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Autore: Chubbiestgirlintheworld    30/05/2013    3 recensioni
Il giorno della Mietitura era arrivato anche nel Distretto 12.
La 74esima edizione degli Hunger Games era imminente.
E Peeta se lo sentiva, il nome estratto sarebbe stato il suo.
Genere: Avventura, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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A giudicare dalla luce che penetrava dalla finestra, era ora di andare.

Inspirò profondamente lasciando che l' odore di casa, di protezione, si imprimesse nei polmoni il più possibile, lo sentiva già distante. Si sforzò di aprire gli occhi e di espirare, facendosi forza e cercando il coraggio di alzarsi dal letto. La testa ancora gli girava.
Sua madre aprì la porta e gli concesse solo uno sguardi distratto che mal celava un retrogusto di rimprovero.
- Dobbiamo andare, presto – fu la frase che la donna lasciò riecheggiare tra le pareti di legno del corridoio, invitando Peeta a raggiungerla sull' uscio dove già i suoi due fratelli maggiori l' aspettavano, i volti calmi nonostante la coscienza di avere parecchie nomine, data la loro età.

Le mani tremavano, 'sii forte' si ripeteva, stringendo i pugni lungo i fianchi nel tentativo di nascondere quella tensione che ormai gli impediva di ragionare razionalmente, che gli appannava la vista. Il respiro si faceva sempre più pesante man mano che si avvicinavano al luogo dove la cerimonia stava per avere inizio.
 

Doveva registrarsi, prima di tutto, nessuno poteva scappare alla Mietitura. Tutti i ragazzi e le ragazze del Distretto erano lì, tutti quelli con l' età giusta per il gioco tanto atteso dalla Capitale quanto temuto e odiato dai ognuno dei 12 Distretti.

I più grandi, quelli 'all' ultimo anno', avevano lo sguardo quasi fiero, ostentante sicurezza, fingevano di essere forti, non volevano mostrarsi deboli, in completo contrasto con la paura palpabile dagli sguardi spauriti dei ragazzini, dei bambini il cui nome compariva per la prima volta. Registravano ogni minimo movimento intorno a loro come una minaccia, ogni voce che sentivano pareva chiamare il loro nome, erano completamente vulnerabili.
-Peeta Mellark – disse meccanicamente, e andò a mettersi in fila davanti al palco.

 

Effie Trinket picchiettò sul microfono; scaldò la voce:
-Benvenuti, benvenuti! Benvenuti alla 74esima edizione degli Hunger Games!..
'..E possa la buona sorte essere sempre a vostro favore' disse mentalmente Peeta insieme all' eccentrica presentatrice. La sapeva a memoria quella frase, la sentiva da quando era nato.
Il ronzio dei suoi pensieri riusciva a sovrastare il classico discorso riguardante lo scopo degli Hunger Gumes, cosa buona e giusta secondo Capitol che sfruttava il sangue di innocenti provenienti da ogni Distretto per divertimento.
Non aveva un senso, tutto ciò, se non il voler mettere paura a tutti loro, a rendergli consci della loro inferiorità. Distruggere il loro futuro, i ragazzi, come ammonizione qualora qualcuno si azzardasse anche solo a pensare a una rivolta contro la grande Capitol City.

Perso nel suo divagare non si rese subito conto che qualcuno lo stava osservando.Un paio di occhi grigi che l' avevano insistentemente cercato durante la registrazione, finalmente l' avevano trovato. Katniss lo stava fissando con uno sguardo segnato dalle occhiaie, stanco, che celava un briciolo di riconoscenza nonostante l' orgoglio, emozioni che si tramutarono in nervoso imbarazzo quando si accorse che il ragazzo l' aveva vista e si, la stava a sua volta guardando.Dopo quel fugace scambio di sguardi, l' attenzione di Peeta fu attirata verso il palco dove Haymitch, l' unico vincitore che il Distretto 12 avesse mai avuto, stava dando l' ennesimo esempio di degradazione del Distretto mostrandosi ubriaco. Non invidiava il prossimo tributo che avrebbe dovuto averlo come mentore, guida. Solo un pazzo suicida si sarebbe affidato consciamente a un uomo del genere.

Ma non era Haymitch il soggetto della sua attenzione.
Inizialmente gli sembrò un'impressione ma aguzzando lo sguardo non potè non riconoscere la mascella gonfia e le labbra che formarono un ghigno grottesco nell' accorgersi dello sguardo del ragazzo. Era lui, l' uomo che tentò di fermare Katniss, quello a cui aveva tirato un pugno poche ore prima. Ed era un interno di Capitol.
Solo ansia correva nelle vene del ragazzo che indugiò soffermandosi sullo sguardo dell' uomo che tratteneva una risata sadica a stento.La mano di Effie mulinava e mulinava nella boccia con i nomi dei ragazzi. Di solito si partiva dalle ragazze ad estrarre. Questo non fece altro che aumentare i presagi di Peeta che ormai sudava freddo.
- Peeta Mellark! -

Il suo nome riecheggiò stridulamente nell' aria accompagnato dai suoi passi, stranamente spediti, verso il palco. In fondo, se lo aspettava.
 

Effie non chiese nemmeno se qualcuno volesse proporsi al suo posto. Andiamo, siamo nel Distretto 12, non vale la pena di sprecare inutilmente fiato il un luogo in cui è già tanto che la gente campa fino ai 13 anni.
La mano mulinava ora bella boccia contenente le nomine femminili. A chi sarebbe toccato?
Tentò di resistere ma non ce la fece, diresse lo sguardo verso la ragione della sua presenza su quel palco. L'uomo in tutta risposta ammiccò con scherno e mostro il suo sorriso migliore, un sorriso acido e cattivo che non presagiva nulla di buono.
E i presentimenti di Peeta avevano fondamento, anche stavolta.
Quando lesse il nome del tributo femminile della 74esima edizione degli Hunger Games per poco non gli cedettero le gambe.
- Katniss Everdeen! -

Perchè, perchè lei? Si sarebbe fatto uccidere lì, subito, piuttosto che dover uccidere lei.
- No!

Non riuscì a trattenersi dall' urlare con tutto il fiato che aveva nei polmoni. Il silenzio del Distretto fu l' unica risposta che ricevette.
Katniss però era calma, salì sul palco senza battere ciglio.
- Ohohoh, quanto mi piacciono queste cose! Una storia d'amore nascosta, forse? Chi lo sa? Avremo del gossip quest'anno? Qualcosa su cui spettegolare ancora prima dell' inizio dei giochi. Oh, quanto mi piace!
Peeta fu rapido, tentò di scagliarsi su Effie, di strapparle il microfono, ma l' uomo lo fermò.
- Non vorrai morire prima del previsto, giovane Mellark. Non te lo consiglio.
Digrignò i denti.
-Uccidimi, uccidimi se hai coraggio! Preferirei morire qui piuttosto che essere una stupida marionetta nel vostro sadico gioco!
L' uomo lo strattonò e gli scappò un gemito di dolore.
I suoi occhi si persero imploranti in quelli di Katniss pieni di paura.

  
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