo zimbello della scuola. Mi presero per il culo in una maniera impressionante, cominciarono a tirarmi qualunque cosa avessero sottomano, tra cui la schiuma che si usa a carnevale. Nessuno si avvicinò a me, ridevano solo mentre io volevo scappare. Balzai la scuola un sacco di volte, saltai le gite perchè l'unica compagna che avrei avuto in pullman era la prof, ed era piuttosto imbarazzante.
Andavo dove mi capitava e il giorno dopo portavo delle giustificazioni false. Volevo sparire, finirla di stare male per loro. Mi uccidevano secondo dopo secondo. Un mio compagno mi palpò il seno un giorno, e da lì, le prese in giro arrivarono alle stelle.
Iniziai a bere di nascosto. Vodka,birra,qualsiasi cosa mi capitava. Presi il vizio di fumare.. Fumavo e bevevo ma non riuscivo mai a colmare il vuoto.
Finchè non aggiunsero tre nuovi insulti alla lista.. 'cicciona' 'grassa' 'obesa'. Mi crollò il mondo addosso, non li reggevo più. Appena tornavo a casa ero sola, per cui buttavo il cibo, IL NEMICO. Avevo fame e bere acqua non mi aiutava, anzi, una volta ne bevvi talmente tanta da rigettarla tutta nel water.
Cominciai a portare felponi larghi e neri e mia madre si insospettì.. tuttavia non seppe mai nulla di quello che facevo/stavo passando.
Un giorno, non so chi, mi mise un petardo nello zaino e quando scoppiò le risate sembravano non finire mai.
Ogni volta che finiva la scuola mi affrettavo per arrivare a casa dato che delle ragazze mi minacciavano di picchiarmi a meno che non davo loro dei soldi. Attraversavo il parco e una volta le vidi picchiare uno di prima media. 'Questo capiterà a te un giorno' mi dissero ridendo.
Ritornando al giorno in cui la compagna mi aveva preso il cellulare.. non ce la facevo più! Mi venivano in mente le loro risate, i loro insulti, tutti quei momenti..
Così, fregandomene di tutto e di tutti feci ciò che non mi era mai passato per la mente prima d'ora: presi le forbici, le misi in tasca e andai in bagno.
Mi chiusi a chiave nel terzo bagno e fregai insistentemente sui polsi. Quando mi fermai li guardai. Erano rossi, la pelle era screpolata e c'erano le pellicine che bruciavano. Eppure provai un enorme piacere in quel dolore. Mi piaceva vedere i miei polsi rovinati; me lo meritavo e quello era il miglior modo per punirmi.
Quando ritornai in classe c'era un silenzio tombale e tutti gli occhi puntati su di me. Mi sedetti al mio posto come se fosse niente e aprii il libro alla pagina della mia compagna. Ella mi fissò guardandomi i polsi coperti dalla felpa e mi chiese 'l'hai fatto davvero?' Non le risposi. Aprii l'astuccio e magicamente ci ritrovai il mio cellulare. Mi venne voglia di scaraventarglielo in faccia ma lo presi e lo misi in tasca.
All'intervallo si accerchiarono tutti intorno a me e con prepotenza mi scoprirono i polsi. Inizialmente restarono zitti, poi partirono le risate accompagnate dai nuovi nomignoli 'emo' e 'pazza'.
Da quel dì, ogni giorno sempre la stesse domande 'ti sei tagliata le vene oggi?' 'ciao emo come stai?!' 'ma perchè non prendi quelle forbici e non ti ammazzi? Non importerebbe a nessuno, anzi, staremmo tutti meglio.' 'Se morissi la vita migliorerebbe lo sai? Fai un favore alla società, ucciditi.'
Ogni notte piangevo e sommergevo il cuscino di pugni e lacrime. Poi accendevo la torcia che avevo a fianco al letto, prendevo le forbici e da graffi li feci diventare tagli.
Arrivò la terza media. Legai con una bocciata ma la situazione era sempre la stessa nonostante con lei mi trovassi bene. Non le dissi mai niente.
Poi arrivò un giorno in cui la mia prof di italiano mi prese da parte e curiosa di sapere cosa volesse, la seguii fino ad andare in corridoio.
Guardandomi mi chiese 'cosa c'è che non va?' 'niente' mentii facendo un finto sorriso.
'Non è vero. Sei dimagrita un casino, stai sempre in disparte, è da un anno che continua questa storia. Cos'hai?'. Scoppiai in un pianto isterico e risposi 'io non ce la faccio più.' 'problemi in famiglia?' 'non solo..' 'parla.'
Non so come riuscii a sfogarmi, ma ero davvero al limite. 'Io non ce la faccio più. Sono stufa di essere lo zimbello della scuola, tutti mi prendono in giro. Bevo, fumo, non mangio e guardi.' dissi scoprendomi i polsi per poi subito ricoprirli. 'scusi prof..' Ecco, ero nella merda, pensavo. Ma con sorpresa mi rispose 'lo sapevo già che facevi queste cose, ma non ti senti meglio adesso che ti sei sfogata?' 'come faceva a saperlo?' 'Basta guardarti negli occhi.'
Volle aiutarmi, ed era la prima che volesse davvero farlo.. Non so come fece ma ci riuscì. Ascoltai i suoi consigli e smisi di tagliarmi e col tempo le cicatrici furono meno visibili. A fine terza media mi feci una promessa: se le cose non sarebbero cambiate l'avrei fatta finita.
Fu un'estate particolare: mi scordai del tipo stronzo, e fui attratta dall'inquilino della villa di mio padre. Speravo fosse diverso, invece era anche peggio. Mi illuse in una maniera impressionante e io come una scema gli credevo.. ci provò con me, con la mia migliore amica e con un'altra mia amica. I nostri rapporti cambiarono radicalmente e solo dopo scoprimmo che stava insieme a quattro ragazze contemporaneamente. Ci rimasi di merda, mi sentivo usata, umiliata.. avevo anche ripreso a bere e fumare solo per farmi bella ai suoi occhi: la più grossa stronzata che potessi fare..
...
Superiori.
All'inizio non era male, anzi.. mi feci una nuova migliore amica, ma andò a puttane. Eravamo gelosa l'una dell'altra, io non mi aprivo con lei e lei si apriva con le altre. Stavo male per lei, mi sentivo in colpa.. io ero la causa del suo dolore. Passavo le mie giornate a piangere per lei, a capire dove sbagliavo, stavo letteralmente impazzendo. Dovevo punirmi.. di nuovo.
Presi la stessa forbice che usai alle medie e la misi sui polsi.. ancora. Mi facevo schifo, l'avevo rifatto. Solo che.. non mi limitai a quello. Alzai la manica sinistra e cominciai a graffiare con la forbice. Non uscì sangue ma si fece come ai polsi: pellicine e pelle screpolata. 
Caddi in depressione quando mi scrisse su whatsapp che non voleva più essere la mia migliore amica.
Avevo altre due amiche, ma da quando litigai con 'la principale' il mio rapporto cambiò anche con loro. In classe mi sentivo a disagio, ero sola, DI NUOVO. Mi sentivo sola in una classe di 24 ragazze. (liceo delle scienze umane, nessun maschio.)
Un giorno andai all'esasperazione totale: avevo litigato pesantemente coi miei,la scuola andava una merda, non avevo la forza e la voglia di impegnarmi, non volevo mangiare, e non avevo nessuno.
Nemmeno i One Direction, che diventarono i miei idoli dal 21/04/12 riuscivano a farmi stare meglio. Li ascoltavo, ma l'umore non cambiava.
Quel giorno fu uno dei più brutti della mia vita.
Dalla disperazione presi il temperino, lo scaraventai a terra e lo spaccai. Poi presi le lamette all'interno e iniziai a graffiare sul braccio. Cominciò a colarmi il sangue, faceva male ma non riuscivo a fermarmi, perchè allo stesso tempo era l'unica cosa che riuscivo a fare. La lametta diventò la mia migliore amica.
Iniziai a pensare a come mantenere la promessa.. pensavo a come suicidarmi nel modo meno doloroso possibile. Erano pensieri orribili, quel tipo che non ti devono mai passare per la testa. Andai in bagno e presi la candeggina e la aprii. Ma non ebbi il coraggio di berla così la rimisi al suo posto.
Continuavo solo a farmi del male con la mia lametta che nascondevo dentro un quadernino accanto al letto. Ogni sera. Ogni giorno.
Non ho mai usato braccialetti, usavo le maniche lunghe e un sorriso stampato sulla faccia. Andai anche dalla psicologa della scuola, ma non aiutandomi lasciai perdere, non mi fidavo di lei. E se poi l'avesse raccontato ai miei? Non potevo correre questo rischio.
Nella mia testa passarono immagini orribili che ritraevano me in posti orribili. Nel frattempo che stavo così il 23/11/12 mi misero admn di una pagina: 'I can be no superman; One direction.' Mi feci conoscere sul mio fake che avevo creato nel 2011 dopo averlo modificato: Darry Horan.
Passarono mesi e mi misero admn anche in un'altra: Beliectioners; e il mio profilo diventò molto conosciuto.
Mi sfogavo, scrivevo quanto stavo male, era come un diario segreto ma che potevano leggere tutti solamente che.. lì c'era qualcuno pronto a sostenermi e volermi realmente aiutare. Mi feci forza così, con un profilo falso su facebook e con delle persone conosciute virtualmente. Sembra stupido, ma se non l'avessi fatto, probabilmente sarei ancora depressa. Un giorno mi guardai allo specchio spoglia dei miei vestiti e mi dissi 'BASTA.'
Era il 20/02/13. Da quel dì, mi sforzai a non usare più quell'oggetto schifoso che mi faceva solo del male. Mi concentrai sulle ragazze che mi amavano non so per quale ragione, che crearono addirittura un fandom. Io che avevo/ho delle fans. Non ho mai capito perchè mi amassero/mi amano così tanto. Sapevo dare consigli ma non usarli su me stessa, eppure boh, in qualche modo mi adoravano/adorano.
Ma non era tutto rose e fiori e non lo è tuttora. Mi iscrissi ad Ask, stronzata peggiore non potevo farla. Insulti anonimi, offese, prese in giro, ogni sera e di continuo.
Sbottavo perchè era ASSURDO: manco sapevo chi erano dato che erano anonimi e mi criticavano pesantemente. All'inizio li ascoltavo e ci stavo malissimo.. ma poi mi fermai a riflettere.. Capii mi che era sciocco dare retta a questi soggetti perchè loro conoscevano un fake, non la vera me. Loro non sapevano e non sanno nulla di chi sono io, e prima non lo sapevo nemmeno io. Forse li dovrei anche ringraziare, perchè da quando mi resi conto che era stupido dare retta a questi coglioni, mi sono sempre scivolati addosso, come se fossero parole dette al vento, ed effettivamente lo sono.
ADESSO IO SONO FORTE. ADESSO IO CREDO IN ME. 
Non permetterò più a nessuno di farmi cadere ancora, adesso basta. Quelle cicatrici sono il mio passato, la mia storia.
Ora ho un solo obbiettivo: essere felice e dare una mano alle ragazze che si odiano,si tagliano, vomitano per 'cercare di essere belle e perfette'. Voglio farle uscire da quel buco che sembra non avere via d'uscita e far capire loro che una soluzione c'è: CREDERE IN SE' STESSI.
E' più facile a dirsi che a farsi, ma bisogna volerlo davvero, e bisogna essere disposti a fare qualunque cosa pur di riuscirci.
Io sento di poter dire 'CE L'HO FATTA'.
Nessuno merita di farse del male, di credere di non essere mai abbastanza. La lametta non è una migliore amica, è solo una puttana da cui bisogna stare lontani.
VOI AVETE IL DIRITTO DI ESSERE FELICI, NESSUNO DEVE TOGLIERVI IL SORRISO, NESSUNO.
Voi siete forti, e io anche.
Ho cercato per 3 anni la perfezione e solo ora mi rendo conto che NON ESISTE. Potrete avere 5435354353 pregi che qualcuno vi troverà un difetto. Potreste anche farvi una ricostruzione facciale identica alla barbie che vi criticheranno comunque.
Ma quello che dovete capire voi e quello che finalmente ho capito io è che.. NOI SIAMO PERFETTI COSI' COME SIAMO.
Non abbiamo bisogno di impasticciarci la faccia di trucco, non abbiamo bisogno di farci del male.
E questo ho capito io: io sono semplicemente me, se ti piaccio bene, altrimenti non cambio per te, non sono falsa.
Quest'anno è andato così e infatti verrò bocciata. Ma cambierò scuola sperando che la situazione stavolta vada per il verso giusto fin dall'inizio.
L'ultimo punto dell'enorme papiro? Darry Horan.
Horan semplicemente perchè è il cognome di Niall che è stato il primo membro a colpirmi.
Darry perchè.. perchè questa sono io. Io mi sono fatta forza con questo profilo non col real. Non odio il mio vero nome, ma voglio essere chiamata Darry perchè è questa la vera me. Mi ricordo una sola frase delle sedute con la psicologa della scuola: 'TU SEI DARRY. GRAZIE A QUESTE RAGAZZE E A QUESTO PROFILO TI FAI FORZA, CADI E TI RIALZI, SE NON LO AVESSI MAI CREATO O SE LO ELIMINASSI, CANCELLERESTI PARTE DELLA TUA VITA. DARRY SEI TU, SE ELIMINASSI IL PROFILO, CANCELLERESTI LA TUA FORZA, NON DEVI FARLO.' Rimarrò sempre Darry, quella cogliona pervertita di una cipolla che ogni volta che vede un 69 nei supermercati ride come una scema. Ed è una risata VERA.
Spero che adesso continuerete a chiamarmi Darry e spero che abbiate capito il motivo.
Beh.. questa è la mia storia.
Ne sono consapevole che gli insulti continueranno ma ormai non mi importa. Io ormai sono indistruttibile, e infatti, come potete notare, le cicatrici sono quasi invisibili.
Mi sono rialzata come un grattacielo e non ho intenzione di ricadere.
This is real me.

E TUTTI VOI CHE AVETE LETTO.. HO SOLO UNA COSA DA DIRVI OLTRE A QUELLE DETTE PRIMA: SIETE PERFETTI.
NON E' IMPOSSIBILE USCIRNE COME AVRETE POTUTO NOTARE DALLA MIA STORIA, E PER QUALSIASI COSA, QUALSIASI PROBLEMA, SCRIVETEMI PURE. NON SIETE SOLI E NON LO SARETE MAI.
IO CI SONO.
Guardate i miei polsi e il mio braccio sinistro ora... non sarebbe bello guardarsi i propri e dire 'voi siete la mia storia, il mio passato. Ma il mio presente/futuro è/sarà diverso. Probabilmente resterete a vita, ma sarete solo un doloroso RICORDO.'


---Ciao a tutti :3 premetto che questa non è una storia scritta da me, ma è una storia vera che mi ha veramente colpita. 
    Vi chiedo solo di recensire, e dire la vostra, qualcunque sia la vostra opinione. 
    Byee =)
   
 
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