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Autore: Kvothe    02/06/2013    0 recensioni
Mi chiamo John Fetcher del Distretto 1 e ho 18 anni. La rivoluzione scoppiò il 14 Luglio di tre anni fa non sarò io a raccontarvi il come ed il perché, quello che vi è dato sapere e che io ne presi parte alla tenera età di 15 anni e lottai con tutto me stesso per cambiare il mondo, ora sono qui, davanti a voi per raccontarvi tutto questo come primo vincitore degli Hunger Games.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L’aria si fa sempre più pesante, il corpo non reagisce ai comandi impartiti dal cervello, la bocca è seca e bramosa di qualunque liquido si possa trovare in natura, lo stomaco brontola oramai da più di due giorni.
--Non ce la faccio più…-- esclama con voce roca e triste, Dick Everson non ha più le forze di fare nulla dopo che tre giorni fa ha visto l’anima della sorella andarsene via da questo mondo. Da quel momento in poi ha cercato solamente di capire in che modo possa essere morta e chi possa averla uccisa. Le gambe non ce la fanno più ed infatti cedono sotto l’intero peso del corpo, le mani vengono portate sul terreno e gli occhi guardano proprio tra le due mani. –Ho bisogno di bere…--
--Alzati e cammina!—Una voce autoritaria si innalza dietro Dick, è proprio Simon Gilean dal distretto otto, è in piedi dietro a Dick con una sciabola nella mano destra. –Dobbiamo camminare se vogliamo trovare dell’acqua, le riserve prese alla cornucopia oramai sono finite e non avremo abbastanza tempo se tu rimani lì a lamentarti.—
Purtroppo Dick non ce la fa, riesce a malapena ad alzarsi sulle sue gambe ma la postura è completamente sbagliata e l’equilibrio molto precario.
--Forza cammina—Una voce debole e sibilante arriva ora verso destra, sta parlando Mile Carter, il ragazzino basso e magro del distretto 9, una corporatura molto strana per quel distretto visto che si occupano del legname che viene distribuito in tutta Panem ma soprattutto a Capitol City. –Devi camminare, dobbiamo cercare una fonte,-- Il serpente fa una leggera pausa per poi continuare; --Oppure puoi rimanere qui…E fare la fine di tua sorella…--
Sin dall’inizio della loro alleanza nessuno dei due aveva mai nominato la sorella di Dick, soprattutto dopo la sua scomparsa, ora quel viscido di Mile non solo l’aveva nominata ma la stava anche offendendo. Anche se Dick non ha più le forze gli basta un attimo per riprendersi quasi del tutto, la rabbia è salita sino alla gola e con uno scatto degno di un felino si lancia contro Mile. Quest’ultimo è poggiato su un bastone, appena vede Dick infuriarsi cerca di anteporre la sua arma fra il suo ed il corpo del nemico ma non ci riesce, diventando vittima dell’attacco di Dick. I due corpi si schiantano a terra e sin da subito il ragazzo del distretto 7 ha la meglio, si trova sopra all’avversario con la mano sinistra sul suo collo in modo da tenerlo fermo e la destra intanto prende a pugni quel viscido viso. Delle prole fuoriescono dalla bocca di Simon ma purtroppo l’aggressore non capisce nulla capisce solamente che la sciabola del compagno gli si è chiusa intorno al collo pronta ad ucciderlo.
--Se gli dai solo un altro cazzotto…sai bene che fine farai…-- Le prole di Simon sono ben precise, infatti subito dopo Dick smette di malmenare Mile. Il ragazzo del distretto 7 lascia la presa e senza fare movimenti bruschi Dick si alza in piedi lasciando l’altro steso per terra. Il silenzio regna sovrano ed orami le intenzioni di tutti e tre sono ovvie, non si può andare avanti così, per sopravvivere devono sciogliere l’alleanza, andare ognuno per la propria strada. Questa sarebbe la scelta più giusta, ma purtroppo chi viene scelto come tributo è una ragazzo normale, che ha sempre vissuto la sua normalissima vita, chi ancora fra i banchi di scuola chi invece ha appena iniziato il proprio lavoro nel distretto, quindi non hanno una mente razionale ma soprattutto non hanno una mente acuta per situazioni come queste. Hanno fame e vogliono placarla, ecco perché senza esitare un momento Simon con un rapido gesto pianta la sciabola nel petto di Mile che sorpreso sgrana gli occhi ma non ha neanche il tempo di alzare un dito. Il sangue sgorga dalla ferita viva in petto, ma questo non basta perché Simon estrae l’arma dalla vittima e con un fendente orizzontale gli squarcia la gola come fosse burro inondando di sangue l’intera area attorno alla testa di Mile.
--Ecco ora sappiamo come nutrirci—Il tributo dell’ottavo distretto sembra compiaciuto dalla sua idea mentre Dick ne è palesemente disgustato.
--Cosa?—Esclama Il gemello tra un conato di vomito e l’altro –Noi dovremmo nutrirci con la sua carne…Tu sei pazzo!—La mano viene portata davanti alla bocca ma questo non basta perché un liquido verde comincia a sgorgare fra le dita di Dick, che purtroppo deve lasciar andare quel poco di cibo che aveva in corpo.
--Bene, Oramai siamo alle fasi finali quindi non mi servi più…forse prenderò anche la tua carne…-- La sciabola del ragazzo si innalza sopra la testa di Dick pronta a colpire, per fortuna il tributo se ne accorge e con un balzo in avanti, seguito da una capriola, schiva l’attacco. Vicino a sé ha il bastone di Mile, senza pensarci due volte la mano raggiunge l’arma che lascia la presa del cadavere grazie ad uno strattone. Il vomito bagna ancora le labbra di Dick e la sua pelle è pallida, non è in grado di affrontare uno scontro con l’atletico Simon ma è l’unico modo per uscirne vivo, non sarebbe neanche in grado di scappare oppure di arrampicarsi su un albero quindi alza il bastone davanti a sé e si mette in posizione da combattimento, o almeno quella che a lui sembra la posizione più adatta per quella situazione.
L’incontro è iniziato, la carica di Simon è micidiale, ha molta più forza nelle gambe tanto da raggiungere Dick con un solo balzo che di tutta risposta riesce a spostarsi appena in tempo ed a far impattare il suo bastone contro la schiena dell’avversario. Le gambe di Simon, però non perdono equilibrio ed un altro attacco viene sferrato, il braccio viene portato verso Dick e la lama della sciabola punta diretto al suo ginocchio, questa volta il ragazzo non riesce a prevedere nulla ed una fitta di dolore invade la gamba destra con relativo fiotto di sangue. Dick non riesce a tenersi in piedi e cade sulle sue stesse ginocchia mettendo così in vantaggio Simon che è ancora in piedi con la sciabola posta vicino al suo fianco destro.
--Hai già finito tutte le forze? Forse tua sorella sarà morta allo stesso modo, come una cagna—Non sa bene perché offende la gemella del tributo del settimo distretto, forse perché si sente così in vantaggio da poter dire quello che vuole senza che Dick possa fare nulla, se è così si sbaglia di grosso. Gli occhi di Dick si infiammano, l’adrenalina lo invade e per una seconda volta la forza torna a farsi sentire viva. Si alza in piedi con un po’ di fatica ma appena stabilizzata la postura la carica è inevitabile. Lo sa anche lui, questo è l’ultimo e disperato attacco, mette tutta la forza che ha sulle gambe per spiccare un balzo verso Simon, che sta a pochi metri di distanza, per poi trasferirla sulle braccia, fa roteare il bastone di 360 gradi, portandolo sopra la testa, per poi farlo impattare proprio sul collo di Simon. Un orrendo -Crack!- esce dal corpo del bersaglio e i suoi occhi si fanno vacui. La vita sta lasciando quel corpo. Dick atterra saldamente sulle sue gambe ma sente che qualcosa non va, abbassa lo sguardo per vedere il problema e quello è lì, la sciabola è conficcata proprio nel ventre di Dick. Lui non sente dolore ma cosciente della sua fine si lascia cadere sulla schiena, inaspettatamente ha un gran sorriso stampato sul volto. Il sangue sta cominciando a sgorgare anche dalla bocca ma il ragazzo riesce comunque a pronunciare le sue ultime parole;
--Sorella questa volta non ci divideranno mai più…--

  
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