HP6,
CAP 20: LA
RICHIESTA DI LORD VOLDEMORT (PAG 405
)
“…La
grandezza ispira
l’invidia,
l’invidia genera rancore,
il
rancore produce
menzogne…”
Rancore
Lui, per ripicca, geloso e stupido di orgoglio, andò con la compagna di Casa…
Niente spiegazioni, non una parola…
Sembrò dimenticarsi di quello che era il suo grande amore…sembrò…
Perché innamorato lo era…follemente…come un adolescente ama…
Lei, profondamente delusa, colpita…distrutta da quel suo lui che la abbandonò…
Sempre intelligente, come non mai…
Ma quando si trattava di Lui, l’acume passava spesso in secondo piano…
Solo rabbia. La vendetta tinta del verde dell’invidia predominò…
Un pomeriggio come tanti…
Un solo attimo lento come pochi…
Lui tra le braccia della sconosciuta, le mani sulla vita di lei.
Lei sulle ginocchia di un altro, sorridente come un morto che vede la Nera Signora.
Si sorrisero, per mascherare le lacrime e si strinsero maggiormente agli amanti…
La sera le urla risuonarono per tutte le mura.
Dimentichi di quel sorriso falso…dimentichi del loro amore persistente…
C’era solo sofferenza…e rancore...in quegli strepiti.
Ma l’orgoglio primeggiò ancora…un’ultima volta…in quelle loro gelose sfuriate…
Il giorno dopo tutti seppero della morte di Ronald Weasley e di Hermione Granger.
Lei…che per ingelosirlo si fidanzò col suo nemico d’angelo, Draco Malfoy.
Ormai erano tre mesi che andavano avanti con quel rapporto finto.
Lei odiava e soffriva troppo per il rosso…e non si accorse di quell’unica cosa a cui avrebbe dovuto prestare attenzione.
Lei non vide niente…cieca alla realtà…la vista annebbiata dalla tristezza.
Il diavolo biondo la portò dall’Oscuro, la torturarono…
In quelle scosse di dolore, in quelle pugnalate infuocate sentì solo la fiducia tradita dal suo vero Lui…
Lui aveva sempre sopportato tutto…ma quella volta no.
Si gettò dalla Torre di Astronomia, sotto gli occhi di quel cielo che piangeva stelle…perché quella notte se ne spensero due…le più brillanti.
Si buttò, odiando quello che era il suo cuore, il suo amore, la sua ossessione…
Odiando la sua Hermione…
Odiando se stesso…
Si amarono e non lo seppero mai (o forse non se lo dissero)…
Si odiarono e se lo gridarono addosso (o forse era attrazione quella che avrebbero voluto scagliarsi contro)…
Morti lontani eppure così vicini…
Odio…amore…gli stessi che provo ora per loro…
Mentre guardo quella foto di ricordi sbiaditi dal tempo…dalle menzogne…in cui eravamo abbracciati tutti e tre…giurandoci amicizia eterna…
Bugiardi…ipocriti…sinceri a tal punto da non sopportare oltre quelle loro bugie…
E io non posso fare altro che posare questi fiori…andarmene per tornare domani…di nuovo solo…questa volta, come non lo ero mai stato…
È
finita…a me sembra una cavolata (dopo 3 ore di chimica non
si può pretendere
molto) ma avevo l’ispirazione, perciò
perché sprecarla?? Spero vi sia piaciuta
almeno un po’…