Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |      
Autore: Fight__    01/06/2013    2 recensioni
«E questa? Dove cazzo l’hai fottuta amico» sbottò meravigliata la ragazza dai grandi occhi ghiaccio.
«Sbagliato. L’ho comprata con i soldi della vincita di un mese fa.. sai quando tu eri a Sidney per la gara di moto da cross? Ecco, tre giorni dopo» dichiarò entusiasta il ragazzo.
Lei lo guardò stupita e gli batté una pacca sulla spalla come per complimentarsi; poi entrò nella vettura ancora con il sorriso sulle labbra.
«L’ho comprata per non dare nell' occhio» concluse lui infilando la chiave nel nottolino.
“Non dare nell’ occhio? Ma se è una macchina che costa l’ira di Dio” pensò Mia alzando un sopracciglio in direzione del biondo.
«Dove stiamo andando per ‘non dare nell’occhio’?» chiese curiosa la ragazza incastrando i suoi occhi ghiaccio con quelli mare di lui.
«Miami piccola. Facciamo una sorpresina a tuo fratello» dichiarò sorridente Niall spingendo il piede sull’ acceleratore e alzando il volume della radio.
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Run or Die
– Prologue –

 
Una figura incappucciata correva sotto la forte pioggia estiva; gli anfibi nero pece sguazzavano nelle pozzanghere, il giubbotto di pelle grondava d’acqua e i capelli – lunghi e mossi –, ricadevano zuppi al disotto del cappuccio.
Era notte fonda – o mattino presto –, ma poco importava alla giovane ragazza dagli occhi azzurri; pocanzi stava percorrendo la strada per arrivare al ‘GCC’ (Gara di Corse Clandestine) ora,  invece, stava volando sulla carreggiata che l’avrebbe riportata a casa.
Motivo? Beh, si era ritrovata a scappare dalle grinfie di Dwayne a causa di un piccolo equivoco avvenuto qualche sera prima; che poi proprio equivoco non era visto che gli aveva distrutto la macchina – precisamente una  Audi R8 Spyder GT –.
Aveva il fiato corto e le bruciavano i piedi, ma non si fermò, anzi, corse ancora più veloce; se si fosse fermata anche solo per un secondo, il ragazzo l’avrebbe presa, e questo sarebbe stato un grande sbaglio.
Attraversò la strada di corsa - senza badare alle macchine che sfrecciavano a tutta velocità sull’asfalto nero – riuscendo a scampare una vettura che le stava per mettere sotto, poi si girò verso la direzione da qui era venuta: Dwayne non c’era più.
Sospirò di sollievo, in seguito si avviò al parco rosa – chiamato così da lei per i tanti fiori di ciliegio –, dove aveva lasciato la sua amata Chevrolet Chevelle SS; quando arrivò ci montò su, accese il motore e poi partì a razzo verso il ‘GCC’.
Raggiunse il posto in poco tempo e, quando fermò l’auto vicino alle altre, vide Niall raggiungerla con un espressione alquanto adirata.
«Ehi biondo!»esultò lei battendogli una pacca sulla spalla.
«Biondo un cazzo! Dove minchia sei stata?!»
«Bonjour finesse»scherzò la castana incamminandosi verso Dry (si legge Driu), poi continuò rivolgendosi al ragazzo rasta « Metto 5.ooo $ e mi fai gareggiare in questo turno»; lui annuì e prese i soldi.
«Non hai risposto alla mia domanda, Mia» asserì il biondo.
«Horan, per piacere, smettila; sei asfissiante» ammise lei alzando gli occhi al cielo; in seguito diede un bacio all’amico per scurarsi e poi si posizionò nella sua vettura.
«Stai attenta a non farti beccare. Ah, e vinci»dichiarò lui chiudendo lo sportello della macchina.
Lei annui ovvia; in America lei era una delle migliori nelle corse clandestine, ma nel New Jersey nessuno l’aveva mai battuta, anche se di poco lei vinceva sempre.
Girò la chiave e poggiò il piede sull’acceleratore; aspettò il via di Dry e poi partì.
 
Anche questa volta era arrivata prima, tutti si erano complimentati con lei e infine aveva preso i soldi di tutti e cinque gareggianti, lei inclusa.
Niall l’aveva raggiunta stringendola in un forte abbracciò, sussurrandogli che Harry sarebbe stato davvero felice della sua vittoria e che un girono l’avrebbe rincontrato; lei annuì felice alle considerazioni dell’amico, ma un suono di sirena fece allertare, non solo i due, ma anche tutti i presenti.
«Cazzo, gli sbirri»imprecò Niall, trascinando la ragazza sulla macchina di lei.
In men che non si dica schizzarono sulle strade di Atlantic City, con alle costole la polizia.
«Prendi il volante»disse lui spostandosi nel lato opposto. Senza tanti giri di parole afferrò la pistola sotto il sedile e aprì il finestrino.
«Che cazzo fai?!»inveì lei accelerando sempre di più.
Ma lui fece finta di non sentire, e cominciò a sparare colpi contro le auto della polizia; si sentì un strisciare di ruote e poi un botto. La ragazza guardo dallo specchietto che cosa era successo e rimase allibita dalla situazione: due macchine erano incastrate una con l’altra e una era finita contro il palo della luce facendolo cadere al suolo.
«Se sono morti, noi siamo finiti»affermò lei diminuendo la velocità e accendendosi una sigaretta.
«La smetti di essere negativa, e butta quella roba» dichiarò Niall facendo una faccia schifata in direzione della sigaretta.
«Non sono negativa, ma l’FBI non la voglio tra i coglioni» sostennelei sbuffando.
«Si da il caso che noi siamo già ricercati» disse lui ovvio.
«Oh ma andiamo! Aiutare il proprio fratello con il furto di auto da corsa non è un crimine»
«Ah no? Vallo a dire al presidente allora, poi ne riparliamo» annunciò ovvio il ragazzo dagli occhi azzurri; lei, di tutta risposta, fece un gesto scacciamosche con la mano. Dopo di che si concentrò sulla strada.
Erano appena arrivati a casa, quando uno sbattere di porta fece sobbalzare la povera Mia che si era appena appisolata sul divano.
Non si scomodò per niente, anzi, si girò dall’altra parte. Era sicura che si trattasse del suo amico Zayn mimuovocomeunelefante Malik, ma ritirò subito il suo pensiero quando sentì qualcosa di fretto e metallico all’altezza della tempia.
Si girò cautamente verso il lato antistante e quando vide il volto di Dwayne il suo cuore perse un battito.
Alla sua reazione, il ragazzo, sogghignò. Amava vedere le persone in difficoltà e ora, era in quella situazione; per di più aveva un buon pretesto per massacrarla di botte. L’auto – perché sì, quella era l’auto – era distrutta e lei, la giovane diciottenne era la causa; o gli ridava i soldi, o subiva le angherie.
Infatti, pochi secondi dopo, il moro prese parola.
«Te lo chiedo con le buone Styles, o mi ripaghi la macchina o finisce male»ammise alzandola per i capelli.
Lei si dimenò cercando di farli allentare la presa su di essi, non accorgendosi che così, però, peggiorava la situazione.
«Allora non ci siamo capiti, eh!»sostenne lui buttandola a terra e schiacciandole una mano, facendo pressione con la suola della scarpa destra.
Il suo grido di dolore fece ridere il ragazzo, ma in compenso catturò l’attenzione di Niall che corse al piano di sotto tutto allarmato. Quando, però, si accorse delle presenza di Dwayne Parker, afferrò la pistola sul tavolino vicino alle scale; in seguito la puntò in direzione del moro.
«No no, non ti conviene sai»dichiarò scoccando la lingua sul palato, poi continuò «Se tu spari a me, io faccio lo stesso con lei»
Il fiato della ragazza era corto e il suo cuore stava per fermarsi.
Ora aveva una fottuta paura.
Vide il biondo farle dei gesti con le mani, indicandole il pezzo di ferro ai piedi di lei; annui con la testa, dopo di che si affrettò a recuperare la spranga, riuscendo poi a colpire Dwayne nello stomaco.
Il ragazzo, preso alla sprovvista finì a terra; lei si liberò e corse incontro all’amico.
«Secondo te è morto»sussurrò a Niall titubante.
«Nah, è solo svenuto» constatò lui avvicinandosi, poi continuò «Fai le valige, ce ne andiamo di qua» espresse il suo parere il ragazzo.
Lei annui in modo freddo, salì le scale velocemente e le riscese in altrettanto modo; aveva preparato i borsoni da tempo ormai, in caso di una fuga improvvisa come quella che stava avvenendo in quel preciso istante.
Afferrò il giacchino di pelle, recuperò la pistola e intascò i soldi che erano sul ripiano della cucina; in seguito chiuse la porta e si diresse a passo svelto verso la Ferrari 458 gialla di Niall.
«E questa? Dove cazzo l’hai fottuta amico»sbottò meravigliata la ragazza dai grandi occhi ghiaccio.
«Sbagliato. L’ho comprata con i soldi della vincita di un mese fa.. sai quando tu eri a Sidney per la gara di moto da cross? Ecco, tre giorni dopo» dichiaròentusiastailragazzo.
Lei lo guardò stupita e gli batté una pacca sulla spalla come per complimentarsi; poi entrò nella vettura ancora con il sorriso sulle labbra.
«L’ho comprata per non dare nell’occhio»concluse lui infilando la chiave nel nottolino.
 “Non dare nell’occhio? Ma se è una macchina che costa l’ira di Dio” pensò Mia alzando un sopracciglio in direzione del biondo.
«Dove stiamo andando per ‘non dare nell’occhio’?» chiese curiosa la ragazza incastrando i suoi occhi ghiaccio con quelli mare di lui.
«Miami piccola. Facciamo una sorpresina a tuo fratello» dichiarò sorridente Niall spingendo il piede sull’acceleratore e alzando il volume della radio.



 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Fight__