Quando la sveglia suonò, Liam fu obbligato a spegnerla piuttosto che scegliere l'opzione “rimanda” per la quarta volta, come avrebbe desiderato fare. Non poteva fare tardi, alle 10.00 in punto avrebbe dovuto trovarsi con Louis allo studio di registrazione per iniziare a buttare giù uno dei testi per i pezzi del nuovo album. Si alzò dal letto e si diresse verso il bagno, seguito a ruota da Loki.

-“hei, cucciolone.. hai fame?”
chiese al cane, come se questo potesse in qualche modo rispondergli.
 

Si, Loki aveva fame. D'altronde era abituato a fare colazione presto, appena Danielle si svegliava, cosa che solitamente accadeva circa due ore prima rispetto a quella giornata di meggio. Già, Danielle. Erano passati esattamente diciannove giorni da quella discussione che li aveva portati a lasciarsi per la seconda volta nel giro di pochi mesi. Una decisione comune, a sentire i due, ma che in realtà (e Liam lo sapeva bene) era stata perlopiù un'idea di Danielle. Lei gli aveva esposto quelli che le sembravano essere impedimenti troppo grandi per la loro relazione: lavoro, età, distanza. Lui come al solito era stato in silenzio ad ascoltare, per poi alla fine convincersi che si, in definitiva Danielle aveva ragione. Avevano deciso di rimanere comunque in contatto, soprattutto per Loki. Ma Liam accettava a fatica il fatto che l'unico punto che adesso avevano in comune fosse un cane.
La sua mente volò al concerto della sera prima; più precisamente al momento in cui gli era scesa una lacrima mentre cantava quella canzone che, ora più che mai, lo faceva pensare a lei.

“I'm broken.. do you hear me?”

Un forte rumore proveniente dalla cucina gli permise di ricacciare indietro i brutti pensieri e lo riportò alla realtà: Niall. Si era dimenticato che era li anche lui. D'altra parte ormai era una specie di rituale: quando il tour li riportava in Inghilterra, casa Payne diventava automaticamente l'albergo dell'irlandese.

Quando Liam dopo essersi vestito trascinò a fatica i piedi nel soggiorno, non si stupì di trovare l'amico letteralmente immerso in cibi di ogni genere; una colazione di Niall corrispondeva circa a tutto ciò che Liam ingeriva in un'intera giornata, che non era comunque poco. Quando lo vide entrare, l'espressione concentrata dell'ospite si rilasso in un'enorme sorriso.

-“Buongiorno Bro! Hai fame? Ti posso offrire al massimo un decimo della colazione. Non di più, lo sai”.

Liam sorrise tra se e se. Parlare con Niall metteva sempre tutti di buon umore.

-”..'giorno. No, grazie, ingozzati pure tranquillamente. Louis mi aspetta e sono già in ritardo. Piuttosto chiedi a Loki,lo vedo più interessato..”.

-”Naaaa. Non ti offendere Loki, ma non sono così generoso da dividere il cibo con un cane, nemmeno con un cane di genitori separati!”.

Ignorando la battutaccia dell'amico Liam si diresse verso la porta, e sorrise nuovamente quando con la coda dell'occhio vide l'amico fare la linguaccia al cane che lo fissava.

Era quasi arrivato allo studio di registrazione quando il telefono squillò.
“Sarà Louis”, pensò estraendo l'iPhone dalla tasca.
No, non era Louis. La scritta “Mamma” lampeggiava sul display, e Liam si convinse che fosse l'ora di affrontarla.

”Hei, Mamma..”
-”Ma dico, ti pare normale che tu e Danielle vi lasciate e io lo devo sapere dai giornali?”
-”Hemmm, buongiorno anche a te..”
-”E Loki? Come l'ha presa?”
-”Mamma, Loki è un cane..”
-”Liam dobbiamo parlare! Quando vieni a casa?”-

Non aveva alcuna voglia. Né di parlarne, né di spiegare, né tanto meno di pensarci. Parcheggiò la macchina non molto lontano dallo studio, e vide Louis all'entrata sommerso da ragazzine impazzite, disposte a qualsiasi cosa per una foto. Decise allora che aveva più di una ragione valida per porre fine a quella conversazione.

-”Presto mamma, presto. Scusami ma adesso ti devo lasciare, devo aiutare Louis... ti richiamo io eh, un bacione”.
- “Ma Liam..”
Tututu.

Liam aveva diverse strane abitudini. Una di queste era saltare da una striscia pedonale all'altra contandole, senza toccare il “pezzo grigio” d'asfalto. Così decise di fare anche quel giorno. Si concentrò sui suoi piedi e iniziò a contare: uno, due, tre.. tre. Prima che potesse arrivare al quattro si trovò seduto per terra. Era caduto.

-”Ma dove hai gli occhi?” chiese a colui che l'aveva urtato, senza guardarlo in faccia.
-”Sopra al naso, immagino. E comunque potrei farti la stessa domanda!”

Sorrise nel sentire la risposta. Era la voce di una ragazza.

Liam alzò la testa lentamente e la guardò. Rimase sollevato nel vedere che il soggetto in questione aveva sicuramente più di quindici anni, e che quindi probabilmente non sapeva neanche con chi aveva appena avuto quello che poteva considerarsi un frontale in piena regola.
Ma si sbagliava.

-”Oddio, ma tu sei Liam Payne.. oh.”

-”Eh.. già.”
-”Beh, in circostanze normali ti avrei chiesto qualcosa tipo una foto, ma se all'immensa figura di merda aggiungi il fatto che sono in ritardo a lezione.. si insomma, ciaaaaao e scusa”.

Liam la guardò allontanarsi curioso.

-”LIAMMM? TI MUOVI?! VIENI A DARMI UNA MANO O NO?!”
 

Louis. Se ne era dimenticato.