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Autore: badasscookie    01/06/2013    2 recensioni
Le due volte in cui Louis tenta di approcciare Zayn e l'unica volta in cui riesce a combinare qualcosa. (O, alternativamente, la mia prima fanfiction dopo sei mesi.)
[Zayn/Louis, lievissimo accenno di Liam/Harry]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Gli One Direction purtroppo non mi appartengono, questo è un lavoro di fantasia.


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«Avevi animali da bambino?» chiede Louis con un tono disinteressato, le mani pronte sulla tastiera del computer.

«Eh?» è la risposta sveglia Liam, che non gli sta prestando particolare attenzione, concentrato sul rapporto che tiene in mano. Louis ripete la domanda, impaziente, ottenendo una risposta frettolosa «Sì, uhm, qualche pesce rosso e due cani.»

«E... Come si chiamavano... I cani?» chiede ancora Louis lentamente, guardandolo sottecchi. Liam si acciglia e gli lancia uno sguardo interrogativo. «Voglio solo conoscerti meglio!» è la debole scusa che il castano tira fuori immediatamente, portandosi una mano sul cuore.

«Uh, Cleopatra e Spike.» dice Liam distrattamente, strizzando gli occhi e portando il plico di fogli più vicino al viso, come se lo aiutasse a capire meglio. Si perde il battere veloce delle dita di Louis e i suoi sbuffi insoddisfatti.

«Come hai detto che si chiamava tua madre?» domanda allora Louis e Liam alza lo sguardo, stanco, che evidenzia le occhiaie scure sotto gli occhi.

«Stai cercando di entrare nel mio computer, Louis?» Forse, no, decisamente dovrebbe suonare più incredulo, o sdegnato, ma è di Louis che si sta parlando.
 

E infatti quello, senza smentirsi, fa le spallucce e dice:

«Ho bisogno di sapere i turni degli impiegati.» Liam sospira, massaggiandosi la tempia con due dita e scuote la testa.

«Non li faccio io i turni, e se fossi stato più interessato sapresti esatt--»

«Ma tu sei Payne.» Lo interrompe Louis, con uno sguardo che non promette mai nulla di buono. Muove goffamente la sedia girevole su cui è seduto verso Liam, appoggiato sulla scrivania del minuscolo cubicolo, e gli posa la mano sul ginocchio con fare civettuolo. «Tu sai tutto

Il ragazzo alza gli occhi al cielo e sposta la mano con un colpo secco, ma sospira. Sa che se non fa quello che Louis vuole lui non si toglierà mai di torno.

«Avevi in mente qualcuno in particolare?» Chiede, ormai arreso. Si trova in uno di quei momenti in cui si rende conto che non lo pagano abbastanza per avere  quell’incubo che è Louis Tomlinson come vicino di cubicolo.

Nota però che alla domanda il ragazzo si fa improvvisamente timido, guardando altrove e l’amico lo osserva divertito e curioso al tempo stesso.

«Zayn, credo... Zayn Qualcosa.» dice a bassa voce, quasi pigramente, anche se Liam ha l’impressione che Louis sappia il cognome del ragazzo. Come probabilmente anche il suo indirizzo e il gruppo sanguigno.

Non si preoccupa di fare domande però, godendosi il Louis silenzioso e fermo.  Velocemente entra nel suo computer (“Dio, la tua password è Harry? Sul serio?” “Zitto Louis”) e gli comunica che, secondo i suoi schemi, questa settimana Zayn –Zayn Malik –avrebbe dovuto fare anche gli straordinari, oltre che il suo solito orario dalle nove alle cinque.

Louis sorride all’informazione e se ne va, finalmente, ma non prima di aver ringraziato Liam arruffandogli i capelli corti (e beccandosi un sonoro ‘vaffanculo’ in risposta che fa alzare gli occhi agli altri impiegati).
+++
 
La prima volta che Louis tenta di approcciare Zayn è un fallimento.
 
Il castano lo vede entrare nella stanzetta delle fotocopie e si affretta a seguirlo, accorgendosi solo alla porta di non avere niente da effettivamente fotocopiare.

Improvvisando in fretta un discorso mentale, prende un foglio a caso dal carrello gremito di fascicoli lì accanto. Sospira, lisciandosi la camicia e la cravatta, e entra nella stanza soffocante, sistemandosi un’ultima gli occhiali sul naso. Zayn si volta e lo guarda.
 

Louis allora ci prova, cerca davvero di non pensare ai quasi illimitati scenari che potrebbero portare al sesso incasinato e frettoloso sulla fotocopiatrice, o contro gli scaffali pieni di scartoffie, ma tutti gli elementi sono lì. Zayn, la fotocopiatrice, la tensione sessuale e il suo pene. Il finale sembra ovvio, prevedibile, quasi scontato. Se solo non fosse per il fatto che no, nessuno dei due ha ancora spiccicato parola.

Perciò Louis tenta, si schiarisce la gola secca, e «Ciao» è tutto quello che esce fuori. Zayn apre la bocca. La richiude e la riapre ancora. Continua a fissarlo con i suoi occhi scuri contornati da quelle ciglia chilometriche, con un rossore sulle guance.

«Starete ancora per molto lì, impalati, a guardarvi come due adolescenti innamorati?» dice una voce profonda e sarcastica alle spalle di Louis, che vagamente la riconosce, infatti ‘Harry’ gli ricorda il cervello, che a quanto pare non è del tutto ridotto in poltiglia  «Qui c’è gente che vuole veramente fare delle fotocopie.» aggiunge e Zayn pare quasi risvegliarsi da uno stato di trance, chiude la bocca e con il viso ancora rosso e una presa salda sui fogli che tiene in mano esce dalla stanza, mormorando ‘scusa’ quando urta leggermente la spalla di Louis nella fretta.

Harry sta ancora ridendo quando Louis esce dalla stanza, frustrato e vagamente eccitato.

+++
 

La seconda volta l’incontro non avviene nemmeno.
 
Louis indossa la sua camicia preferita, la cravatta rossa e le lenti a contatto. ‘Sono pronto’, si continua a ripetere mentalmente come una specie di cantilena, mentre si dirige verso il cubicolo di Zayn. Ha persino preso un caffè da offrirgli e ha un sorriso incollato in faccia. La pausa pranzo sembra il momento ideale: poca gente nei dintorni e
Zayn occupato con le scartoffie. Un paio di battute e qualche flirt disinvolto, un caffè e un invito a cena, perfetto.

Tutti i suoi piani vengono distrutti quando in lontananza sente la voce di Harry (e, ‘possibile sia sempre lui?’ pensa seccato):

«Zayn, davvero?» Un sospiro. «La tua password è ancora Niall?»

Il sorriso di Louis si trasforma in una smorfia e il suo stomaco sembra rivoltarsi.

«Shh! Abbassa la voce!» è il sussurro di risposta e il castano schiocca la lingua, girando i tacchi.
 

Il caffè finisce nel primo bidone dell’immondizia che trova.

+++
 

La terza volta avviene perché Louis scatta, dopo la combinazione di una settimana di occhiate patetiche, una banana (“Dio, Liam, è normale mangiare una banana così? Guardalo” “Ti prego, smettila, mi fai sentire a disagio”) e Niall che non la smette di sussurrare cose all’orecchio Zayn. Cose che lo fanno ridacchiare e arrossire come una dodicenne.
 
 E’ così che Louis si ritrova all’uscita dell’ufficio mentre lo aspetta, mordicchiandosi il labbro nervoso. Probabilmente sembra un agguato il modo in cui si para davanti a Zayn d’improvviso, porgendogli un fumetto –il suo preferito –con uno sguardo deciso, quasi aggressivo, ma ora non è il momento di pensarci. Non quando il moro ha un’aria interdetta ed è palesemente confuso, prima di prendere il libricino in mano esitando e lanciando a Louis un’occhiata interrogativa.

«Voglio che il mio nome sia la tua password.» È la prima cosa che Louis dice d’impulso, arrossendo subito dopo e guardandosi i piedi. «Cioè, intendevo. Io– »

«Lo... Lo è già, Louis.» mormora Zayn, interrompendolo.

Louis lo guarda, con le sopracciglia inarcate e non riesce a reprimere un sorriso. Deve vedere un aspetto ridicolo ma non importa, perché anche Zayn sta sorridendo e il castano decide che se esiste un momento giusto, è decisamente quello.

Quindi si avvicina e prende fra le mani il viso del ragazzo, poggiando le labbra sulle sue, finalmente imparandone il sapore con l’intenzione di memorizzarlo e non dimenticarlo più.

Ed è perfetto. 
È perfetto il modo in cui i loro corpi combaciano e le loro lingue danzano assieme ed è perfetta la sensazione delle mani di Zayn sulla sua pelle.

È tutto perfetto.


«Alleluia!» dice una voce.

Louis alza gli occhi al cielo.

Harry.




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Ok, perdonatemi il titolo, patetico come pochi e ditemi cosa pensate della storia! Ogni recensione è gradita, come al solito. Grazie della lettura, e alla prossima. :)


  
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