Aspettate un attimo! Sicuramente sorge spontanea la domanda 'Come ha fatto un'italiana a finire a vivere a New York in una villa in più?!' Vi devo confidare che la mia storia è piuttosto complicata e strana ma se avete un po' di tempo sono sicura che non vi pentirete di averla ascoltata.

 

*10 ANNI PRIMA*

-Agnes quando ti deciderai a convertirti alla moda?!- -Giorgina quando capirai che la moda non è solo i vestiti che sono nel tuo armadio?- Agnes e Giorgina vivono in due mondi completamente diversi. Agnes abita in un appartamento molto piccolo con solo la madre. Veste hippy e ha una chioma di capelli castani, ricci e spesso disordinati ma sono i suoi occhi che attirano sempre l'attenzione di tutti, infatti la mia amica ha gli occhi grigi. Giorgina invece abita in una villa lussuosa poco fuori città con solo il padre e porta solo capi firmati, i suoi capelli lisci e neri come la pece le scendono fino a parecchio sotto le spalle e i suoi occhi azzurri luccicano come se avesse sempre le lacrime agli occhi. Litigano continuamente perché Agnes non sopporta i modi da 'principessina', come li chiama lei, di Giorgina e quest'ultima non sopporta essere contraddetta. -Ora basta! Siete stressanti a lungo andare voi due. Parliamo di cose più importanti, a che ora e dove ci troviamo questo pomeriggio per le prove?- Lana ha un carattere completamente diverso sia da Giorgina sia da Agnes. Lei adora o meglio ha bisogno di avere tutta la situazione sotto controllo, sempre. La mia amica ha i capelli biondi, mossi che gli scendono fino a poco sotto le spalle ma la cosa che mi ha colpito di più in Lana la prima volta che l'ho vista sono stati i suoi occhi di un marrone così scuro da sembrare neri. Lana è una tipa con i piedi per terra e per questo forse è quella del gruppo con cui mi sento sempre a mio agio, a cui posso dire tutto. -Da me? Tanto si fanno sempre da me!- Strilla Giorgina, ma io non sto seguendo il discorso. Sono persa tra i miei pensieri che riguardano una persona in particolare, Draco il ragazzo da cui affascinata da quando ho varcato per la prima volta il portane della mia scuola mi è appena passato di fianco. Draco non è uno di quei ragazzi popolari che fanno gli sbruffoni come è solito ai licei, no lui è molto riservato quasi cupo e questo comportamento induce quasi tutte le ragazze della scuola a cercare di farsi notare ma lui non sembra interessato ad avere una relazione al momento. Quindi io me ne sto in disparte per non fare la figura della bambina che lo stressa e continuo a sognare il giorno in cui lui mi guardarà negli occhi e si accorgerà di amarmi. -Effie te cosa ne pensi?- Lana mi riporta sulla terra. -C-cosa? Non stavo seguendo, scusate ragazze.- rispondo alzando lo sguardo e guardando le mie amiche come appena risvegliata da un sogno. -Stavamo discutendo su dove fare le prove- mi risponde Agnes, poi continua -Il tuo voto è decisivo.- Prendo fuori dal libro di matematica il foglio con gli orari che devo rispettare oggi e lo consulto attentamente. -Direi che si fanno da Giorgina. Non solo perché è più comodo per arrivare a casa mia ma anche perché a casa tua non dobbiamo interromperci ogni due secondi per un vicino che si lamenta- è la mia sentenza. -Perfetto! Però non venite prima della 5 perché la prof. Cartussi ci ha dato una tonnellata di compiti e io sono più lenta di voi.- -Tranquilla Gigi saremo da te per le 5.30- la tranquillizzo. Suona la campanella e noi ci lanciamo un'occhiata allarmata, il nostro liceo è enorme e siamo completamente dall'altra parte rispetto al laboratorio di fisica che dobbiamo raggiungere in una ventina di secondi. -Sapete cosa ha fatto il prof. Amanti alle ultime ragazze che sono arrivate in ritardo in laboratorio?- dice Agnes mentre cominciamo a correre. -No cosa?!- chiede spaventata Giorgina -Ha messo uno 0 spaccato a tutte! Sapete quanto ci mettiamo a recuperare uno 0?!- urla Agnes accelerando -Contando che poi siamo a fine anno sarebbe impossibile!- si preoccupa Lana. Sento Giorgina ansimare e fingere un pianto. -Non volete 0 ragazze? Allora mettiamo in pratica le lezione di educazione fisica. Sù, meno parlare e più marciare!- le incito scoppiando poi a ridere seguita dalle mie amiche.

Raggiungemmo il laboratorio di fisica appena 10 secondi prima del professore, ci sedemmo ai nostri soliti posti e appena Amanti ebbe sistemato la borsa sopra la cattedra la lezione cominciò. Io e le mie tre amiche facciamo la 3°D al liceo scientifico E. Fermi di Bologna, ci siamo conosciute proprio a scuola grazie alla passione condivisa per la musica. Può sembrare strano ma suoniamo e cantiamo tutte e quattro: Agnes suona il basso, Lana il piano, Giorgina la batteria e io la chitarra. Io e Agnes siamo le voci principali sopratutto perché possiamo muoverci liberamente non avendo strumenti fissi ma comunque anche Lana e Giorgina hanno dei microfoni per cantare vicino ai loro strumenti. Ogni pomeriggio dopo scuola ci troviamo a casa di una di noi per provare anche se non abbiamo mai avuto un ingaggio vero, a dire la verità non ci siamo mai esibite davanti a persone che non siano i nostri genitori, ma amiamo suonare e non ci fermeremo davanti a nulla. 

Il suono della campanella di fine della lezione è musica per le mie orecchie un po' meno per il professore di fisica che è indietro con il programma e borbotta qualcosa sul fatto che a prossima settimana ci interrogherà tutti ma io non me ne curo tanto, voglio solo correre a casa di Giorgina, imbracciare la mia chitarra e iniziare a cantare con le mie amiche. Durante la strada verso casa della mia amica incrociamo nuovamente Draco che ci sorpassa accorgendosi a mala pena di noi e Giorgina che aveva colto al volo l'imbarazzo della situazione non può fare a meno di girare il coltello nella piaga. -Eff ma che fai la casca morta con quel biondino?- Le mie guance si tingono di rosso fuoco e abbasso la testa cercando di nascondermi poiché la mia amica non conosce la discrezione e ha urlato quella frase invece di bisbigliarla. Lana per fortuna prende in mano la situazione -Vogliamo parlare di te Gigi? Te la fai con il capitano della squadra di football, tutti muscoli e niente cervello quello lì!- urla a sua volta. A quel punto anche le guance di Gigi diventano rosse e Agnes sghignazza soddisfatta zittita però subito da un'occhiataccia tiratale dalla ragazza ancora in imbarazzo. Così con due piccole umiliazioni anche per quel giorno l'argomento 'ragazzi' era scampato e potevamo concentrarci solo su quello che era davvero importante: la musica.