Il mio nome è Frost. E parto subito col dirvi che non sono un essere umano, o meglio,non esattamente. Appartengo a una razza apparentemente odiata da mezzo mondo,e non posso dar loro tanto torto. In passato molti di noi sono stati complici di diversi avvenimenti,spesso con conseguenze disastrose...ma stiamo parlando di secoli fa. La situazione si calmò con lo sterminio di milioni di noi. Cosa sono io? Sono un furry. Vivo in un mondo che non mi appartiene, costretto a nascondermi da quegli esseri bipedi chiamati umani. Ma cos'avranno di diverso da noi? Entrambi ci spostiamo su due "gambe(così chiamate da loro)",abbiamo due occhi,due orecchie anche se differenti,siamo dotati di parola e dipendiamo da noi stessi. Le differenze sono contabili sulle dita di una zampa. Coda,pelliccia,orecchie,voce e a mio parere anche l'intelligenza. Come avranno fatto a conquistare tutto il mondo con quel cervello bacato che si ritrovano? Li odio tutti, senza eccezioni. I loro cuccioli poi,chi li sopporta? Varie volte mi sono ritrovato in loro villaggi,e l'accoglienza,beh... Fucili puntati,lanci di pietre contro,legni ardenti. Avevo voglia di sbranarli tutti,ma non li ho affrontati. Erano troppi... Ma una sola volta ho avuto un colpo di fortuna,sprecato. e ora vi racconto. Vi racconto la mia storia,e il perché di quest'odio tanto grande. Era sera,inverno. Nevicava molto. Ero coperto di neve dal muso alla coda,tanto da potermi facilmente mimetizzare. Ero stanco. Dopo aver dedicato tutto il giorno alla ricerca di cibo,mi arrampicai su un albero e alzai lo sguardo ammirando il cielo. C'erano tantissime stelle. I miei occhi si posarono poi su qualcosa di ben diverso. Fumo. Persi l'equilibrio e caddi in un mucchio di neve. Non mi feci nulla,iniziai a correre verso quel fumo. Dopo pochi minuti arrivai a uno di quei villaggi,mi nascosi dietro a un albero e ascoltai. Non sentii alcuna voce,solo piagnucolii. Ringhiai leggermente, per ricevere una risposta. Silenzio. Allora mi avvicinai a una delle tende. Un'ombra catturò la mia attenzione. Avanzai di poco,poi arrivai al centro del villaggio,ringhiai. Smisi subito. Davanti a me,vicino al fuoco,vi era un cucciolo umano che si dimenava e piangeva. Nessun altro era presente,le tende erano vuote. Avevo fame,tanta fame,e quel cucciolo davanti a me sembrava una preda facile. Appena lui mi vide,iniziò a piangere più di prima. Iniziavo a non sopportare quel chiasso,mi avvicinai ancora al cucciolo, pronto a divorarlo. Ma quando i miei occhi incontrarono i suoi,mi fermai. Mi guardò in un modo che mi fece sciogliere.Occhi grandi che imploravano pietà ... Non sono mai stato un tipo particolarmente violento. Lo misi giù e andai via,a stomaco vuoto,sperando almeno di trovare un riparo per la notte. La sfortuna non mi abbandonò. FINE CAP. 1