Cosa succede se dopo la Morte di Black, Lupin va a cercare aiuto per sè stesso e per Harry da Severus Piton, qunado il vecchio e saggio Albus non è di alcun aiuto? 

Primavera di Morte
  

“Sirius è morto” si ripeteva Remus mentre vagava senza meta per Hogsmeade, osservava apatico la Stamberga Strillante l’ampio campo che si estendeva innanzi pullulava di vita, erba fresca, fiori di una moltitudine di colori.
Guardando in alto la falce di luna calante sembrava piangere come lui non poteva fare.
Nella mente rimbombava la conversazione avuta con Albus poche ore prima:
“Di Harry cosa ne sarà?” Silente gli rispose che se la sarebbe cavata, perché è un ragazzo forte.
Camminando si trovò davanti alla porta dell’ufficio di Piton, rimase a fissarla per diversi minuti, quando la voce di Severus rimbombò dalla porta socchiusa per tutto il sotterraneo:
“Lupin hai intenzione di mettere radici lì o ti decidi ad entrare!”.
Remus si fece coraggio ed entrò, si sedette accanto al cammino sempre acceso, nei sotterranei nonostante fosse primavera inoltrata era sempre molto umido, Severus gli mise in mano mezzo bicchiere di Whisky Incendiario, dentro due cubetti di ghiaccio vi galleggiavo miti.
“Lupin, deciditi a parlare oppure sparisci!” abbaiò sedendosi davanti a lui con un bicchiere di succo di zucca opportunamente allungato.
“Ti piace il whisky?” il mago annuì.
“Tu odiavi Sirius non so perché sono venuto qui” osservò Remus guardando i cubetti sbatacchiare pigramente sotto la superficie del liquore ambrato.
“Sì, detestavo Black, ma non posso affermare di essere soddisfatto che sia morto! Nonostante tutto era un mago abile e l’unico che poteva trattenere Potter dal compiere azioni idiote -che temo presto accadranno- potrebbe fare qualsiasi sconsideratezza che non potrò né prevedere né evitare” illustrò il pozionista. Remus annuì Harry sapeva essere una mina vagante.
“Come posso aiutarlo?” chiese ingoiando il suo whisky
“Lo stai chiedendo a me?” Remus alzò lo sguardo e osservò per la prima volta il volto di Severus: era dimagrito, profondamente rugato e triste.
“A te. A James. A Lily. Non lo so” rispose tristemente.
Severus tacque per un po’ poi affermò:
“Ascolta Lupin, sono l’ultima persona adatta per dirti di cosa il moccioso ha bisogno, ma sicuramente non di te in queste condizioni patetiche, devi piangere per Black, non puoi fermare la Morte arriva per tutti nessuno escluso, ma Harry ha bisogno di te saldo e della tua lucidità” Remus sorrise annuendo, poi si alzò ringraziandolo per la mezz’ora che gli aveva dedicato, sulla porta si girò:
“Ti offro uno spuntino ai Tre Manici di Scopa, vuoi?” in un diverso momento Severus lo avrebbe apostrofato malamente e sbattuto fuori dai suoi domini, invece annuì impassibile e lo
segui fuori.
Quando il portone d’ingresso si apri e una folata di vento caldo pieno di aromi primaverili li investi in pieno, carezzando i loro volti stanchi, senza guardarlo gli chiese a bruciapelo
“Hai paura della morte, Severus?” l’uomo tacque per un istante, poi scrutando vacuo la foresta rispose:
“Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà!”.
Silenziosamente si avviarono nella notte appena nata verso l’affollato pub di Madama Rosmerta, nonostante la calda primavera, entrambi erano ancora bloccati in un gelido inverno.