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Autore: Echadwen    01/06/2013    3 recensioni
Luinil, fiera ed impassibile guardiana di Bosco Atro, protettrice del sovrano Thranduil.
Implacabile contro i nemici ed indomita nello spirito ma, se ci fosse qualcuno che tentasse di far cedere le sue difese ed arrivare al suo cuore?
Saprà, il principe del Reame Boscoso, farle mettere da parte la guerriera e farle scoprire l'amore?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Il principe e la guardiana'
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SETA, PIZZO E MERLETTI


 

Quel giorno tutto il popolo si era riunito nella radura di Bosco Atro per assistere all'annuncio di quella che si vociferava fosse la notizia del secolo.

C'erano tutti, non mancava nessuno fatta eccezione per la famiglia reale e Luinil. Un tonfo sordo dello stendardo di una guardia annunciò l'ingresso dei reali con la fedele guardiana al seguito. Thranduil prese posto, qualche passo più avanti rispetto alle altre due creature, davanti alla folla che aspettava in trepidante attesa di scoprire quale fosse il lieto evento.

I più accorti, però, avevano notato gli sguardi che i due giovani Elfi si scambiarono...

 

"Mio amato popolo" esorì il sovrano "insieme abbiamo superato gravi difficoltà. Abbiamo visto la guerra, l'ombra sorgere e devastare le nostre terre, la furia del drago ed abbiamo affrontato tutto insieme, uscendone vittoriosi" si sbloccò per osservare l'orgoglio ardere negli occhi della propria gente "Quest'oggi, però, voglio mettere da parte tutto questo e condividere con voi la mia gioia, la gioia di un padre che vede il proprio figlio" si girò e porse una mano a Legolas che, avvicinandosi, la prese "trovare la compagna della propria anima, una persona a cui donare il proprio cuore, con cui condividere l'eternità" prese la mano di Luinil e la congiunse con quella del figlio, i due imbarazzati si sorrisero ed intrecciarono le dita. Thranduil si spostò di lato, guardando la felicità riflessa negli occhi del figlio, lasciando che tutti potessero vedere l'amore che scorreva quasi palpabile tra di loro "Questo regno avrà una nuova principessa" riprese "Luinil..." la guardiana volse lo sguardo verso di lui mentre il compagno le avvolgeva un braccio intorno alla vita per tirarla a sé "e non potrei esserne più felice" le rivolse uno sguardo paterno, carico d'affetto che trovò come risposta un timido sorriso, il quale venne rapidamente sigillato in un bacio dalle labbra del principe tra le grida festanti della folla.

 

 

La data prevista stava piombando letteralmente su di loro.

Nella stanza della giovane vi era un andirivieni di persone e metri e metri di stoffe preziose che coprivano completamente il pavimento. Tutti erano in fermento per l'imminente festa di fidanzamento tra il principe di Bosco Atro e Luinil, che si sarebbe tenuta dopo qualche giorno, tutti meno la futura sposa; la quale era stata trasformata dai sarti in un puntaspilli vivente.

 

"Questo colore ti sta d'incanto" disse la madre, poggiando un lembo di stoffa rosso fuoco, sul collo della figlia

"Lo avete detto anche di tutte le altre stoffe, madre" sbuffò annoiata Luinil.

Non era mai stata incline a perdersi nelle frivolezze come i vestiti, i gioielli e tutte quelle cose che sembravano interessare alle altre fanciulle, ma, se c'era una cosa che detestava, era il dover stare li ferma come un manichino e lasciare che sua madre ed il sarto si divertissero, infliggendole quella tortura che era la seta, il pizzo ed i merletti.

"Non posso farci niente se, ho messo al mondo una bellissima dama" le rispose la donna guardando felice la figlia "Andiamo, è la tua festa di fidanzamento, puoi avere tutto ciò che vuoi e l'unica cosa che ti chiedo è di vestirti come si conviene ad una futura principessa. Non vorrai certo, che vedendoti, Legolas possa ripensarci?"

"Dopo quanto l'ho fatto penare..." sorrise "Non annullerebbe di certo le nozze, solo per un vestito"

"Questo è vero, ma ricordati tesoro che diventerai una principessa..." le carezzò la guancia "e come tale dovrai agire, comportarti e vestirti"

 

D'un tratto si sentì fuori posto e completamente sbagliata. Una principessa avrebbe dovuto essere dolce, gentile, aggraziata nei movimenti, con un'innata eleganza nel vestire, docile e affabile; tutte qualità che lei credeva estranee alla sua personalità. Avrebbe dovuto organizzare e presenziare ai ricevimenti, passando ore ed ore con gente noiosa e reali mantenendo il sorriso e la compostezza.

Questo ci si aspettava da una principessa e Luinil era sicura di non poter essere all'altezza delle aspettative, non sarebbe mai potuta essere una dama come tutte le altre, una compagna degna di un principe, degna di Legolas.

Con questi pensieri il suo petto prese ad alzarsi ed abbassarsi freneticamente, la paura si fece largo in lei e di scatto si tolse di dosso le varie stoffe e fuggì fuori dalla stanza con l'abito ancora da terminare, con gli spilli che lasciavano una scia lungo il pavimento.

 

Corse a perdifiato, fino a raggiungere il luogo a lei caro. Si fermò a pochi passi dal fiume dove un grosso salice stendeva i suoi rami in una cascata di foglie che si immergevano in acqua creando un meraviglioso nascondiglio, suo padre la portava li ogni qualvolta terminava gli allenamenti con le reclute o semplicemente voleva passare del tempo con la sua bambina. S'inginocchiò ed immerse i piedi in acqua e si perse nei ricordi di quei momenti felici.

Di li a poco udì i passi leggeri ed inconfondibili di Legolas, non si voltò nemmeno

 

"Sapevo che ti avrei trovata qui" ma non udì risposta "Tua madre mi ha detto cos'è successo..." si avvicinò cautamente, andandosi a sedere di fronte all'Elfa

"Cosa stiamo facendo?" sussurrò lei ed allora vide le lacrime che le rigavano il viso, Legolas rimase sgomento e confuso da quella domanda

"Non... Cosa vuoi dire? Non vorrai..." non riuscì nemmeno a terminare la frase, le alzò il mento con l'indice per cercare risposta nei suoi occhi, spaventato

"A cosa serve?" continuò lei, prendendosi il viso fra le mani, singhiozzando copiosamente "È solo un errore"

"Cos'è un errore?" era sul punto di crollare, il suo mondo era appena stato distrutto in mille pezzi "Amarmi? Avermi detto di sì? L'esserti lasciata convincere? Il nostro amore?" ma anche questa volta non ottenne risposta "Non mi ami più?" la scosse prepotentemente mettendole le mani sulle spalle ".È così?" Legolas non sapeva più a cosa credere, le prese le mani così da poter vedere il suo viso "Oppure ami un altro?" le urlò in preda alla paura e alla rabbia

"Non sarò mai degna di te!" alzò la voce, puntando gli occhi velati di lacrime nei suoi "Non sarò mai in grado di essere una principessa! Non lo sarò mai! Non sono come le altre fanciulle..." si alzò "Non voglio deluderti" fece per andarsene ma Legolas, messosi in piedi, le afferrò il braccio e la costrinse contro il proprio petto.

"Lasciami!" lottò con tutte le forze per liberarsi dalla stretta ma il principe la strinse saldamente, le prese nuovamente il mento con l'indice per farlo rialzare e ciò che vide la fece rabbrividire.

Calde lacrime stavano solcando il volto perlaceo di Legolas, gli occhi pieni di disperazione, amarezza e amore.

"Sei una sciocca!" la baciò con una foga tale da farle vacillare le gambe "Stupida Elfa testarda!" un altro bacio "Quante volte te lo dovrò ripetere? Ti amo perché sei diversa da tutte le altre. Non ti amo per cosa indossi ma per quello che hai qui dentro" posò una mano sul suo cuore, tenendola saldamente con l'altro braccio.

"Ma una principessa deve essere..." la interruppe

"Io voglio te come mia principessa, esattamente come sei, pregi e difetti" le sorrise

"Deve organizzare feste..."

"Abbiamo tanti consiglieri, almeno faranno qualcosa..."

"Deve conversare amabilmente con gli invitati..."

"Allora temo che dovranno rassegnarsi a vederti ballare con me per tutta la notte" insistette

"Non so ballare..." ammise con le gote rosse

"Prenderemo lezioni insieme. Non dirlo a nessuno ma io sono un pessimo ballerino" disse facendo ridere Luinil

"Non vuoi proprio arrenderti"

"No..." le carezzò dolcemente la guancia "Io ti amo e, se anche tu provi lo stesso, allora null'altro conta. Solo noi e quello che sentiamo qui dentro" posò nuovamente la mano all'altezza del suo cuore

"Batte per te" lo guardò intensamente

"Allora..." lasciò la presa per andare a sfiorare entrambe le sue mani

"Allora imparerò un po' alla volta, giorno per giorno e alla fine ti renderò fiero di me. Sarai fiero di chiamarmi tua sposa" le prese intrecciando le dita

"Lo sono già" la baciò con amore e senza sciogliere la stretta delle mani, si sedettero li sull'erba a contemplare il tesoro più grande che avevano: l'uno per l'altra.

   
 
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