Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Drew    19/12/2007    6 recensioni
"Osservando quel tramonto, ad esattamente un anno di distanza da quel giorno, riaffiorarono nelle mente di Harry, tutte quelle parole che finalmente era riuscito a dirle. Era riuscito a far emergere tutto ciò che provava per lei, a esternarglielo, a farglielo capire. Aveva finito di lottare contro ciò che provava e, per la prima volta nella sua vita, si era arreso, consapevole che da quella sconfitta sarebbe poi nata una vittoria più grande."
Genere: Romantico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I felt for sure last night

 

 

Salve a tutti! Ecco qua un’altra one-shot, sempre Harry-Hermione, naturalmente.

La fanfiction tratta soprattutto di Harry, dei suoi pensieri da ventiquatrenne (quelli in corsivo) e di quello che è accaduto un anno prima (la parte scritta normalmente); il tutto sulle note di “23” dei Jimmy Eat The World (testo in blu con relativi squarci di traduzione sempre in blu).

Spero possa piacervi e ringrazio anticipatamente chiunque recensirà!

So di essere stata parecchio assente, ma con le vacanze di Natale spero di trovare più tempo per scrivere sempre di più e sempre meglio.

Grazie ancora!

 

Drew

 

 

 

 

Freedom of the Sunset

 

 

Il vento soffiava impetuoso sul volto di Harry. Dalla cima della collina, riusciva ad ammirare tutta la pianura che si apriva ai suoi piedi. Il tramonto non gli era mai sembrato tanto bello.

La luce dorata del sole si stava lentamente spegnendo creando, nel contatto con la terra, delle splendide sfumature arancioni e rosse.

Teneva i pugni chiusi e faticava a tenere aperti gli occhi color smeraldo.

 

-… non credi anche tu, Harry?- domandò Ron.

Harry annuì, mostrando palesemente poca attenzione a ciò che il suo amico stava dicendo.

Ron portò il suo braccio sinistro sulle spalle di Harry:

-C’è qualcosa che non va? Forza Harry: domani avrai ventitrè anni!-

Già. Era il 30 luglio. Il giorno dopo avrebbe festeggiato il suo ventitreesimo compleanno. Eppure si sentiva più grande. Avrebbe voluto invertire le cifre, in modo che rappresentassero davvero l’età che si riconosceva addosso.

-Va tutto bene, Ron.- declinò Harry, scostandosi dall’amico.

Uscì dalla sala da pranzo di casa Weasley. Le feste non gli piacevano più molto: tutta quella gente che faceva avanti e indietro, spostando bicchieri, piatti, rompendo cose… Non riusciva più a sopportarla.

Camminò per il cortile, proseguendo per un prato attiguo alla casa.

La mano sinistra toccava l’alta erba che solleticava con indice e pollice. Gli piaceva quel fruscio che provocava con il suo passaggio.

Alzò lo sguardo verso il sole: stava per tramontare. La luce inondava il suo volto e una sensazione di libertà lo indusse a seguire quei colori così caldi.

Senza nemmeno accorgersene, Harry iniziò a correre per il campo, con i capelli al vento, gli occhi chiusi e una grande voglia di urlare. E lo fece. Urlò. Si fermò e urlò al mondo che era libero. Libero di fare tutto quello che voleva, libero di stare male, libero di ridere, libero di amare. La sua voce riecheggiò nell’aria.

D’improvviso, si gettò a terra, sull’erba alta.

 

I felt for sure last night
At once we said goodbye
No one else will know these lonely dreams

No one else will know that part of me
I’m still driving away
And I’m sorry every day
I wont always love these selfish things
I wont always live...
Stop it...


Finalmente era esploso.

Chiuse gli occhi, con l’intento di apprezzare ancora meglio quella leggerezza che sentiva dentro.

 

Nessuno avrebbe mai potuto scoprire i suoi sogni. Nessuno avrebbe mai visto quella parte di lui… nessuno oggi lo saprebbe… se solo lei non fosse esistita.

Riusciva ad odiarla. Riusciva perfino a desiderare di non averla mai incontrata. Poi, però, pensava ad ogni momento che avrebbe perso, ad ogni sua risata condivisa con qualcun altro, ad ogni parola rivolta a qualcun altro. Non poteva esistere qualcun altro. Esistevano solo lui e lei… prima.

Osservò con attenzione il punto del cielo in cui l’arancione si trasformava via via nel blu del cielo.

Abbassò lo sguardo.

Cadde una lacrima.

 

-Ti sarai mica addormentato, Harry?-

Aprì gli occhi. Della figura in piedi sopra di sé, riusciva a distinguere solo i riccioli castani e i grandi occhi nocciola: gli ultimi sprazzi di sole lo abbagliavano.

-No, Hermione.- rispose sorridendo e mettendosi a sedere.

-Dai, vieni. Ron ci starà dando per dispersi.- commentò lei, volgendo lo sguardo verso casa Weasley.

Harry non si mosse.

-Avanti Potter, muoviti!- scherzò Hermione, afferrandolo per un braccio. Iniziò a tirare in modo che si alzasse. Harry prese a ridere sonoramente. Hermione, subito dopo, scoppiò anche lei in una fragorosa risata, ma non si diede per vinta: continuò a tirare il braccio del ragazzo, fino a che lo stesso non si trovò costretto a reagire in qualche modo.

Cominciarono a giocare insieme: Hermione non avrebbe mai mollato la presa, nonostante l’ostinazione di Harry per rimanere seduto.

Dopo qualche minuto, Harry si alzò quanto bastava perché Hermione iniziasse a cantare vittoria, ma appena sembrò essersi definitivamente messo in piedi, di colpo, si sedette per terra, portando con sé anche Hermione.

 

It was my turn to decide
I knew this was our time
No one else will have me like you do
No one else will have me, only you

 

Scoppiarono altre risate, l’una dopo l’altra. Harry, sdraiato sulla schiena, con le braccia dietro la testa, parlava con lei, continuando ad ammirare il cielo, mentre Hermione, poggiata sui gomiti, di fianco al ragazzo, lo fissava, ascoltandolo.

Poi, Harry vide per la prima volta un’immagine con non gli avrebbe mai abbandonato la mente: alzò lo sguardo e, in un istante, gli comparve d’innanzi agli occhi il volto di Hermione illuminato dal tramonto. I riccioli castani mossi dal vento, gli occhi nocciola più luminosi e la pelle dorata la resero bellissima. Bella come non l’aveva mai vista.

E si spaventò. Volse immediatamente lo sguardo verso il cielo, sperando che Hermione non avesse colto la sua espressione in quel momento. Sperò con tutto sé stesso che quel dolore allo stomaco passasse. Sperò di non dovere più sentirsi stretto in una morsa ogni qualvolta la vedeva.

Poi, Hermione diventò improvvisamente seria e, dopo aver strappato un filo d’erba, chiese:

-Tu che sogni fai, Harry?-

Tornò a guardarla:

-Come?- la domanda lo sorprese.

-Cosa sogni?-

-Un sacco di cose…-

-Quali?- incalzò lei, -Cosa sogni a ventitrè anni?-

-Quasi ventitrè anni.- precisò lui.

-Quasi ventitrè anni…- ripeté.

-Non lo so, Hermione…- si sedette ritto sulla schiena, -I sogni di tutti, credo: una famiglia, una sistemazione,…-

-No.- lo interruppe lei, -Tu non faresti mai sogni così comuni. Cosa sogni veramente?-

Quegli occhi nocciola presero a guardarlo intensamente, quasi volessero a tutti i costi strappargli via dalle labbra la verità.

-Essere libero.- rispose lui, -Libero dalle responsabilità, libero dagli obblighi, libero dalle costrizioni… So che è banale…-

-No, non lo è…- ammise Hermione, - Non dopo quello che hai passato tu…-

 

You’ll sit alone forever
If you wait for the right time
What are you hoping for?
I’m here and now I’m ready
Holding on tight
Don’t give away the end
The one thing that stays mine

 

-Tocca a te, Granger… Confessati!- scherzò Harry.

Hermione rise:

-Io non ho segreti, Potter… E comunque tu sei molto più interessante da analizzare…- concluse gettando via il filo d’erba.

-Questo fa di me un’ottima cavia da laboratorio, immagino.-

-Certo… Sono anni ed anni che ti studio…-

-E cos’hai capito?- chiese lui avvicinandosi di poco ad Hermione.

-Ho capito che, spesso, ti ostini ad ottenere cose che non puoi avere.- finì in tono serio.

-E riesco ad averle?-

-Purtroppo sì.-

Harry non si aspettava una risposta del genere… “Purtroppo sì”?

-Mi hanno insegnato a lottare per vincere.- anche il ragazzo diventò serio.

Gli occhi di Hermione si ridussero a due fessure:

-E quando perdi? Cosa succede?-

-Ci sto male… è logico… ma ho sempre ritrovato la forza di continuare…-

-Forse non sai perdere.- sentenziò Hermione.

Quest’ultima affermazione toccò nel profondo Harry.

-Non puoi dire una cosa del genere. Hermione, sai meglio di me quante persone io abbia perso…-

-Ma, almeno una volta, hai mai mollato?- lo interruppe di nuovo lei.

-Mai.-

-Allora non sai perdere, Harry.- concluse Hermione, prima di alzarsi.

La ragazza iniziò a camminare verso casa Weasley, mentre Harry fissava attonito l’impronta del corpo dell’amica sull’erba.

-Aspetta!- urlò Harry dopo essersi alzato anche lui. Percorse velocemente pochi passi incontro a lei e, afferandola per un braccio, la obbligò a fermarsi, costringendola a voltarsi.

-Mi stai dicendo che tu sai lottare?-

Hermione lo fissò per un attimo:

-Ho solo detto che tu non sai perdere.- puntualizzò.

-E allora io ti dico che tu non sai lottare…-

La ragazza sembrò, a sua volta ferita, da quell’affermazione.

-Lasciami.- sibilò Hermione seccata, prima di riprendere a camminare.

Harry corse verso di lei, superandola e, guardandola di nuovo negli occhi, le disse, camminando all’indietro:

-Tu non hai idea di cosa voglia dire lottare…-

-Devo ricordarti chi c’era vicino a te quando eri tu ad avere bisogno?- lo interruppe nuovamente.

-E dimmi quante volte, allora, hai ottenuto quello che volevi.- la sfidò Harry, continuando a camminare.

Hermione non rispose.

-Quindi avresti lottato, ma poi alla fine non hai voluto prendere il trofeo, giusto?-

Hermione lanciò un’occhiata gelida ad Harry, che, però, non rimase intimorito.

-Deduco allora che tu abbia tutto quello che vuoi…- continuò il ragazzo in tono pungente.

-No, non ce l’ho.-

Ammise la ragazza addolcendo lo sguardo. E di nuovo quell’istantanea comparve d’innanzi ad Harry.

 

 

Amazing still it seems
I’ll be 23
I won’t always love what I’ll never have
I won’t always live in my regrets

 

Il ragazzo si bloccò, costringendo anche Hermione a fermarsi.

-Prendimi.- le disse.

-Come?-

-Sono qui. Sono pronto. Prendimi.-

Hermione pensò che Harry scherzasse, ma appena si scontrò con i profondi occhi smeraldo, seri più che mai, cercò di riprendere il cammino.

Harry la bloccò per le spalle.

-Ascolta, non so dove tu voglia andare a parare, ma è davvero meglio se rientriamo, Harry.- balbettò la ragazza, schivando lo sguardo di lui.

-Sono qui, Hermione.- insistesse lui.

Hermione alzò lo sguardo: non poteva essere serio. Non doveva essere serio.

-Devo entrare, Harry.-

-Ascoltami,- iniziò Harry prendendo il viso di Hermione tra le mani, -tu, sei l’unica cosa che considero mia… Se stai aspettando il momento giusto, è qui. È questo. È adesso… Non… non buttare via il finale, Hermione. Io voglio poter dire che ti ho vissuta. Nessuna mi possiederà come tu sai fare.
Nessun’altra mi possiederà, solo tu
.-

E dopo ciò, Harry avvicinò le sue labbra a quelle di Hermione…

 

You’ll sit alone forever
If you wait for the right time
What are you hoping for?
I’m here and now I’m ready
Holding on tight
Don’t give away the end
The one thing that stays mine

 

Osservando quel tramonto, ad esattamente un anno di distanza da quel giorno, riaffiorarono nelle mente di Harry, tutte quelle parole che finalmente era riuscito a dirle. Era riuscito a far emergere tutto ciò che provava per lei, a esternarglielo, a farglielo capire. Aveva finito di lottare contro ciò che provava e, per la prima volta nella sua vita, si era arreso, consapevole che da quella sconfitta sarebbe poi nata una vittoria più grande.

Con un bacio, era riuscito a comunicare ad Hermione che l’amava.

 

Lentamente, le labbra di Harry toccarono quelle di Hermione.

Lentamente, quell’incontro così casto si trasformò in qualcosa di sempre più passionale.

Lentamente, si strinsero, si baciarono, si vollero vivere.

 

You’ll sit alone forever
If you wait for the right time
What are you hoping for?
I’m here and now I’m ready
Holding on tight
Don’t give away the end
The one thing that stays mine

 

Ma, purtroppo, anche adesso che osservava il tramonto, rimaneva il rimpianto di ciò che aveva fatto. Impresso nella mente aveva anche il volto di Ron, che era giunto correndo verso di loro proprio in quel momento, proprio durante quel bacio.

E, quando chiudeva gli occhi, sentiva ancora il calore delle labbra di Hermione sulle sue che poi si staccavano improvvisamente dalle proprie.

Lei aveva deciso di sedere da sola per sempre, di allontanarsi, sia da lui che da Ron.

-Per capire ciò che voglio.- aveva detto.

Lei, l’unica che era riuscita a leggergli dentro.

 

Osservò di nuovo il tramonto e gli parve ancora quell’istantanea.

Poi sentì una mano sulla sua spalla.

Si voltò e, prima di stringerla a sé, riuscì a dire:

-Hermione.-

 

FINE

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Drew