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Autore: Momo94    29/05/2013    1 recensioni
"Era passato un po' di tempo e Lucy stava ancora fissando la lettera che teneva tra le mani. L'aveva letta e riletta e ancora non si capacitava di quello che c'era scritto. stava vendendo a salvarla, le mancava e presto l'avrebbe liberata.... ma liberata da cosa? Perchè mai avrebbe dovuto salvarla?"
Questa Fanfiction è ambientata in un mondo alternativo, in cui la magia sta cominciando a sparire e un re tiranno cerca in tutti i modi di impadronirsene, sottraendola con la forza agli altri. E poi c'è una ragazza che tenta di recuperare il suo passato e una gilda che cerca di spodestare il tiranno.
Questa è la mia prima fanfiction, quindi vi prego abbiate pietà di me e perdonate i miei orrori xD
Ah, anche se all'inizio può non sembrare cosi, questa fanfiction è incentrata sulla coppia Nalu, ma lascerò spazio anche ad altre coppie:)
[primo capitolo modificato]
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lucy Heartphilia, Natsu, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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"L'uomo è nato libero, ma dovunque è in catene."
 Jean Jacques Rousseau

 
“Uff, ma per quanto ancora dobbiamo rimanere qua dietro?! Mi sto annoiando” la ragazza si portò una mano alla bocca e sbadigliò.
Kagura si girò verso di lei, fulminandola con lo sguardo “Per te qualsiasi cosa è noiosa Miriana. Dobbiamo avere pazienza e aspettare.”
Da ore erano nascoste tra i cespugli in attesa che calasse la notte. Con il favore del buio avrebbero attaccato.
“Kagura-chan ma siamo sicuri che si trovino veramente qui?” disse l’amica che fin dall’inizio aveva nutrito dubbi sulla missione. “Dalle informazioni che ho ottenuto quei codardi sono nascosti qua.” Rispose lei, gli occhi scuri puntati sull’obbiettivo. Miriana si girò anche lei verso il punto che gli occhi dell’amica stavano guardando “Mah, io non vedo movimenti sospetti, sembra che non ci sia nessuno. Secondo me quello lì ti ha mentito” Kagura tornò a guardarla. Miriana era sempre la solita, prendeva ogni missione alla leggera dandogli poca importanza. “non dovresti prenderla sotto gamba Miriana. Eucliffe non ci direbbe una cazzata, non ne avrebbe motivo! Alla fine, questa missione gioca a suo favore. Se riuscirò ad eliminare i maghetti non sarò io a giovarne ma lui e il suo stupido re.” Disse la ragazza, lo sguardo serio scrutava la compagna al suo fianco “quindi vedi di non fare cazzate, o ci ritroveremo l’intero regno di Fiore contro.” Miriana si portò una mano alla testa “Ok capo, non la deluderò!”.
Nelle ore successive nessuno pronunciò parola. Erano tutte concentrate, nell’attesa che Kagura desse il via all’operazione.
Per questa missione la ragazza aveva portato con se oltre a Miriana altre 5 compagne. Aveva scelto le migliori, la posta in gioco era alta e non potevano assolutamente fallire. L’obbiettivo stavolta era la gilda del regno di Tytan, Blue Pegasus. La sua gilda, Mermaid Hell, era stata ingaggiata dal re di Fiore per andare a distruggere la gilda ufficiale alle dirette dipendenze del re di Tytan. Non sembrava una missione tanto difficile, erano state pagate per lavori ben più rischiosi. D’altra parte, eliminare una semplice gilda di un regno ormai giunto alla fine sarebbe stato un gioco da ragazzi per Kagura e le sue compagne.
La ricompensa poi, era davvero esorbitante, e questo rendeva l’incarico ancora più interessante. “Quel dannato tiranno è disposto a pagare qualunque cifra pur di avere il mondo nelle sue mani” pensò la ragazza. Ma non era tanto per il denaro che aveva accettato quella missione, ma per quello che Sting Eucliffe le aveva offerto in più se avesse portato a termine con successo l’incarico.
Di solito non si interessava mai delle motivazione delle richieste che le venivano fatte, si limitava soltanto a svolgere l’incarico affidatogli senza alcun problema, ma conosceva le conseguenze che avrebbe portato questo suo gesto: una volta distrutta l’ultima gilda ufficiale del regno, quest’ultimo sarebbe stato completamente scoperto e privo di qualsiasi difesa quindi facilmente attaccabile. Non ci sarebbe voluto niente a  Snow Heartphilia per assorbire sotto il suo dominio anche questo regno, e con esso anche la sua magia e la sua libertà.
Ma a lei non importava.
Aveva imparato che in questo mondo bisognava unicamente badare a sé stessi, tutto il resto era superfluo.
E quello che avrebbe ottenuto da questa missione l’avrebbe ripagata e le avrebbe tolto il peso delle vite che avrebbe spezzato.

Tornò con la mente a qualche giorno prima.
Sting Eucliffe, il comandante di uno degli eserciti di fiore si era presentato alla gilda con una richiesta ufficiale da parte del suo re. Kagura incuriosita aveva accettato di sentire quello che il ragazzo aveva da dirle, così lo aveva condotto nel suo ufficio per discutere. “Il re di Fiore, Snow Heartphilia” aveva detto Eucliffe, lo sguardo fiero puntato sulla ragazza “assume la vostra gilda per una missione della massima importanza” “Smettiamola con i paroloni, Eucliffe. Vai dritto al dunque, cosa vuole da noi il tuo re?” lo aveva interrotto lei, già stanca del suo atteggiamento di superiorità.
Quelli come lui la irritavano, si credevano i migliori perché occupavano una posizione importante; sempre pronti a guardare con disprezzo una gilda di mercenari come la sua, che si faceva pagare per svolgere qualsiasi tipo di incarico, anche i più meschini.
Lui si schiarì la voce e mutò atteggiamento, andando dritto alla questione “Il re vi chiede di eliminare Blue Pegasus, la gilda del regno di Tytan” inizialmente Kagura rimase colpita da quelle parole, ma contenne lo stupore e sorrise, un sorriso sfrontato e provocatorio “E così il vostro re non vuole sporcarsi le mani e chiede ad una gilda di mercenari di fare il lavoro sporco per lui?! Interessante.” Uno sguardo di sfida celato negli occhi della ragazza. “Dopotutto ogni popolo ha il re che merita. E un popolo di codardi da chi poteva essere governato se non da un re codardo?!” continuò lei, provocando il comandante. A quelle parole, Sting si irrigidì e fece un passo verso di lei “Bada a come parli sirena! Potrai crederti libera perché tu e la tua sporca gilda non appartenete ad alcuno ma non crederti invincibile, la giustizia del mio re potrebbe decidere di colpire anche voi.” Kagura non rispose alla minaccia, non avrebbe avuto senso continuare quella stupida discussione. “eliminare Blue Pegasus, dunque sarebbe questo l’incarico che volete affidarci?!” il ragazzo annuì. “Veniamo alla parte che preferisco, qual è il guadagno?” Sting si rilassò e accennò un sorriso “Il re vi offre come compenso per la riuscita della missione 100mila jeweel. In cambio dovete impegnarvi nel portare a termine la missione con successo, eliminando tutti i membri di Blue Pegasus, master e Gilda compresi.” La ragazza si fece pensierosa “mmh, eliminare tutti i membri, master e gilda intera compresi per 100mila jeweel...” si girò dando le spalle al ragazzo.
Il suo sguardo fu attirato dal panorama fuori dalla finestra: il buio stava cominciando a calare e una luce arancione colorava l’atmosfera. “non lo so” riprese lei, catturando di nuovo la sua attenzione “mi sembra una somma ragionevole, però c’è qualcosa che mi impedisce di accettare.” Si voltò di nuovo verso di lui che ora la guardava perplesso. “alla fine, una volta che avremo ucciso quei maghetti, la colpa ricadrà su di noi e Mermaid Hell verrà additata come l’unica responsabile della distruzione di Blue Pegasus, la gilda ufficiale di Tytan. Nessuno darà la colpa al vostro re, che se ne resterà beato sulla sua poltrona a gustarsi la sconfitta di un suo nemico. Una sconfitta inflitta da lui indirettamente, una sconfitta della quale la mia gilda sarà vista come unica responsabile agli occhi di tutti.” “dove vuoi arrivare?” l’aveva interrotta Sting, lei sospirò e riprese a parlare “quello che voglio dire è che 100mila jeweel sono una bella cifra, ma non sono abbastanza per ripagare il sacrificio che la mia gilda dovrà subire.” Lei lo fissò, lo sguardo fiero e sicuro puntato in quello altrettanto sicuro del ragazzo davanti a lei. Lui sospirò, alzò gli occhi al cielo e sorrise “sapevo che non eri così stupida e che sarebbe stato difficile convincerti.”
Ora era Kagura che guardava perplessa Sting. Il ragazzo continuò “ma credo che con quello che ti offrirò ora, non potrai far altro che accettare.” Lei alzò un sopracciglio ancora più confusa dalle parole del biondo “Ho sentito che stai cercando qualcuno.” Improvvisamente la ragazza si irrigidì, stringendo le mani a pugno. Sting al contrario, si rilassò, mostrando un sorriso beffardo, certo di aver colpito nel segno. “Potrei aiutarti a trovarli, se porterai a termine l’incarico.” “Sentiamo, come ci riusciresti?” il ragazzo si avvicinò ancora di più a lei “si da il caso che sia in possesso di alcune informazioni riguardo la posizione di una certa gilda..” stava per terminare la frase ma fu interrotto dal pugno di Kagura che aveva colpito il tavolo di fianco a loro. La ragazza tornò a guardarlo, gli occhi iniettati d’odio puro “Dove si nasconde quella stronza? Dimmelo!” urlò, con tutta la rabbia che aveva in corpo “Porta a termine l’incarico, distruggi Blue Pegasus e avrai tutte le informazioni che cerchi.”
Kagura si calmò, tirò un profondo respiro e riprese a parlare “Come fai a sapere dove si trova? Sono mesi che la cerco e ora che non sono più nel regno di Fiore ho perso ogni contatto” il ragazzo sorrise mostrando tutta l’arroganza di cui disponeva “Per chi mi hai preso mercenaria?! Sono il comandante della quarta divisione dell’esercito di Fiore, avere informazioni come queste per me è un gioco da ragazzi! Le nostre spie sono da mesi sulle loro tracce e ormai quelle fatine non hanno scampo, gli stiamo attaccati al culo ed è questione di giorni prima che li catturino.” La ragazza non disse nulla, e Sting interpretò il suo silenzio come un consenso. “Bene, se non hai altro da dire siamo d’accordo così allora.”
Fece per andarsene ma lei lo prese per il braccio e lo bloccò. “Aspetta. Lei non è l’unica persona che sto cercando.” Si rigirò verso di lei e sorrise “sapevo che mi avresti chiesto anche di lui. Avrai le informazioni che cerchi su entrambi.” A quelle parole, lei lasciò la presa sul suo braccio “bene, allora siamo d’accordo così, Sting Eucliffe. 100mila jeweel e le informazioni di cui disponi in cambio della distruzione di Blue Pegasus.” Il ragazzo annuì. Si strinsero la mano, senza aggiungere nient’altro.
Sting si girò e si avviò verso la porta, ma quando fu sull’uscio si bloccò, restando sempre di spalle “Davvero sei disposta ad eliminare degli innocenti solo per la tua vendetta personale?” quelle parole suonavano come un rimprovero, come se volesse farla sentire in colpa per quello che l’esito della missione avrebbe portato, e cioè la distruzione non solo di una gilda, ma di un intero regno.
La ragazza sorrise “Alla fine sto facendo la stessa cosa che fate te e il tuo stupido re. Per un mio capriccio personale, sono disposta a sacrificare vite innocenti.”
Dopo quelle parole, Sting non aggiunse altro, uscì silenziosamente dalla porta e sparì.

Il ricordo di quel giorno si dissolse. Kagura alzò lo sguardo al cielo: la notte era ormai calata e le prime stelle stavano cominciando a spuntare.
Era il momento di agire.
Si girò verso le sue compagne e vide che tutte aspettavano unicamente un suo segnale. “Ragazze” tutte si fecero improvvisamente serie, gli sguardi puntati sul loro capo. “Si va in scena! Attenetevi al piano e non combinate casini. Ricordate: nessuno deve rimanere vivo. Se tutto andrà bene ci aspettano 100mila jeewel al nostro ritorno.” Avrebbe voluto continuare la frase ma si fermò lì. Nessuna di loro era a conoscenza della cosa più importante che Sting Eucliffe le aveva offerto: la vendetta.
E nessuno lo avrebbe mai saputo, riguardava solo lei e nessun altro doveva esserne coinvolto.
Alzò una mano e indicò l’edificio davanti a loro: era il segnale.
La presunta base di Blue Pegasus era una grande casa a due piani. Da fuori era davvero imponente, ma dava l’idea di essere mal ridotta, come se stesse per crollare da un momento all’altro. Appena l’aveva vista, Kagura aveva pensato che le indicazioni che le avevano dato fossero sbagliate, ma ragionandoci meglio era venuta alla conclusione che molto probabilmente quella non era la sede originale di Blue Pegasus. Con molta probabilità la vera gilda era già stata distrutta precedentemente, o forse i membri di Blue Pegasus avevano deciso di nascondersi in un altro luogo temendo di essere troppo esposti nella loro gilda. Ma ormai non importava più. Qualunque cosa fosse, Kagura l’avrebbe distrutta comunque.
Tre di loro partirono e furtivamente corsero fino all’entrata dell’edificio. Restarono per qualche secondo immobili per captare qualsiasi tipo di rumore proveniente da dentro, mentre Kagura e Miriana rimanevano nascoste tra i cespugli. D’un tratto, una di loro diede un calcio alla porta che si aprì e entrarono. Kagura e Miriana attesero ancora qualche minuto, poi la ragazza dai capelli scuri fece segno alla sua compagna e entrambe seguirono le altre dentro alla casa.
Appena entrate la prima cosa che Kagura notò era il silenzio. All’interno non vi era nessun rumore, tranne quello dei loro passi. Dentro era completamente buio e non si riusciva a vedere niente, ma dal vento che sentiva sulla sua pelle, la ragazza capì che quella casa fosse molto più grande di quanto sembrasse da fuori. Avanzò arrancando qua e là in cerca di un interruttore. La sua mano si posò su una parete e cominciò a cercare. Finalmente lo trovò e premette il bottone. Si accese una fievole luce ad intermittenza, probabilmente la lampadina si stava fulminando.
Ora poteva notarlo, le sue preoccupazioni erano reali: l’edificio era completamente disabitato.
La rabbia stava cominciando a scorrerle nelle vene. Si rivolse alle sue compagne, anche loro confuse e disorientate da quella vista “Guardate in giro, perlustrate ogni angolo di questa casa! Devono essere qua, quei vermi sono nascosti da qualche parte!” detto questo le sirene si divisero. Mentre le sue compagne si dirigevano in stanze diverse, Kagura rimase immobile al centro della stanza e cominciò a guardarsi intorno.
Si trovava probabilmente nel salone principale. Era enorme. Completamente vuoto e privo di qualsiasi mobilio, l’enorme stanza aveva solo un tappeto persiano ad abbellirla e sulla parete vicino all’interruttore della luce vi era una bacheca, probabilmente serviva per appendere le missioni ancora da svolgere e gli ordini del re da eseguire. “Dopotutto, una gilda ufficiale funziona più o meno come una gilda di mercenari”, poté constatare Kagura.
Ai lati del salone  vi erano delle scale che conduceva al piano superiore; In fondo alla sala invece vi erano due porte, Kagura si diresse verso una di queste. La aprì e davanti a sé trovò un corridoio. Ai lati del corridoio vi erano una serie di porte, probabilmente erano gli alloggi dei membri.
Il tempo passava e dei maghi di Blue Pegasus non vi era neanche l’ombra.
La ragazza perlustrò stanza per stanza di quel lungo corridoio e vi trovò solo il nulla, mentre sentiva crescere dentro di sé la rabbia. Ad ogni passo che faceva, l’ira cresceva inesorabilmente e la divorava pian piano.
Dopo aver perlustrato tutte le stanze, tornò al salone principale e attese il ritorno delle sue compagne.
Era inconcepibile, come poteva non esserci nessuno? Impossibile, non potevano essere scappati, li avrebbero visti se fossero fuggiti. “Kagura” la ragazza si girò in direzione della voce e vide Katrina, una delle sue compagne, uscire da una porta che lei prima non aveva notato: era sotto una delle scale, nascosta nel buio. L’amica sembrava pensierosa. “Credo di aver trovato qualcosa, seguimi.” Detto questo la ragazza seguì la sua compagna.
Aprì la porta e quello che si presentò agli occhi della sirena fu la risposta a tutti i suoi dubbi: la stanza era completamente vuota tranne che per la presenza di un armadio. L’amica insospettita da quell’unico mobilio lo aveva spostato e ora davanti a loro si presentava un enorme buco nel muro: quei maghi avevano costruito un passaggio segreto in caso fossero dovuti fuggire. E gli era tornato utile ora, perché, anche se non era ancora riuscita a capire come le avessero scoperte, i maghi di Blue Pegasus erano scappati da loro.
Kagura uscì dalla stanza. Si guardò intorno, le sue compagne erano tornate tutte a mani vuote.
Gliel’avevano fatta, erano riusciti a sfuggirle. “Quei bastardi sono scappati. Siamo rimaste dietro quei cespugli per ore e forse loro se n’erano già andati da giorni!” nessuna di loro parlò, nessuno sapeva che dire.
Definitivamente, la rabbia che aveva cercato di contenere per tutto il tempo le esplose in petto.
Fuori controllo, Kagura tirò un pugno al muro di fianco a lei, formando delle crepe. “Merda!” completamente accecata dall’ira, cominciò ad urlare “Non posso fallire, non ora, non in questa missione, non posso!” urlava e si rivolgeva più a se stessa che alle sue compagne. Miriana si avvicinò a lei titubante. “Kagura-chan, vedrai che li troveremo.” La ragazza non le rispose, continuò a rimanere di spalle, il pugno ancora teso contro il muro e la testa abbassata. L’amica riprese a parlare “E poi non ci servono per forza tutti quei soldi, alla fine cosa ce ne facciamo di tutto quel denaro? Possiamo anche rinunciare alla mission-“ “Scordatelo!” la interrupe Kagura. Alzò la testa e osservò le crepe che il pugno aveva creato nel muro. Erano come le crepe nel suo cuore, dei solchi profondi e laceranti.
“Io non rinuncerò a questa missione!” ritrasse la mano e si voltò verso le compagne. Miriana indietreggiò di qualche passo, impaurita dallo sguardo dell’amica. Era uno sguardo così profondo e penetrante, così carico d’odio. Kagura guardò davanti a sé, in un punto indefinito della stanza.
In realtà l’unica cosa che vide in quel momento fu la vendetta, completamente accecata da quel sentimento non riusciva a scorgere nient’altro. Senza dire niente si diresse verso l’uscita.

Appena fuori dalla porta si fermò. Alzò gli occhi al cielo, la luna e le stelle splendevano nell’oscurità della notte. Era ad un passo dal raggiungere il suo obiettivo, quello che per tutta la vita aveva desiderato. E ora che l’aveva quasi in pugno, ora che li aveva quasi raggiunti li stava vedendo sfuggire tra le mani.
Se prima non provava nessun tipo di risentimento per Blue Pegasus e si stava limitando soltanto ad eseguire un incarico, ora stava diventando una questione personale.
Sentì dei passi, si voltò e vide che Miriana era appena uscita dall’edificio. “Kagura-chan, si può sapere che ti prende? È una missione come un’altra. Non capisco perché tutta questa rabbia.” Disse l’amica. A quelle parole, la ragazza mostrò uno dei suoi sorrisi più maligni “ti sbagli Miriana, non è una missione come un’altra.” Il sorriso le si spense subito e il suo volto tornò a rabbuiarsi. Si rigirò, dando le spalle alla ragazza. “Blue Pegasus, ora anche voi siete miei nemici. Chiunque si metta in mezzo tra me e la mia vendetta deve morire! Io vi sterminerò” la rabbia crebbe “e vi giuro che una volta che vi avrò trovati, vi pentirete di essere scappati. Vi farò passare l’inferno più atroce, anche a costo di strapparvi il cuore con le mie stesse mani, voi soffrirete il peggiore dei dolori!”
Improvvisamente le tornarono in mente le parole di Sting Eucliffe “sei disposta ad eliminare degli innocenti solo per la tua vendetta personale?”.
Quel ragazzo non la conosceva bene. Avrebbe fatto qualunque cosa pur di ottenere la sua vendetta.
Strinse le mani a pugno e cominciò a tremare. Era l’odio che la scuoteva da dentro. “Devono pagarla! Devono pagare quello che hanno fatto, quello che hanno lasciato che accadesse!” Miriana fu richiamata dalle parole che stava pronunciando la ragazza. Era sempre più spaventata, neanche negli scontri più difficili aveva visto tanto odio e tanta rabbia nella sua amica “Kagura-chan...” la ragazza stava per metterle una mano sulla spalla ma la ritrasse e si allontanò, convinta che sarebbe stato meglio lasciarla sola.
Intorno a Kagura piombò il silenzio, mentre lei continuava a tremare.
Ricordava, ogni fibra del suo essere ricordava tutti i particolari di quel giorno e di quelli successivi. Ricordava il dolore che aveva provato, la solitudine che quei giorni le avevano portato. Ricordava la speranza, quella speranza che continuava a tenerla in vita e che pian piano aveva visto spegnersi e portarsi via tutto, tutta la sua gioia.
No, non avrebbe mai dimenticato e non li avrebbe mai perdonati.
Non le era rimasto più niente, neanche quella libertà che pensava di possedere ora.
Lei non era libera, era ancora legata al suo passato, era imprigionata ad esso e non se ne sarebbe liberata finché loro due non sarebbero morti.
Alzò di nuovo gli occhi al cielo.
Improvvisamente i visi sorridenti di due bambini le apparvero nella mente. La ragazzina dai capelli rossi le stava tendendo una mano mentre il ragazzino dai capelli blu la incoraggiava a prenderla. Improvvisamente delle lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance. Ma non erano lacrime di dolore, ne tantomeno di gioia. Erano lacrime amare che sapevano di rabbia.
No, non avrebbe mai potuto perdonare quei due. Perché mentre loro sorridevano lei non era più riuscita a farlo. Le avevano tolto tutto, e ora lei si sarebbe presa tutto quello che avevano.
“Vi troverò e la mia vendetta sarà compiuta! Giuro su tutto quello che mi rimane, che ve la farò pagare! E la prima sarai te, Erza! Ti ucciderò davanti a lui, così potrò gioire nel vedere la disperazione nei suoi occhi mentre verrai trafitta dalla mia spada. E poi sarà il tuo momento, Gerard. La tua morte sarà la gioia più grande della mia esistenza!” detto questo una risata concluse le sue parole.
Nel buio della notte, la risata agghiacciante di Kagura era l’unico rumore che si sentisse.
Era come una lama affilata che ti entrava nel petto e ti trafiggeva il cuore.
Così fredda e così piena d’odio.
Sting Eucliffe le aveva offerto qualcosa che lei desiderava da anni e non se la sarebbe lasciata scappare per niente al mondo.
Si incamminò trionfante e si addentrò nell’oscurità del bosco.
Un bosco oscuro quasi quanto il suo cuore nero.


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Konnichiwa!!!!:)
Eccovi il capitolo 7!!!!!
Chiedo scusa per il ritardo, anche se ultimamente lo faccio sempre! ma questo è un periodo un po' incasinato per me, quest'anno ho la maturità e quindi sono davvero troppo impegnata con la scuola, fra un po' non avrò nemmeno più una vita sociale per colpa di questa scuola maledetta!!!!
Vabbè ma non parliamo di me, ma del capitolo!!
Kagura, un personaggio che adoro!! la sua determinazione e il suo odio sono così profondi anche nel manga..[SPECIE DI SPOILER]  a parte le ultime cose successe nel manga tra lei e erza;) 
Spero non essere andata nell' OOC cn kagura, perchè penso che lei sia già perfetta così com'è nel manga!!:D 
E ufficialmente possiamo dire che Kagura odia Erza e Gerard, proprio come Erza aveva detto a Gerard nei capitoli precedenti! Presto si saprà anche cosa la spinga ad odiarli!!!
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto!!!!!
L'unica cosa che posso dire è che mi farebbe piacere sapere da più di voi cosa ne pensate dei capitoli, della storia e di tutto!!! a volte ho dubbi se continuare la fanfiction o interromperla!
quindi recensite, recensite in tanti! vorrei sapere che ne pensate, se vi fa schifo, se vi piace, o se c'è qualcosa che vorreste cambiare o migliorare:D Accetto tutti i consigli!!!!
Un Grande ed enorme grazie a Fairy_giulia che mi aiuta sempre!!!♥ e un altro enorme grazie a chi recensisce e recensirà, a chi segue la fanfiction e a chi legge soltanto!!!♥
Alla prossima che non posso promettervi arriverà presto visto il periodo straimpegnato in cui mi trovo, ma prometto di pubblicare al più presto possibile:)
Momo94

  
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