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Autore: Dulcamara_KR    30/05/2013    0 recensioni
Una danza trasversale nei vespri delle autopsie rinomate.
Parce-que c’est une bavarde perception, un vomissement de couleurs.
Genere: Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                      Bavarde perception.







Bavarde perception.
Una danza trasversale nei vespri delle autopsie rinomate.
E' lì, all’orizzonte delle braccia ancestrali compagne delle galassie armoniche. Un flashback futuristico che flash chimici rannicchia sulle mie iridi esauste, un’indigestione unilaterale che i miei ventri rigettano sui punteruoli del mio bozzolo notturno. Diamine, la mia nutrizione è plurilaterale, è infusione di effusioni e traslazioni di catartici spigoli nelle cloache tondeggianti dei recessi terreni. E’ una coalizione di grovigli dittatoriali questa dettata deamplificazione di drasticità generazionale. L’esistenziale è promulgazione propagandistica di fronzoli schiumati al polistirolo sulle fatali sospensioni ansiolitiche. E’ un farmaco, questa vita; trasfusioni di ammiccanti bordelli metropolitani nei quali genitali cosmopoliti brancolano in vetrine illuminate per la vendita all’asta di un acerbo lembo d’alito. Gli asfalti erotici perpetuano in crepuscoli le visioni oniriche dei miei conati primordiali, ma ingurgito transatlantici adiposi così da sputarli soavemente in una convulsione purificatoria. No, il travasamento antitetico non è l’arteria delle circolazioni spioventi. E’ trapasso atavico delle alate spelonche evocate, è decomposizione mnemonica, trincea di propulsioni intrinseche. Cristallizzano tubercolosi in dimore all’alluminio lucente, in cefalee terapeutiche dalle contrazioni inebrianti, quei titani d’esile radice. Stupratori, molestatori ed attori, carnefici ed autocommiserazioni aitanti sui toraci arsi dalle preclusioni elettromagnetiche delle tragicommedie burlesche. Un concatenamento di lingue aride dinanzi la parola dell’intima colonna; sterilità maniacali nella continuità dei giudizi atemporali. Orologi in necrosi, nella mia cosmologia musicale. Le plastiche consonanze danzano sui dardi delle uccisioni imminenti. Imminente? Uteri delle dissoluzioni aristocratiche. Ibernazione sensoriale mi vela i bulbi oculari dei chakra in detonazioni incalzanti, ma la mia ombra non si ricicla e i lapislazzuli dondolano sui paradisi non infranti degli albori perenni.
Parce-que c’est une bavarde perception, un vomissement de couleurs.







- Salvador Dalì.

   
 
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