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Autore: K u r a m a    01/06/2013    2 recensioni
Ciò che Herschel stava aspettando, ancora non lo sapeva, ma conosceva dove trovarlo: in quell'edificio abbandonato nella periferia della sua città natale, dove nessuno andava mai se non per decorarlo con magnifici graffiti che potevano essere sia scritte, che disegni.
[...]
Nath cercava una chiave quel giorno d'Agosto.
Il sole era ancora alto e brillante in cielo, ma sapeva che presto sarebbe arrivato il buio.
Ciò che cercava, non era una semplice chiave, la sua era una chiave fatta di stelle;
[...]
A volte basta uno sguardo, un desiderio sbagliato
e il tuo mondo può crollare.
Ciò che prima era grigio, in un momento prende colore
e il tuo cuore che ti pareva immobile,
iniziare a battere.
Quando il tuo mondo crolla,
ti sembra di respirare sempre come per la prima volta.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A volte puoi trovare le cose più splendide dove non cercheresti mai.
A volte puoi trovare anche una luce dove non dovrebbe esistere.
Non importa cosa sia;
dove meno te lo aspetti riesci sempre a trovare qualcosa di bello,
qualcosa che ti attrae, che i tuoi occhi non riescono a non guardare, il tuo cuore a desiderare.

Anche se non ce ne accorgiamo, ricerchiamo tutti i giorni queste cose, che variano da persona a persona:
speranza, amore, fortuna, ma anche oggetti o cose irraggiungibili.

 

Ciò che Herschel stava aspettando, ancora non lo sapeva, ma conosceva dove trovarlo: in quell'edificio abbandonato nella periferia della sua città natale, dove nessuno andava mai se non per decorarlo con magnifici graffiti che potevano essere sia scritte, che disegni.

Lui, i graffiti, non li sapeva fare, ma adorava sedersi sulle rientranze delle pareti e sui gradini polverosi e scricchiolanti di quell'edificio che portava verso il basso; infatti, quello era un vecchio edificio che avrebbe dovuto portare alla metropolitana, ma poi il progetto fu abbandonato e l'edificio costruito solo a metà.

Anche quel giorno d'Agosto Herschel era in quel luogo: le enormi cuffie a coprirgli le orecchie e a sfondare i suoi timpani con la musica, di fianco a lui, che era seduto su una rientranza, vi era un violino elettrico bianco quasi come i suoi capelli, che erano argentei.

Forse, era per questo che sua madre gli aveva coniato il nome di una stella.

Lui i suoi genitori li aveva persi, abitava insieme a sua nonna in una piccola casetta circondata dal verde e dai fiori colorati. Non aveva nemmeno amici, troppo schivo e preso da se stesso sostenevano gli altri. Ciò che ignoravano era: che quel ragazzo era estremamente timido e combatteva questo suo difetto diventando ciò che non era: altezzoso e austero.

Alla fine si era abituato alla solitudine, solo in compagnia della sua musica e del suo violino che si portava sempre appresso. Era proprio in quell'edificio che aveva trovato quello strumento.

Era stato per caso, ma Herschel non credeva alle coincidenze, sapeva com'era chiamato anche quel luogo: La casa dove arrivano i desideri.

Molti conoscevano la leggenda che abitava quel luogo, ma o non ci credevano o ne avevano troppo paura.

I desideri: sogni celati agli occhi degli altri, distruttivi come una bomba, profumati e invitanti come il più raro e bello dei fiori. Tuttavia ogni cosa bella è destinata a ferire, come le rose che non sarebbero tali senza le loro acuminate spine e i desideri non facevano eccezione.

Puoi toccarli, sfiorarli con una mano, guardarli da lontano, ma il risultato è sempre lo stesso: prima ti faranno sentire euforico, il momento dopo vedrai vederlo scappare via, perire nel buio.

Herschel era consapevole di ciò, eppure voleva desiderare, andare in cerca di quel sogno che tanto agognava anche se non sapeva dove lo avrebbe portato, perché ciò che cercava non era semplice da trovare, dato che nemmeno lui sapeva esattamente cosa il suo cuore volesse.

Fin tanto che il suo cuore avrebbe battuto, però avrebbe cercato il suo sogno.

 

*

 

Ci sono catene che non si possono spezzare,

paure che rimangono per sempre, che non si possono sconfiggere;

troppo radicate nel nostro cuore.

Ci sono gabbie che si possono aprire, però.

Basta solo avere la chiave per entrarvi.

 

Nath cercava una chiave quel giorno d'Agosto.

Il sole era ancora alto e brillante in cielo, ma sapeva che presto sarebbe arrivato il buio.

Ciò che cercava, non era una semplice chiave, la sua era una chiave fatta di stelle; infatti, il suo sogno era poter trovare una stella: vederla, toccarla, amarla e ritrarre la sua luce.

Lui era un pittore, o meglio aspirante pittore.

Aveva solo diciannove anni e ancora tanto da imparare, ancora tanta strada da fare.

Si era recato in quella città perché aveva sentito di una leggenda: si diceva che esistesse un luogo abbandonato e ormai dimenticato da tutti, che avverava ogni desiderio.

Stava passeggiando per una delle strade di periferia, quando poté udire, anche se in lontananza, il suono di un violino elettrico.

Le persone che stavano camminando quasi sembravano non aver fatto caso a quella melodia così bella e che, se chiudeva gli occhi, gli faceva venire in mente il sole.

Se in quel momento avesse potuto avere con sé il suo fidato blocco da disegno e il carboncino nero, avrebbe colorato quel foglio completamente di nero lasciato bianco solo un'enorme luce che illuminava un ragazzo rannicchiato su se stesso nelle tenebre. Il volto di questo, non sarebbe stato spaventato, ma rilassato, come quando stai ascoltando una dolce melodia, come quando sei tra le amorevoli braccia di tua madre e ti sta cullando mentre ti rassicura, dopo aver fatto un brutto sogno.

Curioso di sapere quale fosse la fonte di tale componimento, iniziò a seguire il suo udito nel tentativo di trovarla, ma quando credette di essere vicino, questa finì come era iniziata.

L'aria ne aveva inghiottito le parole, il sole che stava tramontando le aveva portate con sé nel mare che poi le aveva affogate.

Quelle note si erano disperse nel tempo che non si poteva fermare, che non poteva tornare indietro.

Stava per tornare indietro, quando un ragazzo gli andò a sbattere addosso.

Quando gli occhi color ambra di Nath incontrarono quelli di Herschel, il cui occhio sinistro era grigio come il fumo di Londra e il destro di un tenue viola, scattò qualcosa in entrambi, era come se il tempo avesse voluto per una volta concedere che tutto tornasse indietro, anche quelle parole che sembravano essere perdute per sempre.

 

*

 

A volte basta uno sguardo, un desiderio sbagliato

e il tuo mondo può crollare.

Ciò che prima era grigio, in un momento prende colore

e il tuo cuore che ti pareva immobile,

iniziare a battere.

Quando il tuo mondo crolla,

ti sembra di respirare sempre come per la prima volta.

 

Nath aveva trovato la sua stella.

Quei capelli argentei e quegli occhi così strani, eppure affascinanti ne erano la prova.

Sorrise al ragazzo, che gli era letteralmente caduto tra le braccia.

Herschel, aveva trovato ciò che cercava: la luce.

Ecco cos'era quella mancanza che da anni sentiva dentro di sé, ciò che aveva tanto cercato in quel luogo abbandonato dove arrivano i desideri.

   
 
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