Non so bene perché lo faccia, ma credo mi serva a buttare fuori ciò che provo. So che c’è chi aspetta il mio aggiornamento di LINY. Prometto arriverà presto, vi chiedo davvero scusa. Sto studiando, ho un esame che pende sulla mia testolina come un’adorabile spada di Damocle e non riesco a scrivere il capitolo come vorrei. Intanto ringraziate il diritto penale e la pausa sigaretta dallo studio.
Questa la dedico alla mia famiglia:
quella che ho da una vita
e quella che mi sono scelta.
Ai miei padri,
che mi hanno adottata
e che mi adorano anche se li faccio disperare.
A loro che volevano una femminuccia,
invece sono arrivata io.
Piacersi
Elvis Presley - Can't Help Falling In Love
Kurt non sentiva dolore. Non in quel momento – quello in cui il fumo della sigaretta gli entrava nei polmoni lo sentiva spandersi nel petto, crogiolandosi nell’attimo di leggerezza -, quello in cui Elvis veniva fuori dallo stereo della macchina e lo cullava. Gli piaceva Elvis. Non era qualcosa che ascoltava di solito, ma ormai ci aveva fatto l’abitudine. Riusciva a rilassarlo anche in momenti come quello in cui magari in realtà avrebbe voluto andare a casa a cambiarsi. Puzzava di sudore e pioggia, aveva parecchi graffi lungo il corpo e il labbro pesto, sentiva le membra pesanti.
Eppure stava bene così. Con Sebastian poggiato sullo stomaco a scambiarsi un effimero divertimento dopo una partita di rugby sotto la pioggia. Nick e Jeff erano spariti da un po’, presi da chissà quale impeto e Blaine e Hunter si stavano dando da fare senza problemi accanto a loro.
Era strano. Era bello. Erano loro: che sapevano di pioggia, sangue e sudore. E seppero anche d’amore quando Sebastian, dopo l’ennesima boccata, si alzò dalla sua posizione per sporsi su Kurt cercando le sue labbra. Si scambiarono il fumo e Kurt sentì i denti dell’altro cercare il labbro ferito. Non sentì dolore, solo una piccola punta sulla ferita. Sebastian gli accarezzò la guancia col pollice, tracciando poi il profilo del suo naso. Era in una posizione strana: si teneva su un gomito, mentre aveva un solo ginocchio posato per terra e tendeva la mano verso il suo viso.
Non si avvicinarono finché Kurt non strattonò la canotta di Sebastian, lacerandone il tessuto.
“Mi piace” disse ad un tratto.
Sebastian lo guardò curioso.
“Mi piace giocare a rugby con te”.
“A me piaci tu”.