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Autore: smile more cry less    02/06/2013    11 recensioni
Harry e Louis sono due bambini con qualche anno di età di differenza. Harry si è da poco trasferito e passa le giornate al parco a creare coroncine di fiori da mettere poi in testa Louis, la solita aria da finto bullo e il solito amico un po' troppo idiota gira per quel parco popolato di bambini. [...] Harry con una margherita nella mano e gli occhi ormai fissi al terriccio umido si dirige verso il suo solito posto. [...] Harry è un insieme di riccioli e sogni. Immagina la vocina dolce di Louis, forse é anche quella che lo fa sperare nella sua bontá.
_____________________________________________________________________________________ Larry!Child
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Louis, Harry è un bambino come te. -
- Non è vero mamma, lui non è come me o come Zay lui è diverso. Si siede sempre da solo al parco con quelle stupide coroncine di fiori in testa. - il piccolo storce il muso, l'espressione è quasi disgustata ma Jay lo sa che quella di Louis è tutta scena.
- Louis! - la donna sbuffa spazientita, certe volte il suo bambino era davvero pesante - non si dice diverso ad una persona, è brutto e offensivo.-
- Ma tutti lo dicono mamma, anche Stan.- Louis incrocia le braccia al petto, odia essere rimproverato da sua madre.
- E tu non devi essere come gli altri Louis, tu sei il mio bambino e non voglio che tu pensi cose così cattive. Harry è un bambino dolcissimo, è figlio di Anne e lo conosco. Lui non è diverso lui è...speciale.- Jay si impegna veramente tanto a far ragionare Louis.
Lei conosce Harry, conosce la sua storia e spera vivamente che suo figlio cambi idea.
- Io non sono cattivo mamma - il bambino abbassa il capo a terra colpevole -io non volevo dire quelle cose brutte ad Harry ma Stan e Zayn mi hanno detto che se giocavo con lui diventavo anche io diverso - ora singhiozza, Louis con le piccole braccia strette attorno ai fianchi della madre.
- Non dar retta a loro Louis, non è vero quello che dicono.- la donna lo culla come solo una mamma sa fare e piano gli lascia un bacio tra i capelli.
Conosce suo figlio meglio di qualsiasi altra cosa al mondo. Louis non è cattivo, infondo ha il cuore tenero.


Harry con una margherita nella mano e gli occhi ormai fissi al terriccio umido si dirige verso il suo solito posto.
Anche quel giorno l'avrebbe passato da solo a creare coroncine di fiori. Era quasi il suo hobby.
Harry pensa che Louis è un bambino veramente bello con tutti quei tatuaggi finti sul braccio e gli occhi azzurri ad incorniciargli il volto.
Louis, la solita aria da finto bullo e il solito amico un po' troppo idiota gira per quel parco popolato di bambini. 
Il pallone sotto il braccio, le mani in tasca e l'espressione corrucciata, discute con Stan che sta ora torturando lo stecchetto del lecca-lecca che ha appena mangiato perché ha da poco dato dello sfigato ad Harry.  E questo a Louis ha dato fastidio.
- Smettila Stanley, non lo conosci - il tono acido tipico di una parsona infastidita.
- Perchè tu lo conosci? - e sembra soddisfatto Stan dal suo tono cattivo. Lo si capisce anch dal modo in cui lancia con poca grazia lo stecchetto per terra.
Louis stringe i pugni nelle tasche, è suo amico ma ora lo picchierebbe.
- No. Ma voglio farlo! - ha il tono deciso forse piú di quando ordina un gelato al suo gusto preferito e Stan quasi lo guarda male.
- Allora dammi il pallone e vai a giocare coi fiori. Io vado da Zay - quasi gli strappa il pallone dalle mani e con un ghigno sul viso si allontana.
Louis si rende conto di come sarebbe potuto diventare ed è fiero della sua scelta.
Ha appena visto Harry e un timido sorriso che ha subito nascosto gli è nato sul viso. Forse qualcosa è cambiato.


Harry si sistema meglio la coroncina di margherite in testa e si siede al solito posto. Sotto il suo albero di rose profumate ma quando vede
Louis e Stan si blocca. Louis è un bullo e, insieme ai suoi tre amici, lo deride di continuo.
Si stende sotto l'albero, si porta una mano al petto e inspira profondamente chiudendo i piccoli occhi perchè è cosí che gli ha detto di fare la sua mamma quando gli attacchi di panico lo avvolgono.
Il profumo delle rose lo rilassa un po'.
Harry è un bambino che non conosce il male e, nonostante la sua piccola età, si chiede spesso cosa spinge le persone a compierlo. 
Ma Harry è fiducioso e sa che infondo quel bambino dagli occhioni blu non è cattivo. Fa solo lo sbruffone, si ecco si diceva cosí, quando è in compagnia dei suoi amici. Harry l'ha capito che Louis è diverso da loro e ora lo prenderebbe per mano e lo trascinerebbe lì sotto quell'albero con lui anche se ha ancora un po' di paura. 
Gli piacebbe guardare i suoi occhi perchè non ha mai visto degli occhi così azzurri da vicino e vorrebbe sentire il profumo dei suoi capelli. Chiude gli occhi e immagina.
Harry è un insieme di riccioli e sogni. Immagina la vocina dolce di Louis, forse é anche quella che lo fa sperare nella sua bontá.
Sente dei passi avvicinarsi ed è giá pronto a sentire la voce stridula e irritante di Stanley aprirsi in qualche insulto. Harry respira piú forte.
Ancora non sa che la voce che sentirà oggi non è quella di Stan.
- Ciao - il tono acuto di Louis lo fa sobbalzare di nuovo. Poco prima lo avrebbe voluto lí ma ora ha dinuovo paura. 
Ma Louis gli sorride e Harry non capisce.
- Posso sedermi? - il piccolo resta in silenzio spaurito, è da tempo che non è cosí vicino a qualcuno che non fossero Gemma o Anne.
- Ehy rilassati. Non ti faccio nulla - e gli sorride, forse per la prima volta, Louis.
Il piccolo tira un breve sospiro di sollievo ma la paura è ancora lí a mangiarlo vivo. Forse colpa del passato.
Se chiude gli occhi puó ancora sentire le urla del suo patrigno che, forse ubriaco fradicio, lo colpiscono in pieno seguito da qualche schiaffo pesante mentre con le mani grandi e cariche di violenza gli strappa dai capelli la sua solita coroncina di fiori profumati urlandogli ancora dietro parole che Harry non capisce e non ha mai sentito ma che probabilmente sono offese. 
Harry non lo sa cosa significa "brutto frocio" ma piange lo stesso perchè Mark gli fa male.
Ma forse ha intuito che sono parole cattive. L'ha capito dalle lacrime di mamma Anne.
È Mark il motivo per cui Harry ha ancora paura.
È a causa di Mark se si sono trasferiti.
- Ehy riccio - la vocina di Louis lo distoglie dai suoi pensieri. Harry ricorda e annuisce.
Forse Louis è un bravo bambino.
- Siediti - Harry parla per la prima volta.
- Grazie - a Louis spunta un sorriso mentre appoggia le mani a terra per sedersi. 
Vede Harry spostarsi di qualche centimetro e subito si sente in dovere di rassicurarlo.
- Non allontanarti...hai paura di me? - Louis strappa un filo d'erba e se lo porta alla bocca poi fissa Harry che annuisce piano portando lo sguardo a terra. 
Louis lo trova tenerissimo, di colpo si pente di quello che ha fatto. 
Sua mamma aveva ragione, Harry non era diverso, Harry era speciale e lui stava diventando come i suoi amici, aveva fatto piangere Harry.
Striscia col sedere per terra e chi se ne frega delle macchie che si faranno? Si avvicina ad Harry che con la sua manina paffuta si sta strofinando gli occhi. 
Louis avvicina la sua mano al viso tondo di Harry e lo accarezza. Lo sente sussultare e
- Non aver paura di me. Io non sono come gli altri. E non piangere Hazza - gli sorride ancora una volta mentre Harry tira su col naso per poi sorridergli di rimando forse intenerito dal soprannome che gli ha dato.
Louis lo trova dolcissimo, si da dello stupido per averlo trattato così male. Pensa ancora una volta che sua madre aveva ragione.
- Perché hai paura? - Gli chiede curioso Louis. È uno dei suoi difetti.
- Pe..perché...il mio pa..patrigno mi prendeva in giro come fate voi e...mi  picchiava e io... - Harry parla a scatti, balbetta. 
Non ha mai detto a nessuno queste cose ma Louis gli piace, sente di potersi fidare. 
Ha gli occhioni verdi pieni di lacrime e Louis non lo fa neppure finire di parlare, lo abbraccia forte buttandosi praticamente su di lui e finiscono a terra tutti e due. 
Louis lo stringe forte tra le braccia e gli bacia la faccia.
- Scusa. Sono stato uno stupido, io non volevo - Harry fa spallucce, il nodo alla gola gli impedisce di parlare.
L'ha sempre ritenuto una cosa fastidiosa ma comunque non saprebbe che dirgli.
- Amici? - Louis parla al posto suo e si apre in un sorriso speranzoso, vede il piccolo tentennare un po' prima di ricambiare e annuire felice.
Si stringono il mignolo come da rituale, è così che fanno i bambini.
Louis lo abbraccia ancora un po' schioccandogli dei baci rumorosi sulla guancia, poi sui capelli stando attento a non slegargli la coroncina.
- Poi me le insegni a fare? Voglio farle per te. Io poi ti insegno a fare questi - si indica i tatuaggi finti sul braccio e Harry li osserva bene per la prima volta.
Ha un segno strano sul polso sinistro, non ricorda come si chiamano quei cosi lì e un teschio un po' sbiadito sul braccio destro. Harry pensa che è veramente brutto, quasi gli fa paura. Storce il muso, no decisamente non gli piacciono ma a Louis stanno bene.
- Ok - Harry sorride felice.
Louis è il primo bambino che gli ha rivolto la parola da quando si è trasferito lì. Anche se prima non faceva altro che prenderlo in giro.
Ma ora Harry è felice perché sa che non si sbagliava, Louis è davvero un bravo bambino.
- Sei molto carino con questi fiorellini in testa Harreh. Non dar retta a Zay e Stanley, sono solo stupidi. - gli accarezza una guancia, sono davvero morbide, gli piacciono già. Fa scivolare le piccole dita su quelle di Harry e piano poi gli stringe tutta la mano.
Louis fa una smorfia, Harry è più piccino di lui ma ha già le manine più grandi. 
Strappa un fiore dal terreno e con la solita smorfia sul viso lo porge ad Harry e - Tieni, è per te. -  gli dice.
Il piccolo lo guarda stranito con una buffa espressione sul viso e la bocca a formare una perfetta "o".
È adorabile Harry, dolce con quei riccioli ribelli che gli ricadono sul visino paffuto. Sembra lo zucchero filato, pensa Louis.
E a lui lo zucchero filato piace molto anche se gli si attacca alla bocca ed è costretto a leccarsi tutte le labbra dopo. 
Così si avvicina ad Harry senza pensarci e gli lascia un minuscolo bacio sulle labbra e "oops!" si porta la manina alla bocca, poi la scosta e si lecca le labbra. 
Harry in effetti sa di zucchero filato, forse l'ha mangiato prima di andare al parco.
- Sai di zucchero filato, mi piaci. - Harry arrossisce un po' e non sa se per il complimento o per il bacio che gli ha appena dato Louis. 
Poi gli sorride e due adorabili buchini si fanno spazio sulle sue guance, Louis ci infila un dito divertito.
- Vuoi essere la mia principessa? - Il piccolo strabuzza gli occhi e fa un movimento strano con la testa, tant'è che un boccolo gli ricade sugli occhietti e subito Louis glielo sposta. Harry fa si con la testa, le guance ancora rosse. Sembrano le luci di un semaforo.
- Bene e allora facciamo questa coroncina -
Harry raccoglie i fiori più belli, sorride a Louis e gli spiega come fare.
Harry è già felice.
 


Harry 23 anni e vestito di felcità è seduto sull'erba fresca di quel parco che l'ha visto crescere, sotto il solito albero di rose che ancora profumano come allora. Stringe le mani della sua donna.
- Chi te l'ha regalata questa? Era nello scatolone delle tue cose - prende l'ogetto tra le mani e sul volto ancora da bambino di Harry spunta un sorriso
smagliante. Ricorda tutto alla perfezione, e ne è sicuro non lo scorderà mai. 
Come può scordarsi di Louis?
- Me l'ha regalata un bambino, amore. L'ha fatta lui, gli ho insegnato io a farle. Sai era uno di quei bambini che vuole per forza mostrarsi duro ma in fondo ha il cuore fatto di zucchero - sorride. No, non potrà mai scordarsi di tutta la vita che ha vissuto con Louis.
- Esiste ancora quel bambino, papà? - la piccola Emma gli stringe le mani.
Proprio come anni fa aveva fatto Louis.
Poi un urlo si eleva dal nulla rompendo quell'insolito silenzio di quel parco sempre popolato, Harry non riesce neanche a rispondere a sua figlia.
Lo riconoscerebbe ovunque quel tono di voce, sono le uniche urla che riuscirebbe a sopportare insieme a quelle della sua bambina.
Harry sorride e conta fino a tre perché lo sa, tra poco Louis urlerà più del solito e infatti
- Pallaaaaaaaaa - l'urlo di Louis gli rimbomba forte nelle orecchie. 
La piccola Emma si porta le mani alla testa. Harry guarda suo marito, non è cambiato per niente. Ora i tatuaggi ce li ha per davvero.
Si volta alla sua sinistra, mentre Louis dietro di lui gli bacia tutto il collo, Emma ha le orecchie tappate e osserva i suoi papà.
- Esisterà sempre quel bambino amore, vedi? - Louis lascia la presa dal collo di Harry e
- Parlavate di me per caso? - poi si attacca alle sue labbra.
Il solito egocentrico, pensa Harry mentre osserva ancora suo marito che ora si è seduto accanto a lui e ha afferrato la coroncina di rose bianche tra le mani.
- Si Loueh, di te. - Louis gli infila la coroncina in testa poi si sdraia sull'erbetta fresca trascinandosi la piccola Emma sul petto non prima di aver ripetuto ad Harry quanto lo ama e di avergli stampato un lungo bacio sulle labbra.



 Hi!!
Ok, avevo nelle bozze questa OS da quasi un mese se non di più e ora ho deciso di finirla.
La iniziai a scrivere quando trovai il disegno (che poi ho tagliato per fare il banner)
su Tumblr, non è una cosa tanto carina? *-*
Mi scuso se ci sono degli errori ma l'ho scritta sul telefonino durante le ore di lavoro (sì quando non c'è nessuno in agenzia e non so che fare).
E niente, è la solita Larry tutto fluff un po' come la precedente, Family (forse è pure una cazzata).
Spero vi piaccia.
Ciauu xx

   
 
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