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Autore: snd    19/12/2007    10 recensioni
Dopo la battaglia finale tutti potranno avere una seconda possibilità di vivere una vita serena e senza timori. Alcuni torneranno dalla morte, altri ritroveranno gli affetti perduti, altri ancora avranno finalmente la possibilità di una vita normale. SPOILER SETTIMO LIBRO!
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: James/Lily, Remus/Ninfadora
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: Spoiler!
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L’uomo si svegliò dolcemente, senza però aprire gli occhi: sentiva di essere disteso supino su un morbido letto, immerso nel calore delle coperte leggere che gli pesavano appena sul torace.

Rimase un po’ a godersi quella pace, poi ricordò. Ricordò un lampo di luce verde che colpiva la donna che amava e subito dopo uno che raggiungeva lui e tutto smetteva di esistere; però ricordava anche con chiarezza il suo torace alzarsi di nuovo e l’aria fresca che gli invadeva i polmoni mentre il suo cuore batteva nel silenzio, inondando tutto il corpo con fiotti di sangue caldo. Sapeva che la maledizione che lo aveva colpito era un’Avada Kedavra, una maledizione senza perdono che causava la morte immediata, quindi l’unica possibilità per lui di aver ricominciato a respirare era quella di trovarsi nell’aldilà, circondato dalla luce e dalla pace. Ovviamente questa seconda possibilità non spiegava il motivo per cui aveva ancora male al gomito dove si era fatto male quel mattino sbattendo contro lo stipite della porta della camera di Teddy: nell’aldilà non bisognerebbe provare dolore, giusto? C’era anche la possibilità che lui avesse sognato tutto, a partire dalla morte dei suoi migliori amici diciassette anni prima per finire con il suo matrimonio e la nascita di suo figlio. Era più probabile, però, che lui avesse ancora cinque anni e fosse appena stato morso da un lupo mannaro, e che quindi avesse sognato anche l’ammissione a Hogwarts e l’incontro con i suoi migliori amici. Se fosse stato così avrebbe dovuto ricordarsi i loro nomi e avrebbe dovuto cercarli a tutti i costi, esattamente come Ninfadora, l’unica donna che, ne era certo, avrebbe mai potuto amare. L’unica obiezione era che il suo corpo non sembrava quello di un bambino di cinque anni, ma piuttosto quello di un uomo completamente adulto.

Quando si accorse che i suoi pensieri erano diventati così tristi decise di provare ad aprire gli occhi, giusto per chiarire quale delle sue ipotesi fosse corretta.

L’uomo aprì piano gli occhi ambrati trovandosi a fissare il soffitto di una stanza completamente illuminata, nonostante le finestre fossero schermate da tende bianche.

Nonostante la paura, Remus Lupin abbassò lo sguardo sul letto che si trovava davanti al suo e il suo cuore fece un salto: davanti a lui c’era sua moglie.

In realtà lui aveva visto Ninfadora Tonks in quel modo solo una volta, perché di solito preferiva un colore di capelli meno convenzionale. In quel momento però Remus non potè fare a meno di pensare che fosse davvero bella, con quei lunghi capelli neri tipici dei Black, i tratti del viso così simili a quelli di sua zia Bellatrix ma completamente privi di superbia, esattamente come quelli di suo cugino Sirius.

Remus rimase a guardare la moglie per un po’, felice di non aver sognato la sua vita con lei e soprattutto felice di non averla persa durante la battaglia.

Un po’ per la gioia di rivedere Tonks, un po’ perché era ancora intontito e confuso, Remus ci mise un po’ a notare che nella stanza, oltre a lui e a Dora, c’erano altri quattro letti. L’uomo distolse lo sguardo dalla donna che aveva di fronte e provò a piegare il collo verso destra, senza gradi risultati visto che il muscolo gli mandò subito una fitta di dolore: doveva essere stato colpito da qualche incantesimo che gli impediva di girarsi a destra. Remus si girò allora a sinistra e fissò lo sguardo sul letto che si trovò davanti: sotto uno strato di coperte disordinate giaceva un uomo addormentato, i lunghi capelli neri che gli incorniciavano il viso elegante, e la barba non rasata che gli dava un’aria ancora più affascinante, misteriosa e nobile. Quando Sirius Black portava una corta barba sembrava davvero un nobile come quelli che si vedono nei dipinti del 1500, mentre quando Remus aveva la bionda barba non rasata, sembrava che avesse un alone di luce intorno al viso che rendeva la sua espressione ancora più angelica, o almeno questo era quello che sosteneva Tonks.

Una ciocca di capelli attraversava il viso magro di Sirius, alzandosi e abbassandosi al ritmo del suo respiro. Remus rimase così stupito da quella visione che rimase a bocca aperta: davanti a lui c’era Sirius Black, il suo amico morto due anni prima. Rimase fermo a fissarlo per qualche minuto, cercando di capire se la sua era solo un’allucinazione o se era effettivamente la realtà, sempre ammesso che adesso lui si trovasse nel mondo reale e non nell’aldilà. Remus rimase a guardare l’espressione beata che il suo amico aveva sul volto: gli ricordava i tempi della scuola, quando erano solo dei ragazzi spensierati; da quando era fuggito da Azkaban infatti, Sirius non aveva mai più avuto quell’espressione sul volto. Remus era più che convinto che se qualcuno avesse visto dormire Sirius e James, li avrebbe considerati due angioletti, viste le loro espressioni; il problema era che i due amici quelle espressioni le avevano SOLO quando dormivano.

Remus era immerso nei suoi pensieri quando improvvisamente Sirius si rigirò nel letto, riuscendo ad attorcigliarsi ancora di più nelle coperte, fatto che fece sorridere Remus: Sirius non riusciva mai a dormire tranquillo, doveva sempre distruggere il proprio letto prima di svegliarsi.

Dopo aver guardato per un po’ Sirius dormire, Remus dedicò la sua attenzione al letto di fronte a quello dell’amico, dove si riusciva a intravedere un viso dolce, incorniciato da una lunga chioma biondo scuro. Remus non rimase molto colpito alla vista della donna, o almeno non dopo aver visto Sirius: Nicole Richardson infatti era caduta dietro al Velo, esattamente come Sirius. Dalle notizie che erano state raccolte dall’Ordine della Fenice, Nicole era stata spinta oltre il Velo mentre cercava di fermare la fuga di un Mangiamorte all’interno del Dipartimento Misteri. Remus ricordava quel giorno di quasi diciannove anni prima come se fosse appena successo: lui era a casa di Lily e James, che lo avevano ospitato mentre si riprendeva dalla luna piena. Quello era il primo giorno che poteva alzarsi, quindi aveva fatto una partita a scacchi con Lily, anche lei a casa malata. James e Sirius erano appena tornati da un turno per conto dell’Ordine quando un gufo era arrivato e aveva consegnato a James una lettera dove si diceva che Nicole era caduta dietro al Velo quel pomeriggio alle 16, 35 cercando di salvare da quella fine un collega che si era sentito male mentre trasportava alcuni preziosi documenti ministeriali. Il Ministero era spiacente di dare questa notizia ma era certo che la famiglia sarebbe stata fiera del fatto che la ragazza fosse morta per compiere il proprio dovere. Remus ricordava ancora l’espressione di Sirius quando James aveva letto la lettera ad alta voce: il suo viso era sbiancato di colpo e l’uomo aveva iniziato a tremare, prima di cadere in ginocchio a urlare il suo dolore. Lui, James e Lily avevano cercato di consolarlo e di farlo calmare ma Sirius non ne aveva voluto sapere ed era corso via nella notte. Era tornato tre giorni dopo, senza far parola con nessuno di dove fosse stato o di cosa avesse fatto, semplicemente aveva ricominciato a vivere come sempre, fingendo che andasse tutto bene, anche se i suoi amici sapevano benissimo che, quando era solo, Sirius piangeva fino a non aver più lacrime: prima che Nicole morisse, infatti, Sirius aveva pensato di chiederle di sposarlo, visto che ormai erano insieme da due anni, da quando cioè, dopo aver finito Hogwarts, Sirius l’aveva incontrata al reparto Auror: Nicole era americana e aveva deciso di trasferirsi in Inghilterra per studiare nell’Accademia per Auror della capitale, famosa a livello internazionale.

Pensando a Nicole e al giorno della sua morte, Remus non potè che ricordare anche James e Lily. Questa ultima riflessione, però, gli fece venire in mente un’idea: se Sirius e Nicole, caduti dietro al Velo, ora erano lì con lui, e se lui e Dora, colpiti da un’Avada Kedavra, erano vivi, allora… Remus si girò verso destra di scatto, ignorando il dolore al collo e quello che vide lo lasciò sbalordito: davanti a lui, addormentato e con gli occhiali sul comodino, c’era James Potter.

Remus fissò l’amico, cercando di ritrovare in lui tutti i dettagli che ricordava dai tempi di Hogwarts e che aveva rivisto nel corpo di Harry. Senza che lui se ne accorgesse, una lacrima gli scivolò sulla guancia mentre lui alzava di poco la testa per vedere la chioma rossa di Lily, sdraiata nel letto accanto a quello di Dora, che proprio in quel momento si stava svegliando.

La prima cosa che Tonks vide quando i suoi occhi si furono abituati alla luce della stanza, furono gli occhi di Remus che la fissavano dall’altra parte della stanza.

L’uomo le sorrise, comunicandole con il labiale di non far rumore per non svegliare gli altri. La donna afferrò il messaggio e rispose nello stesso modo con un dolce “Ti amo”.

“Anch’io ti amo e giuro che farò di tutto per poter vivere in pace con te e Teddy” ribattè Remus sempre sorridendo.

Rimasero un po’ sdraiati a parlare in quel modo silenzioso di quale sarebbe stato il loro futuro e di come sarebbe diventato negli anni il loro bambino. Remus aveva detto a Tonks che Sirius, James, Lily e una loro amica erano lì nella stessa stanza e dormivano ancora. Tonks aveva osservato tutte le persone che la circondavano e in particolare Sirius, poi aveva iniziato a parlare con il marito.

Mentre parlavano di Teddy, Sirius iniziò a svegliarsi. Come al solito, iniziò a distendere prima una gamba, poi l’altra, poi un braccio, poi l’altro per finire allungando tutti gli arti contemporaneamente. Dopo essersi stiracchiato, Sirius sbadigliò e si sfregò gli occhi ancora chiusi con le mani.

Sbadigliò ancora una volta, poi spalancò gli occhi, fissando il soffitto sopra di lui. Quando si voltò vide che Remus lo fissava e gli sorrise furbescamente, come faceva ogni volta che si svegliava di sua spontanea iniziativa. Remus ricambiò il gesto, poi Sirius abbassò lo sguardo per guardare la cugina che lo fissava con le lacrime agli occhi. L’uomo allora le fece un sorriso e la salutò con la mano, alzandosi a sedere sul letto. Appena fece questo movimento i suoi occhi si spalancarono dallo stupore: davanti ai suoi occhi, addormentata, stava Nicole, l’unica donna che avesse mai amato e che aveva perso molti anni prima, durante quella guerra che gli aveva portato via tutto, la vita, gli affetti e anche la libertà.

Mentre fissava la donna, sul suo volto si aprì un sorriso dolce e ancora innamorato, nonostante fossero passati così tanti anni. All’improvviso l’uomo si girò verso Remus, con negli occhi un’espressione che era un misto tra lo stupore, la gioia, la paura e la speranza. Girandosi, Sirius sentì tirare le bende che gli fasciavano il torace nel punto in cui era stato colpito dallo schiantesimo di Bellatrix prima di cadere dietro il Velo, ma le ignorò, troppo curioso di sapere se la sua era solo una fantasia o se era la realtà.

Gli occhi grigi di Sirius superarono il letto di Remus per soffermarsi poi su quello successivo e sull’uomo addormentato che lo occupava. L’espressione del viso di Sirius si era fatto ancora più stupita e felice, senza la minima traccia di paura, mentre il suo sguardo si fissava su James e Lily Potter. L’uomo rimase un po’ a fissare i due amici addormentati, mentre il suo viso si apriva nel ghigno malefico che precedeva da sempre gli scherzi dei Malandrini.

Come previsto Sirius si alzò piano dal letto, mentre Remus e Tonks si mettevano seduti nei loro, guardando le mosse furtive di Sirius. Remus sapeva che l’amico avrebbe sicuramente fatto uno scherzo a James, quindi non si preoccupò della cosa e anzi si preparò a farsi qualche risata. Tonks invece fissò interrogativamente il marito ma, vedendo l’assoluta tranquillità della sua espressione, si rilassò anche lei.

Suo cugino intanto era arrivato senza il minimo rumore di fianco al letto dell’amico e, dopo aver preso lo slancio, si tuffò contro James, iniziando a fargli il solletico.

James, sentendosi arrivare qualcosa addosso, aveva spalancato gli occhi, vedendo davanti a sé una massa di lisci capelli neri decisamente lunghi per un uomo e riconoscendo subito il suo migliore amico.

“Cosa cavolo… Sirius, ma sei diventato pazzo?” urlò James, iniziando però a contrattaccare con il solletico. I due uomini continuarono a giocare e ridere fino a che non caddero sfiniti sul letto, uno a fianco all’altro, ancora ridendo e cercando di riprendere fiato.

“Ma voi due non crescerete mai?” domandò Lily, svegliata dall’urlo del marito, e ormai seduta anche lei sul letto.

“Ma amore, io sono cresciuto!”, esclamò James alzandosi su un gomito, “E’ stato lui ad attaccarmi: io mi sono solo difeso”.

“Sì, infatti non sei solo tu il bambino, anche Sirius lo è” disse una voce dall’altra parte della stanza, dove anche Nicole di era alzata a sedere.

“Tanto è meglio rinunciare: non cresceranno mai” aggiunse Remus, attirando su di sé gli sguardi fintamente offesi dei suoi amici.

“E così noi non cresceremmo mai” ripetè James.

“Noi siamo cresciuti, tanto che adesso siamo alti e forti. E poi non mi pareva che tu ti tirassi indietro quando facevamo questi giochi” insinuò Sirius.

“E poi, da quando in qua ci tradisci così?”

“Da quando sono cresciuto?” chiese ironicamente Remus.

“Tu saresti cresciuto più di noi?” domando sorpreso Sirius.

“Sì e adesso so riconoscere un comportamento infantile da uno maturo”

“Senti senti che paroloni! Voglio proprio vedere come reagiresti a un attacco come quello di prima” continuò James alzandosi di scatto dal letto in compagnia di Sirius per poi lanciarsi su Remus facendogli il solletico.

I tre uomini iniziarono quindi farsi il solletico a vicenda, ridendo e cercando inutilmente di prevalere gli uni sugli altri.

Mentre i tre si azzuffavano scherzosamente, Lily si voltò a guardare la donna che occupava il letto di fianco al suo: era davvero bella e stava fissando il letto di Remus con un’espressione decisamente preoccupata.

“Non ti preoccupare: lo fanno da anni e non si sono mai fatti neanche un graffio” le disse con un sorriso.

La donna rispose con un sorriso un po’ insicuro, mentre Nicole diceva: “Per loro è normale salutarsi così, come se fossero ancora dei bambini. A volte penso che sono dei bambini nel corpo di uomini: l’unico che a volte sembra un po’ più maturo è Remus, anche se, quando è insieme a loro regredisce anche lui”.

I tre contendenti stavano ancora combattendo quando dalla porta accanto ai letti di Sirius e Nicole entrò la professoressa McGranitt che, dopo aver sorriso alle tre donne, aveva lanciato il suo solito urlo: “Signor Black, signor Potter! Cosa state facendo!? Signor Lupin, mi meraviglio di lei”.

Quando avevano sentito quella voce i tre uomini erano schizzati a sedere, girandosi verso la donna e sfoggiando l’espressione innocente “made in Hogwarts” che mostravano ogni volta che venivano pescati a fare qualcosa di non proprio legale.

Ormai era un riflesso incondizionato, quindi non si accorsero che tutte le donne presenti stavano ridendo della loro reazione. Quando alla fine se ne accorsero, fecero anche loro un sorriso e tornarono ognuno nel proprio letto.

“Sono felice di vedervi in forma. Non credo ci sia bisogno di accertamenti: potrete uscire dall’ospedale oggi stesso, anche se prima dovete incontrare qualcuno” disse la professoressa con un sorriso ma con il suo solito tono autorevole che ricordò a tutti la cerimonia di Smistamento a Hogwarts.

“Potremmo prima vestirci?” chiese James.

“Certamente. Vi aspettiamo tutti fuori”. Dopo aver fatto apparire dei paraventi intorno ai vari letti e anche dei vestiti per i sei maghi, la professoressa uscì.

Quando fu pronto, Remus uscì, trovando già James ad aspettarlo. Entrambi si erano vestiti in fretta, ansiosi di riabbracciare le proprie mogli. Un attimo dopo anche Sirius uscì dal suo paravento, cercando ancora di legare i capelli in una coda; visto che però non ci riusciva, lanciò di nuovo l’elastico dietro al suo paravento e sorrise agli amici.

La prima delle donne a uscire fu Lily, subito abbracciata forte da James, che la sollevò baciandola e facendola girare su se stesso. Mentre i due si salutavano, Sirius non resistette alla tentazione di sbirciare dietro al paravento di Nicole. La donna però conosceva bene il Malandrino, quindi lo scacciò fuori subito, facendolo indietreggiare spaventato. Tutti scoppiarono a ridere, anche Tonks, che era uscita dal paravento appena in tempo per godersi la scena.

“Vi siete appena visti e già ricominciate a litigare!?” esclamò James.

Sirius stava per ribattere quando vide Tonks avvicinarsi a Remus, accarezzargli la guancia e baciarlo, mentre lui le metteva le mani intorno ai fianchi, avvicinandola a sé e ricambiando il bacio con altrettanto trasporto.

Vedendo la scena, Lily diede un bacio sulla guancia a James, che ricambiò con un semplice sorriso, ancora un po’ stupito dal fatto che Remus avesse alla fine trovato qualcuno con cui dividere la propria vita. Quando Remus e Tonks si staccarono, fissarono i loro sguardi su Sirius, mentre sui loro visi si faceva largo un’espressione un po’ colpevole: sapevano che comunicare il fatto che stavano insieme al cugino della donna sarebbe stato difficile, anche se Remus sperava che, una volta accettato quello, il matrimonio e la nascita di Teddy sarebbero stati meno complicati da spiegare.

L’espressione di Sirius era comica: la sua bocca si era completamente spalancata, esattamente come gli occhi, mentre la sua testa si era piegata un po’ di lato, con fare interrogativo. Complessivamente assomigliava molto alla sua forma animale.

La situazione fu risolta da Lily, che andò ad abbracciare Remus dandogli un bacio su una guancia e facendogli le congratulazioni, subito seguita da James, che gli diede una pacca sulla spalla.

Lily intanto andò ad abbracciare Tonks, ancora un po’ insicura.

“Sono felice per voi: Remus è davvero bravo e ti renderà felice. Io mi chiamo Lily, piacere”

“P-piacere, Tonks”

“Sirius, era solo un bacio! Mi sembra che tu ad Hogwarts sapessi cosa volesse dire baciare una ragazza” esclamò James rivolto all’amico.

Queste parole sbloccarono Sirius, che abbracciò Remus dicendogli “Sono felice che anche tu sia riuscito a trovare l’amore. Te lo meriti davvero”.

Dopodichè abbracciò anche sua cugina, stringendola in un abbraccio così forte da stritolarla.

Proprio in quell’istante Nicole uscì dal paravento e la sua faccia, nel vedere cosa faceva Sirius, diventò un misto tra il furioso e il deluso.

“Non è come sembra” si difese l’uomo lasciando andare malamente la cugina.

“No. Non stavi abbracciando una donna, tu stavi esponendo un trattato di chimica”

“Eh?” chiese Sirius con un tono dubbioso.

“Tranquilla, Nicole. Dora è solo sua cugina. E poi non credo si lascerebbe sviare da lui dopo tutto quel che ha fatto per arrivare a me” la tranquillizzò Remus, prendendosi un pugno sulla spalla dalla moglie.

“Ah, in questo caso” disse Nicole, avvicinandosi a Sirius e scambiando con lui un breve bacio.

“Io sono Nicole Richardson, nata negli Stati Uniti, arrivata qui quando avevo 19 anni e, per mia sfortuna, “fidanzata” con questo bambino troppo cresciuto che tu conoscerai come Sirius Black”

“Ehi” protestò l’interessato.

“Io invece sono Lily Evans, sposata con James Potter e madre di Harry Potter”

“Piacere, io mi chiamo Tonks. Mi hanno molto parlato di te, Lily: ora capisco perché dicono tutti che Harry ha i tuoi occhi”

“Sai dov’è Harry?” domandò James.

Tonks guardò il marito mandandogli mentalmente un messaggio di aiuto: lui almeno sembrava aver capito qualcosa di più della loro situazione.

“Da quello che ho capito questo dovrebbe essere il San Mungo, quindi credo che Harry sia fuori ad aspettare” intervenne Remus.

“Allora direi che è meglio andare a vedere. Andiamo?” chiese Sirius prendendo per mano Nicole.

  
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