Nota iniziale: E’ la prima
storia che scrivo su Twilight, io spero sia di vostro
gradimento, ovviamente accetto critiche e consigli^^ Buona lettura!
Capitolo 1
Lacrime invisibili…
Aprì i miei occhi ambrati, quando dalla piccola
finestrella della camera da letto in cui stavo arrivò il primo raggio del
mattino, non avevo realmente dormito, era una cosa che ormai non facevo più da si e no cento anni.
Spostai il mio sguardo sulla figura che dormiva serena accanto a me e sorrisi
dolcemente, i capelli neri e corti, la pelle scusa ma bollente, che sapeva
riscaldare perfino il mio corpo ghiacciato, allungai una mano e gli sfiorai il
viso.
Jacob Black aprì gli occhi e mi fissò, sorrise anche lui, e se avessi potuto sarei arrossita.
Nessuno era a conoscenza della nostra relazione, che andava avanti da sei mesi,
per tutti sarebbe stato inaccettabile, lui un licantropo, io un vampiro, eppure
ci amavamo, il problema dell’odore l’avevamo risolto
ormai.
Io ero abituata al suo e
lui al mio, nessuno di certo avrebbe creduto che un
licantropo avesse avuto l’imprinting proprio con una della mia razza, ma a noi
non importava, io avevo lui e lui aveva me, nessuno sarebbe riuscito a
separarci -A cosa pensi?- mi chiese accarezzandomi i capelli color fiamma.
-Penso che di prima
mattina sembri un cuccioletto spelacchiato!- e risi leggermente difronte alla
sua espressione stranita.
-Davvero?- mi chiese, ed
io annuì, lui mi fissò intensamente con quei suoi occhi nero
pece, rise anche lui e mi strinse a se -Sei sempre la solita…-mi sussurrò
nell’orecchio continuando ad accarezzarmi i capelli, io sorrisi e alzai il
volto fissandolo intensamente -Non credi che la giovane succhia…- non completò
l’insulto che riservava a quelli della mia specie a causa del mio sguardo
arrabbiato -Scusa… Non credi che la ragazzina vedrà il tuo futuro?- mi chiese
accarezzandomi la guancia pallida e marmorea.
-Anche se lo facesse, non
lo direbbe a nessuno, io e Alice abbiamo un legame
speciale!- affermai sorridendo.
-E il tipo che stà con
Bella?- io ridacchiai leggermente e lui s’imbronciò -Non c’è
niente da ridere Eleanor!-
-Ooh! Quando usi il mio nome per intero
è perché sei preoccupato!- sorrise e gli posai un leggerissimo bacio sulle
labbra -Tranquillo, mi sforzo di non pensarti quando sono nei pressi di Edward!-
Jacob sembrò
tranquillizzarsi e arrossì leggermente per via del mio bacio -Ho
solo paura di ciò che potrebbero farti…-.
Mi misi a sedere e lo
fissai mettendo le braccia in conserta -Nemmeno i Volturi potrebbero separarci!-
non ero mai stata così seria, e lui lo sapeva, ero una vampira strana, sempre
sorridente, niente e nessuno riusciva a farmi
preoccupare, eppure ogni volta che sfioravamo l’argomento “separazione”
m’irritavo e i miei occhi sprizzavano scintille.
Lui mi strinse appoggiando
la testa sul mio ventre -Scusa, non volevo farti irritare…- sussurrò, io
sospirai e gli accarezzai i capelli, sapevamo perfettamente che non avremo mai potuto avere figli, io non potevo averne, era una
cosa ovvia, proprio come il fatto che lui un giorno sarebbe morto, ma avevo già
pensato a quell’evenienza, sarei andata dai Volturi e sarei morta anche io,
oppure avrei chiesto a qualche licantropo di uccidermi, dovevo solo decidere
per quale scelta optare.
-Ella? Mi stai ascoltando?-
la voce di Jacob mi riscosse dai miei pensieri e lo fissai, capì subito che non
avevo prestato la minima attenzione al suo discorso e
sospirò -Ti stavo chiedendo se vorresti sposarmi!-.
Battei le
palpebre confusa -Credo di non aver capito bene…-.
-Ma allora è vero che sei
sorda!- ridacchiò e mi accarezzò la guancia -Vorrei sposarti…- sussurrò
avvicinando il suo viso al mio, io sorrisi e lo baciai mettendogli le braccia
al collo, il lenzuolo scivolò scoprendo il mio corpo perfetto e privo di
vestiti, a quel punto il mio lupetto arrossì violentemente e mi coprì, risi di
gusto, reagiva sempre allo stesso modo, non si era ancora abituato, mi alzai
dal letto coprendomi per bene continuando a ridere, lui s’imbronciò -Io non ci
trovo nulla di divertente!- esclamò fissandomi, io mi girai
e sorrisi dolcemente avviandomi al bagno.
Ne uscì mezz’ora dopo
vestita e pronta per andare a far visita a Carlisle ed Esme, m’avvicinai al
letto e ci salì sopra con un ginocchio posando un bacio sulla fronte del mio
amore -Torno presto- promisi sorridendo -Vedi di non
fare casini!-.
Lui rise e mi strinse
facendomi appoggiare la testa sul suo petto caldo -Ti amo-
mi sussurrò, io sorrisi e mi separai facilmente dalla stretta.
-Anch’io…- sussurrai in risposta, gli diedi un altro bacio e corsi via.
Impiegai pochissimo tempo
per arrivare a casa Cullen, Alice era già sulla porta e mi fissava sorridendo -Ti
ho vista arrivare!-.
Sorrisi,
Alice era sempre la solita, fortuna che non mi potesse vedere, quando stavo con
Jacob -Come stai Alice?-.
Lui mi tirò facilmente in
casa -Bene, tu? Alcune volte sparisci dalle mie visioni, che combini?-.
Sussultai leggermente e
continuai a sorridere -Nulla di grave!- avrei voluto
aggiungere “A parte il fatto che stò con un licantropo” ma evitai di farlo,
sarei morta nel giro di tre secondi.
Esme mi venne incontro
sorridente come sempre e mi strinse -Ciao piccola,
come stai?-
-Bene- risposi
senza smettere di sorridere, mi si sarebbe bloccata la mascella, me lo sentivo,
d’un tratto una mano mi si posò sulla testa scompigliandomi i capelli, non mi
fu necessario girarmi per scoprire chi fosse, ringhiai leggermente infastidita
-Emmet smettila o ti distruggo!-
Lui rise continuando a scompigliami i capelli -Irritabili già di prima mattina?-
chiese come se non sapesse quanto ero irritabile quando si comportava così -Suvvia,
che presto andiamo a caccia di orsi!- un brivido mi passò per la schiena mentre
lui rideva maggiormente, sapeva che non ero adatta a cacciare orsi, non che non
ne fossi capace, la forza l’avevo, e che avevo una repulsione verso quegli
animali nata non si sa da dove.
Una voce calma e dolce interruppe il mio flusso di pensieri -Suvvia Emmet, non
istigarla, sai che se si arrabbia è difficile da calmare!- mi girai togliendo
quella mano fastidiosa dalla mia testa e sorrisi abbracciando Carlisle.
-Ciao zietto!-
dissi ridacchiando, in effetti io per tutti ero
Eleanor Cullen, figlia di un fratello di Carlisle, morto per un incidente
stradale quando ero piccola, almeno, questa era la versione che aveva la gente.
Lui mi strinse dolcemente
e lo sentii ridacchiare nel mio orecchio -Come te la passi?-.
-Non mi lamento- dissi
sorridendo -Certo, avere la prospettiva della caccia all’orso- e lancia
un’occhiataccia ad Emmet che se la rideva tranquillamente -Edward dov’è?- già,
Edward, il mio migliore amico, il mio confidente a cui dicevo
tutto.
Il mio sguardo si spense un secondo, non potevo dirgli della mia relazione, l’avrebbe presa malissimo.
-E di la,
in salotto- disse Carlisle, io mi liberai dell’abbraccio e mi avviai
delicatamente in salotto. Lo trovai seduto al piano, pronto a suonare, si fermò
e si girò sorridendomi -Eleanor!- m’avvicinai e lo strinsi, potevamo passare
per gemelli, se i miei capelli fossero stati come i suoi, ma i miei non erano
di quella tonalità ramata, peccato, i miei capelli avevano quasi il colore di
una carota.
-I tuoi capelli non hanno il colore di una carota!- disse ridacchiando, io lo
fissai e sorrisi -Ti va di suonare con me?- mi chiese facendomi spazio, io
annuì e mi sedetti facendo scorrere le mani sui tasti assieme a lui, la casa si
riempì delle note di una canzone che conoscevo bene, era la melodia che io e
Edward suonavamo sempre, quella che avevamo scritto passando un’intera nottata
al piano forte, dolce, romantica, la canzone trasmetteva amore, automaticamente
il mio pensiero arrivò a Jacob, e sorrisi pensando al suo viso, d’un tratto la
musica cessò e sentì il ringhio cupo e minaccioso di Edward,
lo fissai e vidi i suoi occhi colmi di rabbia -Che ci fa quel cane nei tuoi
pensieri Eleanor?- mi chiese continuando a ringhiare minaccioso, nella stanza
arrivarono Carlisle, Esme, Alice e Emmet, attirati da quel ringhio che Edward
non smetteva di produrre.
I miei occhi sprizzarono
scintille e ringhiai -Non chiamarlo cane!-.
-SEI PAZZA O COSA?- mi
urlò scattando in piedi, io lo imitai e lo fissai con
occhi di fuoco -NON TI SEI RESA CONTO DI COSA E’?-.
-CERTO CHE ME NE SONO RESA
CONTO!- urlai di rimando -E ME NE INFISCHIO! TU STAI
CON UN UMANA!- non ci vedevo più dalla rabbia, sentivo
lo sguardo di Carlisle trapassava, ma non ero in grado di capire se era di
delusione o altro.
-Non mettere in mezzo
Bella!- sibilò Edward -E’ nettamente diverso!-.
Strinsi i pugni -No, non è
diverso…- sussurrai -Lo amo proprio come tu ami Bella- detto
questo corsi via, in momenti come questo, avrei desiderato piangere, ma
le mie erano lacrime invisibili.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ a
presto!