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Autore: heythereitsfabs    30/05/2013    1 recensioni
«Guarda che lo so che l'ipod è spento, eh.» mi dice togliendomi una cuffia. Merda, mi ha beccata.
Continuo a rimanere in silenzio, ma Harry non demorde e si avvicina ancora di piu. Mi mordo il labbro per non saltargli addosso e baciarlo. Sulle mie labbra c'è ancora il sapore delle sue, non riesco a dimenticarmelo.

Versione rivista e corretta di una one shot postata su questo sito quasi un anno fa. Sono la vecchia _youmakemesmile, ho cancellato il vecchio account.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Manchester United is the way.



Devo assolutamente vedere quella partita. Giuro, farei di tutto per andare allo stadio sabato sera. Anche tutti quei km che dividono Londra da Manchester. Cavolo non è una partita qualunque, si gioca contro il City. Il City oh, mica pizza e fichi. È il derby, e non me lo voglio perdere per nulla al mondo. Da quando mio fratello Zayn mi ha portata allo stadio con i suoi amici diciamo che me ne sono innamorata. Ho capito che differenza c'è tra il vedere la partita da uno schermo e dagli spalti. Lo stadio ha quella magia che ti prende e ti fa vivere quei novanta minuti sotto un'altra luce... Anche se quella sera sentire tutti i tifosi cantare l'inno dello United in coro non era l'unica magia... Harry era la magia più grande di quella serata. Lui, il modo in cui sorrideva, quelle fossette, quegli occhi... Cavolo sto delirando. 
Da quella volta allo stadio i ragazzi non hanno mai smesso di prendermi in giro, dicono che sono un maschiaccio. E beh, in effetti non hanno tutti i torti. Dove la trovi una ragazza che segue il calcio e che farebbe di tutto per andare allo stadio? E se aggiungi che tifo United... Tienile a mente queste cose Harry, e apri quei fottutissimi splendidi occhi verdi che ti ritrovi e che mi fanno impazzire.
Okay, adesso mi alzo dal divano e vado a chiedere a Zayn se gli va di portarmi allo stadio.
Maledettissimi sedici anni, e maledettissimo esame della patente che non ho ancora fatto.
«Zaaaaayn!» lo chiamo a gran voce. «Andiamo allo stadio sabato sera?» 
«Cosa?! Non ti sento!» mi risponde. Eh certo che non mi senti, se abbassassi per un attimo quella maledettissima musica... 
Spalanco la porta di camera sua ed entro. Sta usando la spazzola come microfono e sta cantando insieme al cd di Chris Brown. Se questa cosa si viene a sapere in giro, io e lui non abbiamo nessun legame di sangue, anzi, nemmeno lo conosco. 
Mi vede e sbuffando abbassa la musica. 
«Che c'è Lucy?» 
«Punto primo: ringraziamo il cielo che mi hai degnato di attenzione ed hai abbassato la musica. » gli dico e lui mi fa una linguaccia con una smorfia. E meno male che la più piccola sono io, eh. 
«Punto secondo, apri bene le orecchie che è importante. Andiamo a vedere il derby sabato sera?» continuo. 
Mio fratello strabuzza gli occhi sorpreso. 
«Cosa? Ci vai te fino a Manchester!» 
«Grazie per l'appoggio eh, allora lo chiedo a Louis.» gli rispondo, consapevole di averlo irritato da morire. Non gli piace come guida Louis. Dice che non ha mezze misure: o corre come un disgraziato, o assume una velocità tale da farsi superare anche dalla tartaruga di Liam. 
«Sei crudele.» mi risponde serrando gli occhi. «Va bene dai, ti ci porto.» cede. 
«Grazie fratellone!» esclamo saltandogli letteralmente in braccio. «Ti ho mai detto che ti voglio bene?» continuo. 
Zayn borbotta un qualcosa che somiglia a "leccaculo." Beh, non ha tutti i torti in questo caso. 

È un mercoledì mattina, gli uccellini cantano e mi sveglio perchè un raggio di sole filtra attraverso le persiane della finestra. 
Ma che cosa penso?! Sembra l'inizio di un libro e no, non è per niente da me. Ricominciamo. 
È un maledettissimo mercoledì mattina e mi tocca andare a scuola, fuori dalla finestra c'è una cornacchia che gracchia in continuazione e non sembra decisa a piantarla. Mi sveglia la luce del sole che passa attraverso le persiane, mi sbatte sugli occhi e me li fa aprire, gran cavolata perchè non ci vedo niente, anzi, iniziano pure a darmi fastidio. Mannaggia a me e quando mi dimentico di chiudere le persiane la sera. 
Perfetto, ora ci siamo. 
Mi conviene sbrigarmi, non voglio assolutamente fare tardi, meno che meno oggi che Zayn mi accompagna a scuola in macchina e passiamo anche a prendere Harry. 
Penso che in quella macchina si assisterà alla mia morte, che verrà velocizzata se lui si mette quel profumo che adoro, se si flippa i capelli davanti a me, se mi sorride troppo spesso e se si avvicina troppo... A volte penso che per renderlo "innocuo" lo dovrei legare a un palo, ma poi realizzo che vedrei lo stesso il suo sorriso, quindi dovrei mettermi una benda sugli occhi. 
Oddio, mi faccio paura da sola per quello che ho appena pensato. 
Devo rimanere lucida, per forza. So che sarà sicuramente un'impresa, dato che Harry è appena salito in macchina e ha fatto tutte le cose che ho elencato prima. Gente, Lucy Malik è prossima alla morte. Qualcuno dica a Harry Edward Styles che lei lo ha sempre amato e che lui è un gran coglione perchè non se ne è mai accorto. 
Zayn e Harry chiacchierano come al solito, io invece appoggio un gomito al finestrino e fisso le nuvole. Mi piace immaginare che forma abbiano. 
«Davvero, Lucy?» mi chiede Harry poggiandomi una mano sulla spalla. 
Il mio cuore fa un triplo salto mortale carpiato e atterra sulle punte, spalanco gli occhi e scuoto la testa per riprendermi. 
«Eh? Cosa?» 
«Ti chiedevo se volevi andare davvero a vedere United - City sabato sera.» mi risponde Harry. 
«Si!» esclamo contentissima, mentre Harry scuote la testa. Ormai si è rassegnato al mio essere così maschiaccio. 
«Volevo andare anche io, adesso lo chiediamo ai ragazzi e magari vengono anche loro.» continua scendendo dalla macchina, ormai siamo arrivati. Mi rivolge un'occhiolino e va a salutare Niall che sta seduto su una panchina. 
Cazzo Styles, non farlo mai più. Rischio di morire già appena ti vedo, se mi fai anche gli occhiolini... Vado a prepararmi la tomba a questo punto. 
Esco anche io dalla macchina e raggiungo Niall che sta parlando con Harry. Allontano il riccio con una manata scherzosa - ma dove l'ho trovato il coraggio? - e mi butto letteralmente tra le braccia del biondo. 
Lui è il mio migliore amico, non smetteró mai di ringraziare mio fratello per averlo conosciuto ed avermelo presentato. 
Niall mi stringe forte a sè e mi stampa un bacio sulla guancia. 
«Buongiorno donna della mia vita!» mi saluta. 
«Buongiorno uomo della mia vita!» 
Mi piace chiamarlo uomo della mia vita. So che lui è una di quelle persone di cui puoi fidarti fino alla morte, una di quelle che non ti abbandonerebbe mai. E al contrario di fidanzati, amanti e robe del genere, lui c'è sempre e sempre ci sarà. E poi è l'unico che sa che sono innamorata di Harry... A proposito, l'ho spinto via malamente prima, povero cucciolo. Mi sistemo meglio tra le braccia di Niall e scompiglio i capelli di Harry, che mi rivolge uno sguardo minaccioso. 
«Ehm ehm.» qualcuno cerca di attirare la mia attenzione. È Louis. 
«Va bene che sei la mia piccola principessa, ma ricordati sempre che Harry è mio!» 
Alzo le mani in segno di resa e ridendo gli stampo un bacio sulla guancia. 
«Ehm ehm, ho qualcosa da dire anche io.» stavolta è Liam. 
«Non rompere Payne, Niall è l'uomo della mia vita, e su questo non si discute, vero amore mio?» 
Niall annuisce e Liam si siede accanto a noi con una finta espressione affranta. Si becca un bacio sulla guancia anche lui e gli torna il sorriso. 
Nel frattempo mio fratello si è andato a fumare una sigaretta, ed approfitto per parlare con i ragazzi. 
«Andiamo allo stadio?» chiedo e tutti si dicono d'accordo. 
«Peró voglio vedere United - City.» continuo. 
A Niall si illuminano gli occhi, è un gran tifoso dello United anche lui. 
«Ti prego dimmi che la partita non è questo sabato.»  mi dice Louis. 
«Sì è questo sabato, perchè?» 
«Cazzo la relazione di fisica!» esclama Liam. 
«Lù sabato è l'unico giorno che la possiamo fare... Venerdì la prof ci deve finire di spiegare come farla, sabato la facciamo, domenica c'è la partita di calcetto e lunedì va consegnata... Noi non possiamo venire...» mi spiega triste Louis. 
Fuori mio fratello, Liam, Lou e Niall. Rimaniamo solo io e Harry. 
«Peró potete sempre andare te e Harry, no?» propone Niall, beccandosi una gomitata sullo stomaco. 
«E come ci arriviamo fino a Manchester?» chiedo io. Non so se ce la farei a vedere il derby con Harry. Più che altro guarderei lui tutto il tempo, e non la partita. 
«Ci accompagna mia madre, no?»  
Harry, no, no e poi no. Ma io ti salto addosso se mi stai troppo vicino. A tuo rischio e pericolo, Styles. 
Suona la campanella e i ragazzi entrano in classe, lasciando me e Harry da soli. Niall mi fa un'occhiolino come per incitarmi. 
Ma che è, un complotto contro di me? 
«Allora, che dici, ci andiamo io e te a vedere la partita?» mi chiede Harry. 
«Io... Boh, non lo so...» comincio un po' imbarazzata «non vorrei dar fastidio a tua madre...» accampo una scusa. 
«Ma dai, che dici, mia madre ti adora! Dai adesso entriamo, ho matematica in prima ora e quella mi fa fuori se entro tardi un'altra volta.» mi stampa un bacio sulla guancia ed entra in classe. 
Aumento il passo e mi fiondo in classe anche io. Mi siedo subito sul mio banco e appoggio la testa al muro, chiudendo gli occhi. Styles mi farà impazzire prima o poi. 
«Terra chiama Lucy, ci sei donna?» mi chiama Alex, la mia migliore amica. 
Spalanco gli occhi all'improvviso. 
«Anche l'uomo della mia vita è contro di me.» sbuffo. 
«Ma chi, Styles?» 
«No, Niall!» 
«Che succede?» 
«Praticamente volevamo andare allo stadio a vedere United-City con i ragazzi, ma alla fine poteva solo Harry e Niall ci ha proposto di andare solo noi due.» 
«Ma baciagli i piedi, altro che incazzata! Tu ci devi solo che correre allo stadio, magari è la volta buona che capisce che sei innamorata di lui, e magari ricambia pure.» mi incoraggia Alex. 
«Magari, magari...» sospiro nel momento in cui la professoressa di inglese entra in classe. Non sono pronta psicologicamente per due ore di noia mortale. 

Metto lo zaino sulla spalle, saluto Alex e scappo via.  Ho voglia di camminare un pochino, per fortuna casa mia non è molto lontana da scuola. Mi metto le cuffie e sparisce tutto il resto. 
«Torni a casa da sola?» 
Cristo, la sua voce. Come faccio a sentirla anche se ho i Green Day a palla nelle orecchie? 
«Ciao Harry.» mi limito a dire, non riuscirei ad articolare un discorso serio. 
«Dai, vengo a piedi con te.» continua e mi affianca.
Rimaniamo in silenzio per qualche minuto, poi finalmente mi decido io e comincio a parlargli. 
«Vuoi una cuffia?» gli chiedo porgendogliene una. 
«Che ti stai sentendo?» mi chiede mentre se la mette nell'orecchio. 
«21 guns dei Green Day.» 
«Oh, bella!» esclama e comincia a canticchiare. Diamine, ha pure una bella voce. È troppo perfetto per me. 
All'improvviso la canzone si blocca a metà. 
«Cavolo, si è scaricato l'ipod!» sbuffo rimettendolo nello zaino. 
Ormai sono arrivata a casa, Harry mi saluta con un bacio sulla guancia. 
«Passo con mia madre verso le cinque e andiamo a prendere i biglietti, va bene?» annuisco ed entro in casa, mentre Harry mi saluta con la mano e continua a camminare. 
Stargli troppo vicino mi sta facendo impazzire. 

Suonano al campanello, oddio sono loro. Mi precipito ad aprire, tanto Zayn non lo farà mai, è troppo pigro. Mi trovo davanti lui e quel suo bellissimo sorriso con accanto sua madre. 
«Ciao tesoro!» mi saluta Anne abbracciandomi. Quella donna è di una dolcezza unica. Abbraccio anche Harry e poi saliamo in macchina. 
Logicamente Harry lascia libero il posto del passeggero e si mette vicino a me. Lui non lo sa ma sta mettendo a dura prova me e i miei ormoni. Meno male che la biglietteria è vicina. 
Troviamo anche dei posti decenti, per fortuna. Al momento di comprare i biglietti il negoziante ci chiede i documenti.  
«Signora» si rivolge ad Anne «i ragazzi non sono maggiorenni, sono entrambi suoi figli?» le chiede. 
«Ehm... » Anne all'inizio sembra essere un po' in difficoltà, ma poi si riprende subito «veramente no, lei è la fidanzata di mio figlio.» risponde. 
Strabuzzo gli occhi. Ma ho sentito bene? Ha detto che sono la fidanzata di Harry? Oddio Anne ma sei pazza? Okay, devo calmarmi, un respiro profondo, inspira ed espira. Sposto lo sguardo verso Harry, lui invece sembra tranquillo. 
«Fidanzati eh? A me non sembra...» diffidente il tipo.
«Non ci crede eh?» gli risponde Harry. Si apre in un bellissimo sorriso e mi guarda negli occhi. Poi comincia ad avvicinare sempre di più il suo volto al mio, e io non capisco più nulla. È ormai a qualche centimetro da me, dalle mie labbra. Faccio un respiro profondo mentre lui si avvicina ancora di più, non so cosa fare. Chiudo gli occhi e... mi bacia? 
Quante volte ho sognato questo momento? Quante volte ho immaginato le mie labbra sulle sue? E adesso è tutto vero. 
Poteva limitarsi ad un bacio a stampo, giusto per far contento il negoziante, ma no, siccome ha deciso che se deve farmi collassare deve farlo per bene, ci mette anche la lingua. Devo ammettere che ci sa fare il ragazzo, e anche molto. Quando mi ricapita un'occasione del genere? Meglio sfruttarla. Ricambio il bacio e gli passo una mano tra i ricci, mentre lui fa aderire i nostri corpi tenendomi per i fianchi. 
«Ehm, ragazzi...» solo la voce di Anne ci riporta alla realtà. Mi allontano subito da Harry, sicuramente rossa in volto come un peperone. 
«Dai, vi credo.» ci dice il negoziante dandoci i biglietti. Torniamo in macchina e io non rivolgo la parola ad Harry, ma neanche lui lo fa. 
«O siete davvero bravi a fingere, o mi nascondete che siete fidanzati davvero.» dice Anne buttandola sul ridere. Io rimango in silenzio, mi sto vergognando da morire. 
«Mamma lo sai che sono sempre stato un bravissimo attore.» risponde Harry sorridendo. Io continuo a non spiccicare parola. 
Saluto sia Harry che Anne con un sorriso, poi entro dentro casa.  
«Presi i biglietti?» mi chiede Zayn. 
«Sì, abbiamo fatto tutto.» gli rispondo. 'e c'è scappato pure il bacio, il che non mi dispiace per niente' vorrei aggiungere, ma me ne sto in silenzio. 

Il giorno dopo 
Esco dalla macchina di Zayn, saluto frettolosamente i ragazzi e faccio per entrare subito in classe, ma qualcuno mi blocca per un braccio. È Harry, cazzo. 
«Lù, riguardo al bacio di ieri...» comincia, ma lo interrompo, tanto già lo so che vuole dirmi. 
«Lo so, era solo per i biglietti. Ciao Styles.» lo liquido divincolandomi dalla sua presa ed entrando in classe. 
Non l'ho mai chiamato Styles da quando ci conosciamo, proprio mai. L'ho sempre chiamato per nome, e penso che non abbia preso bene questa novità. A dire il vero non so neanche che reazione abbia avuto, e forse è meglio che non lo sappia, almeno ho evitato di vederlo sorridere perchè ho completato correttamente la frase. Non mi ha contraddetta, quindi presumo di aver ragione. 
Sbatto con poca delicatezza lo zaino per terra e mi siedo al mio posto, ma Alex non c'è. Merda, mi ha lasciata da sola. 
Senza di lei la scuola è ancora più noiosa del solito, le ore sembrano non passare mai. 
Suona la ricreazione ma non mi va di uscire. Non sia mai che incontri Harry. Sento la vibrazione del cellulare, qualcuno mi sta chiamando. È Niall. Non rispondo, lo lascio squillare. 
Non passano neanche cinque minuti che lui spalanca la porta e si siede accanto a me. 
«Lucy Malik che non risponde al telefono, qua deve essere successo qualcosa.» mi dice con un tono di voce preoccupato «ti va di raccontarmi?» mi chiede mentre  mi stringe forte a sè. 
Gli racconto tutto, di lui posso fidarmi. 
«Secondo me ti muore dietro. Scusa, poteva benissimo limitarsi ad un bacio a stampo, ma non l'ha fatto, no? Va bene che è un puttaniere e lo sappiamo, ma tu sei sua amica, non si comporterebbe mai male con te.» 
«Bella battuta Niall, davvero bella.» gli rispondo amareggiata. Io, piacere ad Harry? Ma per favore. 
Suona la campanella, e purtroppo Niall deve tornare in classe. Mi lascia sola con i miei dubbi. Le sue parole mi hanno messo la pulce nell'orecchio. E se avesse ragione? 

Ignoro mio fratello che mi saluta dalla cucina filo dritta in camera mia sbattendo la porta. 
Sono le sei del pomeriggio e ho una voglia matta di andare a dormire per far finire questa cavolo di giornata. 
«Che succede Lù?» mi chiede Zayn bussando alla porta. 
«Niente.» rispondo secca. 
«Lù non mi dire bugie, dai apri la porta che se ti va ne parliamo.» insiste. 
Mi alzo dal letto e spalanco la porta. «Non ho niente, okay?!» esclamo per poi richiuderla di nuovo. 
«Come vuoi te, io chiamo Niall.» 
Questo è davvero un colpo basso. 
«Fai come ti pare.» lo liquido, non sapendo come ho fatto a trovarne il coraggio. 
Non lo sento più parlare al di fuori della porta, secondo me è andato davvero a chiamare Niall. E infatti... 
«Lù aprimi dai, sono io.» mi chiama il biondo al di là della porta. 
«Vaffanculo Niall, lasciami in pace.» 

Zayn ha deciso di lasciarmi perdere per questa sera. Niall è rimasto a mangiare da noi, io invece mi sono chiusa in camera e non ho toccato cibo. Forse è meglio andare a dormire, e non sono neanche nel dieci.  
Niall bussa alla porta e senza nemmeno aspettare la mia risposta entra in camera. Si siede accanto a me e mi abbraccia. Non dice nulla, rimane in silenzio, ma solo la sua presenza mi fa sentire meglio. Ci addormentiamo così, l'uno stretto accanto all'altra. 

«Buongiorno tesoro!» mi saluta Niall abbracciandomi. Nel sonno mugugno qualcosa e gli dó un bacio sulla guancia. 
«Oggi non ci vado a scuola.» gli dico. 
«Ma che dici? Vieni punto e basta.» 
«No, e non vado nemmeno domani alla partita.» rispondo mettendomi a gambe incrociate sul letto. 
Niall sa che sono testarda, quindi non insiste più di tanto e mi lascia dormire in santa pace. 

Zayn. 
«Che ha mia sorella?» chiedo a Niall. So che Lucy si fida molto di lui, penso che ne abbiano parlato. 
«Harry. Vai da lei.» mi risponde e corro subito in camera sua, tanto è ancora presto. 
«Posso?» le chiedo bussando alla porta. 
«Entra.» mugugna, forse ha la testa sotto il cuscino. Mi siedo accanto a lei. 
«Niente scuola oggi eh?» lei annuisce. 
«Non voglio vedere Harry.» mi dice, e mi spiega del bacio. 
«La fregatura è che mi sono innamorata di lui.» 
«Penso che Harry sia l'unica persona che non l'abbia capito, sai?» 
Lei spalanca gli occhi. 
«Si vede tanto?» mi chiede un po' imbarazzata. La stringo forte a me e le accarezzo la schiena. 
«Se lo vuoi è tuo, Lù. E almeno allo stadio vacci, fallo per lo United!» la incoraggio con un sorriso. Lei mi dà un bacio sulla guancia. 
«Zayn, fatti la barba, mi pungi!» esclama ridendo. 
«Lo sai che sono troppo pigro per farlo, sorellina!» le rispondo mentre torno da Niall. 
«Io e Harry dobbiamo parlare.» gli dico mettendo in moto la macchina e guidando verso scuola. 
Eccolo là, è al solito posto insieme a Liam e Louis. Saluto tutti e mi avvicino a lui. 
«Harry, vieni con me, dobbiamo parlare.» lo prendo per un braccio e lo trascino lontano dagli altri. 
«Se mia sorella non ti interessava, potevi evitare quel bacio.» gli dico giardandolo dritto negli occhi. 
«Zayn veramente non è...» comincia Harry, ma lo interrompo. 
«Harry, io ti ho avvertito.» lo liquido così ed entro in classe. 

Lucy. 
Mi è arrivato un messaggio, è Niall. 
"Oggi Harry è strano, forse è meglio se gli parlo." 
"No, ti prego non farlo. Ci penso io domani alla partita."  
"Allora ti sei decisa ad andare!" 
"Lo faccio solo per lo United, non lo tradirei per nulla al mondo." 

Sabato è arrivato e sono appena salita in macchina con Anne ed Harry. Stavolta Harry è seduto accanto a sua madre. 
«Ragazzi, è successo qualcosa?» ci chiede Anne rompendo quel pesante silenzio che si era creato, ma io e Harry non le rispondiamo. 
«Lucy, tesoro, tutto okay?» mi chiede voltandosi verso di me. 
«Eh? Sì, tutto okay, è che avevo le cuffie.» rispondo indicandomi le orecchie. 
Anne si ferma ad un benzinaio e scende per fare benzina. Harry esce dalla portiera e si siede accanto a me. 
«Guarda che lo so che l'ipod è spento, eh.» mi dice togliendomi una cuffia. Merda, mi ha beccata. 
Continuo a rimanere in silenzio, ma Harry non demorde e si avvicina ancora di piu. Mi mordo il labbro per non saltargli addosso e baciarlo. Sulle mie labbra c'è ancora il sapore delle sue, non riesco a dimenticarmelo. 
«Harry, sono in questa macchina con te solo per lo United, sappilo.» lo freddo, poi mi rimetto la cuffia ed alzo il volume al massimo.  Harry torna a sedersi davanti e ripartiamo alla volta dello stadio. 
«Ragazzi, io vado, passo a prendervi appena è finita la partita.» ci saluta Anne, lasciandoci da soli davanti all'entrata. 
Prendo il mio biglietto ed entro, con Harry che mi segue a ruota. 
Affretto il pasto e corro a sedermi al mio posto. 
«Com'è tutta questa fretta?» mi chiede Harry, ma io lo ignoro. 
«Lù, ti prego, parliamo.» 
«Harry stai zitto, non lo vedi che sta cominciando la partita?!» esclamo sbuffando. 
Rooney ha messo il pallone sul dischetto di centro campo, l'arbitro ha fischiato e la partita è cominciata. 
Stringo forte tra le mani la sciarpa dello United, e ogni tanto butto un'occhio su Harry. È così bello mentre guarda la partita, anche se impreca perchè Rooney ha sbagliato un gol praticamente già fatto da solo davanti al portiere. Ma nel suo sguardo leggo una nota di malinconia, e mi si stringe il cuore. Forse ho sbagliato a rispondergli così duramente. 
L'arbitro fischia la fine dei primi quarantacinque minuti, e mentre i giocatori escono dal campo ed entrano negli spogliatoi mi volto verso Harry. 
«Harry io... Mi dispiace di averti risposto male prima.» mi scuso guardandomi la punta dei piedi. 
Harry si avvicina a me e mi stringe in un abbraccio. 
«Scuse accettate.» mi risponde con un sorriso. 
Voglio dirgli tutto quello che provo. 
Voglio dirgli di quant'è stato bello baciarlo, anche se era tutto per prendere i biglietti per la partita. 
Voglio raccontargli di quanto mi batte il cuore appena lo vedo, di quanto mi fa morire il suo sorriso, di quanto anche solo pensare a lui mi fa venire le farfalle nello stomaco. 
Voglio dirgli che quando incontro il suo sguardo il resto del mondo sparisce e riesco a concentrarmi solo su di lui, che lui è la persona con la quale vorrei stare, l'unica, quella che vorrei accanto per tutta la vita. 
In parole povere, vorrei dirgli che lo amo alla follia. 
«Ragazzi, volete qualcosa da mangiare?» ci interrompe un ragazzo che vende patatine, pop corn e bibite varie. Merda ma non poteva passare cinque minuti dopo, eh? 
«Io una Coca Cola, tu vuoi qualcosa Lù?» 
«Pop corn.» rispondo e faccio per tirare fuori il portafogli, ma Harry mi blocca con la mano. 
«Offro io.» mi dice con un sorriso. 
Ricomincia il secondo tempo. 
Harry prende continuamente i pop corn dal mio pacchetto, con lo sguardo fisso sulla partita, allora allungo una mano e gli prendo la bottiglia di Coca Cola e comincio a berne un po'. 
«Ehi, era mia la Coca Cola!» esclama. 
«Ehi, erano miei i pop corn!» esclamo di rimando. 
«Oh, giusto, non fa una piega. Condividiamo?» mi propone con un sorriso. 
«Condividiamo.» 
Dalle tribune si leva un boato. Il City ha appena rischiato di segnare, e io ho seriamente rischiato di cacciare un urlo che avrebbero sentito fino in Alaska. 
«Lù, devo dirti una cosa...» comincia Harry, con un tono di voce che lascia intendere un po' di insicurezza. 
«Dimmi.» 
«Per quanto riguarda il bacio dell'altro giorno...» 
«Lo so, solo per i biglietti...» continuo la sua frase con una punta di amarezza. 
«Ecco il punto, no, non è per quello...» 
Ma ho sentito bene? Non mi ha baciata solo per i biglietti? 
«L'avrei voluto fare già da tempo, ho soltanto colto l'occasione... Tu sei l'unica ragazza che mi toglie le parole, l'unica con cui non solo il solito spavaldo che vedi tutti i giorni. Tu... tu mi fai uno strano effetto, mi fai sentire piccolo piccolo, ma mi piace come cosa, non so perchè ma riesco a sentirmi più vicino a te. Lo sai che non sono bravo con le parole, infatti di sicuro quello che ti ho detto sarà un'ammasso di frasi scollegate senza senso che se sente il professor Smith mi strozza a mani nude, ma spero tu abbia capito che, insomma... che mi sono innamorato di te.» mi dice guardandomi negli occhi. 
Faccio a malapena in tempo a realizzare quello che ha detto che si avvicina a me e mi bacia. Dio mio è un sogno, un sogno bellissimo. Mi sembra di ripetere il bacio dell'altro giorno, solo che stavolta non è stato obbligato, stavolta è tutto più... più naturale, più vero. 
Dalla sorpresa lascio cadere a terra la sciarpa dello United che tenevo stretta in mano e mi abbandono tra le sue braccia. Si allontana un attimo dalle mie labbra e poggia la testa sulla mia fronte, guardandomi negli occhi. 
«Harry, anche io sono innamorata di te.» gli dico. Mi sorride e posa di nuovo le labbra sulle mie, quando un'altro boato ci prende alla sprovvista e ci fa allontanare di scatto. 
«Che succede?!» esclama Harry «ci ha inquadrato la camera dell'amore, quella a forma di cuore?» 
Scoppio a ridere. «Ma che dici Harry, non siamo mica in una puntata dei Simpson!* Ha segnato Rooney, stiamo vincendo.» 
«Oh, non importa.» mi risponde «cioè, non è che non mi importi, insomma, stiamo vincendo il derby e se continua così siamo primi in classifica e vinciamo lo scudetto, ma preferisco sare con te e fare questo.» continua posando di nuovo le labbra sulle mie. 

Quindici anni dopo. 
«Prof, se la ricorda quella volta che ci ha fatto fare un tema su un momento che siamo sicuri non dimenticheremo mai e io ho consegnato in bianco, dicendole che non avevo nulla da scrivere?  Ecco, a distanza di anni l'ho trovato. È la storia mia e di Harry, mia e dell'uomo con cui voglio invecchiare, dell'uomo com cui voglio passare tutta la vita. Lei ce l'ha sempre detto scherzando che io e lui saremmo stati bene insieme, ma scommetto che non avrebbe mai immaginato che andasse a finire così, no?  E pensare che è tutto cominciato perchè volevo vedere il derby allo stadio. Chissà cosa sarebbe successo se non fossi stata un tale maschiaccio. Si ricorda la professoressa Davids di matematica come mi prendeva sempre in giro per questa mia caratteristica? Ridendo e scherzando peró se fossi stata femminile e perfettina come tante altre ragazze, non sarei mai andata allo stadio e non avrei mai trovato Harry. Le giuro, averlo trovato è stata la cosa più bella che avessi potuto fare in tutta la mia vita. Come ogni storia che si rispetti anche questa ha una morale. 
La morale è che devi assolutamente andare a vedere il derby allo stadio con il ragazzo che ti piace, che magari ci scappa anche il bacio! 
Seriamente, penso che lei aveva ragione quando ci faceva tutti quei discorsi sull'essere sè stessi. È proprio grazie a questo suo consiglio che ho trovato Harry, penso che non smetteró mai di ringraziarla abbastanza. 
Baci, Lucy Malik. »


Piego con cura il foglio e lo infilo nella busta. Faccio per chiuderla, ma all'improvviso mi rendo conto di star dimenticando una cosa importantissima. 
«Harry, l'invito!» lo chiamo a gran voce. Si avvicina e me ne porge uno, stampandomi un bacio sulle labbra. 
Con una grafia aggraziata c'è scritto "Harry Styles e Lucy Malik, convoleranno a nozze il 25 maggio 2026" Metto anche quello nella busta e la chiudo con cura, poi chiamo Marie. 
Marie è la figlia di Louis. Dopo poco tempo che io e Harry ci siamo messi insieme Louis ha scoperto che la sua fidanzata storica Brittany era incinta, ed è nata questo splendore di ragazza, che ha quindici anni.
Frequenta il nostro stesso liceo ed ha il nostro stesso professore di inglese, il professor Smith. Le porgo la busta e gentilmente le chiedo di portarla al professore. La prende con un sorriso e mi saluta, scappa subito a scuola. 
Penso che non dimenticheró mai tutte le prese in giro del professor Smith. Quando andavo a scuola io insegnava da poco tempo, aveva sì e no trent'anni. Ogni volta che Harry veniva a salutarmi in classe a ricreazione e c'era lui in classe ci prendeva sempre in giro. 
«Malik, Styles, io voi due vi vedrei bene insieme.» ci diceva sorridendo «sappiate che voglio un invito al vostro matrimonio!» 
Harry l'ha sempre presa sul ridere, io invece arrossivo da morire. 
Chi l'avrebbe mai detto che l'invito al matrimonio glielo avremmo mandato sul serio? 




myspace.
Hellooo.
Sono la vecchia _youmakemesmile se qualcuno si ricorda di me *volano balle di fieno*. Ho cancellato il vecchio account per motivi miei, ma ora eccomi di nuovo qua a rompere. Sì, lo so che non vi sono mancata per niente.
Ho deciso di ripostare questa oneshot perché ci sono sempre stata molto legata, l'ho corretta qua e là ed eccola qui. Spero vi piaccia e di trovare qualche recensione c:
fabi.
  
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