Mai Sentita In Questo Modo
Mi chiamo Melissa Luna Mingardi, ma per gli amici sono Meli. Ho 17 anni e mezzo e vivo a Londra da quasi due anni. Vivo nel centro di Londra in un grande appartamento con mia madre e mio padre. Ci siamo trasferiti a Londra quando io avevo 15 anni per motivi lavorativi di mio padre. Io sono iscritta alla facoltà di Lingue e Letteratura, e sto studiando per diventare un’interprete. Naturalmente ho una migliore amica, si chiama Lily. Lei però è iscritta alla facoltà di Medicina e studia fisioterapia. Entrambe lavoriamo tutti i giorni, perché ci servono dei soldi. Abbiamo deciso che entrambe ci dobbiamo comprare un appartamentino in periferia di Londra. Perché? Perché entrambe ci sentiamo abbastanza responsabili per avere e gestire una casa solo nostra. E’ stata una lotta con i nostri genitori, quindi non vorremo essere aiutate economicamente, quindi anche quando ci trasferiremo e se ci trasferiremo, continueremo a lavorare. Io lavoro in un negozio di abbigliamento, e Lily lavora in un negozio di strumenti musicali. Entrambi in centro. Inoltre nuoto. Si adoro nuotare, anche quando eravamo in Italia nuotavo. Lo faccio da quando sono piccola. Riguardo le nostre famiglie. Bè Lily ha un fratellino di appena 2 anni ed io sono figlia unica. Un ultimo particolare, ho un tatuaggio sul polso che dice Luna, il mio secondo nome.

Questo è tutto.
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Capitolo Uno
DRIIIN DRIIIN 
“Maledetta sveglia! Proprio mentre faccio i sogni più belli devi suonare tu! Eh?!” pensai dando una botta alla mia sveglia rossa. Erano le 6.30 del mattino, dovevo sbrigarmi perché quel giorno, avevo l’ultimo esame, prima delle vacanze di natale. Quindi decisi di svegliarmi presto per ripassare un po’. Così mi alzai, andai dritta in bagno senza fare rumore perché i miei genitori ancora dormivano, e mi feci una doccia lavandomi anche i capelli. L’università distava solo 10 minuti da casa mia, quindi potevo anche andare con calma, ma non potevo! Ogni volta che avevo un esame, o una verifica impazzivo e dovevo fare tutto di corsa. Quel giorno avrei dovuto avere l’esame di scienze. La materia che odiavo di più al mondo. La mia professoressa Mrs. Curtis ci disse che l’esame non sarebbe stato molto difficile. Fatto sta che io studiai per più di una settimana. Perché dovevo prendere un buon voto in quel esame. Alle 8.00 dovevo essere all’università per dare l’esame. Erano le 7.45 quando misi piede fuori dalla porta. L’arietta fresca della mattina, mi fece rilassare un po’, facendomi pensare che sarebbe andato tutto liscio come l’olio. Arrivai all’università in meno di 10 minuti. 
Appena arrivata andai alla reception e dissi ad una signora che avrà avuto una cinquantina d’anni
“Scusi, per caso Mrs. Curtis sta dando qualche esame in questo momento?”
“Si, signorina. Mi dica il suo cognome così le dico a che ora avrà il suo esame.”
“Si certo. Allora il mio cognome è Mingardi.”
La signora dopo qualche minuto alzò lo sguardo e mi disse
“Mingardi…Mingardi, Melissa?”
“Si, sono io!”
“Perfetto, il suo esame sarà tenuto alle 10.25.”
“Cosa?! Così tardi? Ed io che sono venuta qua a quest’ora! Va bene allora ho tutto il tempo per andare a fare colazione, visto che sono a digiuno!”
“A me suona perfetto! Haha. Però prima che vai, puoi per favore firmare questo foglio?”
“Oh si certo!”
Dopo aver firmato quel foglio, mi diressi verso l’uscita dell’università e mi recai al piccolo bar, che era a pochi metri di distanza. Mentre camminavo feci uno squillo a Lily che era a lavoro
“Lily?”
“Meli? Ma non dovresti avere l’esame in questo momento?”
“Infatti! Dovrei, ma alla reception mi hanno detto che il mio esame si terrà alle 10.25! Tu sei già arrivata in negozio?”
“Si, ma lo sai esco prima perché io l’esame lo ho questo pomeriggio. Per caso hai fatto colazione?”
“No, ti ho chiamato appunto per questo! Vuoi venire a fare colazione con me?”
“Si certo come no! Dove sei in questo momento?”
“Sono appena uscita dall’università. Ci incontriamo al bar davanti H&M fra una quindicina di minuti?”
“Perfect!”
“Okay, a dopo allora!”
Chiusi la chiamata. 
Non stavo guardando dove andavo perché stavo mettendo il mio telefono in borsa, e involontariamente andai a sbattere contro un ragazzo, abbastanza alto. Era completamente coperto, ed aveva anche gli occhiali da sole, e a dirla tutta sole non ce n’era! Alzai lo sguardo per scusarmi, e lui si abbassò un pochino gli occhiali, facendomi incontrare i suoi bellissimi occhi azzurro cielo. Non riuscivo a parlare, quegli occhi, li avevo già visti! Poi lui disse
“Ehm, scusami! Non stavo guardando!”
“Eh… niente non preoccuparti! Neanche io stavo facendo attenzione!”
“Scusami ancora!” e si allontanò. Continuai a pensare a quegli occhi fino a quando non arrivai al piccolo bar. Lily ancora non c’era così ne approfittai per sedermi e ripassare ancora un po’. Ma mi era praticamente impossibile. Perché avevo gli occhi di quel ragazzo fissi in testa! Dopo 2 minuti, mi concentrai per davvero e cominciai a ripassare per bene. Dopo qualche minuto arrivò anche Lily
“Madonna! Ma tu studi un casino! Avanti! Rilassati un po’ andrà tutto bene!”
“Ciao anche a te cara Lily! Si lo so, che è da settimane che studio! Ma lo sai che io e scienze non andiamo molto d’accordo! Quindi devo sapere sapere e sapere! Comunque ordiniamo?” dissi chiudendo il libro di scienze.
“Si!”
Ci avviammo al bancone, ed ordinammo. Io presi una brioche vuota con un cappuccino, mentre Lily prese una brioche con la marmellata di albicocca e un cappuccino. Mentre mangiavamo Lily notò che ero un po’ strana, e mi chiese
“Meli? E’ successo qualcosa per caso?”
“Eh? A me? No! Che cosa dovrebbe succedermi?”
“Ma sai, sei strana! Di solito quando facciamo colazione assieme parli e straparli. Ma oggi sei stranamente silenziosa. Ti vedo pensierosa! E’ successo qualcosa con un ragazzo?”
“Okay. Con te non posso e non potrò mai mentire! Si, è successo qualcosa con un ragazzo.”
“Avanti parla!”
“Allora, appena ho chiuso con te, non stavo guardando dove andavo perché stavo mettendo il telefono in borsa e sono andata a sbattere contro un ragazzo. Non era molto alto. Ma era completamente coperto! Pensa che aveva anche gli occhiali da sole, e qui oggi sole non ce n’è neanche un po’! Poi si è abbassato un po’ gli occhiali per chiedermi scusa, e ho incrociato i suoi occhi! Erano un qualcosa di meravglioso!”
“Aw! Di che colore erano?”
“Erano un azzurro cielo. E adesso non riesco a togliermeli dalla testa!”
“Speriamo che lo rincontrerai!”
“Mah…chi lo sa! Comunque io adesso torno all’università visto che sono le 10, ripasso un’altra ventina di minuti, e poi mi tolgo questo peso di dosso!”
“Okay buona fortuna bellissima!”
“Ti chiamo appena ho finito! Ti voglio bene!”
E mi avviai all’università. Appena arrivata mi sedetti in una sedia, e ricominciai a ripassare. Fino a quando la signora a la reception mi chiamò.
CONTINUA…