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Autore: annalisastyles    01/06/2013    16 recensioni
Penseresti mai che l'amore esiste davvero?
Penseresti mai che il vero amore esiste anche se hai un ragazzo che ti tratta come una cameriera?
Penseresti mai di trovare il vero amore sotto la cosa che odi di più? Un temporale.
***
"Ti rivedrò?" gridò quando ormai ero all'angolo della strada e lui al centro del porticato, sotto la pioggia.
"Lo spero" dissi timidamente tra me e me, per poi sparire su, lungo la strada di casa mia.
***
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Take my thoughts with you and you look behind
you will surely see a face that you recognize.
You're not alone.
I'll wait till the end of time.
Mads Langer-You'Re Not Alone



Secondo giorno di scuola.
Che gioia.
Svogliatamente mi ero svegliata ed ero arrivata a scuola peggio di uno zombie, senza neanche sistemarmi, almeno in parte. Dovevo scappare il prima possibile da quella casa e, così facendo, non mi si poteva guardare in faccia, a meno che servisse un aiuto a qualche stitico per sbloccarsi.
Entrai nel bagno della scuola, essendo arrivata in anticipo e mi precipitai allo specchio. Afferrai il mio viso e cercavo di tirarlo in qualsiasi modo possibile, facendo facce strane e occhiate bizzarre, nell'attesa di un miracolo che mi cambiasse il viso.
Una risata soffocata mi bloccò dalla mia ginnastica facciale. Mi sentii scoperta ed un rossore mai visto si formò sul mio viso. Imbarazzata mi voltai nella direzione della risata, per capire con chi fosse stata quella misera figura.
Una biondina dagli occhi ghiaccio e un sorriso smagliante, di qualche centimetro più alta di me, mi stava fissando con un sorriso dolce e complice.
"Ti serve una mano?" si avvicinò a me, posando la sua borsa sul lavandino e cacciando dal suo interno spazzola, crema e trucchi.
Mary Poppins is here?
"Piacere, sono Kate" disse, porgendomi la mano destra davanti a se. Sorrideva a 32 denti, mettendomi a mio agio.
"Sono Abby" dissi ricambiando la stretta. Era una tipa simpatica già a pelle. "Sono uscita di corsa da casa e non sono riuscita a prepararmi adeguatamente o almeno a rendermi presentabile".
Lei rise del mio racconto e annuì con la testa, come per farmi capire che c'era passata anche lei.
"Io ho un nuovo ospite a casa e mi vergogno a passare molto tempo in bagno così mi lavo, mi vesto e poi il resto lo vengo a fare qui" mi spiegò mentre mi passava tranquillamente la spazzola tra i capelli, come se ci conoscessimo da una vita e fossimo migliori amiche dalla nascita. Mi sentivo coccolata.
Non avevo mai avuto molte amiche perché già quelle poche che avevo, alla fine, mi trattavano anche loro per convenienza e favori da ricevere. Ed io, ogni santa volta, non ricevevo mai nulla.
Allora all'età di 10 anni promessi a me stessa che non intendevo più soffrire, quindi non ebbi più contatti con nessuno al di fuori della mia famiglia (e questa è una battuta) e la foto che avevo di mio padre, risalente all'anno prima.
"Perché non ti ho mai visto a scuola?" domandai forse un po' troppo indiscreta. Era impossibile che un viso come il suo passasse inosservato o era facile da dimenticare.
"Noi ci siamo trasferiti qui definitivamente quest'estate" disse rispondendo con tutta la calma possibile alla mia domanda precoce. "Di solito venivamo solo per le vacanze estive dai nonni, ma poi quest'estate abbiamo deciso di rimanere, per cambiare vita. Così...." sorrise facendo spallucce.
"E vi trovate bene? Cioè, avete amici qui? Chi siete in casa?" sparavo domande a raffica, presa dall'entusiasmo di quella storia e dalla tranquillità fugace della ragazza. Lei rise del mio entusiasmo repentino.
"Allora, sì, ci troviamo davvero bene. Abbiamo sempre amato questa città e ci siamo sempre detti che un giorno sarebbe diventata la nostra città. Comunque no, o meglio, io no. Ero solita stare con i miei nonni per tutta la vacanza, visto che era l'unico momento dell'anno che avevo la loro compagnia" un sorriso malinconico si fece spazio sotto quei occhi dal colore del ghiaccio. "Ma mio fratello invece aveva fatto diverse amicizie. Certo, erano pur sempre amicizie estive ma ne aveva uno in particolare con cui si sentiva per quasi tutto l'anno e diverse volte lo trovavo nella sua stanza, nella casa vecchia, a fare video chiamate su Skype con questo ragazzo" dal riflesso dello specchio la vidi chinare il viso di lato e sorridere a 32 denti, felice di quell'idea. "Qual'era l'altra domanda?" domandò corrugando la fronte in una faccia buffa.
"Chi siete in casa ora?" domandai divertita dai suoi modi di fare buffi ma semplici, quella ragazza attirava tutta la mia fiducia, ma avevo paura di essere ferita, ancora, così tentavo di trattenermi. Ma era strano questo mio modo di fare perché non era lei che ora veniva truccata e sistemata per bene da un'altra persona, ma io.
"Io e mio fratello" sorrise lei.  Poi sembrò quasi che un ricordo lontano la avvolse e scosse la testa ripetutamente, cercando di scacciarlo. Rialzò il suo sguardo sui miei occhi blu e mi sorrise. "Io scommetto invece che tu hai tante amiche, vero?" azzardò con un sorriso innocente.
"Invece scommetti male, proprio male" scoppiammo in una risata mai avuta, stupida, senza un significato logico, ma che ci rendeva felici, senza chiedere nulla in cambio.
"E perché?" disse mostrando il suo lavoro di matita, ombretti e rossetti allo specchio. Ero irriconoscibile e mi piaceva così tanto la mia figura che a stento riuscivo a crederci. Per caso il desiderio del miracolo sul mio viso si era realizzato? No, perché lei l'aspetto di un angelo lo aveva eccome.
Con un movimento gentile, mi alzai dalla mia poltrona (la mia cartella) e feci sedere lei, prendendo la spazzola da sopra al lavandino dove era stata lasciata e iniziando a spazzolarle i capelli biondi e lisci.
"Perché ogni volta che cercavo di avere un'amicizia, incontravo solo persone che erano pronte e buone ad approfittarsene, allora ho rinunciato. Meglio soli che mal'accompagnati" risi ricordando l'ultima volta in cui avevo utilizzato quella frase, con Harry. Lo avevo sognato anche quella notte.
"Oddio, io odio quelle amicizie così! Ma dico io, è così bello dare, vedere che quello che dai rende felice la tua amica, perché invece ricevere soltanto? E' una cosa così stupida!" disse lei quasi incazzata, avevo paura in quel momento a ritrovarmi con i capelli ancora nelle sue mani.
"Infatti, la vedi esattamente come me" sorrisi incantata da quella ragazza sbucata dal nulla, che, in meno di 5 minuti, era riuscita a farmi capire che non ero sola al mondo.
"Qual è la tua prima lezione?" mi anticipò, stavo giusto per chiederglielo io.
"Che telepatia" scoppiai a ridere, seguita subito dopo da lei. Vidi il nostro ritratto sullo specchio, in meno di 5 minuti era la seconda volta che scoppiavamo in una risata complice, senza pensieri. "Biologia" dissi, sperando che non capitassi con Louis in classe. Non mi ero ancora informata delle sue materie.
"Oddio, che bello!" disse saltando via dal mio zaino e girandosi nella mia direzione. Amava così tanto la biologia? "Anch'io ho biologia! Non starò sola! Saprò che se mi giro alla ricerca di un viso familiare, per lo scambio di una battuta non mi sentirò fuori luogo perché non troverò nessuno! Avrò te!"
Avrò te.
Furono le parole più belle che io potessi mai ricevere in tutta la mia vita. Nessuno, e dico nessuno, era mai stato felice di conoscermi o di frequentarmi, nessuno in 5 minuti mi aveva cambiato il look e fatto ridere per ben 3 volte, nessuno era stato capace di capirmi con un solo sguardo.
Nessuno.
Okay, potrà anche essere prematuro, potrà anche essere da sciocchi e immaturi ma in quel momento riuscii a fare solo una cosa: abbracciarla.
Lei mi abbracciò con la stessa forza che mettevo io, felice di quell'abbraccio spontaneo. Infondo, anche lei era una tipa spontanea.
In 5 minuti ero riuscita a capire che era la mia copia, forse più bella: era carismatica, simpatica, aveva avuto un passato difficile, non aveva amiche, era istintiva ed era capace di dare.
Per la prima volta ero riuscita a trovare qualcuno che era capace di dare e non chiedeva solo qualcosa per ricevere.
Una fitta di paura prese il mio stomaco, facendomi sciogliere immediatamente quell'abbraccio.
Avevo paura di perderla.
"Esiste l'amicizia a prima vista?" domandò lei, come se stesse vivendo la mia stessa paura.




Leggetemiiii!
Non so voi, ma io AMO questo capitolo.
Finalmente Abby trova una figura amica, pronta ad aiutarla e sembra quasi che anche lei ha avuto una brutta infanzia e questo la incoraggia ancora di più ad aprirsi con questa nuova figura.
Kate....il cognome lo scoprirete nel prossimo capitolo, credo u.u
Ma secondo me, già dall'aspetto fisico di Kate avete capito qualcosa..
E credo anche che avete capito chi sta come ospite da lei.
Mah...io non vi aiuto più ahahahah ora dovete soffrire e.e
ahahahah scherzo, rivelerò tutto nel prossimo capitolo, dove, probabilmente ci sarà un nuovo incontro :D
Spero recensirete in tanti, perché sapete che amo leggere cosa ne pensate!
Con tantiiiiiiiiissimo amore, la vostra Anna <3

  
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