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Autore: FallenAngel1990    01/06/2013    4 recensioni
Faceva freddo, la neve imbiancava tutto il paesaggio circostante. Era inverno, l'ennesimo freddo inverno a Camp Chiquita. Era la fine di dicembre del 2014.
Dean, appoggiato al balconcino della sua baracca, fumava l'ultima sigaretta del pacchetto. Aveva preso quella brutta abitudine da un paio di anni e ora non ne poteva più fare a meno. Di certo, con tutto quello che stava succedendo nel mondo, non sarebbe stata una sigaretta a ucciderlo.
- Futuro, Dean, Castiel, una ragazza, parole mai dette, scuse, croats, fine del mondo...tornerà Sam o il diavolo lo avrà dannato per sempre? Castiel tornerà un angelo? Riusciranno a fermare la discesa di Lucifero sulla terra? -
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Chuck Shurley, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nel futuro
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Titolo: "La speranza nel silenzio"
Autrice: FallenAngel1990
Fandom: supernatural
Personaggi: Dean, Castiel, Nuovo personaggio, Chuck, Un pò tutti.
Rating: Arancio
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, scrivo senza fini di lucro non guadagno nulla.


SOGNO

Layla era ancora nel mondo dei sogni, avvolta e riscaldata dalle ali dell'angelo.

 

Una spiaggia di un paese lontano si stagliava immensa di fronte ai suoi occhi, il mare cristallino di un azzurro acceso, il sole che scaldava la sua pelle. All'improvviso il tempo cambiò trasformandosi nel più bel tramonto che avesse mai visto in vita sua.

Un uomo l'aspettava seduto in riva al mare, sorrideva, era felice. Si avvicinò, la sabbia che le accarezzava i piedi nudi e quell'odore di salsedine che inondava le narici.

Arrivò alle spalle del ragazzo che, voltandosi, le sorrise prima di tendergli una mano.

La ragazza si lasciò trasportare adagiandosi su di lui. Castiel la strinse a se, un braccio sulle spalle della giovane e uno ad avvolgerla completamente.

Non c'erano parole in questo sogno, solo lunghi sguardi. Ad un tratto l'angelo le indicò un punto in mezzo al mare dove una coppia di delfini infrangeva l'acqua esibendosi in spettacolari coreografie.

La ragazza sorrise continuando a fissare quel punto. In quel momento qualcuno la toccò sulla spalla, un tocco leggero, delicato. Era un bambino, il più bel bambino che avesse mai visto, capelli scuri, ricci e occhi di un azzurro profondissimo, se avesse immaginato Castiel da piccolo non sarebbe riuscita a descriverlo meglio.

Il bimbo la fissava sorridendo, doveva avere su per giù tre anni, le porgeva una conchiglia, probabilmente appena trovata sulla spiaggia. Solo in quel momento razionalizzò che quel bambino doveva essere suo figlio...loro figlio.

Castiel si voltò verso il piccolo prendendolo in braccio e trascinandolo fra loro due...Layla era sconcertata e impaurita, ma l'angelo non sembrava essersene accorto.

Aveva decisamente paura, paura per il piccolo, però il sorriso di Castiel la tranquillizzò decidendosi, alla fine, ad incrociare le sue mani con quelle del bimbo.

 

Il sogno lentamente sfumò, cadendo in un limbo, la ragazza sentiva solo delle dita che le accarezzavano il viso e la fronte scostandogli i capelli.

La ragazza mugugnò nascondendo il volto sul petto dell'angelo.

“Buongiorno...dormito bene?”

“Mai dormito meglio in vita mia, il sogno era opera tua?”

“No, hai fatto tutto da sola.” sorrise.

“Bhe, era bello sai?”

“Mi sa che me lo sono perso...” sorrise.

“Dici che è ora di muoversi?”

Castiel le diede un bacio sulla guancia, poi aprì le ali per permettere alla ragazza di sgranchirsi le gambe.

“Hey, dimenticavo! Ho preso qualcosa per te!” disse, esaltata, alzandosi diretta alla borsa che aveva lasciato cadere contro al muro la sera prima.

Ne tirò fuori un paio di camicie nere, qualche pantalone e una giacca.

“Cos'hai contro i miei vestiti?” sorrise l'angelo.

“Nulla, sembri solo un fricchettone. Hey, lascia quella roba!!! No, non te la rimetti!” rideva la ragazza.

“Se no cosa mi fai?” disse sorridendo abbracciandola.

“Giuro che te la brucio!”

“Bella minaccia! Ritenta...”

“Stupido!” sorrise “Su, prova questi.” disse porgendogli una camicia e un paio di Jeans scuri.

Nel frattempo Layla si rivestì.

“Layla...”

“Hummm” mugugnò voltata verso la finestra a scrutare il paesaggio innevato.

“Ti piace il nero?”

“Perchè?” chiese

“Non lo so, dimmelo tu.”

Layla si voltò, il tessuto nero era in nettissimo contrasto con la pelle pallidissima dell'angelo e si confondeva con il nero lucente delle ali che nel giro di qualche attimo scomparvero.

“Si, in effetti. Ma giusto un pochino.” sorrise “Però stai benissimo!” disse attirandolo a se per abbracciarlo.

“Aspetta, manca una cosa...” disse la ragazza prima di recuperare il suo borsone, abbandonato in fondo al capanno, iniziando a frugarci dentro.

“Eccolo!”

Dalla borsa tirò fuori il vecchio trench beige, il trench di Cass.

“L'hai tenuto? Credevo di averlo buttato...” disse l'angelo stupito.

“Secondo te, ti avrei lasciato fare una cosa simile?” C'è l'ho sempre avuto io...anche quando ero la fuori...”

Cass, senza parole, lo prese dalle mani della ragazza.

“Su, mettilo! E non dire che mi piace solo il nero!” scherzò sorridendo.

“Hey, questo non l'hai scelto tu!” sorrise.

Castiel indossò il trench, sistemandolo poi sulle spalle.

“Ora si che inizio a riconoscerti!” sorrise la ragazza rubandogli un bacio.

All'improvviso vide l'angelo incupirsi e aggrottare la fronte.

“Cass!” lo chiamò allarmata la ragazza.

“Va tutto bene, va tutto bene...” sibilò l'angelo “E' Gabriel. Ci sta chiamando...” disse piegandosi in due con le mani sulla fronte.

“Giuro che appena lo becco...”

Castiel nel frattempo si era ripreso riprendendo una posizione eretta.

“Andiamo...” sussurrò.

L'angelo sfiorò il volto della ragazza con le mani portandola letteralmente a se per baciarla, nello stesso attimo si materializzarono di fronte alla porta del capanno di Dean.

“Hey Romeo e Giulietta! Ci muoviamo?” Gabriel spuntò dalla porta “Tutto bello e romantico, ma abbiamo del lavoro da fare!”

Layla si staccò malvolentieri dal suo angelo. Castiel le sorrise.

I tre entrarono in casa, all'interno si trovavano già Dean e Chuck intenti a sgranocchiare qualcosa per colazione.

“Buongiorno!” Salutò il cacciatore “Guarda un po' il signorino come si è vestito! Layla ne vuoi un po'?”

La ragazza si avvicinò al tavolo prendendo un pezzo di pane abbrustolito e iniziando a sgranocchiarlo.

“Bene, allora, nessuna novità?” chiese Gabriel.

“Ti sembra che abbiamo espressioni da “buone nuove”?” ribatté irritata Layla.

“Oh, Oh...qui qualcuno si è alzato col piede sbagliato...”

“No! Mi ero alzata di buonissimo umore se proprio lo vuoi sapere...”

“Ah, ho capito! Ho fatto la bua a Cass...”

“Ora ti ammazzo!” ringhiò Layla brandendo il coltello con cui era stato affettato il pane.

“Hey, hey, hey, basta! Siete all'asilo?” Dean aveva afferrato Layla per le spalle costringendola a sedersi sulla sedia più vicina e togliendole il coltello dalle mani.

Castiel fu subito dietro di lei iniziando a massaggiargli le spalle.

“Nessuno parla più ora? Hey, sono calma...” li tranquillizzò la giovane. I ragazzi sorrisero.

“Per tornare a Jesse...non so veramente come faremo a trovarlo...” disse Dean.

“Io non ho più avuto visioni su di lui, di nessun tipo, dopo il vostro incontro, alcuni anni fa, è come sparito nel nulla...”

“Dobbiamo trovare un modo...” disse Gabriel.

“Crowley...” sussurrò Castiel che era ancora intento a massaggiare le spalle della giovane.

“Come?” chiese Dean.

“Se esiste qualcuno che può trovarlo, quello è Crowley...” affermò Cass.

“Hai ragione! Sei un genio fratellino!” disse, con un'espressione gioiosa sul volto, l'arcangelo.

“No, fermi tutti! Come?” chiese Dean “Scusate se non mi fido di quel demone...come dovrebbe fare Crowley a trovare l'anticristo?”

“Fino a prova contraria è lui quello imparentato col nostro caro Jesse...diciamo che per lui dovrebbe essere più semplice la ricerca...” rispose Gabriel.

“Bene, quindi lo chiamiamo e gli diciamo semplicemente di portarci qua il ragazzo? Non accetterà mai!” disse Dean.

“Accetterà!” ribatté Castiel “E' in gioco il suo posto da re dell'inferno...”

“Va bene, all'opera....” Dean si alzò si scatto sbattendo le mani sul tavolo.

Chuck era stato in silenzio fino ad allora guardando i compagni.

“Eviterei la trappola questa volta...non penso che attaccherà, nel caso ci siamo io e Castiel...” disse Gabriel.

“Ragazzi, siete sicuri? Non mi piace quel demone...” disse Layla.

“Non piace a nessuno, ma è il più collaborativo...” disse Gabriel mentre dava fuoco agli ingredienti per l'evocazione.

Chuck li guardava preoccupato, non si sarebbe mai abituato a quella vita per quante immagini potessero palesarsi nella sua mente, ne sarebbe sempre stato terrorizzato a morte. Mai si sarebbe aspettato quel destino per lui, immaginava una vita tranquilla, senza ansie, invece si trovata ad essere un profeta di Dio alla fine del mondo.

“Crowley!” urlò all'improvviso Dean, con voce roca, facendo sussultare tutti.

“Quanta fretta!” disse il demone comparendo al centro della stanza “Buongiorno miei cari! Devo dedurre che siete arrivati alla fine delle vostre ricerche...”

“Deduzione errata.” ribatté l'arcangelo con un finto sorriso stampato sul volto.

“Ci serve una mano...” concluse Castiel.

“Cosa sento! Un angelo che chiede aiuto un demone. Deve essere proprio la fine del mondo questa. Come mi hai etichettato una delle ultime volte che ci siamo visti? Abominio?”

Castiel fulminò con lo sguardo il demone.

“Non sappiamo come trovare Jesse...” disse Dean quasi sussurrando.

“Oh, il mio caro Jesse. Quel ragazzo ha del talento...” disse il demone.

“Sai dove si trova?” chiese Gabriel.

“Ti sembro la sua balia? Comunque no, non lo vedo da anni...”

“Ma conoscerai un modo per poterlo rintracciare, no?” chiese Gabriel al limite dell'esasperazione.

“Sicuro, ma non lo riferirò di certo a voi! Quando questa storia sarà finita tornerete ad essere miei nemici, sempre che siate ancora vivi...forse potrei privilegiarvi, avere un occhio di riguardo per voi...”

“Taglia corto!” disse Dean.

“Ci aiuterai o no?” chiese Castiel.

“Ti sembra che abbia alternativa?” disse Crowley “Si, vi aiuterò.” disse quasi sbuffando “Ma non deve diventare un'abitudine...vi porterò Jesse, ma al primo di voi che gli torce un capello...”

“Nessuno di farà del male...” concluse Gabriel.

Crowley annuì prima di svanire nel nulla.
 

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Ed eccomi qui finalmente! Lo so è passato tantissimo dall'ultima volta che ho aggiornato, quasi un mese, ma ho pensato a voi e in questo periodo tra lezioni, revisioni e tutto il resto...ho scritto un pò di capitoli!!!! :) Quindi non disperate che arriveranno tutti, putroppo sono scritti a mano per qui ancora un attimino di pazienza, ma direi che nel complesso sto recuperando alla grande! :)
Devo ringraziare le fedelissime Aede, Nerea_V, Diemmeci e AmeliaRose!!! Ringrazio come sempre chi ha inserito la storia fra le preferite, le seguite e le ricordate e i tantissimi che leggono silenziosamente! :) Direi che è ora di salutarci e...alla prossima!!!! Un bacione a tutti! :)

   
 
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