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Autore: silvi    31/05/2013    5 recensioni
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“Non capisco perché si sia risposata con un uomo. Forse voleva darmi un padre. Forse non voleva più dormire da sola e passare tutte le notti piangendo. Ma non ha smesso di piangere, solo che ha cominciato a farlo in bagno. Il padre dei miei fratelli non è una cattiva persona, è solo una persona sbagliata, sbagliata per mia madre. Ogni persona che non sia lei è sbagliata per mia madre.”
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres, Sofia Robbins Sloan Torres
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Nona stagione
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Sono un mostro

Vedo nei tuoi occhi la speranza. Amore mio perché mi guardi così, non riesci a leggere il dolore nei miei? Non sono venuta per tornare, perché mi vuoi ancora? Speravo che sarebbe bastato un mese.
Speravo che un mese ti avesse fatto cicatrizzare la rabbia e l’odio fosse diventato l’unica emozione nei miei confronti. Perché vuoi perdonarmi ancora? Dopo tutte le cose che ti ho fatto, tutte le cose che ti ho detto.
Non sono più la donna di cui ti sei innamorata, amore mio. Si è persa in quei boschi. Sono una persona spregevole che tradisce la propria moglie con la prima che incontra, che serba rancore alla sua metà per averle salvato la vita.
 
Non amarmi più. Io voglio che tu impari ad odiarmi perché io mi odio.
 
Sono venuta per Sofia. Ti amo troppo per farti vedere soffrire la tua bambina, la nostra bambina. Sofia merita di avere le sue due mamme. Anche se sono una persona ignobile. Non ho mai smesso di essere la mamma di Sofia. Nemmeno nei boschi la mamma si è persa. Non sono più in grado di amare te, ma posso ancora amare nostra figlia.
 
Ho pensato un mese a questa cosa. Se liberarti completamente di me e fare del male a nostra figlia o cercare di essere la migliore madre che posso. Ho deciso che staresti più male se tua figlia soffrisse a causa mia, non posso farti anche questo. Sono qui per questo.
 
Vorrei che mi lasciassi Sofia per il weekend o se preferisci in due  giorni settimanali. Non voglio toglierti niente, voglio che decidi cosa è meglio per te. So che non puoi negarmi di vedere mia figlia. Abbiamo firmato un foglio in cui si dichiara che Sofia è anche mia figlia. Io ho dei diritti. Ma so che sono io la fedifraga quindi sono qui a chiedertelo con rispetto e umiltà, mi aspettavo di dover combattere e invece ti ho distrutto di nuovo. Ho spezzato la tua speranza ancora una volta.
 
Mi lasci nostra figlia e con lei sembro toglierti ogni cosa. Di nuovo.
 
Sofia. La mia piccola mi corre incontro come se non mi vedesse da un mese, come se avesse pianto ogni notte aspettando che la consolassi. Come ho potuto fare questo anche a te mia piccola cucciola d’uomo? Sei la cosa più bella che esiste, sei così simile alla tua mamma, come ho fatto a non vedere il tuo viso ogni giorno? Come mi sono alzata senza di te che saltavi sul lettone?
 
Non ti porto via alla tua mamma. Lei sarà sempre la tua mamma, ma sarò sempre qui vicino a te, voglio vederti crescere ed insegnarti a pattinare. Voglio che non dimentichi che ti amo, ogni giorno e che lo farò per sempre. Anche quando scoprirai quello che ho fatto continuerò a cercarti e tu mi odierai ma io cercherò di farti capire. Ti spiegherò che le cose non sempre vanno come devono andare, non sempre la strada della felicità è in discesa. Trovi la donna della tua vita, ti sposi, fai una figlia bellissima. E tutto sembra perfetto, cosa può andare storto? Poi un giorno precipita un aereo, rimani dispersa per dei giorni a cercare di mandar via gli insetti da quello che resta della tua gamba. E pensi all’amore della tua vita, pensi al fatto che sia a casa, che non ti stia cercando, che è un chirurgo ortopedico e non è lì ad aiutarti. Cominci ad odiare anche il suo ricordo, il veleno dalla gamba si irradia a tutto il corpo. E non riesci mai più ad uscirne. La odi e non ne capisci il motivo, torni a casa e vuoi solo morire. Vuoi che ti lascino morire. E invece lei, proprio la donna che dovrebbe aiutarti ti fa vivere una vita a metà, senza una gamba e senza te stessa. E anche se cerchi la persona che sei stata, cerchi di ricordare perché l’hai tanto amata non ci riesci e tutto diventa un semplice susseguirsi di azioni. Ma tu piccola mia sei stata il balsamo, tu l’unico faro dove tornare, l’unica cosa che va avanti nella mia vita. Tu cresci, impari le prime parole e mi chiami mami, impari a camminare insieme a me, con te posso andare avanti. Spero che un giorno, quando saprai, cercherai di capire che la donna di cui è innamorata tua madre è morta in quel bosco e che non potevo farla vivere per sempre con il fantasma di quell’amore.
 
Sono venuta anche oggi. Anche oggi sono qui e ti ho comprato il tuo primo paio di pattini. Il tuo sorriso sdentato mi accoglie come tutti i sabati. Sei cresciuta ancora qualche centimetro in questa settimana, eh?
 
Con gli anni sei diventata ancora più simile a tua madre, anche se hai quel tuo sguardo strafottente di cui tuo padre sarebbe fiero. Hai cinque anni e mi sembra ieri quando potevi stare sul palmo della mia mano. Sei emozionata, ti si legge negli occhi, vorrei pattinare con te, ma la ferraglia che mi porto appresso non me lo consente. Ti terrò la mano, non aver paura.
 
Chi è l’uomo di cui parli? Perché ne parli come se fosse normale? Lui ti ha insegnato ad andare in bicicletta? C’è un uomo che ti insegna ad andare in bicicletta e io non ne sapevo niente. Tua madre sta andando avanti, finalmente.
 
Finalmente mi ha dimenticato. Calliope mi ha dimenticato. La donna più bella e dolce del mondo si è dimenticata di me ed è andata avanti. E adesso vive con un altro uomo. Ha scelto un uomo. La capisco, le donne le hanno solo fatto del male. Ha trovato un brav’uomo che insegna a mia figlia ad andare in bicicletta.
 
Non posso più stare qui, devo andare avanti anche io, qui non c’è più niente per me. Chiamerò Sofia tutte le settimane, la porterò in vacanza appena posso, ma non posso guardarla crescere da qualcun altro, quel qualcuno che insegna alla mia bambina e dorme con mia moglie.

  
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