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Autore: Silvia Roberta    31/05/2013    1 recensioni
Melody Pond. La povera Melody Pond viene trovata dall'organizzazione segreta, nota come 'il Silenzio', all'età di sette anni. Durante la sua infanzia viene adottata da uno dei soldati della setta. Ora, al compimento dei suoi diciotto anni, la ragazza è pronta per essere addestrata e per diventare l'arma con cui potranno eliminare il loro temuto nemico, il Dottore, una volta per tutte.
Questa però è solo la prima parte del capitolo. Il resto lo aggiungerò in seguito.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Companion - Altro, Doctor - 11
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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‘Ora mi vuoi finalmente spiegare che diavolo vuole da te? E perché parlava la nostra lingua? Si può sapere cosa sta succedendo?’ Schiamazza Melody accarezzandosi i polsi ancora doloranti, mentre osserva il Dottore camminare avanti e indietro freneticamente per la camera.
‘Avevi detto: tranquilla ti porto a Kareido- quello che è! Dai, ci divertiamo. Sai compie gli anni Afelia. CI DIVERTIAMO UN CORNO!’ grida la ragazza cercando di attirare la sua attenzione, ma lui sembra fregarsene altamente. 
Lui saltella a destra, poi piroetta e cambia direzione. Agita le mani all’aria e tiene la testa abbassata, come se stesse studiando il pavimento.
‘Ma ascoltami accidenti!’ si lamenta Melody lasciandosi crollare sul comodo e spazioso letto.
‘Perché dobbiamo dormire nel palazzo sta notte? Ci vorrà molto ritrovarle quella cavolo di collana? E poi perché è cosi importante quel ciondolo?’ Continua a sommergerlo di domande sapendo benissimo che non otterrà alcuna risposta.
Il Dottore si arresta improvvisamente.
‘Non capisco. Di solito non mi accade mai. Perché non capisco?’ Si domanda innervosito, colpendosi la fronte più volte con i palmi delle mani.
‘Allora siamo in due’ conclude la ragazza, fissando il soffitto, spaparanzata a braccia aperte.
Si lascia scivolare anche lui sul letto, appoggiando la schiena su un paio di morbidi cuscini foderati in seta.
‘Dottore..’  bisbiglia Melody. ‘Come facciamo a dormire qui? Il letto è matrimoniale.’ Chiede lei, afferrando uno dei due guanciali. Lui non risponde, ma questa volta l’ha sentita benissimo. Di certo non può dirle:‘Non c’è problema. Siamo sposati. O almeno lo saremo.’ La cosa parerebbe un po’ troppo complicata da spiegare. 
In effetti se avesse modificato davvero il futuro, avrebbe cancellato i suoi ricordi e quindi non potrebbe nemmeno riconoscerla come River Song. Questa è un’altra cosa che non riesce a spiegarsi. È evidente che in qualche modo il futuro è cambiato. Sarebbe impossibile il contrario; ma allora come mai i suoi ricordi sono immutati?
È in questi momenti che si sente uno straccio: quando avverte i primi segni della vecchiaia. È possibile che il suo brillante cervello inizi a perdere colpi? No. Assolutamente no.
Ma allora come può Afelia avere visto un tizio uguale a lui?
‘Dottore? Hai capito?’ Continua lei, tirandolo come abitudine per il braccio.
‘L’armadio’  bisbiglia infine il Signore del Tempo.
‘Come?’  ribatte subito Melody.
‘L’armadio’ ripete con disinvoltura lui ‘ C’è un grosso armadio, proprio di fronte al letto. Non è piccolo; è difficile non notarlo. Uno di noi potrebbe passare la notte li dentro, tanto per non avere fraintendimenti, se la cosa ti da in qualche modo fastidio.'
Melody aggrotta le sopracciglia e si trattiene dal tirargli uno schiaffo.
‘Una volta l’ho fatto.’ Continua lui, portandosi le mani dietro la testa. ‘Ormai una vita fa. Forse più di una fa. È stato divertente. Non dormire nell’armadio. Intendo la causa per cui sono finito a dormire in un armadio era divertente. Mi trovavo a Parexelatris. Pianeta Stupendo, davvero incantevole. C’erano tanti Carafilias. Forse un po’ troppi Carafilias. Già, decisamente troppi Carafilias. Una mandria di Carafilias. A pensarci bene non è stato uno dei miei viaggi migliori.’
‘Dottore!’ Lo spegne un attimo lei, un po’ frastornata, mentre si massaggia le tempie che invocano riposo. ‘Non so assolutamente di cosa tu stia parlando. Che– diavolo- è- un- Carafilias?’
La porta della camera si apre di colpo, facendo saltare tutti e due giù dal letto. ‘Mi dispiace per l’interruzione’  si scusa una giovane aliena, sbucando da dietro la soglia. ‘Sua maestà vi sta aspettando nei suoi alloggi, Dottore.’
Melody stringe con forza il morbido cuscino e gli volge lo sguardo.
Lui non obbietta e non sembra per niente infastidito e dopo tutto, perché dovrebbe esserlo?
Si strofina le mani, Il Dottore. Bisbiglia qualcosa. Forse un ‘ Si. Certo.’  Si sistema un po’ la camicia e lascia la stanza. 
La piccola Kareidoniana gli fa cenno con la testa di seguirla. Tra le mani stringe una sfera. Il Dottore la osserva incuriosito.  All’interno della boccia vi è un piccolo cristallo che, scintillando, produce lo stesso effetto di una candela o una lampadina. ‘Le meraviglie dei pianeti alieni’
 

Percorrono due corridoi e oltrepassano una miriade di porte.
Chissà se ha fatto bene a lasciare Melody da sola? In effetti è una novizia. Sarà spaventata. Ci pensa per qualche secondo, poi gli riaffiora alla mente quel giorno in cui la vista per la prima volta, e non si riferisce a River, ma a Melody. Aveva un completino attillato, una giacchetta di pelle nera ed era tutto fuorché indifesa. Potrà anche aver modificato il futuro ma la persona rimane la stessa.
Si fermano di fronte a un grosso portone argenteo.
‘Siamo arrivati. Signore del Tempo.’  Esclama, con voce acuta, l’aliena.
‘Grazie, bambina’  risponde lui, accarezzandole la testa.
Lei lo guarda inorridito e gli colpisce il braccio facendolo indietreggiare.
‘Ma quale bambina?! Ho 228 anni!’  brontola la Kareidoniana allontanandosi, fino a sparire dietro l’angolo. 
‘ah’ sibila lui, rimasto ormai solo davanti al gigantesco portale.  
  
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