A Ilia,  -quella non realistica. Tu capirai-, la mia ancora di salvezza. La mia TIPA. Il mio amore.
Ti amo cucci.

I used to think that I was better alone

 

 

"No, ma dico... Che diavolo ti è saltato in mente?"

Mimò le parole appena dette da Zayn. Appena lo vide spalancare la porta con tanta forza, subito capii le sue intenzioni.

Lo so, lo so, non c'è bisogno di ripeterlo: Era un coglione, un deficiente e blablabla.

"Penso sia inutile dirti lui come sta ora. Negli ultimi due mesi, ormai, sta sempre così." Rise ironicamente Zayn.

Alzò indifferente le spalle. 

"Posso immaginarlo" disse semplicemente. 

E poteva davvero farlo: Seduto nell'angolo del divano di casa Payne, le gambe riportate vicino al petto e le braccia che le circondavano, con Niall e Liam che inutilmente cercavano di distrarlo.

"A volte sei talmente così stronzo, Tomlinson, che ti prenderei a pugni fino a farti perdere i sensi." sputò tra i denti il pakistano.

Mh, stronzo e preso a pugni. Questa gli era nuova.

"Tu non sei così" cercò di calmarsi Zayn. "Lo so, lo sappiamo. Perché, allora, fai così?"

Louis non rispose, continuando a guardare altrove. Insomma: niente che il più piccolo non si aspettasse da parte sua. 

Lo guardò un'ultima volta prima di uscire. Nel suo sguardo c'era tutto ciò che Louis temeva.

Delusione, incomprensione, ma anche tristezza.

Ma no, non stava sbagliando.  Sarebbe stato meglio da solo. Ne era sicuro.

Il problema, però, era uno solo. 

Ogni volta che ri-vedeva quei ricci, quelle fossette e quella pelle bianca la frase "Sarebbe stato meglio da solo" si tramutava in "Pensava sarebbe stato meglio da solo."

                                                                               
                                                                                                                                                   *

 

Why did I ever wanna let you go?

 

Avete presente quella grande fitta che ti prende lo stomaco? Quella sensazione così tanto orribile? Quella cosa che ti fa perdere le staffe e che non ti fa ragionare?

Come si chiama? Ah si! La gelosia.

Louis sonounostupido Tomlinson, aveva preso la sindrome della gelosia ed era solo colpa sua.

Quindi, eccolo lì, seduto scompostamente sul divanetto a bere il suo milkshake con la cannuccia -o meglio, a mordicchiare la cannuccia blu e a mordersi la lingua ogni tanto- con davanti una scena a dir poco vomitevole:

Harry e quella testa di carota, meglio conosciuta come Ed Sheeran.

Insomma, Louis amava le carote e Ed gli stava anche mediamente simpatico, ma vederlo sussurare Dio solo sa cosa al suo Harry lo mandava fuori di testa.

Sì, ok. Sempre la solita storia "Louis sei un cretino ed è colpa tua se al posto della carota un po' paffuta non ci sei tu."

Ma hey! Il suo secondo nome non poteva essere sonounostupido senza un motivo.

Così, quando vide i due alzarsi, Ed sfiorare la mano di Harry, sentire  a malapena il riccio dire che quella sera sarebbe uscito con il rosso, si lasciò sfuggire, come un sussurro:

"Perchè ti ho voluto lasciare andare?"

                                                                                                                                                  *

 

Under the moonlight as we stared at the sea,

The words you whispered I will always believe.

 

 

"Louis?"

"Cosa c'è?"

"Hai mai pensato cosa ci sia lì? Proprio dove vedi l'orizzonte?"

"No, Harry. Tu si?"

Il riccio alzò le spalle: "Ci sto pensando ora."

Il più grande annuì e poi lo guardò come se fosse la cosa più bella che ci fosse sulla terra. Lo guardò perché proprio non ne poteva fare a meno. Lo guardò perché sì. Lo guardò finchè la voce del riccio lo riportò alla realtà.

"Perché mi fissi?" Chiese perplesso Harry.

"Sei bellissimo." soffiò il più grande.

Il più piccolo rise imbarazzato. Ossì, avete capito bene, Harry Styles che arrossisce.

Quel Harry Styles che solo in presenza di Louis abbatteva il suo muro e mostrava tutta la sua dolcezza e la sua innocenza. 

Si avvicinarono di più, fino a stare spalla contro spalla. 

Il più piccolo gli prese la mano, alzando lo sguardo verso la luna, per poi appoggiare la testa sulla spalla di Louis.

Rimasero così per un tempo indeterminato con le dita intrecciate, fino a che Harry alzò il volto avvicinando le proprie labbra all'orecchio di Louis:

"Potrei restare così per tipo, tutta la vita. Potrei sopravvivere. Ho tutto ciò che mi serve: l'acqua e l'amore della mia vita. Cosa cerchi di più dalla vita?"

Il ricciò inspirò il profumo di Louis, prima di lasciargli un tenero bacio appena sotto l'orecchio.

""Dio, quanto ti amo." Sospirò Hazza.

"No, dico sul serio..." continuò "Parlare con te mi fa sentire unico, solo se mi guardi io mi sento speciale, solo amarti mi fa stare bene. Sapere che tu ci sarai sempre, sapere che i sorrisi che ti spuntano sul viso sono a causa mia, mi manda in estasi. Sai che sono un tipo possessivo, quindi ascoltami bene. Louis Tominlson, sei mio e di nessun altro. Non ti lascerò mai, e ti amerò per sempre, fino a che tu mi concederai questo lusso." 

Detto ciò, il più piccolo si allungò quanto bastava per raggiungere le labbra di Louis. 

Si baciarono nell'oscurità di quella spiaggia, si baciarono come se non ci fosse un domani e Louis, che non aveva proferito parola, aveva il battito del cuore a mille. 

"Fino a che tu non mi concederai questo lusso" ripetè la frase in mente, ridendo sulle labbra del riccio.

Glie l'avrebbe concesso per sempre e non rispose perché non c'era bisogno di chiedere se anche lui l'avesse fatto, se anche lui sarebbe rimasto sempre suo.

Avrebbe sempre creduto a quelle parole sussurate.

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N/A:


Hi people!
La seconda OS Larry, wuuo.