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Autore: _claire_    15/12/2007    1 recensioni
fic senza pretese scritta in un momento di sconforto totale durante una lezione su catullo... sopresa nella feltrinelli di galleria colonna a roma! XDDDD
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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STORIA PURAMENTE DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O COSE, E’ PURAMENTE CASUALE.

NON E’ STATA SCRITTA A SCOPO DI LUCRO , ED Eì ASSOLUTAMENTE SENZA PRETESE.

SPERO VI PIACCIA ANCHE SE NON CONVINCE NEMMENO ME… XDDDDD

UN SALUTO SPECIALE A XLA.

BUONA LETTURA, CLAIRE.

CREDEVO DI CONOSCERLO, MA FORSE…

Mi sentivo osservata. E in modo insistente. Mi voltai, e un paio di occhi nero pece incontrarono i miei. È così che lo conobbi. O meglio, così credetti di conoscerlo. Potrei dirvi che era una bella mattina di fine estate, ma non sarebbe la verità. Roma di solito è una città assolata, ma quel giorno pioveva a dirotto, ed io mi ero rifugiata nella Feltrinelli di Galleria Colonna, a Via del Corso, insieme alla mia amica Francesca. Stavamo girovagando tra gli scaffali, in cerca di qualcosa da leggere, o un qualche cd dalla copertina invitante da passare sotto il lettore di codici a barre, e da sentire aspettando che spiovesse, quando avvertii uno strano formicolio sulla nuca, segno che qualcuno mi stava fissando. Come volevasi dimostrare…

Mi voltai, e un paio di occhi magnetici nero pece con striature violacee incrociarono i miei. È così che lo conobbi. O meglio, credetti di conoscerlo. Potrei dirvi che mi diede fastidio, ma non sarebbe la verità. Mi fece piacere. Potrei dirvi che era carino, ma non sarebbe la verità. “Carino” non è l’aggettivo giusto. È troppo riduttivo. Era di una bellezza disarmante, quasi inumana. Allora non sapevo di essere così vicina alla verità.

Mi voltai, incrociai i suoi occhi nero-violacei e lui mi fece “ciao” con la mano. Sorrisi e mi voltai di nuovo, cercando Fra con lo sguardo, indicandoglielo. Pochi secondi, e percepii una presenza vicina a me. Era quel ragazzo.

“Ciao” disse. Aveva una voce bassa, baritonale, ma nel contempo melodiosa e accattivante.

“Ciao” risposi io sorridendo.

“Che fai?”

“Cerco qualcosa con cui passare il tempo”

“Libro o CD?” sembrava divertito. Sorrideva anche lui.

“Mah, è uguale. Libro, dai” risposi dopo averci pensato su qualche secondo.

“Wow, leggi” il suo tono era sorpreso.

“Certo, non dovrei?” replicai risentita.

“No, no. È che di questi tempi quasi nessuno legge più. È difficile trovare un adolescente che prende tra le mani un libro per il solo piacere di farlo” tono presuntuoso. Non mi piaceva.

“Parli da uomo vissuto” come se avessi 60 anni, aggiunsi nella mia testa, portando una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

“Non sono un 60enne, ho solo vissuto esperienze particolari, nella mia vita”

Ora ghignava apertamente, mentre la mia bocca aveva raggiunto il pavimento insieme alle braccia. Mi ricomposi velocemente. Il sorriso scomparve dal mio volto, e cercai di chiudere la conversazione in modo veloce e indolore.

“Va bè, devo andare” dissi il più naturalmente possibile.

Ma lui mi prese il braccio, delicatamente, ma allo stesso tempo con una presa ferma e decisa.

“Vai già via? Dai, chiacchieriamo un po’. Io sono Davide” ghignava sempre più apertamente, e i suoi occhi stavano cambiando. L’iride, ora viola intenso, veniva ricoperta lentamente dalla pupilla, che si stava dilatando sempre di più.

Ero decisamente spaventata.

“Chiara, piacere. Mi dispiace ma vado davvero di fretta. Francesca?” chiamai, cercando di allontanarmi il più possibile da lui. Ma dopo soli 3 passi, mi prese nuovamente il braccio, questa volta strignedolo in una morsa che non lasciava scampo. Improvvisamente la Feltrinelli si era svuotata, ed eravamo rimasti solo io e Davide.

Poi, in un secondo, si avventò sul mio collo, leccandolo leggermente. Questo gesto mi fece travisare le sue reali intenzioni. Voleva stuprarmi? Ma tanto sarebbe arrivata Francesca, sentivo i suoi passi avvicinarsi, e la sua voce chiamarmi.

Ma poi in un attimo la situazione cambiò.

C’era qualcosa ora che mi premeva sul collo, qualcosa di freddo e duro, appuntito. Poi questo qualcosa mi tagliò. Bruciava da morire. Quel tipo, Davide, mi aveva morso, e ora stava… bevendo il mio sangue?!? Sentivo le forze abbandonarmi, le gambe molli, ma in lontananza potevo ancora sentire la mia Francy chiamarmi, sempre più spaventata. Non riuscivo più a vederla. Avevo chiuso gli occhi, e mi stavo lentamente facendo sopraffare dalla forza di quel mostro. Poi svenni. O meglio, morii.

Quando mi risvegliai ero piuttosto cambiata. Potrei dirvi in meglio, ma non sarebbe la verità. Ero bella, di una bellezza disumana, indescrivibile, ma ora… avevo sete, e l’unica persona presente al mio risveglio era Fra.

“Scusami tesoro!” mormorai. E la morsi.

Anche lei mi conosceva. O meglio, credeva di conoscermi.

FINE

SPERO VI SIA PIACIUTA… OGNI COMMENTINO E’ BEN ACCETTO!

BESITOS!

  
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