Capitolo 15
Hermione non sapeva cosa le stava
succedendo. Non le era mai
importato tanto del suo aspetto. Si era sempre vestita in modo
piuttosto
semplice, sportivo e sobrio.
Eppure quel giorno, il giorno del
compleanno di Ginny,
l’aveva passato davanti allo specchio, provando un vestito
dopo l’altro,
un’acconciatura dopo l’altra. E non capiva il
perché.
Si sedette sul letto. E si chiese
cos’era cambiato in quegli
ultimi anni da averla ridotta a fare la sfilata davanti allo specchio.
E due
volti furono la risposta.
Scorpius, che per lei era come il suo
terzo figlio, e Draco.
L’uomo che le aveva rubato il cuore. Con quella sua aria
testarda, orgogliosa,
arrogante, ma allo stesso tempo tormentata e quasi tenera.
Lo faceva per lui. Per renderlo suo.
Sorrise e si alzò di
scatto, ritornando con la testa affondata nell’armadio. E lo
trovò.
Era un vestito che le aveva regalato
la madre per il suo
compleanno, anni prima. Era un turbino verde smeraldo con una fascia
nera sotto
il seno, lungo fino alle ginocchia. Ci abbinò un paio di
scarpe con un piccolo
tacco nero, aperte davanti.
Grazie a un incantesimo rese i suoi
ricci indomabili dei
boccoli morbidi e li sistemò in un crocchia da cui
sfuggivano poche ciocche le
incorniciavano il viso dolcemente. Un po’ di trucco e
voilà!
Draco era rimasto a bocca aperta non
appena aveva aperto la
porta.
Sorrise. Era l’effetto a cui puntava. Si chiuse la porta alle
spalle con
eleganza, leggermente imbarazzata.
-Sei bellissima… -
sussurrò lui con un sussurrò, prendendola
per mano. Lei abbozzò un sorrisino, arrossendo. Draco
sorrise a sua volta.
Lui indossava un paio di jeans neri e
una camicia dello
stesso colore. Quel colore così scuro in contrasto con la
sua pelle diafana.
Eppure era bellissimo.
Si smaterializzarono e si ritrovarono
davanti alla porta
della Tana. Hermione espirò forte e fece per bussare. Draco
le bloccò la mano,
lanciandole uno sguardo che valeva più di mille parole. La
Grifondoro lo
rassicurò con uno sguardo a sua volta e bussò.
Fu Molly ad aprirle, rivelando il
soggiorno agghindato a
festa. Paralleli alle pareti correvano i tavoli del buffet, stracarichi
di ogni
leccornia. Era presente tutta la famiglia Weasley, e qualche vecchio
compagno
di scuola. Michael, Luna, Neville, Dean….
Tutti però, ammutolirono
alla vista di Hermione appesa al
braccio di Draco. Quest’ultima tossicchiò
imbarazzata, mentre Draco non sembrò
farci caso e andò incontrò a Ginny, avvolta in
uno svolazzante vestito rosso.
Le fece gli auguri e fece un cenno a
Hermione. Questa si
riprese dall’imbarazzo e augurò buon compleanno a
Ginny, porgendole il regalo.
Lei sorrise.
-Non dovevate, ragazzi… -
mormorò, mentre ammirava la
collana di Tiffany nella scatola argentata – è
bellissima.. davvero, io non
posso accettare, sarà costata una fortuna.
-Figurati Gin. Sei tu –
disse Draco, con un ghigno
divertito. Ginny lo abbracciò.
Poi la musica cessò, e la
folla si divise in due, facendo
passare uno dei tanti uomini dai capelli rossi presenti nella stanza. A
differenza degli altri però, che avevano
un’espressione di sdegno, il viso
dell’uomo trasudava rabbia.
-Cosa ci fai qui, Malfoy? –
chiese Ron, indurendo la
mascella. Draco ghignò e stava per parlare, quando Ginny lo
fermò, temendo che
dicesse qualche cattiveria, e si mise davanti al biondo.
-L’ho invitato io Ron, non
fare il cretino – lo rimproverò.
Ron però rimase impassibile e si rivolse a Hermione.
-E tu?! Tu avresti dovuto portarmi
Rose l’ultimo weekend, o
sbaglio? E perché sei venuto con questo viscido Mangiamorte,
snob… - Draco si
fece avanti e lo rimbeccò:
- Come dici Pel di Carota?!
– Hermione li divise con un urlo
esasperato.
-Smettetela di comportarvi come due
idioti! – urlò la
riccia. Ron espirò forte e fece un passo indietro, mentre
Draco rimase immobile
e ghignò. E Hermione lo conosceva abbastanza da sapere che
quel ghigno in
particolare annunciava la tempesta.
-Oh, la smettiamo Herm… -
disse con tono accondiscendente –
ma perché non spieghi al tuo ex-marito dov’era
Rosy lo scorso weekend? –
Hermione lo fulminò con un’occhiataccia e lui si
strinse nelle spalle,
ghignando.
-Sei una serpe, lasciatelo dire
– gli disse, poi si rivolse
a Ron – Draco ha organizzato una festa per il compleanno di
Scorpius e Rose non
voleva mancare, ecco – spiegò in un sussurro.
Ron a quel punto esplose.
-Vuoi dire che Rosy, la mia Rosy, ha
saltato uno dei nostri
preziosi weekend per stare con il figlio di questo qua? Ma che razza
d’incantesimo le hai fatto?! – Draco
però non fu da meno. Diventò tutto rosso
(per quanto potè) e gonfiò il petto, cominciando
a inveire contro Ron.
-Nessun incantesimo, razza
d’ignorante! Sappi che mio figlio
Scorpius è il miglior amico di Rose, che a questo punto, non
credo che tu possa
considerare tua, dato che non conosci nemmeno la persona con cui passa
la
maggior parte delle giornate!
-Quelle che dici sono tutte cazzate,
Malfoy!
- Ah, davvero? Quindi tu dici di
conoscere Rose?
-Per quanto quei pochi weekend a me
concessi me lo abbiano
permesso, sì!
-Bene. Quale è il suo
colore preferito?
-Mi credi davvero un padre
così sprovveduto? Il viola!
-Ok. Il suo passatempo preferito?
-Giocare a Quidditch.
-Perfetto. Se rispondi a questa
ultima e semplice domanda,
giuro che starò lontano sia da Rose che da Hermione per il
resto della mia
vita. Se sbaglierai però, non darai più fastidio
a Hermione, con chiamate,
messaggi ecc. Chi è la persona più importante
nella vita di Rose?
-Hermione – rispose sicuro
il rosso, incrociando le braccia
beffardo.
-Sbagliato – disse Hermione
con un sorriso amaro. Ron si
voltò di scatto, lo sguardo di fuoco. Hermione si strinse
nelle spalle.
-Non sono io. È Scorpius,
il figlio di Dray. È tutto
l’universo di Rose. Se gli accadesse qualcosa, probabilmente
Rosy non
riuscirebbe a vivere senza di lui.
-E da quando il figlio di uno
schifoso Mangiamorte è il
punto di riferimento di mia figlia?
-Da circa sei anni –
rispose Hermione – dovresti saperlo. Da
quando Draco e io..
-Cosa, state insieme? –
sbottò Ron. Draco per la prima volta
arrossì un poco, mentre Hermione diventava un pomodoro e
tutti nella stanza
ammutolivano, attendendo la risposta della Grifona.
-Diciamo che… -
iniziò Hermione, ma Ron non la lasciò finire.
Sbottò.
-Ma certo, dovevo immaginarlo, sei
solo una puttana! Mi
lasci e non passa neanche un mese che ti metti con un altro! Puttana!
–
Hermione strinse i pugni.
- Ma come ti permetti?! Tu che stavi
con Hugo e Rose due
giorni sì e quattro no, che andavi tutte le sere ai bar con
una ragazza diversa
ogni volta e che non mi aiutavi mai con la casa! Sei solo un porco!
-Puttana! –
ripetè Ron. Draco non ce la fece più. Hermione
ormai era sull’orlo delle lacrime e Ron non esitava a
smettere di insultarla.
La signora Weasley cercava di calmarlo, mentre i suoi fratelli lo
trattenevano.
-Ora basta! –
gridò Draco – lasciala stare! Non hai nemmeno
il diritto di parlarle! A questa donna meravigliosa, fantastica, dolce,
che sei
stato capace di tradire senza pensarci due volte!
Ron fece per dire qualcosa, poi
però imprecò sottovoce e si
smaterializzò.
Draco si rilassò e si
voltò verso Hermione, che lo guardava
con un sorriso pieno di gratitudine.
-Figurati – disse Draco,
poi si rivolse a Ginny – scusami
Gin, ti ho rovinato la festa. Mi dispiace molto.
Ginny sorrise e li guardò
entrambi.
-Vi perdonerò se farete
quello che Scorpius e Rose vogliono
da cinque anni.
-Cioè? –
domandò Hermione, mentre si asciugava le lacrime e
Draco la stringeva a sé per consolarla.
-Che ne dite di un bacio? –
s’intromise Harry. Draco e
Hermione strabuzzarono gli occhi, mentre tutti cominciavano a battere
le mani e
a scandire ba-cio! Ba-cio!, capendo il grande amore che univa i due.
E i due si guardarono, immergendosi
l’uno negli occhi
dell’altro, trovandocisi solo l’amore
più profondo e meraviglioso che ognuno
dei due potesse desiderare. E Hermione si protese in avanti, mettendosi
in
punta di piedi e intrecciando le mani dietro la nuca di Draco.
-Sei la cosa più bella che
mi sia mai capitata – disse
Draco, a un centimetro dalla labbra della riccia.
-Idem – rispose la Grifona,
poggiando le sue labbra su
quelle del biondo.
Fu un bacio dolce, accolto da un
applauso. Un bacio che era
la fine di un’era e l’inizio di un’altra.
Un bacio che sugellava qualcosa. Che
dava inizio a una delle più grandi storie d’amore
che siano state mai
raccontate.
Intanto, ad Hogwarts….
Salve salve!
Vedete,
mi sono fatta perdonare, più o
meno, ma
per il prossimo capitolo dovrete aspettare un po’. Questo
è un periodo
piuttosto turbolento, sapete, esami e tutto il resto. Fatemi sapere se
il
capitolo vi è piaciuto.
Un bacio,
Izzy Nihal
Potter