Point Of View: Giorgia
Perché dev’essere così strano?
Perché rimane perennemente incollato a quel calorifero?
Perché non riesce ad “entrare” nel mondo dei vivi?
Non lo so.
Non riesco a spiegarmelo, vorrei saperlo, ma non me lo direbbe mai.
Non a me.
Sto qui accanto a lui da più di un’ora, e non ha ancora alzato la testa dal banco.
Probabilmente è stanco.
Magari ha fatto come l’anno scorso, che è rimasto sveglio tutta la notte per guardarsi il Superbowl su Sky.
- Ehi.
Mi volto, e mi sta guardando.
Non penso che abbia parlato con me, eppure… non è forse un abbozzo di sorriso, quello sulle sue labbra?
- Ehi, - gli dico, un po’ smarrita.
- Come va?
- … bene, tu?
- Bene.
Non abbiamo mai avuto una conversazione emozionante come questa, infatti rimango interdetta sul da farsi, se dirgli qualcos’altro oppure lasciare che ritorni in letargo.
- Ti piace proprio, quel cappellino - mi dice, indicando la mia testa.
- Già - sorrido.
Non so come sia uscito, ma credo che aggiunga un po’ di colore a questa faccia smunta.
Sorride anche lui.
Poi si rimette il cappuccio, riprende la sua posizione da orso in letargo, gira la testa dall’altra parte.
Ammetto che è stato uno sforzo, per lui, ma l’ho apprezzato.
Chissà che possa nascere un’amicizia, qui ai primi due banchi dell’aula 0.05!