THE END

 

 

Il dolore che Louis provava era insopportabile.

Non mangiava da giorni, rimaneva sdraiato nel suo letto a leggere e rileggere le sue lettere, a riguardare le loro foto, a piangere.

Sapeva che i suoi amici erano preoccupati per lui, ma non gli importava più nulla, da quando lui se n’era andato, da quando l’aveva lasciato così, solo.

Gli mancava così tanto, non poteva andare avanti senza di lui, era impossibile.

Il suo sorriso che illuminava il mondo, i suoi occhi in cui si perdeva ogni volta che lo guardava, le labbra che amava baciare, i suoi ricci con cui giocava. Gli mancava lui.

Si chiedeva perchè, perchè Dio aveva preso lui? Perchè non poteva essere morto lui al suo posto? Perchè lasciarlo solo, abbandonato anche dall’unica persona che l’aveva amato?

E le risposte non arrivavano, non c’erano.

« Devi andare avanti » gli dicevano. « La vita continua lo stesso, Lou » continuavano. Ma loro non capivano che la sua vita era Harry e senza di lui, Louis era perso. Come poteva andare avanti senza la sua ragione di vita? 

Loro non sapevano cosa si provava a perdere tutto in un solo istante, non capivano il disperato bisogno che aveva di riaverlo qui, di essere insieme a lui.

 

Sentiva Liam e Zayn che bussavano fuori dalla porta, chiedendogli di aprire, di rispondergli, pur sapendo che non avrebbe fatto nessuna delle due cose, erano tre giorni che ci provavano. Senza successo.

Sarebbe stato meglio se avessero pensato che fosse morto, almeno avrebbero smesso di preoccuparsi, avrebbe smesso di farli soffrire.

Aveva pensato al suicido, Louis, aveva pensato di farla finita anche lui e raggiungere il suo Harry, ma sapeva che lui non avrebbe voluto, avrebbe voluto che continuasse la sua vita.

Non avrebbe voluto che lui facesse la sua stessa fine, avrebbe voluto che tornasse a godersi la vita come aveva sempre fatto. « Come faccio senza di te, Harry?» urlava fra le lacrime da giorni. Dodici precisamente.

Dodici giorni prima era stato trovato il cadavere del ricciolino con in mano una loro foto.”Ti amo, Louis”.

Questo era tutto quello che c’era scritto e quelle parole spiegavano il suo gesto. Non aveva fatto in tempo a dirgli che lo amava. E Louis si odiava per questo. Si odiava perchè era tutta colpa sua. Era stato la causa della morte di un angelo, per colpa del suo dannato orgoglio e ora era la causa del dolore di tutte le persone che aveva attorno.

 

Il dolore lo stava uccidendo, lo divorava velocemente fino ad inghiottirlo del tutto.

 

 Ma non ce la faceva più e ora più che mai sentiva di non voler più andare avanti, ma Harry non glielo avrebbe mai perdonato.

“Ma lui non è più qui, lui non c’è più” si ricordava. E tutte le volte che stava per mollare tutto pensava ai ragazzi.

Avevano appena perso uno dei loro migliori amici, come avrebbero fatto anche senza di lui?

« Infondo è come se avessero già perso anche me, no? » mormorava. Continuare così era peggio per tutti, faceva del male ai suoi amici, facendoli preoccupare, non aveva più scopi nella sua vita: faceva male a se stesso continuando a vivere.
E mentre quei pensieri gli ronzavano in testa, Louis si era alzato dal letto e aveva guardato un'ultima volta fuori dalla finestra. La luce lo rese per un momento cieco, alzò lo sguardo verso il cielo e sorrise amaramente, pensando che di lì a poco l'avrebbe raggiunto, perchè ormai era già morto, era morto dentro. Chiuse gli occhi e lo vide, vide i suoi ricci, i suoi occhi verdi, le sue labbra. Ora era certo di aver fatto la scelta giusta, doveva raggiungerlo.
E la fece finita.