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Autore: A_M_Mulberry    30/05/2013    1 recensioni
Sono passati ormai 18 anni dalla sconfitta di Lord Voldemort. La vita, in special modo a Hogwarts, ha ripreso da tempo a scorrere tranquilla fra nuovi volti e vecchie conoscenze. Ma l'antica e maestosa scuola, si sà, nasconde ancora moltissimi misteriosi segreti. Spetterà questa volta ad un nuovo affiatato trio di amici svelarli e tentare di sventare una nuova, pericolisissima minaccia che incombe su tutto il mondo magico.
§§Dal Capitolo Settimo§§
- Cieca?! Sono Cieca?!? NON VEDO NIENTE, SONO CIECA? – Continuava a domandarsi mentre si sfregava gli occhi in preda al panico.
Poco a poco la vista gli ritornò, era comunque buio intorno a lei, lo spostamento d’aria dell’esplosione di poco prima aveva fatto spegnere tutte le torce della stanza e l’unica fonte di luce, proveniva dai flebili bagliori verdognoli e dorati emessi da una massiccia barriera magica di fronte a lei. Lo scudo sembrava attraversato da una specie di aurora boreale che poco alla volta si spense facendola ripiombare nell'oscurità.
Genere: Avventura, Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Alexander Mulberry'
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Capitolo Sette:

“Fuori dalla mappa”

Parte seconda

 

<< Ciao ragazzi, ho ricevuto il tuo messaggio Vall, che è successo? >> Disse Matt entrando in aula.

<< E’ successo un casino Matt, quel gran bastardo di Malfoy ci ha messo in punizione per tutto il mese >> Rispose Alex.

<< COSA ?! >> Esclamò Matthew. << Che altro hai combinato stavolta? >>

<< In verità… >> Cercò di dire Vall, ma Alex completò la frase per lei <<…E’ colpa mia Matt, mi spiace… >> Disse, strizzando l’occhiolino alla ragazza senza farsi notare. << Potter si è presentato qui per parlare con Malfoy e quando quello ha iniziato ad insultarlo, non ci ho più visto e gli ho urlato contro di piantarla, poi Vall ha preso e mie difese e, risultato, cinquanta punti in meno e punizione per un mese… >>

C’era ancora molta tensione fra Vall e Mattew per la storia di Potter e, anche se i due si erano chiariti nel frattempo, non gli sembrava una buona idea dire che era stata lei a prendere le difese di James per prima. Fortunatamente l’amica parve capire le sue intenzioni e per il momento non lo contraddisse.

<< Bhè complimenti Alex, se volevi affossarci bastava dirlo e ci inventavamo un modo più creativo per farlo… >> Infierì Matt. << Lasciando stare i cinquanta punti… come farete voi due con il Quidditch? >>

<< Non ne ho idea Matt, ci alleneremo un altro giorno o… non so… mi inventerò qualcosa! Promesso! >> Rispose Alex.

<< Oh grandioso… meno male… >> Continuò sarcastico l’amico << E dimmi, mi avete chiamato qui in tutta fretta solo per darmi queste belle notizie, o volevi coinvolgere anche me nel tuo prossimo piano per sputtanare la Casata? >>

Matthew era visibilmente alterato e Alex non riusciva davvero ad afferrarne il motivo.

<< In realtà, speravamo che tu ci potessi dare una mano con queste pozioni… Fa parte della nostra punizione, abbiamo poco tempo per finirle e abbiamo pensato a te… >> disse Alex.

<< Ah, certo… come no! >> prosegui Matt. << Sei davvero incredibile… Francamente Alex, inizio ad essere un po’ stufo di mettere pezze alle tue cazzate! Tu agisci sempre da incosciente fregandotene delle conseguenze, e fin lì mi andrebbe anche bene, ma la cosa peggiore, quella che mi fa veramente incazzare è che nelle tue idiozie trascini sempre anche gli altri >> aggiunse, guardando prima Vall e poi Potter.

Alex era pietrificato e non riuscì a controbattere, se ne stava semplicemente lì davanti all’amico a bocca aperta. Di tutto si sarebbe aspettato da lui, tranne quella reazione. Pensava davvero quello che aveva appena detto?

<< Matthew Rive, STUPIDO PEZZO DI IDIOTA! >> Urlò Vall, colpendo il suo ragazzo con una sonora sberla in pieno viso.

Nella stanza calò un innaturale silenzio, spezzato solo dal pigro ribollire delle pozioni ancora sui fornelletti. Vall respirava affannata, con una faccia dolorante e gli occhi gonfi mentre con la mano sinistra si massaggiava il palmo dell’altra. Alex e James erano storditi, ancora non si erano resi conto di quello che era appena successo e fissavano entrambi Matt, che non si mosse di un millimetro ne proferì parola. Solo dopo qualche attimo, che ai presenti sembrò durare un eternità, il ragazzo alzò la mano sinistra posandosela sulla guancia dove era ben visibile il segno delle dita di Vall.

<< Come ti permetti di rinfacciare queste stronzate a un amico? Soprattutto se non sai niente! La verità è che sono stata io, io ho preso le difese di Potter per prima e Alex è intervenuto dopo per aiutarmi… >> Sibilò Valentine, non riuscendo a trattenersi un secondo oltre.

<< Ah, e per la cronaca… Il tuo amico…>> Aggiunse, indicando Alex << Quello che; “Si comporta sempre da incosciente, fregandosene di tutto e di tutti”, per non quale motivo, si stava assumendo tutta la colpa solo per non farti impensierire… Anzi… sai una cosa? In verità lo so benissimo il motivo, solo che mi sembra troppo stupido per ripetertelo! >>

Mattew non mosse un musco per tutto il tempo della sfuriata; solo quando la ragazza ebbe finito di parlare, con voce atona disse:

<< Capisco… se volete scusarmi… >> E così dicendo uscì dall’aula, senza aggiungere nient’altro.

Appena ebbe varcato la porta, Vall spezzò il silenzio che ancora regnava:

<< Abbiamo un lavoro da fare >> Disse in un soffio, trattenendo a stento le lacrime che già gli rigavano un lato della faccia.

Non era quello il momento per consolarla, in qualche modo Alex lo “sentiva” quindi prese il piccolo Potter, e iniziò a spiegargli come fare per finire di preparare le pozioni. Era un compito basilare, che anche un primino era del tutto in grado di eseguire, si trattava semplicemente di rigirare due volte in senso antiorario e una volta e mezza in senso orario il contenuto di ogni calderone perciò, non si diede molta pena a lasciarlo solo mentre lui si occupava di completare la preparazione della sua pozione, per poi passare ad altre tre o quattro rimaste incompiute.

Lavorarono in silenzio per circa una ora, ormai il grosso degli intrugli era bello che pronto e, Alex e James li stavano già travasando tutti in un unico calderone più grande, “formato Hagrid”, così l’aveva definito il piccolo Potter. Ne restava solo una da finire e se ne stava occupando Vall che non aveva più aperto bocca da quando si erano messi all’opera.

<< AHHH!!! >> Urlò lei, attirando l’attenzione dei due ragazzi.

<< Che c’è Vall? >> << Che succede? >> Dissero loro, dirigendosi verso la ragazza.

La pozione sulla quale stava lavorando aveva cominciato ad ebollire, lanciando schizzi incandescenti da tutte le parti.

<< Vall che hai fatto? >> Chiese Alex allarmato.

<< Non lo so! ero sovrappensiero… credo di aver aggiunto il sangue di drago due volte… oddio, che stupida! Non mi sono accorta… >> Rispose lei nel panico.

La situazione stava degenerando rapidamente. Dal calderone saliva un denso fumo giallastro che puzzava terribilmente di uovo marcio e faceva lacrimare gli occhi, in oltre, le bolle sulla superfice erano sempre più grosse e producevano schizzi sempre più grandi che andavano a imbrattare il pavimento e il banco o, nella peggiore delle ipotesi, finivano su di loro scottandogli la pelle attraverso i vestiti.

<< Fate qualcosa! >> Gridò James.

Alex agì d’istinto, tirandosi i lembi della tunica sulle mani per proteggersi provò a spegnere il fuocherello che ancora bruciava sotto il calderone.

- Speriamo che questo basti – Pensò, dopo aver chiuso la valvola che alimentava il fornelletto.

<< Non funzionerà!! >> Avvertì Vall. << Il sangue di drago sta auto-alimentando la reazione, FINIRA’ PER ESPLODERE! >> Aggiunse disperata.

- No…no…no… FAI QUALCOSA IDIOTA O STAVOLTA MALFOY VORRA’ LE VOSTRE TESTE

<< Intra Proteguo >> Urlò, estraendo la bacchetta in un batter d’occhio.

Intorno al calderone l’aria parve vibrare, incandescente per poi formare una perfetta sfera intorno al recipiente trattenendo all’interno qualsiasi cosa. La barriera era del tutto invisibile una volta che fu formata, ci si accorgeva della sua presenza solo perché quando qualcosa la toccava, l’aria in quel punto si illuminava leggermente d’azzurro e la forza dell’impatto si disperdeva in piccole onde simmetriche, come quelle prodotte da sassolini lanciati in uno stagno, che si espandevano su tutta la superfice della bolla.

<< Wow!! >> Esclamò James, estasiato.

<< Sbrigati James, sai fare un incantesimo di levitazione vero? >> Gli domandò Alex.

<< Ehm… si certo >> rispose lui, estraendo la sua bacchetta. << Ma che hai in mente di fare? >>

<< Lo scudo non tratterrà la forza dell’esplosione, dobbiamo sbrigarci! Ho un idea, fai levitare il calderone intanto, e seguimi! >> Ordinò Alex << Anche tu, Vall, non vorrai farti trovare qui quando Malfoy tornerà vero? >>

<< No… Certo che no, ma Ale, ci vedranno tutti passare per il castello? Come faremo? E’ vietato usare la magia per i corridoi e poi dove vuoi andare? Quella cosa sta per esplodere! >> Rispose lei sobbissandolo di mille domande.

<< VALL ! non è il momento ! >> Gli urlò, scuotendola per le spalle. << Ti fidi di me? >> Gli chiese a bruciapelo.

<< Si certo che mi fido ma… >> Replicò lei… << Bene! Allora seguimi e non fare domande >> La interruppe.

Alex si tolse la mantella della sua divisa e la getto sulla Barriera magica cercando di coprirla alla bella e meglio poi, mandò Vall a controllare che nessuno passasse per i corridoi.

Fortunatamente l’aula di pozioni si trovava nei sotterranei del castello e non c’era mai un gran via vai di gente da quelle parti, eccezion fatta per qualche serpeverde che entrava o usciva dalla sua sala comune, e Alex doveva essere uno dei pochissimi Grifondoro al mondo a conoscere meglio del palmo della sua mano quel dedalo di gallerie e cunicoli, la maggior parte dei quali, finivano con dei vicoli cechi; o almeno cosi sarebbe parso a chi non sapeva dove guardare.

- L’ho sempre detto che frequentare una serpeverde avrebbe dato i suoi frutti prima o poi – Pensò ironico.

<< Alex! da qui non si va da nessuna parte! >> Disse Vall disperata, quando i tre si trovarono in un vicoletto che terminava davanti ad un solido muro di mattoni.

<< Ragazza di poca fede… >> Disse lui sbuffando << Ti ho detto che ti devi fidare no!? Guarda là! >> Aggiunse, indicando una piccola rosa scolpita in un mattone.

<< Quel simbolo indica i passaggi segreti in tutto il castello, ci ho messo un po’ a capirlo, ma poi è stato facile trovarli >> Disse mentre premeva alcuni mattoni, apparentemente a caso.

<< In molti passaggi c’è una sequenza, una combinazione… te ne accorgi perché i mattoni o le pietre hanno tutti delle imperfezioni o dei segni, ci ho messo una vita a scoprire la sequenza giusta per aprire questo… >> Continuò a spiegare << Ma del resto, quando sei determinato non ti arrendi tanto facilmente dico bene? >>

<< Usavi questi passaggi quando venivi qui a trovare Cassandra, vero? >> Chiese Vall Titubante, senza ottenere risposta.

Quando Alex ebbe finito di inserire la combinazione i mattoni della parete ruotarono su loro stessi facendo comparire uno stretto passaggio che portava a una scalinata.

<< Seguitemi, dobbiamo sbrigarci. >> Disse perentorio.

Erano più di due anni che non passava per quelle anguste scorciatoie, altre invece, le aveva adoperate da poco tempo e, in men che non si dica, i tre ragazzi sbucarono nel corridoi degli arazzi al settimo piano.

<< Alex, sei sicuro che funzionerà? >> Domandò James dubbioso, avendo intuito le intenzioni del ragazzo.

<< Deve funzionare >> rispose lui sicuro. << Ecco ci siamo >> Aggiunse, fermandosi davanti a una spoglia parete di pietra.

Ci passò davanti tre volte e poi con fare autoritario disse: << Ci serve un posto per nascondere una cosa! >>

<< Santo celo è una follia! >> Mormorò Vall.

In quel momento, da una crepa del battiscopa di pietra si materializzò una rozza porta di legno, che aveva tutta l’aria di essere l’entrata di un ripostiglio.

Valentine era esterrefatta, non credeva ai suoi occhi mentre il piccolo James era al settimo celo.

<< Ce l’hai fatta!! L’hai aperta di nuovo! Sapevo che esisteva ancora !! >> Gridacchio.

<< James! Per l’amor del celo, stai zitto! >> Lo fulminò Alex. << Presto sbrigatevi ad entrare! >> Aggiunse mentre apriva la porta, controllando che nessuno li avesse notati.

 

Una volta dentro ragazzi si ritrovarono in un ambiente completamente chiuso, senza finestre, poco più piccolo della loro sala comune e illuminato appena da alcune torce alle pareti. Il chaos lì dentro la faceva da padrone, il pavimento era cosparso di libri e fogli di carta, per la maggior parte bruciacchiati, lungo le pareti erano accatastati oggetti di ogni tipo, manici di scopa rotti, gabbie vuote, bauli e quant’altro. Al centro della stanza sorgeva un gigantesco cumulo di oggetti che lambiva quasi il soffitto. Qualsiasi cosa in quella stanza portava gli evidenti segni di un incendio, alcuni mobili erano parzialmente bruciati, altri ricoperti di uno spesso strato di fuliggine, altri ancora, erano stati talmente erosi dal fuoco, che non si riusciva più a capire cosa fossero stati in origine.

<< Visto! mio Padre L’aveva detto che c’era stato un incendio qua dentro… però strano, mi ero immaginato questo posto molto più grande! Papà disse di essere fuggito da qui volando su una scopa… >> Disse Potter felice come non mai.

<< Non ora James! >> Imprecò Alex, togliendo il mantello dal calderone per controllare la situazione. << Merda, non ci resta molto tempo! >>

La barriera non aveva più la forma di una solida sfera, i suoi contorni ora erano irregolari e in continuo mutamento, in un susseguirsi di espansioni e contrazioni, aveva in oltre assunto un brillante colore azzurrognolo segno che era al limite della sopportazione.

<< Là! Presto! >> Gridò, indicando a Valentine un grosso armadio nero che sbucava dalla pila centrale.

Valentine corse ad aprire le ante del mobile che stranamente sembrava essere in ottime condizioni, se paragonato al resto degli oggetti presenti.

- Chissene frega, anzi meglio, l’importante è che riesca a contenere almeno un po’ l’esplosione – Pensò Alex, mentre aiutava James a metterci dentro il calderone.

Ebbero solo il tempo di richiudere le ante e fare qualche passo indietro prima di sentire un forte sibilo seguito da un boato assordante che fece tremare tutta la stanza facendo collassare la pila di oggetti, che si sparsero per tutta la stanza alla rinfusa.

<< Incredibile >> Disse Alex tossendo, mentre si avvicinava all’armadio dal quale uscivano densi vapori gialli, ma che per il resto era miracolosamente intatto.

<< Mitico, non li fanno più gli armadi di una volta eh? >> Aggiunse divertito James, tirando un calcetto sul fondo del mobile ribaltato.

Non fece nemmeno in tempo a tirare via il piede che l’armadio collassò su se stesso, come se a tenerlo insieme non ci fosse mai stato nient’altro che aria.

<< Blhèè… Che schifo… >> Protestò Potter, guardandosi la scarpa destra ricoperta da una densa melassa nera maleodorante, residuo dell’esplosione che stava colando dai resti dell’armadio, che l’aveva imbrattato.

<< Un'altra volta impari… >> L’apostrofò Alex.

<< Non credo ai miei occhi >> Disse Vall, dietro di loro << Ce l’abbiamo fatta, e poi… questo posto, ti giuro Alex, per un periodo ho creduto tu fossi pazzo… bhè scusami, mi rimangio tutto!! >> Aggiunse, abbracciandolo dalla gioia!

<< Ehy, ragazzi! Guardate che ho trovato mentre mi pulivo la scarpa! >>

Potter teneva in mano un piccolo cofanetto, non piò grande di un carillon o di un portagioie, sicuramente di metallo sembrava d’argento ma era difficile dirlo da tanto era ricoperto di fuliggine. Nonostante lo sporco però, spiccava subito la fine lavorazione dei motivi che lo ricoprivano e soprattutto i quattro rubini che ne decoravano tre lati e il coperchio. Sul davanti invece c’era una piccola serratura. Il ragazzo provò ad aprirla, ma il cofanetto era sigillato.

<< Sembra di valore, chissà cosa c’è dentro >> Disse estremamente incuriosito. << Guardate! C’è un incisione intorno alla serratura! >> aggiunse strofinando un po’ lo scrigno con la manica della divisa.

<< Hic memoria conservanturIntrat ego ostendam tibi >> Lesse ad alta voce, appena le parole furono comprensibili.

La serratura scattò di colpo e il cofanetto si spalancò iniziando a risucchiare al suo interno le mani di James che cacciò un urlo agghiacciante. Il ragazzo sparì all’interno come se il suo corpo fosse stato fatto di gas in una manciata di secondi senza lasciare traccia.

<< ODDIO, MA CHE DIAVOLO ?!!? >> Gridò Vall. << JAMES!!! >> Gli fece eco Alex, avvicinandosi allo scrigno ancora aperto.

L’interno era tutto ricoperto da un raffinato raso rosso, tranne il fondo, dove fluttuava una strana sostanza nera a metà fra la forma liquida e quella gassosa. Questo fu tutto quello che Alex riuscì a vedere, prima che il portagioie ricominciasse a vibrare violentemente mentre una stana forza, alla quale non riusciva ad opporsi, si impadronì del suo piede destro trascinandolo inesorabilmente dentro il contenitore.

Vall cacciò un urlò, mentre Alex veniva risucchiato chissà dove.

- NO! LEI NO! – Furono gli ultimi pensieri del ragazzo, che, prima di sparire del tutto, puntò la bacchetta contro L’amica.

Un lampò intensissimo di luce verde ne scaturì, seguito subito dopo da una rumorosissima esplosione e un flash accecante, poi, il silenzio.

Quando Vall si riprese era immersa nell’oscurità più totale, sentiva solo un acutissimo fischio, ma talmente intenso da riuscire a coprire persino i suoi pensieri, e le orecchie gli facevano un male cane.

- Cieca?! Sono Cieca?!? NON VEDO NIENTE, SONO CIECA? – Continuava a domandarsi mentre si sfregava gli occhi in preda al panico.

Poco a poco la vista gli ritornò, era comunque buio intorno a lei, lo spostamento d’aria dell’esplosione di poco prima aveva fatto spegnere tutte le torce della stanza e l’unica fonte di luce, proveniva dai flebili bagliori verdognoli e dorati emessi da una massiccia barriera magica di fronte a lei. Lo scudo sembrava attraversato da una specie di aurora boreale che poco alla volta si spense facendola ripiombare nell’oscurità.

Provò ad urlare i nomi degli amici ma, anche se fossero stati lì per rispondergli, lei non sarebbe riuscita comunque a sentirli. L’unica cosa che percepiva era nient’altro che quel fischio che gli stava spaccando il cervello.

<< Lumus >> provò a dire, non sentendo la sua stessa voce.

Fortunatamente la bacchetta si accese ma la luce gli bruciò gli occhi, costringendola a chiuderli. Nell’aria c’era un fortissimo odore di Azoto, come dopo un temporale estivo e quando si fu riabituata alla nuova fonte luminosa, notò che tutta l’area intorno a lei era carbonizzata. I mobili alle sue spalle non avevano preso fuoco, semplicemente si erano vaporizzati lasciando solo un po’ di cenere per terra. Il pavimento di pietra era completamente annerito e l’unico punto inalterato era un piccolo ovale dove lei stava al centro. Un pensiero agghiacciante si fece strada nella sua mente…

- No, Ti prego fa che non sia vero… -

Poco più avanti giaceva a faccia in giù il corpo di Alex con i vestiti fumanti, stringeva ancora in mano la bacchetta ed era immobile.  Al suo fianco, James più o meno nelle stesse condizioni mentre dietro di loro, intatto, si trovava lo scrigno, aperto, vuoto.

 

 

Londra,

Grimmauld Place Numero 12

Stesso giorno

Ore 22:30

 

<< Dai Harry… Ho appena messo a letto i bambini ! >> Disse Hermione divertita, riuscendo a svincolarsi come una gatta dalla presa del marito.

<< Ehehe, dove credi di scappare? >> Rispose Harry, riagguantandola per i fianchi.

A Hermione scappò una risatina quando la voltò prendendola in braccio, per poi regalargli un lungo e appassionato bacio mentre lei gli avvolgeva le sue lunghe gambe sottili dietro la schiena.

Era Pazzesco come anche dopo quindici anni di matrimonio, dopo il lavoro, dopo i figli, trovassero ancora la voglia e l’energia per quei giochi, gli inseguimenti e le lotte sotto le lenzuola.

Barcollarono cosi avvinghiati per tutto il corridoio fino alla camera da letto dove Harry la depositò delicatamente sull’ampio materasso matrimoniale, lei lo attendeva a braccia aperte e lui gli fu subito sopra iniziando baciare delicatamente l’incavo del collo, assaporandone il sapore della pelle, e il profumo cosi… famigliari e inebrianti allo stesso tempo. Hermione intanto aveva tuffato le sue dita nei capelli del marito scompigliandoli ancor più del solito, adorava farlo mentre si godeva le sensazioni delle labbra di lui pizzicargli prima il collo, poi la spalla, e poi, sempre più giù, fino a lambirle il seno.

Purtroppo però, qualcosa rovinò l’atmosfera. Il campanello della cassetta della posta aveva trillato.

<< Giurò che domani schianterò personalmente l’imbecille che spedisce posta a quest’ora! >> Imprecò Harry.

<< Eheheh, sai che mi piaci quando fai il duro! >> Gli sorrise lei.

<< Sai che dopo tutto questo tempo, penso ancora che sei la donna più meravigliosa del mondo >> Rispose lui, scostandogli una ciocca di capelli dal viso.

<< Oh, la smetta signor Potter, lei è proprio un Don Giovanni, se continua così mi scioglierò come la neve ad Aprile >> Rispose arrossendo prima che i due si mettessero a ridere << Dai tesoro, è meglio che vai a controllare, se è arrivata posta a quest’ora magari è qualcosa di importante >> aggiunse, tornando seria. << Io intanto controllo una cosa… Mi presti la mappa? >>

<< Si certo, è lì nel comò, però sul serio Herm, dagli tregua, è solo un ragazzino >> Disse Harry.

<< Voglio solo controllare una cosa… Aveva detto che sarebbe andato a trovare Hagrid dopo cena, voglio solo accertarmi che sia già tornato…>>

<< Prometto solennemente di non aver buone intenzioni >> Disse, picchiettando una volta col la bacchetta su un pezzo di vecchia pergamena bianca sulla quale immediatamente comparve un preciso e dettagliato cartiglio di un castello, che lei sapeva fin troppo bene trattarsi di Hogwarts, con tanto di nome cognome e posizione di tutti i suoi abitanti.

<< Va bhè, fai come vuoi >> Sospirò Harry mentre si dirigeva al piano inferiore.

- Che strano… -

<< Herry! >> chiamò da camera da letto, sentendo il marito correre sulle scale a passi pesanti.

<< Non trovo James da nessuna parte sulla mappa… >> aggiunse senza togliere gli occhi dal foglio.

<< Hermione! >> Disse Lui, rientrando in camera da letto

Lei alzò lo sguardo e appena incrociò gli occhi di Harry, un brivido di sudore freddo gli attraversò la schiena e il sangue gli si gelò nelle vene.

<< Sveglia i ragazzi, andiamo a Hogwarts. E’ successo qualcosa a James… >>

 

Spero che nella lettura di questo ultimo capitolo vi siate divertiti almeno la metà di quanto non abbia fatto io nello scriverlo. Un sacco di “Fili” si innestano in questa parte della storia, e mi raccomando, non date nulla per scontato! Passando ad un altro aspettò, questa volta, gentili lettori e lettrici, avrei una richiesta da farvi: Potete farmi sapere cosa ne pensate del cameo di Harry/Hermione? Ci tengo particolarmente a sapere la vostra opinione su questa parte perché è stata inserita come tributo e mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.

Fermo restando che, con rammarico, ho notato che le persone, difficilmente, superano la lettura del primo capitolo, ma immagino che questo succeda solo a causa delle mie carenze in qualità di scrittore, colgo l’occasione per ringraziare quella scarsa decina che, o per sbaglio o per perseveranza, è arrivata fino a leggere queste parole.

Grazie, e alla prossima.

Saluti

Alessandro.

 

   
 
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