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Autore: Malika_five    30/05/2013    8 recensioni
Non credevo di poter essere così importante per qualcuno, di poter cambiare le sorti di una persona così facilmente, solo facendole vedere il bello della vita. Non avrei mai pensato di vivere tutto questo. Non avrei mai pensato di vivere, e basta.
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(Dal capitolo 13 - All the time you'll want, if you want)
“Hey” salutai quando riconobbi la figura al di là del muretto.
Zayn voltò rapidamente la testa verso di me, quasi spaventato dalla mia improvvisa interruzione. Chissà cosa stava pensando.
“Ciao, che ci fai qui?” mi chiese, inclinando la testa in alto per potermi guardare negli occhi.
“Non riuscivo a dormire” spiegai “tu?”
“Anche io. Brutta cosa il fuso orario eh?” sorrise.
“Già” ridacchiai “posso sedermi qui?” indicai il posto vuoto alla sua sinistra.
“Certo”
Mi accomodai accanto a lui e appoggiai la testa alla parete ruvida e fredda, chiudendo gli occhi. Offrii a Zayn una parte della mia coperta, che lui accettò volentieri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologue



Era ufficiale: quella lancetta mi odiava. Iniziavo a chiedermi se l’orologio avesse la batteria scarica: i secondi stavano passando troppo lentamente.
Stavo iniziando a disperarmi quando la campanella suonò: presi il mio diario dal banco, lo infilai velocemente nella borsa e mi avviai alla porta.
“Arrivederci Mr Ferrer” dissi uscendo, più per abitudine che per salutare veramente la causa di gran parte dei miei problemi.
Uscita dalla porta della classe iniziai a correre: avevo solo 15 minuti per arrivare al negozio in tempo per l’estrazione. Era strano come ci credessi ancora: ero sempre stata pessimista, ma una parte di me era ancora convinta che sarei stata io a vincere quel biglietto.
Dopo 10 minuti arrivai al primo semaforo. Ovviamente rosso. Mentre aspettavo che l’omino di fronte a me si illuminasse di verde, frugai nella mia borsa in cerca del mio cellulare: solo in quel momento realizzai che era quasi impossibile arrivare in tempo. Quando fu il nostro turno, iniziai a percorrere le strisce pedonali insieme alla gente che stava rientrando a casa dopo il lavoro. Appena raggiunto il marciapiede dall’altro lato della strada iniziai nuovamente a correre, mentre nella mia testa continuavo a ripetere l’avviso fuori dal negozio verso cui mi stavo dirigendo.
 
“L’estrazione del biglietto per il ‘One Direction – Take Me Home Tour’ avrà luogo MERCOLEDI’ 24 APRILE ALLE 16.00. Se il vincitore non sarà presente si provvederà ad estrarre un nuovo numero.”
 
Un altro semaforo, questa volta arancione. Se avessi corso velocemente sarei riuscita ad arrivare dall’altra parte della strada senza farmi ammazzare. Non avevo il tempo di pensare, quindi agii d’istinto: sorpassai la gente che si era fermata sul ciglio della strada e continuai a correre. Purtroppo un’elegante macchina nera non si accorse dell’impresa impossibile che volevo concludere, perché accelerò nonostante io mi trovassi esattamente di fronte. Strisciai sul cofano, fortunatamente senza farmi troppo male, mentre sentivo gli occhi di mezzo mondo che mi fissavano. L’autista della macchina dai vetri oscurati aprì velocemente la portiera: il suo sguardo era decisamente troppo preoccupato.
“Ehi, stai bene?” mi chiese.
“Si si, grazie” risposi.
“Cerca di rispettare i semafori la prossima volta” mi rimproverò, mentre raccoglievo la borsa, che mi era caduta nel momento dell’incidente. Controllai velocemente se era uscito il biglietto della lotteria: c’era ancora.
“Lo farò” urlai, mentre attraversavo il resto della strada.
La gente occupava anche l’area parcheggio fuori il negozio: vedevo un sacco di ragazze in preda al panico, mentre cercavano di capire cosa stesse succedendo all’interno.
Tirai fuori il mio biglietto e chiusi gli occhi, ripetendo il mio numero a bassa voce.
“254”
Dopo un paio di minuti sentii le ragazze accanto a me sussurrare un numero.
“Ha vinto il 158..”
“Merda.” imprecai
Tutti iniziarono a girarsi intorno per capire chi fosse il vincitore, che evidentemente non era ancora stato trovato. Ci vollero solo pochi secondi perché una ragazza rispondesse. Vedevo le sue mani tremare, mentre del mascara colava sul suo viso.
Era così fortunata.
 ‘Stronza’ e ‘puttana’ erano i primi aggettivi che la gente intorno a me le attribuiva. Sinceramente? Non riuscivo proprio a dire lo stesso di una persona che non conoscevo nemmeno, in fondo lei aveva solo realizzato il suo sogno.
Mi sentivo una stupida: come avevo fatto a crederci ancora una volta? Perché mi aspettavo ancora di realizzare il mio sogno, pur sapendo che solo una su migliaia di ragazze ci sarebbe riuscita? Perché continuavo a farmi del male, convincendomi che prima o poi sarebbe stato il mio turno?
Mi allontanai dalla gente che ancora occupava la strada di fronte al negozio, avviandomi lentamente verso il parco. Presi dalla mia borsa le cuffie, le attaccai al cellulare e iniziai ad ascoltare una delle canzoni più tristi che avessi sul cellulare. Ascoltare musica dello stesso genere del mio stato d’animo era una cosa che adoravo fare, perché aiutava a non farmi sentire sola. Era come se ci fosse qualcuno insieme a me che diceva ‘andrà tutto bene, non preoccuparti.. ti capisco’.
Mi sedetti sull’unica panchina ancora libera, mentre le note di ‘River Flows In You’ risuonavano ancora nella mia testa. Aprii ancora una volta la borsa in cerca del mio diario, ma non lo trovai. Frugai ancora per un po’, senza voler ammettere che non si trovava lì.
Il mio diario. C’era tutto lì dentro, non potevo averlo perso. Infilai le dita nei miei capelli, cercando di ricordare dove l’avessi lasciato: ricordavo benissimo di averlo infilato nella borsa subito prima di uscire dalla classe. Tastai la tasca sinistra dei miei jeans, riconoscendo la forma di un lucchetto: da grandissima idiota quale ero, avevo persino dimenticato di richiuderlo.
“Ma porca puttana…” imprecai, ammettendo finalmente a me stessa che non avrei più rivisto quello che ormai era diventato una parte di me.
 
 
Suonai il campanello e attesi pazientemente che Claire si facesse viva.
“Chi è?”
“La porta.. Dannazione Claire, sono io!”
“Ah, ciao Sophie” mi disse aprendo la porta “Novità?”
“Se avessi vinto quel biglietto sarei in qualche bar a ubriacarmi, non credi?” le dissi, accompagnando la risposta con un sorriso forzato.
“Mi dispiace” mi disse abbracciandomi.
“Capita” le dissi “Ma adesso ti prego, fammi ridere come solo tu sai fare, non ci voglio più pensare”
Claire, oltre alla musica, era l’unica in grado di tirarmi su nei momenti peggiori: trovava sempre il modo di farmi ridere, nonostante tutto.
“Con molto piacere, Evans” mi disse, chiudendo la porta alle mie spalle mentre entravo in casa Williams.
Mi lasciai cadere a peso morto sul divano insieme alla mia migliore amica, che stava accendendo la televisione. La visione però fu disturbata subito dopo dalla mia suoneria: presi il cellulare e controllai chi stava chiamando: Numero privato.
“Non rispondere, hanno chiamato anche me prima.. Sono Jeremy e John, del corso di storia” mi disse Claire “il solito scherzo dei materassi”
“Bah.. Noi sappiamo fare di meglio”
Bastò un’occhiata per capire cosa avremmo fatto quel pomeriggio.
 
 
Entrai nel condominio avviandomi meccanicamente verso il varco dell’ascensore. Premetti il pulsante, aspettando che la porta si aprisse; di solito succedeva in fretta, il mio era un condominio piccolo in centro città, ma evidentemente quel giorno il nipote della signora del terzo piano si era divertito a premere tutti i pulsanti, più volte.
Stavo per avviarmi verso la rampa di scale quando sentii il suono famigliare dell’ascensore che si apriva. Mi girai verso il varco aspettando che le porte si aprissero completamente per potervi entrare, come facevo tutti i giorni.
Smisi di respirare, mentre il mondo sembrava fermarsi, quando vidi chi non avrei mai giurato, e sperato, fosse lì dentro.

***

Ehi, ciao a tutte :)
Questa è la prima FF che scrivo, quindi abbiate un po' di pietà, hahaha :)
Il fatto che per ora non si capisce molto di Sophie è voluto - più o meno - spero solo di avervi messo un po' di curiosità con le ultime righe :)
La persona/cosa/animale/alieno che c'è dentro l'ascensore? Lo so solo io hahaha :)
Ok adesso parlo sul serio. Spero che vi abbia incuriosite questo capitolo; a me piace molto leggere e scrivere, quindi vedere che anche una sola persona apprezza il mio lavoro mi farebbe davvero felice :)
Ho in mente una storia alquanto lunga e complicata, che coinvolge un po' tutti i ragazzi; spero di riuscire a pubblicare regolarmente e non ogni 3 settimane, dato che ora in pratica siamo in vacanza :)
Bene, credo di avervi detto tutto :)
Grazie per aver letto (?)
Holaaa!



  
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