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Autore: misslegolas86    02/06/2013    5 recensioni
Belle si svegliò all’improvviso e si guardò intorno confusa. Il sole splendeva forte nella sua stanza, quella che Tremotino le aveva concesso al posto della buia cella, chiaramente era mattina tardi. Si vestì in fretta con il cuore che batteva a mille. Come era possibile che non aveva sentito il suono del meccanismo magico che il suo padrone le aveva dato per farla svegliare in tempo per preparare la colazione? Certo aveva letto fino a tarda notte la sera prima ma tutto questo era strano.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Belle si svegliò all’improvviso e si guardò intorno confusa. Il sole splendeva forte nella sua stanza, quella che Tremotino le aveva concesso al posto della buia cella, chiaramente era mattina tardi. Si vestì in fretta con il cuore che batteva a mille. Come era possibile che non aveva sentito il suono del meccanismo magico che il suo padrone le aveva dato per farla svegliare in tempo per preparare la colazione? Certo aveva letto fino a tarda notte la sera prima ma tutto questo era strano.
Con una fitta di apprensione si precipitò giù per le scale ben sapendo che era inutile correre. Non poteva rimediare a quello che era successo. Era quasi ora di pranzo e il Signore Oscuro non aveva fatto colazione per colpa sua. Bel compleanno le si prospettava, pensò Belle con tristezza, rallentando il passo giunta ormai quasi alla sala da pranzo. Sì, quel giorno era il suo compleanno e invece di feste e balli al castello di suo padre, di regali e dolci le toccava una giornata di lavoro e solitudine e la punizione del suo padrone per la sua mancanza. Tuttavia questa ormai era la sua vita, non aveva scelta così, mestamente, aprì la porta riconoscendo subito il suono familiare dell’arcolaio e, con un sospiro, entrò.
“Finalmente sveglia, dearie.” Tremotino aveva parlato senza interrompere il suo lavoro
“Mi dispiace per stamattina è solo che ieri sera ho letto fino a tardi e non ho sentito la sveglia stamattina.” Disse Belle tutto di un fiato
Tremotino si voltò fissando i suoi occhi sulla ragazza “Sarebbe stato difficile sentirla se è stata disattivata” disse con la sua solita risatina infantile. Belle lo guardò confusa così lui continuò “E’ opera mia, dearie.”
“Ma per quale ragione?” chiese Belle immaginandosi già un tiro mancino del padrone al fine di creare un motivo per imporle qualche lavoro di pulizia extra.
“Oggi è il tuo compleanno.” Riprese Tremotino e non era una domanda.
“Come fate a saperlo?” chiese stupita Belle.
“Io so sempre tutto, dearie. Quindi, per tornare a quello che stavo dicendo prima che mi interrompevi, oggi è il tuo compleanno perciò ti concedo l’intera giornata ma stasera cenerai con me. Tutto il giorno puoi fare quello che vuoi e sei esonerata da ogni dovere. A partire da questa mattina. Per inciso ho pensato che avevi bisogno di dormire di più visto che la notte, invece di riposarti, ti riempi la testa delle mille fantasie che trovi nei libri.” 
Belle sorrise radiosa. Non sarebbe stata punita per non aver preparato la colazione e, nonostante il tono distaccato di Tremotino, aveva ricevuto da lui il suo regalo di compleanno.
“Grazie” disse mentre Tremotino ricominciava il suo lavoro all’arcolaio “Oggi è una splendida giornata di sole ed è perfetta per pattinare che ne pensate?” gli chiese audace.
“Te l’ho detto, dearie puoi fare quello che vuoi.”
“Io intendevo che potremmo andare insieme. Sarebbe triste passare l’intera giornata da sola.”
Tremotino guardò l’arcolaio e poi guardò Belle, sorpreso, chiaramente non si aspettava che la ragazza volesse passare  quel giorno insieme a lui. “Ma io non so pattinare, dearie” riuscì solo a dire.
“Oh ma è semplicissimo. Vi insegno io” rispose con entusiasmo Belle e prendendolo per mano lo trascinò fuori.
Passarono l’intero pomeriggio scivolando sulla superficie ghiacciata del lago sul retro del castello. Mangiarono panini e bevvero the caldo che Tremotino aveva fatto comparire per magia.
Ormai al tramonto ritornarono al castello e, sebbene Tremotino aveva imposto la cena insieme come un obbligo, Belle sapeva che, in realtà, era un invito nell’unico modo in cui quella strana creature era capace di farlo e, in fondo, era la conclusione ideale di quella giornata così speciale.
Salì nella sua camera e indossò l’abito dorato che aveva sempre amato, si acconciò i capelli con estrema cura e rimproverò se stessa. Che cosa stava sperando? Di piacere a quella bestia? Di provare qualcosa per quel mostro? Era impossibile eppure una piccola parte di lei sapeva che dietro quella maschera oscura quella strana creatura aveva un animo umano e gentile e il suo cuore aveva cominciato a battere troppo in fretta ogni volta che era in sua compagnia.
Belle trovò Rumpelstiltskin ai piedi delle scale ad attenderla. Il folletto aveva dismesso i suoi oscuri abiti di pelle e per l’occasione aveva indossato uno splendido gilè dorato che andava in simbiosi con l’abito di Belle e una giacca blu cobalto con rifiniture anch’esse dorate.
Rumpelstiltskin l’accolse con un inchino da vero gentleman e offrendole il braccio la condusse nella sala da pranzo. La cena era squisita. I piatti apparivano e scomparivano per magia e il loro sapore era veramente buonissimo. Belle osservò con attenzione il suo carceriere e ancora una volta si chiese perché lui aveva scelto proprio lei. Chiaramente non aveva bisogno di una domestica visto che con la magia poteva fare qualsiasi cosa eppure, nonostante questo, ogni  giorno mangiava i piatti cucinati da lei pietanze che non potevano minimante competere con le delizie servite quella sera. L’unica spiegazione era la più logica eppure la più assurda. Quell’essere così strano e oscuro si sentiva solo e come ogni essere umano aveva bisogno di compagnia. Dunque in fondo era umano anche se lui non voleva ammetterlo.
“Sei silenziosa dearie. La cena non è di tuo gradimento?” disse all’improvviso Rumpelstiltskin interrompendo i suoi pensieri e facendola arrossire.
“No, no “ si affrettò a rispondere Belle “ è tutto delizioso. E’ solo che mi chiedevo come fate a mangiare i miei piatti quando siete capace di preparare queste meraviglie.”
“Sono un tipo che si accontenta. Col tempo migliorerai dearie. Hai tutta la vita per cucinare per me, il tempo non ti mancherà.” La solita risata sinistra seguì queste parole ma Belle non riuscì a dispiacersi per quella prospettiva. La sua prigionia si stava rivelando ben diversa da quella che si era aspettata.
Quando ebbero mangiato anche il dolce una musica meravigliosa giunse alle orecchie di Belle proveniente da qualche parte nel castello. Rumpelstiltskin si alzò e porgendole ancora una volta il braccio disse “Devi seguirmi dearie.” Condusse così Belle in un enorme salone dal pavimento dorato e circondato da vetrate che facevano filtrare la luce delle stelle. Era un posto da favola, Belle non aveva mai visto quella stanza del castello. Evidentemente il maniero, così come il suo padrone, erano un mistero da scoprire ogni giorno, ogni volta capaci di sorprendere con novità inaspettate.
Belle e  Rumpelstiltskin danzarono cullati e trasportati dalla musica e alla ragazza sembrò di essere caduta in uno dei suoi libri tanto amati, in una favola. In quei momenti il suo cavaliere non era più il mostro che l’aveva portata via da casa sua ma un uomo dai mille segreti e dal fascino inaspettato.
Un orologio battè la mezzanotte e all’ultimo rintocco la musica cessò.
“Il giorno è finito, dearie e torni ad essere solo la domestica.” Ridacchiò Rumpelstiltskin battendo le mani, divertito dal suo colpo di teatro “Domani mattina mi raccomando puntuale per la colazione o non sarò così clemente.”
Belle lo guardò sorridendogli, ormai aveva conosciuto abbastanza dell’animo del suo carceriere e non riusciva più a vedere nelle sue parole e nei suoi discorsi contorti alcuna minaccia.
“Grazie Rumpelstiltskin. E’ stato uno dei più bei compleanni della mia vita.” Disse con calore la ragazza stringendogli la mano.
“Saranno stati davvero pessimi quelli precedenti allora, dearie.” Rispose Rumpelstiltskin con il suo solito  tono infantile ma decisamente sorpreso dalla reazione della ragazza.
“Buonanotte”. Lo salutò Belle e si avviò verso la sua camera. Ma le sorprese per lei quel giorno non ancora erano terminate. Deposto sul letto un piccolo pacchetto l’aspettava. Lo scartò e uno specchio accompagnato da un biglietto si presentò alla sua vista.
 
So che lo usi sempre quando pulisci la mia camera. Ora puoi utilizzarlo quando vuoi senza farlo di nascosto.
 
Diceva il biglietto. Belle sorrise soddisfatta. Attraverso lo specchio guardava casa sua, la sua famiglia ma, incredibilmente, forse adesso aveva trovato una nuova casa in cui le piaceva stare e dove, magari, avrebbe avuto un futuro con Rumpelstiltskin.
 
SPAZIO AUTRICE
Rieccomi con una storia Rumbelle fluffosa. La dolcezza ci serve come l’aria a noi povere Rumbelle dopo la fine della 2 stagione. Da qui l’ispirazione per questa fanfction ambientata nel castello oscuro dopo il regalo della biblioteca. Spero piaccia e mi raccomando lasciate le vostre impressioni. 
  
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