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Autore: justinscharme    01/06/2013    46 recensioni
*STORIA SOSPESA
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate
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(prologue)
 


Era una mattina, una mattina come le altre.
Per essere solo maggio a Londra pioveva molto, ma stranamente quella mattina fu molto soleggiata.
Mi alzi all’alba, come di consueto. Appena sveglia mi feci una doccia veloce. L’acqua era molto calda.
Quando ebbi finito e uscii dalla doccia, la stanza era circondata da una leggera nebbia, causata dalla temperatura elevata con cui avevo fatto la doccia poco prima.
Mi asciugai velocemente i capelli, legandoli in una lunga coda che sfiorava il mio fianco destro.
Mi levai l’asciugamano, che mi avvolgeva il corpo velocemente, infilandomi altrettanto velocemente gli indumenti che avevo preparato la sera precedente.
Mi piaceva quel completo: una semplice t-shirt e un paio di jeans.
Il mio stile era molto semplice. Non mi piaceva essere al centro dell’attenzione e cercavo di non farmi notare troppo. 
Ero timida, molto timida.
Presi velocemente un paio di converse bianche, che infilai a fatica, dato che il numero era troppo piccolo per i miei piedi.
Erano strette, ma potevo portarle ancora per un giorno.
 
I miei pensieri furono interrotti bruscamente quando mia madre entrò in camera mia:
«La colazione è pronta!» affermò più stanca del solito.
«Arrivo appena ho finito con lo zaino. Non ci vorrà molto!» esclamai, quando sentii chiudersi la porta alle mie spalle.
 
Non ci misi molto e corsi velocemente giù dalle scale. Ero in ritardo.
Afferrai velocemente un panino che mia madre mi aveva preparato, buttandolo all’interno dello zaino.
Quando mi diressi velocemente all’uscita di casa sentii una voce alle mie spalle:
«Buona giornata» disse mia madre.
Non riuscii a voltarmi per rispondergli. Quando uscirono delle parole della mie labbra:
«Grazie, anche te mamma» la risposta mi venne spontanea e chiusi velocemente la porta alle mie spalle.
 
Presi la bicicletta nel retro e il più velocemente possibile andai verso la metro.
Per fortuna non distava molto. Ci mettevo circa dieci minuti a passo svelto.
La scuola era comunque troppo lontana perché la potessi raggiungere in bici, e mia madre non poteva accompagnarmi.
Riuscii ad arrivare in tempo, e trovai un ragazzo dalla chioma scura che mi stava aspettando vicino al binario: era Liam.
Liam Payne, il mio migliore amico, la persona a cui tenevo di più al mondo.
Lui sapeva tutto di me, e io tutto di lui.
Eravamo sempre insieme: stessa classe, stesse compagnie e andavo tutti i giorni a casa sua a mangiare.
Cucinava lui, cosa abbastanza strana per un ragazzo della sua età.
Quando lo vidi gli saltai addosso stringendolo forte.
«Giorno Payne!» gli dissi, quasi urlando, ancora aggrappata a lui.

Non passò molto, quando iniziò a farmi leggermente staccare dal suo corpo scolpito.
Fece incontrare i nostri sguardi.
I suoi occhi color castano scuro rapirono i miei per un tempo che sembrava lunghissimo,quando uscirono delle parole dalle sue labbra serrate:
«Giorno, principessa» disse sorridendomi.
 
Gli sarei saltata addosso ma fummo interrotti quando arrivò il treno sul nostro binario.
Ci catapultammo velocemente nel mezzo affollato, cercando di trovare posti su cui sederci.
Fu tutto inutile.I posti erano tutti occupati.
Non ci parlammo per tutta la permanenza nel mezzo pubblico, ma i nostri sguardi si incrociavano spesso, fissandoci a vicenda.
Si, eravamo molto affiatati, ma lo vedevo come un fratello.
Quando il mezzo si fermò ci catapultammo verso la scuola, che distava solo cinque minuti dalla metro.
Facevamo questo percorso tutte le mattine, ma non ci era mai capitato di stare così a lungo in silenzio.
Decisi di romperlo in qualche modo, ma fui preceduta dalla campanella.
Ci dirigemmo velocemente in classe andando ai posti corrispondenti.
Liam era dall’altra parte della classe, rispetto a dove sedevo io.
Ci mandavo continuamente bigliettini per rimanere in contatto e parlare di quello che ci era successo ultimamente.
Passarono le solite sei ore.
Una mattina tranquilla. Niente interrogazioni o verifiche, solo laboratori.
Finita la mattinata andai a mangiare a casa di Liam, come d’abitudine.
Viveva da solo, in un grande appartamento in qui poteva entrarci un'intera famiglia.
Quando finimmo di mangiare, o almeno smisi io, salutai il bel ragazzo che mi aveva accolta in casa sua e mi incamminai verso la metro.
Non ci misi molto a tornare a casa. Al mio arrivo era completamente vuota.

Trovai un biglietto:
«Mi dispiace ma sono dovuta partire di fretta, poi ti spiego»
Era di mia madre. Letto il messaggio andai velocemente in camera finendo tutti i compiti che mi erano rimasti.
Per stare a casa mi misi una tuta e stetti tutta la giornata sul computer e ad ascoltare la musica sul mio MP3, cercando di scacciare la noia.



 



SPAZIO AUTRICE
Ciao bellissime, questa è la mia prima fan fiction.Spero che vi piaccia.
Questo capitolo è molto "tranquillo" perchè rispecchia il carattere della protagonista.
Ditemi cosa ne pensate, e se volete, lasciate una recensione.
(crediti per il banner a @ehitommo su twitter)
  
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