Look at the Stars.

Il cielo stellato osservava ogni movimento dell’autoveicolo; silenzioso ed invisibile, il Fato decise di prendersi la purezza di quelle labbra rosee.
L’auto si fermò con un sonora imprecazione italiana: avevano bucato.
Le stelle sogghignarono, lasciando che il loro amico vento suggerisse ai due ragazzi di attendere poco lontano su d’una piccola collinetta; si potevano mirare le luci artificiali della grande città, da lì. 
Lentamente la ragazza si sedette aggraziata sul soffice manto d’erba, il volto ancora incipriato; prese un grosso respiro, assaporando la brezza incontaminata e rinvigorente dell’amico delle stelle e questo, con una dolce carezza, smosse il lunghi capelli della ragazza rendendoli liberi dalle molteplici forcine.
Sì udì il vento ridere, le stelle cantare una dolce sinfonia nostalgica.
Qualcosa, qualcosa che solo il Fato poteva ordire, stava sbocciando su quella collinetta insieme ai fiori.
Il ragazzo, quella star di fama internazionale, si sedette silenziosamente, quasi avesse paura che potesse spaventarsi, accanto alla ragazza.
- Non avrei dovuto portarti qui, mi spiace. 
Nessuna risposta: l’arcana sinfonia aveva reso prigioniera l’anima della ragazza.
- Francesca, guardami.
Gli sguardi si incrociarono, le gote s’imporporarono lievemente e la Moira sorrise soddisfatta.
- A cosa stai pensando?
La ballerina inerba osservò nuovamente la volta celeste: <>
Ed il cantante volse lo sguardo alle stelle, riscoprendone la bellezza: da quanto tempo non le osservava? Lo stress per il lavoro era divenuto tale da non potergli permettere di bearsi di quella vista? Da quanto tempo…non si sentiva semplicemente Louis e non un membro dei One Direction?
Quella ragazza gli stava stravolgendo la vita.
- …Qualcosa di più bello esiste.
Era sue quelle parole? O forse qualche spirito s’era divertito a giocare con la sua voce, dandole quel tono dolce e sincero?
- Esiste e si trova su questo pianeta, qualcuno capace di far impallidire le stelle stesse.
La vide sbarrare gli occhi e serrare le labbra sorpresa: possibile che ancora non avesse capito?
- Sul serio? Chi è…? Forse...- abbassò il grazioso volto, nascondendolo alla sua vista - …la ragazza che ami?
Il momento della verità, eh?
Louis trattenne una risata genuina: il Fato si stava proprio prendendo gioco di loro!
- Esattamente.
La voce le tremò: - Posso sapere chi è?
Con un movimento lento le circondò le spalle, sollevandole il volto ed incatenando il suo sguardo con il proprio.
- Sei tu.
Le stelle brillarono allegre, il vento soffiò impetuoso circondando i due giovani e suggerendo loro di farsi più vicini.
Le labbra si mossero impercettibilmente, ma le parole le morirono in gola: Louis la stava baciando.
Non v’era malizia, passione o aggressività; era un semplice bacio a stampo carico di silenzi imbarazzanti, di discorsi non detti, di abbracci non dati.
Era il suo primo bacio.
Sorrise sulla sua bocca: - Francesca, I love you.
Gli occhi diventarono lucidi: troppe emozioni in un’unica sera.
- I love you too, Louis.
 

Look at the stars, sweetie.
Look how they shine for you.