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Autore: Lovva_Chan    16/12/2007    6 recensioni
Eleanor Cullen, ragazza strana, vampira pazza, innamorata e ricambiata da Jacob Blake, licantropo nemico dei vampiri, l'imprinting è stato con lei, ragazza dai capelli color fiamma, che non riesce ad essere seria tranne quando occorre, col terrore per la caccia agli orsi che ogni anno le impone Emmet per farsi due risate. Riuscirà il loro amore ad affrontare tutto ciò che li riserba?
Genere: Romantico, Triste, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC, Lemon, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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Nota iniziale: E’ la prima storia che scrivo su Twilight, io spero sia di vostro gradimento, ovviamente accetto critiche e consigli^^ Buona lettura

Nota iniziale: E’ la prima storia che scrivo su Twilight, io spero sia di vostro gradimento, ovviamente accetto critiche e consigli^^ Buona lettura!

 

Capitolo 1
Lacrime invisibili



Aprì i miei occhi ambrati, quando dalla piccola finestrella della camera da letto in cui stavo arrivò il primo raggio del mattino, non avevo realmente dormito, era una cosa che ormai non facevo più da si e no cento anni.
Spostai il mio sguardo sulla figura che dormiva serena accanto a me e sorrisi dolcemente, i capelli neri e corti, la pelle scusa ma bollente, che sapeva riscaldare perfino il mio corpo ghiacciato, allungai una mano e gli sfiorai il viso.
Jacob Black aprì gli occhi e mi fissò, sorrise anche lui, e se avessi potuto sarei arrossita.
Nessuno era a conoscenza della nostra relazione, che andava avanti da sei mesi, per tutti sarebbe stato inaccettabile, lui un licantropo, io un vampiro, eppure ci amavamo, il problema dell’odore l’avevamo risolto ormai.

Io ero abituata al suo e lui al mio, nessuno di certo avrebbe creduto che un licantropo avesse avuto l’imprinting proprio con una della mia razza, ma a noi non importava, io avevo lui e lui aveva me, nessuno sarebbe riuscito a separarci -A cosa pensi?- mi chiese accarezzandomi i capelli color fiamma.

-Penso che di prima mattina sembri un cuccioletto spelacchiato!- e risi leggermente difronte alla sua espressione stranita.

-Davvero?- mi chiese, ed io annuì, lui mi fissò intensamente con quei suoi occhi nero pece, rise anche lui e mi strinse a se -Sei sempre la solita…-mi sussurrò nell’orecchio continuando ad accarezzarmi i capelli, io sorrisi e alzai il volto fissandolo intensamente -Non credi che la giovane succhia…- non completò l’insulto che riservava a quelli della mia specie a causa del mio sguardo arrabbiato -Scusa… Non credi che la ragazzina vedrà il tuo futuro?- mi chiese accarezzandomi la guancia pallida e marmorea.

-Anche se lo facesse, non lo direbbe a nessuno, io e Alice abbiamo un legame speciale!- affermai sorridendo.

-E il tipo che stà con Bella?- io ridacchiai leggermente e lui s’imbronciò -Non c’è niente da ridere Eleanor!-

-Ooh! Quando usi il mio nome per intero è perché sei preoccupato!- sorrise e gli posai un leggerissimo bacio sulle labbra -Tranquillo, mi sforzo di non pensarti quando sono nei pressi di Edward!-

Jacob sembrò tranquillizzarsi e arrossì leggermente per via del mio bacio -Ho solo paura di ciò che potrebbero farti…-.

Mi misi a sedere e lo fissai mettendo le braccia in conserta -Nemmeno i Volturi potrebbero separarci!- non ero mai stata così seria, e lui lo sapeva, ero una vampira strana, sempre sorridente, niente e nessuno riusciva a farmi preoccupare, eppure ogni volta che sfioravamo l’argomento “separazione” m’irritavo e i miei occhi sprizzavano scintille.

Lui mi strinse appoggiando la testa sul mio ventre -Scusa, non volevo farti irritare…- sussurrò, io sospirai e gli accarezzai i capelli, sapevamo perfettamente che non avremo mai potuto avere figli, io non potevo averne, era una cosa ovvia, proprio come il fatto che lui un giorno sarebbe morto, ma avevo già pensato a quell’evenienza, sarei andata dai Volturi e sarei morta anche io, oppure avrei chiesto a qualche licantropo di uccidermi, dovevo solo decidere per quale scelta optare.

-Ella? Mi stai ascoltando?- la voce di Jacob mi riscosse dai miei pensieri e lo fissai, capì subito che non avevo prestato la minima attenzione al suo discorso e sospirò -Ti stavo chiedendo se vorresti sposarmi!-.

Battei le palpebre confusa -Credo di non aver capito bene…-.

-Ma allora è vero che sei sorda!- ridacchiò e mi accarezzò la guancia -Vorrei sposarti…- sussurrò avvicinando il suo viso al mio, io sorrisi e lo baciai mettendogli le braccia al collo, il lenzuolo scivolò scoprendo il mio corpo perfetto e privo di vestiti, a quel punto il mio lupetto arrossì violentemente e mi coprì, risi di gusto, reagiva sempre allo stesso modo, non si era ancora abituato, mi alzai dal letto coprendomi per bene continuando a ridere, lui s’imbronciò -Io non ci trovo nulla di divertente!- esclamò fissandomi, io mi girai e sorrisi dolcemente avviandomi al bagno.

Ne uscì mezz’ora dopo vestita e pronta per andare a far visita a Carlisle ed Esme, m’avvicinai al letto e ci salì sopra con un ginocchio posando un bacio sulla fronte del mio amore -Torno presto- promisi sorridendo -Vedi di non fare casini!-.

Lui rise e mi strinse facendomi appoggiare la testa sul suo petto caldo -Ti amo- mi sussurrò, io sorrisi e mi separai facilmente dalla stretta.

-Anch’io…- sussurrai in risposta, gli diedi un altro bacio e corsi via.

Impiegai pochissimo tempo per arrivare a casa Cullen, Alice era già sulla porta e mi fissava sorridendo -Ti ho vista arrivare!-.

Sorrisi, Alice era sempre la solita, fortuna che non mi potesse vedere, quando stavo con Jacob -Come stai Alice?-.

Lui mi tirò facilmente in casa -Bene, tu? Alcune volte sparisci dalle mie visioni, che combini?-.

Sussultai leggermente e continuai a sorridere -Nulla di grave!- avrei voluto aggiungere “A parte il fatto che stò con un licantropo” ma evitai di farlo, sarei morta nel giro di tre secondi.

Esme mi venne incontro sorridente come sempre e mi strinse -Ciao piccola, come stai?-

-Bene- risposi senza smettere di sorridere, mi si sarebbe bloccata la mascella, me lo sentivo, d’un tratto una mano mi si posò sulla testa scompigliandomi i capelli, non mi fu necessario girarmi per scoprire chi fosse, ringhiai leggermente infastidita -Emmet smettila o ti distruggo!-

Lui rise continuando a scompigliami i capelli -Irritabili già di prima mattina?- chiese come se non sapesse quanto ero irritabile quando si comportava così -Suvvia, che presto andiamo a caccia di orsi!- un brivido mi passò per la schiena mentre lui rideva maggiormente, sapeva che non ero adatta a cacciare orsi, non che non ne fossi capace, la forza l’avevo, e che avevo una repulsione verso quegli animali nata non si sa da dove.

Una voce calma e dolce interruppe il mio flusso di pensieri -Suvvia Emmet, non istigarla, sai che se si arrabbia è difficile da calmare!- mi girai togliendo quella mano fastidiosa dalla mia testa e sorrisi abbracciando Carlisle.

-Ciao zietto!- dissi ridacchiando, in effetti io per tutti ero Eleanor Cullen, figlia di un fratello di Carlisle, morto per un incidente stradale quando ero piccola, almeno, questa era la versione che aveva la gente.

Lui mi strinse dolcemente e lo sentii ridacchiare nel mio orecchio -Come te la passi?-.

-Non mi lamento- dissi sorridendo -Certo, avere la prospettiva della caccia all’orso- e lancia un’occhiataccia ad Emmet che se la rideva tranquillamente -Edward dov’è?- già, Edward, il mio migliore amico, il mio confidente a cui dicevo tutto.
Il mio sguardo si spense un secondo, non potevo dirgli della mia relazione, l’avrebbe presa malissimo.

-E di la, in salotto- disse Carlisle, io mi liberai dell’abbraccio e mi avviai delicatamente in salotto. Lo trovai seduto al piano, pronto a suonare, si fermò e si girò sorridendomi -Eleanor!- m’avvicinai e lo strinsi, potevamo passare per gemelli, se i miei capelli fossero stati come i suoi, ma i miei non erano di quella tonalità ramata, peccato, i miei capelli avevano quasi il colore di una carota.
-I tuoi capelli non hanno il colore di una carota!- disse ridacchiando, io lo fissai e sorrisi -Ti va di suonare con me?- mi chiese facendomi spazio, io annuì e mi sedetti facendo scorrere le mani sui tasti assieme a lui, la casa si riempì delle note di una canzone che conoscevo bene, era la melodia che io e Edward suonavamo sempre, quella che avevamo scritto passando un’intera nottata al piano forte, dolce, romantica, la canzone trasmetteva amore, automaticamente il mio pensiero arrivò a Jacob, e sorrisi pensando al suo viso, d’un tratto la musica cessò e sentì il ringhio cupo e minaccioso di Edward, lo fissai e vidi i suoi occhi colmi di rabbia -Che ci fa quel cane nei tuoi pensieri Eleanor?- mi chiese continuando a ringhiare minaccioso, nella stanza arrivarono Carlisle, Esme, Alice e Emmet, attirati da quel ringhio che Edward non smetteva di produrre.

I miei occhi sprizzarono scintille e ringhiai -Non chiamarlo cane!-.

-SEI PAZZA O COSA?- mi urlò scattando in piedi, io lo imitai e lo fissai con occhi di fuoco -NON TI SEI RESA CONTO DI COSA E’?-.

-CERTO CHE ME NE SONO RESA CONTO!- urlai di rimando -E ME NE INFISCHIO! TU STAI CON UN UMANA!- non ci vedevo più dalla rabbia, sentivo lo sguardo di Carlisle trapassava, ma non ero in grado di capire se era di delusione o altro.

-Non mettere in mezzo Bella!- sibilò Edward -E’ nettamente diverso!-.

Strinsi i pugni -No, non è diverso…- sussurrai -Lo amo proprio come tu ami Bella- detto questo corsi via, in momenti come questo, avrei desiderato piangere, ma le mie erano lacrime invisibili.

 

 


Spero che il capitolo vi sia piaciuto^^ a presto!

  
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