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Autore: BambolinaROssa    16/12/2007    15 recensioni
Questa FF è formata da una serie di one-shot, che come singoli quadri, illustrano eventi della vita dei due gemelli Kaulitz. stando attenti ai particolari riuscirete a capire le diverse età, e la psicologia dei personaggi soprattutto della protagonista, la voce narrante, l’io del racconto. È un personaggio curioso che scoprirete man mano che andrete avanti, con i suoi cambiamenti e la sua evoluzione… ULTIME PAROLE DALL'ULTIMO CAPITOLO... "Quindi va tutto bene?- Sento la voce di Tom indistintamente che mi risponde dall’altro capo del telefono -Va straordinariamente bene! E a te?!- Straordinariamente bene. come vorrei che anche la mia vita andasse Straordinariamente bene Tom, ma non va affatto bene. Non va bene perché sono sola in questo appartamento che avevamo comprato insieme, non va bene perché tu non sei con me, non va bene perché ti vedo solo una volta ogni tre mesi, non va bene perché fuori piove, non va bene perché ho dolori continui alla pancia, non va bene perché mi hai promesso tanto, e invece sono sola. Non va Straordinariamente bene Tom.. -Kei? Mi rispondi?- [...]Bill…scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo. Come devo fare con te? -Ma sei una figa!!! Belli i capelli! E il cappello! E…e…che cos’è quello? TI SEI FATTA UN PIERCING??- e con un ennesimo urlo inzia a saltare di qua e di là trascinandomi nel suo girotondo. "
Genere: Generale, Romantico, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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ciao

 

bè, è finita. è veramente finita. mi fa quasi male pensarci! mi ero tanto divertita a scrivere questa ff! ma non posso più continuarla e sono giunta qui, con questo capitolo che forse è quello che mi piace di più. fa meno ridere, è più malinconico, è più...è diverso, semplicemente diverso. 

 e ora...non so che dire...vorrei ringraziare tutti voi che me l'avete recensita, vorrei raccontarvi di come facevo balletti per casa ad ogni nuova recesione, di come fossi diventata una maniaca ossessiva a controllare se qualcuno l'avesse letta, vorrei lanciare tanti bacini verso il cielo e sommergervi tutti di baciottoli di ringraziamento per avermi dato la forza di continuare.

e poi vorrei fare un piccolo saluto, piccolo e inutile, un saluto un pò stentato, un pò timido. un saluto da ciao ciao fugace con la mano che spunta appena...ecco...un piccolo saluto a quei tokio hotel che mi erano piaciuti tanto, che mi avevano fatto provare quelle emozioni che non oso provare nella vita reale, che hanno creato la mia colonna sonora per questi 10 mesi...vi dico ciao e grazie. e vi dico anche che le nuovi canzoni fanno un pò pena ma...non abbattetevi! *me fa pat pat sulla spalla di Bill* tu avrai sempre dei capelli fantastici e tu *me lancia occhiate languide a tom* se non hai niente da fare e ti va di passare...io sono sempre libera xD. e...voi due...ehm...*guarda george e gustav e si attorciglia i capelli* lo so che non vi ho mai molto considerato...ma...facevate della bella musica...ehm...si...ciao eh?

 fiuuu *sospiro di sollievo* adesso mi sono tolta un peso.

ora la finisco con i miei vaneggiamenti:  voilà, la FF est servie!!!

 

-Quindi va tutto bene?-

Sento la voce di Tom indistintamente che mi risponde dall’altro capo del telefono

-Va straordinariamente bene! E a te?!-

Straordinariamente bene. come vorrei che anche la mia vita andasse Straordinariamente bene Tom, ma non va affatto bene. Non va bene perché sono sola in questo appartamento che avevamo comprato insieme, non va bene perché tu non sei con me, non va bene perché ti vedo solo una volta ogni tre mesi, non va bene perché fuori piove, non va bene perché ho dolori continui alla pancia, non va bene perché mi hai promesso tanto, e invece sono sola. Non va Straordinariamente bene Tom..

-Kei? Mi rispondi?-

Mi ero persa nei miei pensieri. Scuoto la testa come se potesse vedermi. Ma giustamente non mi vede. È a Berlino lui…non è lontano, ma per me è dall’altra parte del mondo.

-Kei?-

-Oh si, si…bene…bene…- dico precipitosa, iniziando ad attorcigliare nervosamente il filo del telefono attorno al mio dito.

-Sicuro? Ti vedo…cioè ti sento strana-

Il suo piccolo errore mi riempie di tristezza. Non mi puoi vedere Tom. Ho gli occhi lucidi, sto per piangere e tu non puoi fare niente per consolarmi. Dio tom…sei lontano…quanto cazzo mi manchi…

-No, tutto apposto. Quando venite allora?-

-Il concerto è dopodomani stupidina! Te n’eri già dimenticata?-

Ridacchio imbarazzata. In realtà intendevo quando venite DA ME, quando potremmo stare un po’ insieme tutti e tre, da soli, senza gli altri componenti della band. Non è che non mi stiano simpatici, ma è come se mi avessero portato via i miei cuccioli, i miei ragazzi, i miei migliori amici, i ragazzi che ho amato più di me stessa, il ragazzo che… basta, sto diventanto patetica. Kei devi essere felice per loro, sono famosi finalmente! Non è quello che volevi? No, non lo è.

Lascio perdere la mia coscienza iniziando ad avvolgere il filo con più rabbia. Il mio dito è ormai di un colore violaceo ma non me ne curo.

-Ah già scusami, sono una stupida…-

-Kei…tu non sei mai stupida.-

Non posso fare a meno di sorridere a queste parole. Ma è un sorriso tirato, anche se devo dire che è stata la cosa migliore della settimana. Questa piccola frase. Questa piccola e stupida frase. Ci penso un attimo e mi dico che se ha rappresentato il momento migliore della settimana, allora sta andando veramente di merda.

 Non ci voleva tanto a capirlo.

Reprimo ancora questa vocetta in fondo al cuore. Prima o poi scoppierò, ma ora voglio solo cancellare tutto e non pensare.

-Ciao Tom- e attacco.

Lo liquido così. Sono stata scontrosa, ma questa conversazione è stata un parto. Ormai è così difficile parlare con lui.  Cazzo cazzo cazzo. Mi avvicino alla finestra poggiando la fronte sul vetro e guardando le lacrime di pioggia scorrere davanti ai miei occhi.

Tu amavi la pioggia. Mi trascinavi sempre con te in giardino, dicendomi di ballare insieme a te. E io a ridere e tirarti pugni urlandoti che eri un idiota. Cazzo Tom, perché fai così? Perché sei ancora nella mia testa? Distolgo lo sguardo.

 Mi fa male tutto. Il cuore soprattutto. Poi sento una fitta al ventre. Bè, anche lì mi fa notevolmente male. Sono 5 mesi ormai. Vedo questa pancia che si gonfia, per quanto sia dimagrita molto e non si noti sotto i vestiti e i maglioni larghi che porto, eppure la sento questa vita che si forma dentro di me. È tutto così strano. Ricordo quando te lo dissi.

 

 

 

 

Entrai in camera con fare nervoso, spalancando la porta ed entrando di filato, sedendomi sul letto.

Tu mi guardasti con gli occhi spalancati, con la tua solita occhiata canzonatoria, ma quando vedesti il mio viso ti accorgesti subito che c’era qualcosa che non andava. Bè qualcuno in realtà.

-Tom, abbiamo fatto un casino-

E tu capisti subito. Spesso noi due non avevamo bisogno di parlare. È una cosa che ho imparato col tempo, stando a guardare te e Bill.

 Ricordo il tuo viso. Dio come rido ogni volta che ci penso! Avevi gli occhi grandi e quello sguardo a pesce lesso! Però mi abbracciasti, e mi tenesti stretta molto a lungo, baciandomi da per tutto. Mi dovetti trattenere, ancora non riesco a reprimere i miei impulsi quando ti guardo.

-Un bambino, un bambino…- continuavi a ripetere. Come una stupida ragazzina romantica decisi di tenerlo. Era il nostro bambino. Era il bambino che avevo avuto da te Tom.

 

Questo ricordo mi fa versare lacrime amare, che scosto con un gesto nervoso. Come ho fatto a trascinarmi in questa situazione? Porca troia abbiamo 18 anni! E io sono incinta!

Questa parola mi fa male, e non aggiungo “di te” perché saprei che mi farebbe stare ancora più male.

Mi getto sul letto piangendo. Vorrei mandare al diavolo tutto. Odio questa vita, odio te e odio il tuo dannatissimo figlio che mi cresce in grembo! Picchio il cuscino fino allo stremo. Urlo e picchio forte. Devo sfogarmi. Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Merda. Mi tappo le orecchie con i palmi, cercando di non sentire. Ma non c’è nessun rumore, è il mio corpo che parla, sono i ricordi. Vorrei morire. Lascio cadere le braccia lungo i fianchi e resto sul letto inerme, guardando il soffitto. Perdo il valore del tempo e della realtà. Sono solo un corpo. Sono spenta e vuota. Un corpo. Un improvviso dolore al ventre.

Due corpi.

 

 

 

 

Armeggio con la portiera della macchina, e mi ci infilo appena la apro. Brrr…fuori si gela. Resto un attimo con le mani sul volante, guardandomi nello specchietto. Sto peggio del solito. Con questo cappellino nero in testa e questi capelli biondi, smorti, che pendono a ciocche sulla fronte e sulle guance. E poi sono dimagrita tantissimo, e sono pallida. Ti spaventerai appena mi vedrai, questo è certo. Mi mordo il labbro, facendo uscire una goccia di sangue che mi tinge le labbra di rosso. Sembro anche un vampiro adesso.

Mi scosto i capelli dal viso e metto in moto. La strada è deserta a quest’ora. Non so neanche come mi è saltato in testa di mettermi in marcia così presto ma ho voglia di vedervi, e mi illudo di poter stare un po’ più di tempo con voi se solo arrivo prima. Per ora non voglio pensieri. Con qualche sbuffo cerco di inserire un cd nel lettore, ma quando le note di spring nicht si sprigionano per l’abitacolo faccio fatica a trattenere le lacrime. Con gli occhi appannati non riesco a guidare e mi ci vuole un attimo prima di riassumere il mio autocontrollo. Decisamente questa roba mi fa stare male. Mi serve qualcosa che mi rallegri.

Schiaccio un tasto e subito sento i primi accordi di The Sharpest Lives. Quanto mi è piaciuta questa canzone, quanto ho ballato e ho riso su queste note. Penso con malinconia a quando tutto era più faicile e spensierato.

 

Well it rains and it pours
When you're out on your own
If I crash on the couch
Can I sleep in my clothes?
'Cause I've spent the night dancing
I'm drunk, I suppose
If it looks like I'm laughing
I'm really just asking to leave

Ormai sono giorni che dormo vestita, senza neanche la forza di spogliarmi. Sono giorni che questa cazzo di pioggia continua a cadere riempiendomi di malinconia. Ma non perché ho trascorso la notte danzando, non perché sono ubriaca. Non posso neanche berlo l’alcol. Che vita, santo piripillo!

 


This alone, you're in time for the show
You're the one that I need
I'm the one that you loathe
You can watch me corrode like a beast in repose
'Cause I love all the poison
Away with the boys in the band

A queste parole non so se mettermi a ridere o a piangere. Rispecchiano realmente quello che penso al momento.

-Tom sei il mio veleno-

Sussurro queste parole alla macchina, per ascoltarne il suono. E mi metto a ridere da sola come una bambina. In trance continuo a ripetere “il mio veleno, il mio veleno”. Sorrido al mio riflesso nello specchietto. Per una sciocchezza ho riacquistato un po’ di buon umore e finalmente con il cuore più leggero riesco a canticchiare:

 

Give me a shot to remember
And you can take all the pain away from me
A kiss and I will surrender
The sharpest lives are the deadliest to lead
A light to burn all the empires
So bright the sun is ashamed to rise and be
In love with all of these vampires
So you can leave like the sane abandoned me

 

La musica mi trascina e devo fermarmi per forza. Continuando a ridacchiare accosto ed esco dall’auto, alzando il volume al massimo e mettendomi a ballare sul marciapiede. Tanto chi vuoi che ci sia a quest’ora? Getto le braccia in altro, muovendomi al ritmo e scuotendo la testa di qui e di là come una forsennata. Devo sembrare pazza. Senza accorgermene mi metto a urlare, e tra i capelli riesco a vedere delle vecchie affacciarsi alla finestra per guardare. Mi viene da ridere, pensando alle marachelle che facevo coi gemelli, e mi sembra di essere tornata ai vecchi tempi. La cosa più sconvolgente è che pensare a voi non mi fa male, mentre il pensiero che tra poco sarò CON voi mi eccita. Un ragazzo si è affacciato al balcone e mi guarda ballare. Mentre entro in macchina gli faccio un sorriso. La vita è un po’ più passabile adesso.

 

 

Dopo un altro cd e due soste causa ballo(^^) entro finalmente a Berlino e arrivo a pochi passi dal  luogo del concerto. Il viaggio sarà durato un ora e mezza massimo, ma mi è sembrato lunghissimo. Accosto la macchina e spengo il motore. Mi guardo le mani bianche posate sul volante e fingo una calma che non mi appartiene. Inizio a tamburellare. Poi inizio a muovere i piedi. Poi caccio un urletto di gioia. Finalmente mi decido a scendere, ma non riesco a farlo in maniera normale. Inizio a canticchiare e a ballare, trotterellando in direzione dell’entrata del palazzo. Dio come sono eccitata! Ti vedrò Tom! e vedrò Bill! Vi potrò abbracciare! In preda a una strana eccitazione nervosa cerco il pacchetto di sigarette dalla tasca della giacca militare che indosso e me la accendo. So che non dovrei, ma non posso farne a meno. Anche mentre fumo continuo a cacciare urletti che insospettiscono la sicurezza. Sento una mano che si poggia sulla mia spalla.

-Ehi ragazzino!-

La voce mi fa saltare su,  e già mi preparo a un urlo, ma quando vedo il viso di Saki faccio un urlo ancora più acuto. Il mio Saki! Oddio anche lui mi è mancato tanto! Non me ne rendo conto fin quando non mi trovo aggrappata al suo collo.  Lui un po’ spiazzato mi squadra con un occhiata.

-Con questo cappellino sembravi un ragazzino, biondina!-

Solo da lui posso farmi chiamare biondina per quanto odi quel nomignolo. Saki mi solleva senza sforzo e mentre agito i piedi nell’aria ridendo, lui mi esamina come alla ricerca di qualcosa che non va. Che bè…naturalmente trova, visto il mio aspetto da emigrante annegata.

-Kei, ma quanto sei dimagrita! E poi ti sei tagliata i capelli! Sempre maschiaccio tu eh?-

Faccio un sorriso imbarazzato e mi calco con più foga il cappello sulla testa. Non vado fiera del mio nuovo taglio, benché sia notevolmente più comodo di quella massa di capelli da barbie per i quali tu mi ha sempre preso in giro. Chissà se a ti piacerò…

-Ehi Saki, ma i gemelli sono arrivati?-

Lui mi sorride bonario e mi da una pacca sul sedere.

-Di là biondina, vai.-

Mi avvio trotterellando verso la porta che mi indica il suo ditone, ma sento la sua mano che mi afferra per la giacca e mi tira indietro.

-Un momento. Questa…- mi toglie la sigaretta dalle labbra -… la butti via!-

Gli faccio una linguaccia piercingata e mi volto verso la porta. Anche il piercing è una novità insieme al nuovo taglio da emigrante annegata. Nei giorni di depressione mi sono data alla follia.

Apro la porta lentamente, quasi con riverenza e do un occhiata all’interno: un lungo corridoio con pareti di legno. Alzo le spalle ed entro. Mi trovo immersa nel buio più totale e mi muovo a tentoni, mantenendomi alle pareti. Ma guarda che mi tocca fare per vedere questi due…non solo emigrante annegata, ma anche talpa adesso! Proseguo fin quando non sbatto contro qualcuno. Il cuore inizia a battermi forte e il mio cervello pensa solo una cosa. Un nome in realtà: “Tom”. Ma l’interruttore si accende rivelando solo Andreas. Bè… non posso fare a meno di lanciarmi anche tra le sue di braccia, salutandolo festosamente. Lui mi cinge la vita e mi fa un sorriso dolce

-Tesoro! Da quanto tempo! Oddio ma come sei cambiata…-

Non ne posso più di tutte queste esclamazioni sul mio aspetto. E che diamine! Le persone cambiano no? Ma le mie labbra sorridono. Per forza. Mi sto avvicinando sempre di più alle mie prede. Prima Saki, adesso Andreas! Anche a lui dopo qualche ciancia chiedo dove sono i gemelli. Lui alza gli occhi al cielo e mi dà un buffetto su  viso, indicandomi la porta del camerino.

-Vengo proprio da lì. Sono appena arrivati. Tempismo perfetto tesoro, come al solito!- ridacchio alle sue parole e mi avvicino alla porta, facendo il gesto di entrare, ma appena la figura di Andreas scompare, mi ritiro indietro, guardando la porta imbambolata. Entro o non entro? Questa domanda è quasi stupida dopo che sono arrivata fino a qui, ma…ho un tale terrore! E se poi non ti piaccio più? E se hai cambiato idea su di me? Dopotutto le persone cambiano…

Mi mordo il labbro continuando a fissare la porta ma…

La porta si spalanca. Due occhi. Quegli occhi. I tuoi occhi.

Scuri, penetranti, maliziosi, ammalianti. I miei occhi di ghiaccio si riflettono nei tuoi, ammorbidendosi per il loro calore. Ci fissiamo per quello che sembra un tempo lunghissimo. Le mie labbra non riescono a sussurrare altro che un flebile: -Tom-

Vedo le tue labbra emettere un Kei, ma non riesco a sentire, non sento niente. Tutto è appiattito dal battito del mio cuore. Uscirà. Oddio ho paura che il mio cuore scoppierà. Dio succederà qualcosa. Non può, non è normale un battito così accelerato!

Con uno scatto, Tom,  mi posi la sua mano sul cuore che rallenta piano. Ho abbassato per un attimo il viso, ma quando lo rialzo incontro i tuoi occhi che mi sorridono. Non siamo mai stati così timidi, cosa ci succede? Vedo il tuo pomo d’adamo che va su e giu e ti vedo sudare. Tom…

Assaporo quel nome che non ho detto per troppo tempo. Tom. vorrei gridarlo al mondo intero. TOM! Tom Tom Tom Tom TOM!!!

Mi prendi tra le braccia e mi abbracci forte, continuando a guardami negli occhi. Poi fai una cosa che non mi sarei mai aspettata. Mi sbottoni la giacca, mi sollevi il maglione e metti una mano sul mio ventre. Ascolti. Questo gesto mi fa venire le lacrime agli occhi, ma cerco di non farmi vedere da te. Penserai che sono una stupida. “Kei, tu non sei mai stupida”. Le tue parole di ieri sera mi risuonano in testa facendomi sorridere. Mi giro verso di te e incrociamo gli sguardi, e mi rendo conto che entrambi stiamo pensando alla stessa cosa.

-KEI!!!-

Con un urlo mi aggrappo alla parete, cercando di non cadere. Il solito entusiasmo di Bill!

Anche io però sono contentissima di vederlo! Oh mein Bill! Inclino la testa guardandolo. Ha i capelli un po’ stravolti per il viaggio ma è sempre impeccabile.

Mi si aggrappa al collo, soffocandomi in un abbraccio. Poi si scosta e mi guarda. Inizia a saltare di nuovo. Bill…scuoto la testa e alzo gli occhi al cielo. Come devo fare con te?

-Ma sei una figa!!! Belli i capelli! E il cappello! E…e…che cos’è quello? TI SEI FATTA UN PIERCING??-  e con un ennesimo urlo inzia a saltare di qua e di là trascinandomi nel suo girotondo. Ci assomigliamo molto più di quanto si assomiglino lui e Tom. Tutti e due ci lasciamo prendere dalla foga spesso, anche se quando ti guardo negli occhi Tom, rimango impalata a guardarti. Sei talmente sexy. E sei mio. E sei il padre del mio bambino!

Con questo pensiero mi aggrappo più forte a Bill e aumentiamo la velocità del nostro balletto fin quando non siamo obbligati a fermarci ridendo, cadendo l’ una sull’altro.

-MI sei mancata!- mi sussurra Bill  nell’orecchio mentre mi abbraccia. Poi mi prende per mano e trascina me e Tom nel camerino.

Seduti sul divano parliamo di tutto e di più. In realtà siamo io e Bill che parliamo, mentre  tu, Tom non fai che osservarmi e baciarmi sul capo, tenendomi in braccio, o stringendomi a te. Sembra che sia qualcosa che hai perso e che hai ritrovato ma non vuoi più lasciare. Sono così felice di essere questo per te penso mentre mi accoccolo meglio tra le tue braccia ascoltando Bill che mi racconta degli ultimi mesi. Avevo dimenticato questa sensazione, avevo dimenticato questo palpito del cuore, avevo dimenticato quanto ti amavo.

Guardo Bill gesticolare e passarsi in continuo la mano tra i capelli. Parla.  Parla tanto e di tutto. Tu invece non parli, ma a me va bene così. E sai che penso? Che adesso voi siete delle star, che tra poche ore avrete un concerto e invece state qui a parlare con me, la vostra migliore amica; penso che ti amo, penso che ho un figlio tuo dentro di me; penso che è una situazione difficile, e sarebbe uno scandalo se si sapesse; penso che però inisieme ce la faremo. E penso anche che è tutto iniziato con te, un bambino biondo che mi faceva i dispetti all’asilo.

 

 

 

 

sigh sigh...*me si asciuga le lacrime* che cosa commovente...

e che billu Tom papà!! xD xD

Un baciottolo forte a tuuuuuuutti quanti. chissà se ci rivedremo mai più!

 

P.S.

e...ascoltatemi bene *me minaccia col dito* è la prima che finisco, e mi ha lasciato tanto triste e ho il magone, quindi LASCIATEMI DELLE RECENSIONI!!! anche solo per dire "fa schifo" ma almeno saprò che qualcuna l'ha letta *sorrisino angelico*

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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