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Autore: The Awesome Tomato    30/05/2013    1 recensioni
Né Prussia né Romano, cercavano una nuova relazione, specialmente non tra di loro, ma in qualche modo finiscono per diventare più vicini di quanto avessero mai creduto o cercato. Prumano con altre parings come accompagnamento. Il rating è per il linguaggio.
Genere: Angst, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Germania/Ludwig, Nord Italia/Feliciano Vargas, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Salve! È The Awesome Tomato che viparla! Allora, prima di iniziare, volevo solo dire una cosuccia…
Mi dispiace di metterci così tanto a tradurre ma… beh alcune parti non sono affatto facili e devo rigirarle in modo da farle capire restando sempre fedele all’originale, in più ho un po’ di cose da fare quindi passano anche giorni prima che riprenda a tradurre… scusate tanto

 

Capitolo 2

 

Il campanello della porta suonò ma Romano non alzò nemmeno lo sguardo dal punto del tavolo che stava fissando per la maggior parte della sua colazione. Finì velocemente il suo caffè schiumato ma non si era alzato perché allora, avrebbe dovuto decidere cosa fare durante il giorno.

Aveva trascorso gli ultimi giorni in casa, sentendosi sempre più infelice. Indossava una brutta e vecchia T-shirt che sembrava urlare al mondo il fatto che fosse un recluso e come provasse ad evitare in ogni modo il mondo reale. Non aveva nemmeno l’energia per farsi da mangiare o curare i suoi pomodori, non aveva fatto una singola cosa produttiva da quando si era lasciato con Spagna.

“Romano!” Lo chiamò Veneziano dalla porta “È Spagna, posso farlo entrare?”

“Cosa? No!” Urlò Romano.

“Aww, sei sicuro? Credo che dovreste parlare e risolvere la faccenda. Sei diventato più pigro del solito e non ti sei nemmeno fatto una doccia in tre giorni!” Disse Veneziano.

“Stai zitto!” Sbottò Romano.

“Allora, posso farlo entrare?”

Romano non si preoccupò di rispondergli, probabilmente Veneziano non l’avrebbe ascoltato comunque e sapeva che non poteva fuggire per sempre da quella conversazione, inoltre, un senso di colpa nel petto, gli ricordava che doveva delle spiegazioni a Spagna riguardo a come l’aveva trattato. Probabilmente avrebbe finito per peggiorare le cose ma poteva almeno provarci.

“Hey Romano” Lo salutò Spagna come entrò in cucina. Stava sorridendo e se non fosse stato per il fastidioso nodo allo stomaco, Romano sarebbe riuscito a far finta che non fosse successo nulla e che quella fosse soltanto una normale giornata.

“Che cosa vuoi?” Ringhiò Romano.

“Andiamo adesso, non pensi che potresti essere un po’ più gentile con me?” Chiese spagna sedendosi dall’altra parte del tavolo e prima che Romano riuscisse a reagire, Spagna gli prese le mani, la stretta che sicuramente doveva essere di conforto, lo faceva sentire come se fosse intrappolato, tuttavia era incapace di liberarsene.

“Ma non preoccuparti” Disse Spagna “Ti perdono, non m’importa quello che hai detto, so che non sai controllarti quando sei arrabbiato e impaurito”

“No!” Sbottò Romano. Dannazione, Spagna aveva completamente dimenticato tutto quello che si erano detti? Si faceva davvero trattare come uno zerbino?

“No?” Chiese Spagna.

“Non è così semplice, io-” Romano iniziò ma poi, la voce gli morì in gola e si sentì improvvisamente le mani calde e sudate. Dannazione, avrebbe dovuto esercitarsi prima per questa cosa!

“Aww, ti senti in colpa? È così carino! Va tutto bene, ti amo proprio come sei” Disse Spagna.

Le sue parole ebbero esattamente l’effetto opposto di quello che avrebbero dovuto e Romano, tolse bruscamente le mani da quelle di Spagna e le nascose sotto al tavolo.

“Tu… Sei un idiota!” Disse

Il sorriso di Spagna si trasformò in una smorfia “Cosa c’è che non va?”

“Adesso me lo chiedi?” Sbottò Romano “Non ma l’hai mai chiesto prima! Era sempre tutto ‘ va bene Romano; non preoccuparti Romano; lascia che ti baci meglio, Romano’! Perché non me l’hai chiesto prima?

“Perché non hai mai voluto parlare di nulla ed io dovevo fare qualcosa per farti sentire meglio” Disse Spagna.

Romano strinse le labbra in una linea sottile, come si era aspettato, era tutta colpa sua. Era così complicato che anche spagna non sapeva come fare con lui. Non meritava una persona che era sempre così buona con lui. Non poteva dare indietro a Spagna anche solo una parte del suo amore e delle sue cure ed il fatto che Spagna non sembrava affatto infastidito da questa cosa, lo feriva di più.

“Perché? Perché dici sempre di amarmi? Cos’ho mai fatto per meritarmelo?” Chiede con voce rauca.

“Ma tu non devi fare niente! È questo l’amore” Disse Spagna.

“Non è fottutamente abbastanza! Hai idea di come mi senta quando non posso fare nulla per te e quando tu devi sempre aiutarmi quando succede qualcosa? Tu mi dici semplicemente che è tutto ok ma non cambia mai nulla e il problema torna sempre! Dio, lo odio, cazzo!” Urlò Romano.

Spagna stette a fissarlo come se stesse parlando in una lingua che non capiva “Romano, non devi fare niente per me” disse lentamente, come se spiegasse un concetto base ad un bambino.

“Ma io voglio!” Sbottò Romano “Voglio sentire che sono importante e che tu hai bisogno di me! Non riesco a credere che sia io a dirlo ma non è tanto un rapporto se uno dei due riceve soltanto e non dà mai nulla in cambio”

L’improvviso silenzio che cadde tra di loro, sembrava così pesante e denso che Romano pensava di poterlo quasi toccare. Strinse i denti e cercò anche di trattenne il respiro, non doveva farsi prendere dal panico.

“Io… non avevo idea che fossi infelice con me” Disse tranquillamente Spagna.

“Non è questo” Rispose Romano e volse gli occhi al tavolo, si vergognava troppo per poter affrontare Spagna. Spagna era stato buono con lui, molto meglio di quanto avesse meritato, Romano invece lo aveva ferito molto durante il corso della loro relazione ed ora, non riusciva nemmeno a rompere con lui senza che Spagna sentisse come se fosse colpa sua.

“Dio, mi sento una merda” Disse con un gemito e si appoggiò al tavolo nascondendo la faccia nelle sue braccia.

Spagna non disse nulla per molto tempo, Romano azzardò un’occhiata in direzione dell’altra nazione e lo vide aggrottare la fronte concentrato. Riusciva ad immaginare gli ingranaggi che giravano nella sua testa mentre cercava di assimilare le informazioni appena ricevute.

“Ok, fammi capire bene” Disse Spagna facendo un cenno con le mani per afferrare meglio ciò che Romano gli aveva detto “Tu senti che sei inutile e che io non ho bisogno di te e questo, è il motivo per cui sei infelice visto che desideri contribuire in qualche modo al nostro rapporto?”

“È quello che ho appena detto, tu-” Iniziò Romano ma si fermò quando Spagna si allungò ad accarezzargli i capelli.

“Aww, sei diventato così adulto!” Tubò Spagna.

“Che cazzo stai facendo?” Ringhiò Romano schiaffeggiando via la mano di Spagna.

“Quello che hai appena detto è così maturo! Non avrei mai pensato che il mio piccolo Romano fosse tanto acuto, sono così orgoglioso di te!” Disse Spagna.

“Hai sbattuto la testa mentre non guardavo?” Chiese Romano.

Spagna non sembrava aver sentito una parola di ciò che Romano stava dicendo “Credo che non debba più badare a te quindi” Disse più a sé stesso.

“Di che diavolo stai parlando? Non dirmi che stavi con me perché mi vedi ancora come una colonia!” Urlò Romano parecchio sconvolto. Era come… incesto emotivo o qualcosa di simile.

“No, ovviamente no” Si affrettò a dire Spagna “Ma ad essere onesti, per me sei sempre stato il mio piccolo Romano. Non ho mai realizzato che tu fossi diventato così maturo; non sapevo che stessi pensando a queste cose”

Romano non disse nulla, se non si fosse trattenuto così tanto a comunicare i suoi nuovi-scoperti sentimenti “maturi”, forse non sarebbero mai arrivati a quel punto.

Spagna stava ancora sorridendo ma c’era una punta di tristezza nella sua voce quando continuò “Sai, se ti preoccupa così tanto, forse questa è la soluzione giusta. Credo che avrei dovuto notare che qualcosa non andava”

“Ti ho già detto che non è colpa tua, stronzo” Disse Romano.

“Hmm, sembra che tu abbia ancora un po’ di cose da imparare ma non preoccuparti, sono sicuro che migliorerai

“E che diavolo vorrebbe dire?” Chiese Romano.

“So che vuoi dare tutta la colpa a te stesso però non è così che funziona, non è così semplice. Questo non è successo per colpa tua ma perché eravamo… un po’ incompatibili, credo” Disse Spagna e come notò l’espressione sulla faccia di Romano, il suo sorriso divenne ancora più incoraggiante “Aww, non piangere, aspetta e vedrai, andrà tutto benissimo”

“Non hai intenzione di arrabbiarti con me?” Chiese Romano, la sua voce era impastata dalle lacrime.

“No” Disse Spagna scuotendo lentamente la testa “Avrei dovuto capire che non sei più il bambino di cui mi prendevo cura, avrei dovuto trattarti come un adulto alla pari. Non c’è da meravigliarsi che non abbia funzionato”

“Ma-”

“Aspetta, lasciami finire. So che sembrerà che non mi interessi affatto quello che è successo ma non è vero, io ti amo Romano. Sei davvero importante per me, mi piacerebbe che potessimo rincominciare ora che ti sei tolto questo peso dal cuore ma non credo che cambierebbe comunque molto, penso che serva ad entrambi un po’ di tempo per pensarci su” Disse Spagna.

“Sì” Rispose Romano e questa sola parola, prese tutta la sua forza di volontà. La gola era così secca che gli faceva male a respirare e Dio, era già successo che i suoi occhi bruciassero tanto?

“E una cosa, se vuoi iniziare ad uscire con qualcun altro, fai pure, ti farebbe sicuramente bene. Fai solo in modo di farmelo conoscere per primo” Disse Spagna.

“Non puoi essere serio” Gemette Romano cercando di non essere sconvolto dalla trasformazione di Spagna da fidanzato ad una figura paterna.

“No” Ammise Spagna “Ma la prima parte sì, non voglio che tu ti deprimi dentro quattro mura, ora che sai meglio che cosa vuoi da una relazione, puoi provare a vedere se puoi ottenerlo da qualcun altro”

Romano odiò come le parole di Spagna facevano sembrare che il loro rapporto fosse stato un fallimento, niente di più falso. Avrebbe voluto dirlo lui stesso ma era come se le parole fossero intrappolate dentro di lui.

“Ne ho abbastanza di relazioni per ora” Borbottò.

Spagna rise ma Romano poteva vedere che i suoi occhi erano diventati umidi “Chi lo sa, magari torneremo insieme tra un secolo o due. Essendo nazioni, niente dura per sempre, prima che te ne accorga, sei alleato con qualcuno che pensavi sarebbe stato sempre tuo nemico o ritrovarti in una guerra contro amici ed amanti” Disse.

“Lo so!” Sbottò Romano “Non sono un idiota!”

“Certo che non lo sei” Disse Spagna con un sorriso.

Romano ingoiò il groppo che aveva in gola, in qualche modo, era arrivato a quel punto senza scoppiare a piangere.

“Allora… adesso?” Chiese

“Beh, speravo che potessimo rimanere amici. Credi che sia possibile?” Chiese Spagna.

“Um certo” Rispose Romano.

“Ottimo!”

Il silenzio imbarazzante tornò ma per una volta, Spagna fu veloce a reagire “Ma wow, guarda l’ora! Mi piacerebbe restare per una tarda colazione ma ho un po’ di cose da fare, magari la prossima volta e pensa a quello che ho detto, va bene?” Disse.

Romano osservò come Spagna si alzò ed uscì dalla cucina, lo sentì scambiare qualche allegra parola con Veneziano, poi ci fu il suono di una porta che si apriva e chiudeva e Spagna sen’era andato.

“Spagna è davvero carino” Commentò Veneziano come entrò in cucina.

“Allora, stavi ascoltando” Osservò Romano.

“Beh, volevo essere sicuro che non iniziassi a tirargli addosso niente” Disse Veneziano, si avvicinò ed abbracciò Romano da dietro e si appoggiò contro di lui, a differenza del solito, Romano non cercò di allontanarlo.

“Romano” Mormorò Veneziano premendo la guancia contro la sua schiena.

“Sì?” Chiese Romano.

“Ora che ti senti meglio, andrai a farti una doccia, vero?” Chiese Veneziano.

“Chiudi… chiudi il becco!” Ringhiò Romano e cercò di togliersi le braccia del fratello di dosso ma finì solamente per cadere dalla sedia, portando il fratello con sé sul pavimento.


Romano era appoggiato alla ringhiera del balcone a guardare oltre i tetti delle case, preso dai suoni della città. Questo era il breve momento che precedeva il tramonto, quando c’era un accenno di porpora nel cielo e sembrava che le ombre esitassero. Poteva sentire i bambini chiamarsi l’un l’altro nella strada sottostante, qualcuno nella casa accanto, stava suonando il piano ed aveva lasciato la finestra aperta.

Non c’era un alito di vento e chiuse gli occhi per poter apprezzare meglio il brusio della città. C’erano così tante persone che facevano le loro faccende, tornavano a casa da lavoro, uscivano con gli amici… Questo era Milano, era tutta gente di Veneziano ma Romano, era sicuro di poter sentire una connessione con loro. Forse perché erano fratelli.

Si sentiva libero, realizzò. Il mondo sembrava improvvisamente diverso ora che non stava più insieme a Spagna, non che il loro rapporto fosse stato terribile, Spagna l’aveva reso davvero felice e lui lo aveva amato davvero con tutto il cuore, almeno all’inizio

Fin da quando era bambino, Romano era a conoscenza del fatto che a nessuno piaceva tanto quanto il fratello e che lo paragonavano sempre a Veneziano. Anche Spagna lo fece. Per queste ragioni, l’idea di innamorarsi lo terrificava quando era più giovane. L’amore rende così vulnerabili al rifiuto e fa male.

Accettare l’amore di Spagna l’aveva sentito così naturale allora, era anche sicuro, Spagna era qualcuno che conosceva e di cui si fidava ed era stato un tale sollievo diventare suo. La sensazione che provi quando qualcuno ti vuole e lo accetti è indescrivibile, non avrebbe potuto chiedere di meglio per un primo amore.

Faceva male il fatto che fosse giunta al termine ma sapeva, che era la decisione giusta per entrambi. Spagna era ancora importante per lui ma Romano, non pensava che i suoi sentimenti fossero gli stessi di prima, in più, Spagna meritava qualcuno che ricambiasse il suo amore con la stessa sincerità e Romano… non era sicuro di che diavolo volesse a questo punto ma era qualcosa di differente da quello che aveva avuto con Spagna.

Romano aprì gli occhi e sbatté le palpebre quando vide che era diventato buio, pensò che avrebbe fatto meglio a tornare dentro e vedere se a Veneziano servisse una mano con la cena.

“È passato un po’ dall’ultima volta che abbiamo cucinato e mangiato da soli, eh?” Chiese Veneziano appena l’altro entrò in cucina.

Romano fece una smorfia “Penso di non avere altra scelta se non sopportare la tua compagnia per questa volta” Borbottò.

Veneziano rise con affetto e Romano decise che sarebbe restato un po’ più di quanto avesse previsto prima di tornare a Roma.


Se ci fosse una frase per descrivere il suo rapporto con Francia, Prussia supponeva che fosse amici con benefici. Ogni tanto scendeva a Parigi e si godeva al meglio la città dell’amore. Gli piaceva pensare che fosse solo perché il sesso lì era fantastico ma la verità era che un’ex nazione, in particolare una nota per la sua rigorosa forza militare, non era davvero necessaria o voluta nell’Europa moderna, i momenti fugaci nel letto di Francia, gli permettevano di vivere nel passato.

Così, con un senso di attesa si buttò sul divano di Francia ed osservò l’altra nazione versare il vino nei bicchieri, tuttavia, qualcosa catturò immediatamente l’attenzione di Prussia.

“Per chi è il terzo bicchiere?” Chiese ed indicò quello che Francia aveva lasciato vuoto.

“Spagna, ovviamente” Disse Francia.

“Cosa intendi per ‘ovviamente’?” Chiese Prussia.

Francia si voltò a guardarlo con un sopracciglio alzato e Prussia, sentì improvvisamente come se avesse detto qualcosa di davvero stupido.

“Hai sentito la notizia, vero?” Chiese Francia.

“Certo! Ovvio che l’ho sentita!” Disse Prussia.

Purtroppo Francia non era convinto, sospirò e scosse la testa “Per tua informazione, Spagna non sta più insieme a Romano” Disse.

“Oh, quand’è successo?” Chiese Prussia il più disinvolto che poteva.

“Seriamente, come puoi essere così fuori dal giro?” Chiese Francia sgomento.

“Sono stato un po’ occupato” Disse Prussia, certamente non aveva niente a che fare sul fatto che passò buona parte della settimana a giocare a WoW* nel seminterrato di Germania emergendo solo quando finiva le birre.

“Beh, non importa, credo che non dovrei esserne sorpreso” Disse Francia, porse a Prussia uno dei bicchieri e gli diede un’altra occhiata curiosa “Comunque, che ti è successo alla faccia? Sei orribile”

“Oh, ho solo avuto un po’ di caldo sesso arrabbiato con Ungheria” Disse Prussia.

Sembrava che Francia non riusciva a crederci ma a Prussia non importava molto. Bevve in un sorso solo il vino e si asciugò la bocca con il palmo della mano.

“Quindi, suppongo che usciremo con Spagna per farlo distrarre?” Chiese.

“Esattamente, cerca di comportarsi come se non fosse turbato ma riesco a vedere dentro di lui e conosco la miglior medicina, come suoi amici, è nostro dovere fare in modo che domani, si svegli in un letto che non è il suo” Disse Francia.

“Perché non facciamo che sia il tuo letto, allora?” Chiese Prussia, in effetti, non gli dispiaceva se si svegliassero tutti e tre nel letto di Francia il giorno dopo, erano passati anni da quando avevano avuto quel tipo di divertimento. In passato, ci furono gloriose vittorie seguite da del sesso sul campo di battaglia e dopo un'alleanza. Oggi…

Prussia cercò di immaginarsi Germania sbattere Austria contro il tavolo delle conferenze e prendere la propria ricompensa dopo averlo battuto in un dibattito sulle norme per riciclare i sacchi della spazzatura. Scosse la testa, non era proprio lo stesso, il mondo era diventato così poco sexy.

“Questa è una proposta che verrà presa in considerazione” Disse Francia con una risatina “Ma per quanto mi possa piacere, vorrei aspettare fino a quando lui non sarà un po’ meno vulnerabile”

“Non pensavo avessi degli standard” Disse Prussia.

“Ad essere onesti, a volte mi ritrovo a pensarci quando mi sveglio a causa del tuo russare” Osservò Francia.

Prussia non ebbe il tempo di trovare una buona risposta che il campanello della porta suonò interrompendo il loro litigio giocoso, Francia andò ad aprire e ritornò con Spagna al seguito.

“Oh, quindi non è un incontro sulle dispute di confine dopotutto. Mi hai mentito, Francia” Fu la prima cosa che disse Spagna come entrò nella stanza ed i suoi occhi si posarono su Prussia che stava sul divano.

Prussia ghignò ed alzò il bicchiere in segno di saluto “Hey, io sono stato ingannato con la promessa di fare sesso, almeno tu avrai qualcosa di meglio di quello che ti aveva detto” Disse.

“Lascialo perdere” Disse Francia e mise un bicchiere di vino nella mano di Spagna “Sono dell’idea che tu debba dimenticare tutti i tuoi problemi ed andare avanti a sembra che tu non riesca a farlo senza un po’ d’incoraggiamento”

“Onestamente, sto bene” Disse Spagna.

“Allora usciremo comunque e festeggeremo la tua nuova indipendenza, sono venuto fin qui e sarà meglio che ottenga qualcosa da tutto questo” Disse Prussia.

Così, finirono in un locale che piaceva a Francia ma presto, realizzarono che Spagna non si stava divertendo tanto quanto avrebbe dovuto quindi, passarono ad un bar più tranquillo e dove potevano cercar di parlare senza urlare e far diventare secche le loro gole. La prima volta che poté, Prussia mise dell’alcol nella mano di Spagna e lo esortò a berlo tutto.

Catturò lo sguardo di Francia e sollevò le sopracciglia per indicare che far ubriacare Spagna, era il suo contributo per quella faccenda, se fossero davvero andati a parlare di sentimenti e relazioni, sarebbe stato meglio che fosse stato Francia a guidare la battaglia su quel fronte.

“Quindi” Iniziò Francia “Vuoi parlare del mal d’amore tra te e Romano?”

“Perché continui a parlarne? Sto bene!” Insistette Spagna.

“Eppure stai buttando giù tutto piuttosto velocemente” Disse Prussia, proprio mentre stava per dare a Spagna un altro drink, questo gli fece guadagnare un altro sguardo glaciale da parte di Francia.

“Smettila di farlo bere se vuoi che vada da qualche parte con la conversazione” Disse Francia.

“Va bene, va bene” Disse Prussia ed optò per scolarsi lui il drink.

“Davvero, non ho molto da dire, cioè, preferirei parlare di qualcos’altro, come quel grosso livido che hai” Disse Spagna indicando la faccia di Prussia.

“Ho sentito che è andato a letto con Ungheria” Disse Francia.

“Oh! Congratulazioni!” Disse Spagna e diede a Prussia una forte pacca sulla spalla, questo portò Prussia a realizzare che la sua piccola ed innocente bugia, probabilmente era state una cattiva idea. Se spagna sapeva qualcosa, il mondo intero l’avrebbe scoperto presto e questo, avrebbe finito per arrecargli delle vere ferite da parte di Ungheria in più, non voleva che Spagna scoprisse che il livido sel’era procurato facendo incazzare il suo ex-ragazzo.

“Sì” Ha detto con una risata “Ma non dirlo a nessuno, ok? Conosci Ungheria, negherebbe semplicemente tutto”

Spagna canticchiava annuendo “Sì, lei è sempre così, mi ricorda un po’ Romano quando è in quello stato d’animo” Disse, dopo cadde in silenzio e fissò il bicchiere sul tavolo.

“Mi mancherà tanto” Disse poi.

“Oh, adesso fa male ma sono sicuro che presto troverai qualcun altro” Disse diplomaticamente Francia.

Qualcuno che era, sperava, di gran lunga più attraente del brutto fratello di Italia, pensò Prussia ma non era abbastanza ubriaco per dire queste cose stupide.

“Sai, era un po’ difficile ma c’era qualcosa di così sincero in lui e io mi sono sempre sentito così protettivo verso di lui, ero sempre sicuro di sapere esattamente come si sentisse, non importava quanto cercava di nasconderlo” Continuò Spagna, prese il bicchiere e lo portò alla bocca, dopo aver preso un sorso, le sue labbra formarono un sorriso malinconico.

“Tranne di recente, credo, non avevo idea che fosse maturato così tanto da voler prendersi qualche responsabilità in un rapporto. Passerà un po’ di tempo prima che mi abitui all’idea che il mio piccolo Romano è cresciuto” Disse.

“Allora, se non l’hai realizzato prima, questo rende il vostro rapporto-” Iniziò Prussia ma Francia, gli diede un calcio sotto al tavolo.

“Oh, so dove vuoi arrivare, ne ho sentiti abbastanza di quei commenti quando stavo con lui e questo, non era quello che intendevo, voglio dire, ora che non è più così insicuro, è naturale che volesse rompere, liberarsi di me e cercare qualcosa da solo, non è una brutta cosa” Disse Spagna.

Prussia decise di non dire niente, se Spagna si fosse messo a piangere, gli avrebbe dato più alcol per farlo sentire meglio; se avesse maledetto Romano e desiderato la sua morte, lui l’avrebbe incoraggiato; se avesse voluto un po’ di magnifico sesso come conforto, Prussia gliel’avrebbe fornito, tuttavia, non aveva la più pallida idea su come comportarsi quando Spagna stava davvero male ma cercar di trovare qualcosa di buono in tutto questo, era troppo complicato ed altruista per lui da comprendere.

Così, decise di sedersi e guardare Francia che confortava Spagna, Prussia non aveva idea di come Francia fece ma in un qualche modo, riuscì ad ottenere un vero sorriso da Spagna – o forse era solo il fatto che Spagna non era il tipo di persona che resta giù per troppo tempo, in entrambi i casi, ascoltare la loro conversazione, lo fece sentire come se fosse la terza ruota e che quei due, si erano dimenticati che fosse lì.

Un po’ irritato, afferrò una delle bottiglie sul tavolo e si versò un altro drink, era meglio così, decise. Lui non voleva davvero venir coinvolto in cazzate sdolcinate come quelle.

***

*World of Warcraft (letteralmente "il mondo di Warcraft", spesso abbreviato in WoW) è un videogioco fantasy tridimensionale di tipo MMORPG, giocabile esclusivamente con l'utilizzo di Internet e con il pagamento di un canone. Sviluppato dalla Blizzard Entertainment, è stato pubblicato il 23 novembre 2004. World of Warcraft è il MMORPG più giocato al mondo, con circa 12 milioni di iscrizioni attive (Inutile dire che l’ho preso da Wiki XD).
  
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