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Autore: EffeStylinson    02/06/2013    4 recensioni
E' così che era finita, con un 'ci vediamo' e un mezzo sorriso.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'd come for you
 
So if you're ever lost 
And find yourself all alone 
I'll search forever just to 
Just to bring you home 
Here and now this I vow 

http://www.youtube.com/watch?v=UeNTNlOIz_0



Era estate. Le strade completamente deserte, soltanto un lampione dalla luce ad intermittenza ci illuminava, vecchio e traballante, proprio come le nostre vite così giovani ma già così stanche e instabili.

Ci fissammo per un pò nel silenzio della strada aspettando l'uno la mossa dell'altro come quando sei al telefono con la persona che ami ed è il momento di mettere giù, ma nessuno dei due vuole essere il primo e allora si va avanti per ore.

Ecco, quella notte eravamo esattamente come due amanti al telefono; nessuno dei due aveva il coraggio di attaccare. La verità è che non sapevamo come farlo.

Non riuscivamo a trovare le parole giuste per dirci addio.

Che poi non esistono parole adatte per dire addio a qualcuno.

Come fai a guardarlo negli occhi e  dirgli che nonostante lo ami più della tua stessa vita per voi non c'è futuro, che da domani non lo vedrai più e che speri possa trovare la felicità altrove. 

Non ce la fai. Anche solo pensare queste parole ti fa venir voglia di affogare in una vasca per bambini, preferiresti morire piuttosto che lasciarlo in una notte di pieno agosto coi piedi scalzi e il cuore in mano.

Perciò non ci dicemmo mai addio.

Continuammo a guardarci senza aumentare nè dimunire la distanza che c'era tra noi, quella stessa distanza che ero certo si sarebbe allargata fino a diventare un nuovo universo.

Più lo fissavo e più venivo preso dal terrore di dimenticare il suo volto.

Mi sembrava che se l'avessi anche solo sfiorato sarebbe sparito sotto ai miei occhi proprio come fanno le scritte su di un vetro appannato quando questo si asciuga. Sarebbe rimasto per sempre lì, al centro della strada in una notte di agosto, eppure quando la pioggia avrebbe smesso di venire giù  non sarei più riuscito a vederlo e col tempo a stento mi sarei ricordato che cosa avevo scritto su quel vetro.

Dio, tremavo nonostante facesse un caldo folle.

Se ne accorse. Allora annuì piano come a dirmi che era il momento, che andava bene così, che l'avrebbe accettato come dovevo accettarlo io.

Ma come potevo accettarlo? Non l'avrei mai accettato.

Ma lui continuava ad annuire col suo fare rassicurante nonostante sapessi che aveva l'anima ridotta a brandelli.

Harry Styles, la mia forza, il mio destino avverso, le note per la mia canzone, il mio tutto.

Dovevo essere io quello forte, quello che non avrebbe mai dovuto cedere, ma la verità è che il mio coraggio era il suo annuire, erano le sue mani che mi massaggiavano le spalle, le sue labbra incise sul mio collo.

Era Harry a rendermi invincibile. Io vedevo il mondo dall'alto perché ero un bambino sulle spalle di un gigante, era lui a rendermi tale.

Anche quella notte lasciai che mi desse il necessario per farcela.

Smise di annuire quando io gli feci cenno di essere pronto. Si fermò, fissò lo sguardo verso di me e attese.

Sospirai in cerca di un'alternativa che entrambi sapevamo non esserci.
 

-Ci vediamo, Harry.- dissi nel buio mentre l'eco della mia voce arrivava forte e chiara alle sue orecchie.

 Quell'addio mascherato gli arrivò così diretto che mi sembrò di vederlo indietreggiare come colpito da un proiettile che in un secondo ti lascia sanguinante e quello dopo sei già morto.

Chiuse gli occhi, ma non crollò. Non l'avrebbe mai fatto.
 

-Ci vediamo, Louis.- sospirò infine. 

Lo vidi sorridere appena, l'ultimo sorriso che Harry Styles mi avrebbe regalato.

Quando lui sorrideva mi veniva un voglia matta di correre, non importava dove fossi o con chi, volevo soltanto correre fino a saltargli al collo,consumargli le labbra e pregarlo di non smettere mai.

Avrei voluto farlo anche quella sera, ma ci eravamo ripromessi di non rovinare tutto.

Tenni fede alla mia promessa come lui alla sua.

Voltammo l'uno le spalle all'altro e piano c'allontanammo. Soltanto la notte ci vide sparire, separati, tristi e inconsolabili.
 

E' così che era finita, con un 'ci vediamo' e un mezzo sorriso.

Ma quel tempo non è che un ricordo malinconico e quel 'ci vediamo' è rimasto incastrato tra le pieghe di un mondo che non so più afferrare.

Da anni aspetto l'estate. Soltanto l'estate, col mare blu e il sole alto nel cielo, mi riporta all'irregolarità dei suoi  ricci rossicci, alle fossette scavate come le dune del deserto o la cresta dell'onda e al verde dei prati in fiore belli quanto i suoi occhi.

L'estate, come il suo sorriso, mi fa venire voglia di correre. 

Attraverserei il mondo intero a piedi per quel sorriso e lui nemmeno lo sa.
 
 



Come di consueto accompagno la minore delle mie sorelle in spiaggia.

Mi sdraio sotto il sole cocente e lascio che la mia pelle bianchissima prenda colore.

E' agosto, finalmente. E' tutto l'anno che aspetto questo mese, è una vita che l'aspetto.

E' l'unico momento dei trecentosessantacinque giorni che si susseguono in cui mi permetto di pensare a lui.

E' l'unico giorno in cui mi chiedo che cosa stia facendo, dove sia e con chi. Mi chiedo se il mio pensiero lo sfiori di tanto in tanto o se ha dimenticato persino di aver incontrato un Louis Tomlinson una volta nella sua vita.
 

Il cellulare mi squilla e sono tentato di lasciarlo nella tasca del costume, ma alla fine lo prendo.

Fisso lo schermo e strizzo gli occhi ben tre volte prima di poterci credere.

'Hazza' dice. Non ho mai cancellato il suo numero. Non ho mai pensato mi chiamasse. Non ho mai pensato si ricordasse. 

E invece sta chiamando me.

Rispondo.

'Hey, Louis!' dice con la sua voce roca, la stessa di sempre. Lo sento sorridere contro il cellulare. 

Oh Dio, ti ringrazio. 

In un attimo perdo il respiro e mi sento come catapultato nel passato, quasi che con quel tasto verde avessi premuto l'opizione rewind piuttosto che il semplice 'accetta'.

'Hey, Harry!' gli rispondo. 

Sono anni che non lo sento, ma è come se tutto questo tempo non ci avesse nemmeno sfiorati. Le nostre voci, le nostre emozioni conservano le stesse incorrotte sfaccettature di sempre.

Ci siamo persi e ritrovati in un attimo.
 

'Mi sei mancato, Lou.' sospira leggermente rattristato.

'Anche tu, Harry.' sussurro.

'Devo dirti una cosa. Mi sposo, Lou. Sei la prima persona a cui lo dico.'

Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato, ma non pensavo mi avrebbe mai chiamato.

Eppure è qui che parla con me. Sono ancora la prima persona a sapere delle scelte più importanti della sua vita. Sono ancora la sua persona.

'Quando?'

'Novembre. Verrai? ...Ho bisogno di te.' aggiunge dopo qualche istante.

E come dire di no?

-Verrò sempre per te.- gli dico e lui ride e la sua risata mi fa vivere.

Ma è la verità. Farei di tutto per lui, persino andare al suo matrimonio. Perché lo so che non è la presenza al ricevimento che conta per lui, è per quell'ho bisogno di te che smuoverei le montagne.
 
-Allora ci vediamo, Lou.-

-Ci vediamo, Harry.- attacco e questa volta sono io a sorridere.

A questo punto in una tipica scena da film dovrei voltarmi e trovarmelo alle spalle e vederlo corrermi incontro, ma questa realtà è più bella di qualsiasi film.

Mi giro e lui non c'è ma il punto è che lui non se n'è mai andato davvero. Lo scopro adesso per la prima volta.

Il punto è che le nostre vite potranno continuare in universi paralleli, ma prima o poi lui mi chiamerà ancora e io risponderò e 'ci vediamo' sarà il nostro saluto in attesa del prossimo.

Attesa, costante attesa.

Ma del resto anche Don Chiscotte è ancora lì che combatte contro i mulini a vento sapendo di non poter vincere.

Come per lui è l'impresa che lo fa resistere, per noi è l'amore.
No matter what gets in my way 
As long as there's still life in me 
No matter what remember 
You know i would come for you
I'd always come for you 

 
  
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