Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Kade    31/05/2013    2 recensioni
Un'umana e un demone. Due esseri viventi totalmente diversi tra loro, le cui anime sono soggiogate da istinti e sentimenti diametralmente opposti. L'una gentile, dolce e sensibile nel suo animo di bambina; l'altro gelido, calcolatore e così introverso da sembrare privo di emozioni. Piccoli momenti pieni di significato, narrati secondo il mio punto di vista e attraverso alcuni haiku, i fili conduttori dei capitoli.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Terzo Haiku

  • Why should I fear death?
  • It is only part of life.
  • Please, don’t cry for me.

  • Perché dovrei temere la morte?
    E' solo una parte della vita.
    Per favore, non piangere per me.




Dignigna i denti. E' furioso.
Incontrollabile.
Sente che le forze lo stanno abbandonando, mentre stringe a sé il corpo di Rin.
Così piccola e fredda; il calore umano portato via dalla gelida ombra della morte; le palpebre che nascondono quegli occhi, un tempo vivaci, ormai spenti.
Un angolo recondito della sua mente gli suggerisce di distruggere qualsiasi cosa ci sia intorno a lui, ma, chissà perché, non gli presta ascolto.
Il dolore è troppo grande perché riesca a muovere anche solo un dito.

Tu possiedi qualcosa da proteggere?

Gli sovvengono alla mente le parole di suo padre, pronunciate decenni fa in riva al mare, poche ore prima che morisse per salvare quell'insignificante donna umana.
E non prova disgusto o rabbia, stavolta. Comincia a comparire, invece, un barlume di comprensione.
Ora capisce il significato di quella frase e non intende negarlo a se stesso.
In questi mesi ha protetto Rin dai pericoli, precipitandosi a salvarla quando veniva attaccata da un demone o, più semplicemente, ogni volta che pronunciava il suo nome. E' sempre stata al suo fianco, in qualsiasi situazione. E lui è sempre stato al suo.
La consapevolezza della perdita di Rin lo colpisce come una frustata. Un gelo polare si fa largo nel suo cuore, consumandolo, disintegrandolo, distruggendolo pezzo per pezzo. La disperazione spazia nella sua mente con forza, trascinandolo in una voragine di dolore così immensa da tramortire il suo solito aspetto austero. Assottiglia gli occhi dorati. Non piange. No, lui non potrebbe mai versare una lacrima. Non è nella sua natura di demone e sa, nel profondo, che nemmeno Rin vorrebbe vederlo in quello stato. Ne va del suo orgoglio.

Il pulsare di Tenseiga lo riporta alla realtà. La zanna di sua padre, abbandonata ad un metro di distanza, sta rispondendo ad un richiamo. 
La valanga di corpi morti comincia a scuotersi, riversando i cadaveri in direzione della spada. I defunti protendono le mani verso la katana, come se volessero aggrapparsi ad essa con tutte le loro forze. Come se dalla lama dipendesse la loro stessa esistenza.
Sesshomaru solleva il capo, stringendo con meno forza il corpicino di Rin.

Anche voi volete essere salvati?

Le mani in putrefazione continuano ad allungarsi verso Tenseiga, il cui pulsare diventa sempre più forte ogni istante che passa. Il demone afferra l'elsa della spada e la solleva. Senza pensare più di tanto al significato del suo gesto e al fatto che sta per fare qualcosa che va contro ciò che ha sempre pensato, scatena il potere della katana. Una forte luce si espande da questa, invadendo la montagna di corpi e tutto lo spazio circostante.
I cadaveri dell'aldilà sono stati purificati.





You caress me.
Fingers on my face.
The wind blows.

Mi accarezzi.
Dita sul mio volto.
Soffia il vento.





La voce di sua madre lo infastidisce, eppure non fa nulla per fermare il flusso di parole che escono dalla sua bocca. 
Vorrebbe stare da solo. Solo con il suo dolore.
Chi avrebbe mai detto che Sesshomaru, principe dell'Ovest, sarebbe potuto diventare triste per la morte di un essere umano?
Ma Rin non è una semplice ningen. E' dolcezza, allegria, compassione, sicurezza, lealtà, fiducia. E' una compagna di viaggio. Un'amica.
E' la sua Rin. Anche se non lo ammetterebbe mai.

"Tu sai cos'è successo a Rin. Devi dirmelo, madre."

Mantiene un tono pacato, anche se vorrebbe staccarle la testa.
Il volto di pietra, incorniciato dai capelli dal color della luna, è gelido e indifferente, come al solito. Non traspare nulla. Come dev'essere.

"Prima d'ora tu avevi già usato Tenseiga per resuscitare quella ragazzina, vero? Tenseiga può salvare una persona dalla morte una volta sola."

Sgrana gli occhi, incredulo. Com'è possibile?
Cerca di ignorare lo sproloquio di sua madre, mentre una serie infinita di pensieri si intreccia nella sua mente. La spada ereditata da sua padre lo ha fatto sentire un dio, è vero, come la sua adorata genitrice si stava premurando di ricordargli. Credeva che Tenseiga gli avrebbe consentito di tenere Rin sempre al suo fianco. Ma questo, a quanto pare, è impossibile.
Dolore e paura della perdita?
Sì. Quando Rin ha smesso di respirare ha temuto per lei e per se stesso.
Il pianto di Jaken lo riporta alla realtà.

"Quindi sei triste, Sesshomaru?"
Ecco di nuovo la voce di sua madre.
La fissa, senza rispondere. Ma la demone sembra stia pensando ad altro.
"Sappi che questo non accadrà mai più..."

Segue i movimenti della yasha, che si avvicina a Rin e le posa sul petto la pesante collana dove è incastonata la pietra dell'aldilà. Fissa i propri occhi sulla bambina, mentre un pulsare continuo viene emesso dal gioiello. Prima che possa anche solo metabolizzare il fatto, Rin apre gli occhi. Lentamente.
Sembra spaventata e intontina.
Comincia a tossire, scossa dagli spasmi.

Sesshomaru smette di pensare, s'inchina accanto a lei, rendendosi conto di trattenere il respiro, e le posa una mano artigliata sulla guancia.
E' tiepida, ora. E rosea, come deve essere.
Rin lo guarda e, improvvisamente, si calma.
Lo osserva felice, un piccolo sorriso che le increspa le labbra di bambina.

"Ciao, signor Sesshomaru. Come stai?"
Le prime parole della piccola Rin, pronunciate da quella stessa voce che credeva di non poter più sentire, sono rivolte a lui. E ne è inspiegabilmente felice.

"Io molto bene. E tu?"

"Anch'io".

Distende i nervi.
Un respiro. 
Poi un altro.
Rin è stata resuscitata
E, con lei, anche Sesshomaru è tornato in vita.






*******


Hello to everybody!
Terzo episodio di "Come un haiku", incentrato sulla seconda parte dell'episodio numero 9 di "Inuyasha: The Final Act". 
E' stato davvero difficile da scrivere e credo di aver reso Sesshomaru un po' OOC a dispetto di tutte le precauzioni prese per evitare la cosa.
Sperando comunque che vi sia piaciuto e che mi scriviate cosa ne pensate, vi mando un grosso bacio :)

Giulia







   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Kade