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Autore: nutcracker    30/05/2013    2 recensioni
La capacità di amare è innata. Ognuno di noi quando nasce ha un cuore funzionante pronto a scoppiare di emozioni. Questo però non è tutto: la capacità va sviluppata. Genitori, amici... l' amore degli altri contribiusce a far scattare il nostro. Ma se non avessi con te nessuno che ti voglia un minimo di bene? La tua capacità rimarrebbe acerba e inutilizzata. Cresceresti senza amore.
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Voldemort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Grown Up Without Love


Stavolta per favore ascoltate questa (mentre leggete, chiaro).




Ci siamo. Finalmente ci siamo. Sono quasi 17 anni che aspetto questo momento.

Non immaginavo che sarebbe accaduto qui. La Sala Grande di Hogwarts, l' unico posto dove mi sia mai sentito a casa. Casa... Per tutte queste persone significa famiglia, un rifugio sicuro, amici, amore... per me rappresenta l' unica cosa che mi fa sentire pienamente me stesso, che mi attribuisce l' importanza che merito, che dà un senso alla mia vita.

La mia vita non aveva un senso. Quello stupido orfanotrofio dove mia madre era capitata poche ore prima di partorirmi, affibiarmi quel nome maledetto e morire, non era certo capace di valorizzare uno come me. Io ero speciale, l' ho sempre saputo. Ero in grado di fare cose che gli altri bambini non potevano neanche sognare. Se qualcuno mi faceva arrabbiare, si poteva stare certi che l' avrebbe pagata cara. Ed è ancora così. Io ero il bambino più speciale di tutti.

Il giorno che ne ebbi la certezza ero nella mia stanza con un uomo barbuto che, per quanto possa sforzarmi, non dimenticherò mai. Fu Albus Silente a rivelarmi la mia vera natura, e nonostante a chiunque altro le sue parole sarebbero potute sembrare assurde, per me tutto acquisiva finalmente un senso. E tra tutto, anche la mia vita. Albus Silente è morto per mano mia. E non è l' unico. La mia bacchetta ha lanciato centinaia di Avada Kedavra, uno dei quali diretti a Tom Riddle, quello sporco sudicio Babbano che ha lasciato mia madre dopo averla messa incinta. Quel porco ora è dove merita: nella tomba. Quando arrivai a Hogwarts capii che non c' era posto che si prestasse di più a diventare il mio regno. Ero, come scoprii in seguito, l' erede di Salazar Serpeverde, lo studente più brillante, affascinante e seducente della scuola e suscitavo l' affetto di molti professori a causa delle mie origini. Ero e sono invincibile. Non dovette passare molto tempo prima che uno stuolo di persone, più o meno consapevoli di quello a cui andavano incontro, si raccogliesse intorno a me. Li chiamai Mangiamorte.

Fu a Hogwarts che venni a conoscenza del segreto degli Horcrux. Ma chi se ne era servito prima di me non aveva saputo andare oltre. Io fui capace di sviluppare il concetto e concepii l' idea più importante di sempre. Non uno, ma sei frammenti di anima nascosti in altrettanti oggetti, sette pezzi in tutto, il numero magico per eccellenza. Io creai l' invulnerabilità. Ecco come riuscii a sopravvivere al rimbalzo della maledizione che gettai su questo dannato ragazzo. Il punto è come potè uscirne incolume lui, cicatrice a parte. Harry Potter, il Ragazzo Che È Sopravvissuto, il Prescelto. A detta sua e del suo amato preside squinternato, a salvarlo fu l' amore della madre, Lily. Il sacrificio. Secondo Silente non esiste nulla di più forte dell' amore. Mi sento di dissentire. Niente conta più del potere. Se puoi, non c' è sentimento che tenga. Il potere sono io. Sono invulnerabile. Invincibile. Perciò adesso la farò finita una volta per tutte e ucciderò il ragazzo con la dose di fortuna più vasta che abbia mai visto. Nemmeno la fortuna può resistere al potere. La mia mano stringe un bastoncino di legno di sambuco fabbricato dalla morte stessa. È l' oggetto più letale al mondo. Gliela farò pagare, a lui e a tutti quelli che si sono messi in mezzo o hanno minimamente, inutilmente tentato di sbarrarmi la strada. Ho perso tante cose per arrivare a questo istante. Severus, Bellatrix... i miei più fedeli servitori. Non che m' importasse di loro. Erano piuttosto utili, tutto qui. I miei Horcrux non ci sono più. Siamo solo io e Harry Potter. Niente e nessuno tra di noi. Siamo soli, l' uno contro l' altro. Io, solo. In fondo, non è sempre stato così? Non ho mai avuto qualcuno accanto a me. Non davvero, non psicologicamente. Non sentimentalmente. I miei servitori provano solo lealtà nei miei confronti, chi più chi meno. Ma nessuno mi ama. Nessun essere umano mi ha mai voluto veramente bene. E sono sempre stato solo. L' abbandono del mio lurido padre, la morte della mia debole madre, quel freddo orfanotrofio Babbano. È questo che mi ha fatto diventare ciò che sono. Gelido, arrabbiato. Spietato. Comunque, non ha importanza. L' ho detto, l' amore non regge il confronto con il potere, e sto per dimostrarlo a tutti questi poveri illusi. Sono l' uomo più potente di sempre.

Io sono Lord Voldemort. E sono cresciuto senza amore.

















The Blue Cupboard


Eccomi di nuovo con la mia seconda fanfiction. Mi sono sempre chiesta cosa frullasse nella testa di un uomo del genere, così ho provato ad immaginarlo. La canzone era "Dancing" di Elisa. Fatemi sapere cosa ne pensate!

Mel

  
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