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Autore: ChevyDestiel67    01/06/2013    4 recensioni
Dean Winchester è il cantante dei "Demon Trap", una rock coverband. Castiel, disegnatore del fumetto di successo "Supernatural" ma poco appassionato di musica punk/rock, viene trascinato da suo fratello Gabriel al loro concerto, e da allora non ha che un desiderio: conquistare il cuore di Dean. A costo di spendere centinaia di dollari in dischi.
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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Note Ok, finalmente ci siamo! Da qui i capitoli saranno un pelo più lunghi, anche perché *finalmente* siamo entrati nel vivo! Spero che vi piaccia, mi ha fatto sudare parecchio questo capitolo e spero di essere stata all'altezza delle aspettative. Ovviamente commenti, recensioni e quant'altro sono ben accetti, non fate i timidi, su su! Scrivo per voi :)



Salirono sull'Impala (Castiel si complimentò più volte per la bellezza dell'auto, sebbene non ne capisse molto di motori, come ammise mentre arrossiva, sperando che Dean non lo notasse) e Dean iniziò a dire quanto fosse fiero della sua baby, lasciata da suo padre.
Castiel gli chiese dove fosse lui ora, e Dean cominciò a raccontargli della sua famiglia. Sua madre Mary era morta quando lui e Sam erano ancora piccoli, a causa di una malattia. Suo padre, John, aveva tentato di crescerli come meglio poteva, ma la mancanza della moglie lo aveva cambiato completamente; aveva iniziato a bere, ad avere attacchi di panico ed a prendere antidepressivi. Finché un giorno Dean lo trovò immobile, con i polsi ricoperti di sangue e gli occhi vitrei fissi sul soffitto. Nessun messaggio. Nessun addio. Ma Dean, solo tredicenne, non aveva bisogno di spiegazioni. Sapeva il motivo. Senza versare una lacrima, prese Sam di nove anni appena per la mano, e lo portò nell'unico posto vicino a casa dove sarebbe stato al sicuro: da Bobby. Dean raccontò a quest'ultimo quello che era accaduto e quando ore dopo si ritrovò da solo nella cucina di Bobby (Sam si era addormentato sul divano e Bobby stava ancora parlando alla polizia) pianse tutte le lacrime che aveva. Non perché suo padre era morto, no, ma perché non era stato in grado di aiutarlo.
Da quel giorno i piccoli Winchester rimasero da Bobby, che li prese in custodia; lui ed Ellen in un certo senso presero il posto di Mary e John, facendo quello che meglio potevano. E Dean sapeva che non sarebbe mai riuscito a sdebitarsi.
 
Castiel lo aveva ascoltato senza dire una parola, e senza mai staccargli gli occhi di dosso. Ora che Dean aveva finito di parlare (Da quanto tempo non parlavo di loro? Pensò lo stesso Dean), Cas si era ritrovato spiazzato. Non sapeva cosa dirgli. Gli uscì un tiepido "mi dispiace" e Dean si girò a guardarlo sorridendo e dicendogli che era tutto ok, erano passati molti anni ed era contento di quello che era diventato, nonostante non avesse avuto affianco i suoi genitori. Chiese a Cas della sua famiglia, ed anche Cas con sua sorpresa riuscì a parlare liberamente, come se conoscesse Dean da una vita.
- Io non ho mai conosciuto mio padre... mentre Anna, cioè, mia madre... è andata via quando io e Gabriel eravamo in grado di occuparci di noi stessi, secondo le sue parole. E' in Europa da allora, da quello che so. Io e Gabriel abbiamo solo uno zio, Michael... padre di Balthazar. E... questo è quanto.
- Ci siamo proprio trovati, Cas. Mi dispiace.
Castiel osserò Dean così attentamente che sembrava quasi volesse leggergli nella mente.
- Uh, ho detto qualcosa di sbagliato? - gli chiese Dean.
- Mi hai chiamato Cas. Mi piace – rispose lui con un sorriso, ed abbassando gli occhi sulle mani raccolte in grembo.
- Oh, mh, contento ti piaccia – replicò Dean.
 
***
 
- Mio. Dio. - esclamò Castiel, quando lui e Dean entrarono nel negozio di dischi più grande della città.
- Ho pensato che potevamo iniziare da qui il nostro pomeriggio. Ti piace?
- Mi sento un po' a disagio in realtà, Dean, io... io non sono un grande esperto di musica e...
- E' proprio per questo che ti ho portato qui. Ci penso io a colmare le tue lacune! Hai un giradischi? - replicò Dean, contento, mentre trascinava quasi letteralmente Castiel fino al reparto “rock” senza aspettare la sua risposta.
- Mh, sì, è...-
- Qui c'è tutto quello che ti serve. Ora, mh, non voglio lasciarti carta bianca subito, chissà che disco tiri fuori. Però memorizza qualche nome, ok? Io torno subito.
Dean lasciò Castiel da solo davanti allo scaffale colmo di cd, e Cas cominciò a leggere i nomi sulle targhette. Si sentiva stupido come poche volte in vita sua. Era con Dean, bello come il sole, con le sue lentiggini, i suoi piercing e la maglia degli AC/DC che gli aveva già visto la sera del secondo concerto dei Demon Trap. Cercò di guardare dov'era finito, ma non lo trovava. Per un attimo pensò quasi che lo avesse lasciato lì da solo, ma dopo un paio di minuti lo vide tornare con un sacchetto sotto il braccio.
- Allora, studiato? - gli chiese sorridendo.
- Uh, veramente... penso di avere bisogno del tuo aiuto, Dean.
- Ok Cas, ci penso io – gli replicò, mettendogli una mano sulla spalla.
Mezzora dopo Cas uscì con una raccolta rock anni Settanta, un disco degli AC/DC ed un disco di Iggy Pop.
 
***
 
Cas invitò Dean a casa per ringraziarlo della sua volontà di “istruirlo” sul rock; Dean accettò all'istante, si rimise alla guida e tornò verso l'appartamento di Castiel.
- Non ti aspettare chissà quale casa, Dean – spiegò Castiel mentre apriva la porta di casa.
- Hey, se mai vorrai venire a trovare me... e Sam, dovrai dirmelo con almeno un mese di anticipo o troveresti di tutto in quella casa. Ma è anche colpa di Bobby, quell'uomo lascia qualsiasi cosa in giro e...-
- Non ti starai mica giustificando, Winchester! - replicò Castiel, e subito gli venne in mente che c'era una certa Meg che lo aveva chiamato così. Diventò triste, ma solo per qualche secondo.
- Dio, Cas, ma è bellissima!
Ed effettivamente lo era. Non era grandissima, ma era sicuramente accogliente. L'entrata si affacciava su un piccolo corridoio che terminava in un salottino grazioso; alla sinistra si trovava la cucina, mentre sulla destra c'era la “zona notte”, divisa dal resto con qualche scalino: un altro corridoio e due stanze, divise da un bagno solo, ma tanto bastava per i fratelli Novak.
- Non è grandissima come puoi vedere, ma io e Gabe non possiamo permetterci di più, quindi...
- Cas. Zitto. È veramente graziosa – rispose Dean, e Cas annuì, sorridendo – Questo è per te – continuò Dean, dandogli il sacchetto che si portava dietro dal negozio di dischi.
Castiel lo guardò negli occhi, prendendo il sacchetto.
- Dean, cos...? Perché? - chiese, mentre apriva la busta.
- Zitto, Cas. È un regalo. È il Disco! Ma volevo dartelo da parte mia - replicò Dean.
Castiel si ritrovò tra le mani “Led Zeppelin I”. La copertina, con lo schianto dello “zeppelin”, gli era familiare. Ovviamente aveva sentito già nominare il gruppo, ovviamente conosceva già qualche canzone... ma avere quel disco tra le mani... regalatogli da Dean, che nemmeno conosceva bene...
Mise il disco sul giradischi e cominciarono le note di Good Times, Bad Times.
- Non so cosa dirti, Dean... grazie? - disse Castiel arrossendo.
- E' un piacere, Cas.
 
Erano seduti sul divano ad ascoltare il disco, e nessuno dei due fece un parola per molto tempo.
Durante Dazed and Confused Dean si fece prendere, canticchiando sottovoce sopra la voce di Robert Plant.
- Dean... è bellissimo questo disco.
Quest'ultimo si girò e guardò Castiel dritto negli occhi.
- Cas, uhm, io... vorrei... oh, fanculo.
Dean si avvicinò e mise le sue labbra su quelle di Cas. Appoggiò delicatamente la mano sul suo viso, avvicinandosi ancora di più. Castiel rispose al bacio assaporando ogni istante, e replicò al gesto di Dean mettendogli una mano dietro al collo. Le labbra di Dean erano vogliose e si sposavano perfettamente su quelle di Cas. Le loro lingue fecero capolino cercandosi, accarezzandosi e giocando come se non fosse la loro prima volta, come se fossero sempre state destinate una all'altra, come se stessero aspettando solo questo momento da una vita.
Si staccarono per riprendere fiato; appoggiarono le loro fronti una all'altra, accarezzandosi i visi.
- Cas... Sei, oddio, sei meraviglioso – sospirò Dean.
Castiel aveva gli occhi chiusi, respirando a fatica sulla bocca dell'altro.
- Speravo... speravo che accadesse dal primo istante che ti ho visto, Dean.
- Lo so, Cas... lo sentivo – replicò il ragazzo, baciandolo velocemente sulle labbra.
- Pensavo... che tu non fossi... beh, del mio team. Specialmente dopo averti visto con, uhm, lei, pensavo...-
- Non sono mai stato più contento essere del tuo team, Novak.
- Ne sono felice, Winchester.
Ripresero a baciarsi, prima delicatamente e poi con foga. Le mani di Dean finirono sulle spalle di Cas per poi raggiungere la sua schiena, mentre lo stringeva ancora più a sé. Sentiva i Led Zeppelin in sottofondo, aveva Cas tra le sue braccia, leccandogli le labbra morbide ed arrossate, respirando su di esse, ed il mondo intero poteva scomparire in quel momento. Cas rispondeva ai gesti di Dean, con la timidezza ormai scivolata via; mise una mano sulla spalla di Dean, stringedola, mentre con l'altra cercava il suo collo, la sua nuca, arrotolando la lingua su quella del cantante dei suoi sogni, morsicandogli poi il labbro inferiore e giocando con il suo piercing... 
Si staccarono nuovamente per riprendere fiato, per poi iniziare di nuovo a rincorrersi, e fu impossibile capire quanto tempo era passato. Castiel riprese a baciare Dean con delicatezza, tirandolo a sé ed accarezzandogli i capelli, staccandosi da quelle fantastiche labbra per baciargli la guancia, per poi continuare con piccoli baci che sembravano carezze per la sua mascella e terminando sul collo, voglioso di assaggiare ogni piccolo lembo di pelle di quell'umano perfetto.
- Cas... - mormorò Dean, sentendo che qualcosa nei suoi jeans stava cominciando a pulsare, ed affondò il viso sulla spalla di Castiel, morsicandola appena.
- Dean – disse Castiel con una voce bassa e roca vicino all'orecchio di Dean, che sentì la necessità di andare oltre.
- Cas, uh, io...
Castiel si staccò da Dean, baciandolo delicatamente sulle labbra.
- Scusami Dean – disse rosso in volto – mi sono lasciato trasportare.
Dean mormorò un “va benissimo” tra un bacio e l'altro, finché non lo guardò dritto negli occhi. Fu Cas a parlare pe primo.
- Sei meraviglioso, Dean.
- Anche tu, Cas, anche tu...
Non si erano resi conto che il disco aveva finito di girare da un pezzo.
 
 ***
 
“Gabe riesci a stare da Balthie stanotte? Tipregotiprego” - Castiel inviò il messaggio a Gabriel. Non lo sentiva da qualche ora, quando Castiel gli aveva mandato un sms con scritto “Grazie per aver dato il num a D”, a cui Gabe aveva replicato con “Dacci dentro, tigre!”. Castiel non sapeva cosa sarebbe successo quella sera. Sapeva solo che aveva chiesto a Dean di rimanere, il quale naturalmente aveva accettato, ed avevano ordinato un paio di pizze per cena. Castiel sapeva che Gabe avrebbe finito di lavorare a breve, e doveva far qualcosa per trattenerlo fuori casa il più possibile. Gesù, da quanto tempo non gli capitava di avere una sorta di appuntamento? Non si ricordava nemmeno. Passò un minuto, il telefono vibrò e Cas lesse il messaggio: “Stavo cominciando a pensare che non me lo avresti più chiesto!”.
 
***
 
I ragazzi, più che altro Dean, decisero che come sottofondo alla pizza ci sarebbero stati bene gli AC/DC. I due si ritrovarono a fissarsi più volte durante la cena, ed era sempre Cas il primo ad abbassare lo sguardo sorridendo, con le guance che gli diventavano rosse in un battibaleno.
Gli sembrava un sogno; era solo la terza volta che vedeva Dean, ma sembrava che lo conoscesse da una vita, anche se sembrava il suo opposto. Lo aveva desiderato così vicino a lui dal primo momento che lo aveva visto sul piccolo palco della Roadhouse ed ora lo aveva di fronte, stava mangiando con lui dopo aver passato un tempo indefinibile a baciarsi e ad accarezzarsi.
Finita la pizza si spostarono nuovamente sul divano, e misero il cd da capo. Parlarono del più e del meno, e Dean gli raccontò di come era finito a fare il meccanico da Bobby, e si mostrò interessato al lavoro di Cas. Quest'ultimo gli spiegò che disegnare era sempre stata una via di fuga da un mondo che sembrava non apprezzarlo, e da quelli che lo avevano sempre isolato a causa dei suoi gusti sessuali. Gli spiegò inoltre che durante un corso sui fumetti aveva conosciuto Chuck, un ragazzo dalla mente piena di idee, ed i due avevano cominciato a scrivere un fumetto che raccontava la storia di due fratelli a caccia di mostri per tutta l'America. Decisero di chiamarlo “Supernatural” e grazie ai contatti di Chuck riuscirono a pubblicare un paio di numeri; parteciparono a fiere del settore e dopo un po' di tempo i due si fecero un nome tra gli appassionati dell'horror. Ci vollero mesi prima di vedere i frutti dei loro sforzi, ma ce la fecero. Chuck aveva inoltre scritto dei libri sempre sullo stesso tema, che avevano incrementato le vendite del fumetto. Non che ora guadagnassero come artisti famosi, ma riuscivano comunque a viverci.
Dean quasi si vergognò a confessare che non conosceva affatto questo fumetto, ma Castiel gli ricordò che sapeva a malapena chi fossero i Clash ed Iggy Pop. Dean rise a quella affermazione e baciò Cas sul collo posandogli una mano sul viso.
- Sei meravigliosamente tenero.
- Dean... - disse Castiel, chiudendo gli occhi e godendosi i brividi che i baci di Dean gli stavano provocando. Gli mise una mano sul petto e strinse la maglia nel pugno.
- Hey, non rovinarmi la maglia, occhi blu.
- La indossavi la seconda volta... - rispose Cas, con parole tra un bacio e l'altro - ...che ti ho visto... alla Roadhouse, e... ho... desiderato... di ...strappartela via...
Dean si staccò da Cas.
- Mh, non posso fartela stracciare, ci sono troppo legato... ma... idea! Hai uno specchio?
- Sì, in camera, per...-
Dean si alzò e prese Cas per il braccio, portandolo verso la sua stanza come se già avesse fatto quegli scalini decine e decine di volte. Quando entrarono Dean si tolse la maglia, e gliela porse a Cas ordinando di indossarla.
 
- Dean? Cosa? - chiese Castiel, cercando di non fissare il petto di Dean.
- Avanti, dai! Mettila!
Castiel si tolse la sua anonima maglia verde scuro e mise quella di Dean, ancora calda. Dean infilò la maglia di Cas.
- Guardati.
Castiel si guardò allo specchio. Dean non era tanto più muscoloso di Castiel, ma la maglia, dovette ammettere, gli andava un pochino grande. Mai si sarebbe immaginato con una maglia degli AC/DC, figuriamoci se già indossata da colui che gli aveva portato via gli ultimi barlumi di lucidità.
- Ok, mettiti in posa – gli disse Dean. Si mise di fianco a lui, allungando il braccio sulle sue spalle, mentre con l'altra mano tirò fuori il cellulare dalla tasca dei jeans.
- Dio, no, Dean.
- Zitto Cas, sei bellissimo – replicò Dean. Scattò una foto, ed anche Cas alla fine ammise che erano usciti bene.
 
- Quindi... posso riavere la mia maglia?
- Puoi avere quello che vuoi, Winchester – rispose Cas a voce bassa e roca, mentre cominciò ad accarezzare la schiena di Dean, baciandogli il collo.
- Attento a fare queste affermazioni con me, Cas.
Dean spinse Cas contro la parete, cominciando a baciarlo con foga. Gli mise la mano sinistra sotto la maglia, toccandogli ogni parte del petto; passò inoltre dalle labbra al collo, leccandogli ogni centimetro di pelle, mentre passava la mano destra nei capelli scuri del ragazzo.
- Dean... - mormorò Cas a voce bassa.
Qualcosa nel tono di Castiel gli fece venire i brividi su tutto il corpo, e si ritrovò a spingerlo ancora di più verso la parete. Mise la gamba tra quelle di Cas, cominciando a strusciarsi su di lui, rosso in viso, con gli occhi chiusi e già col respiro affannoso.
Dean sentiva la sua eccitazione farsi strada nei boxer, e poteva sentire anche quella di Cas nonostante la stoffa dei jeans che le separavano.
- Dean... - continuò Castiel, cercando disperatamente le sue labbra, umide ed arrossate. Riuscì a divincolarsi dalla presa di Dean, posando le mani sulla sua cintura, baciandolo e respirando a fatica. Riuscì a slacciare cintura e jeans, e Dean lo aiutò a farli cadere a piedi. Castiel infilò la mano nei boxer e mise la mano sul sesso di Dean, che emise un lieve gemito nel collo di Cas.
- Dean...
- Cas – riuscì a dire Dean, non senza fatica – guardami.
Castiel lo guardò, ed i suoi occhi blu affogarono in quelli verdi di Dean. Si baciarono, giocando con le lingue e morsicandosi le labbra. Dean fece scivolare le mani sul petto di Cas fino a raggiungere i suoi jeans, slacciandoli. Ansimarono uno sulla bocca dell'altro quando presero in mano i sessi dell'altro, massaggiandoli sempre più veloce; le gambe di entrambi tremarono e bastò pochissimo tempo per venire uno nella mano dell'altro.
- Dio, Cas... sei... Oh, dio...
- Dean... - ansimò Cas nella bocca dell'altro – temo di averti rovinato la maglia...
Dean sorrise, guardando gli occhi preoccupati di Cas.
- Sai cosa? Puoi rovinarmela tutte le volte che vuoi.
  
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