Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Miri_123    02/06/2013    1 recensioni
Si, sono ancora qui. La storia parla di una scuola per persone speciali, con delle abilità particolari.
Spero che vi piaccia. Fatemelo sapere in una recensione :)
Nella storia è presente dell Slash e personaggi che girano intorno ai ragazzi.
Tratto dal primo capitolo:
"Spero che vi troviate bene in questa scuola. Mi raccomando, il dono che vi è stato dato è prezioso, sfuttatelo per il bene", continuò Cowell.
"Forse la sua abilità è quella di far addormentare. Forse è per questo che, il gatto che ha in testa, non si muove". Non era stato Louis a parlare. Zayn si voltò e riconobbe il riccio maleducato della sera precedente. Louis rise sguaiato.
"Questa era forte. Io sono Louis, comunque". Porse la mano ma, come la sera precedente, il riccio la ignorò.
"Harry", disse soltanto. Louis sorrise e abbassò la mano.
"Ok Harry, lui è Zayn, il mio compagno di stanza".
"Oh...ma noi già ci conosciamo", sorrise il riccio, continuando a guardare il palco, dove Mr Cowell stava ancora blaterando.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Allora, eccomi qui. Questa idea mi è venuta pensando ad X-men e ormai si è capito che amo vedere i ragazzi in situazioni che non li riguardano.
Mi ha ispirato anche la storia di Harry Potter, ma questa storia non c'entra niente con Harry, anche perché ho visto solo i primi due film e non ho mai toccato un libro di HP. Si, lo so che volete trucidarmi, ma non fatelo, vi prego ç__ç
Per chi segue Twilight!Larry version, sappiate che la continuerò assolutamente.
In questa storia è presente dello Slash. Si, fra i nostri amati Larry. Non ci saranno scene rosse (o per lo meno, adesso non è stata pensata così), però è comunque Slash.
Adesso vi lascio leggere in pace. Vi prego lasciatemi una piccola recensione ç__ç



 

CAPITOLO 1


 

Mentre si guardava attorno, si chiedeva se non stesse sognando. Quelle cose succedevano solo nei film, o al massimo nei cartoni animati. Ogni tanto, giusto per stabilire se fosse realtà, si pizzicava una gamba, fino a farsi male.
Mentre varcava la grande porta grigia, non potè fare a meno di notare i grandi specchi che ricoprivano le pareti e il grande lampadario di cristallo appeso al soffitto.
<< Trisha, mia cara. Quanto tempo è passato >>. Un uomo di mezza età si era avvicinato e stava abbracciando sua madre. Non gli erano mai piaciuti gli uomini che abbracciavano sua madre, a meno che non fosse suo padre o lui stesso.
<< Mr. Cowell. È un piacere rivederla >>, sorrise la donna.
<< Chi è questo giovanotto? >>. L'uomo si voltò verso di lui con un ampio sorriso, da brividi.
<< Lui è Zayn, mio figlio. Deve essere abilitato. Ho già fatto domanda per l'iscrizione >>, spiegò la donna. A Zayn, questa storia dell'abilitazione, non era ancora del tutto chiara. Sua madre ne parlava ormai da un mese. Safaa lo aveva fatto arrabbiare, faceva i capricci perché voleva andare al parco, ma Zayn non aveva voglia di uscire. Così, dopo urla e pianti, dalle mani di Zayn partì una scintilla, che bruciò il divano.
Il ragazzo si era preoccupato. Non era normale dare fuoco ad un divano con le mani.
Quando, impaurito e sotto shock, lo raccontò a sua madre, lei non si arrabbiò, non si impaurì, disse solo “finalmente. Pensavo non arrivasse più”.
E da lì la storia dell'abilitazione. Gli avevano spiegato poco e niente. Lui aveva una sorta di abilità e doveva imparare a controllarla altrimenti sarebbe finita male, molto male.
Lui, ovviamente, non voleva. Non sapeva niente di questa faccenda e lasciare la sua città, la sua scuola, i suoi amici e la sua famiglia, per avere una specie di attestrato che lo indicava come un bravo piromane, non gli piaceva.
Ma sua madre si era intestardita. “Anch'io l'ho fatto Zayn. Come mio padre prima di me e sua madre prima di lui. È una cosa di famiglia. Ce l'hai nel sangue. Non puoi ignorarlo e fingere che non esista in te questa abilità”.
Ed ora eccolo lì, in uno strano edificio, con le valigie fra le mani, davanti ad un uomo con una specie di gatto morto in testa, che lo guardava sorridente, come uno psicopatico.
<< E cosa sa fare, il nostro Zayn? >>, continuò l'uomo.
<< Lui è baciato dal fuoco >>, sorrise, orgogliosa la madre.
<< Bhè, Zayn, una grande responsabilità. Puoi far davvero male a qualcuno, se non sai controllare la tua abilità. Adesso andate in reception. Lì ti diranno in che stanza sei >>.

Zayn aveva salutato sua madre. Era lui quello che era stato obbligato a trasferirsi in quello schifo. Era lui quello che era stato obbligato ad abbandonare la sua vita. Era lui quello che sarebbe stato recluso. Eppure si trovò a dover asciugare le lacrime della mamma che non voleva separarsi dal suo bambino. Aveva mentito. “Starò bene mamma”, aveva detto, ma, mentre lo diceva, sapeva che stava dicendo una bugia, come, del resto, lo sapeva Trisha.
Vagava per i corridoi di quel grande edificio alla ricerca della stanza 345. La camera che lo avrebbe ospitato fino alle vacanze Estive.
La “scuola” era grande e non era per niente facile trovare la camera. Tutti i corridoi sembravano uguali. Non sapeva a che piano andare o dove svoltare. Era lì da solo mezz'ora e stava già facendo il conto alla rovescia per Giugno.
<< Ti serve una mano? >>. Zayn si voltò e vide un ragazzo riccio. Si chiese per un momento se stesse parlando con lui, ma nel corridoio era solo.
<< Sai per caso dov'è la stanza 345? >>, chiese infine. Forse sarebbe riuscito a trovare quella maledetta stanza.
<< Certo. Devi andare dritto per questo corridoio e poi prendi la prima a Destra. Io sono alla 347. vieni, ti accompagno >>. Zayn, in silenzio seguì il ragazzo. Andarono dritto e poi svoltarono a Destra. Il numeretto 345, scritto su una targhetta, in nero, fece tirare un sospiro di sollievo a Zayn.
<< Grazie. Io sono Zayn, comunque >>. Porse la mano educatamente. Il riccio la guardò incerto, ma non l'afferrò. Zayn si sentì un cretino e abbassò la mano.
<< Figurati >>, rispose, poi voltò le spalle ed entrò nella stanza 347, la sua. Certo che era un bel maleducato.
Aperta la porta, la prima cosa che Zayn notò, furono le valigie che occupavano il letto vicino la finestra. Fantastico, avrebbe avuto un compagno di stanza. Avrebbe preferito non averlo. Non perché fosse asociale o infastidito dalle persone, ma solo perché preferiva stare solo, in un nuovo ambiente. Non era bravo a socializzare, soprattutto se in un posto non ci voleva stare.
Appoggiò le valigie ai piedi del letto libero e si stese sulle coperte. Gli mancavano già le sue pazze sorelle, con i loro strani capricci e le loro dolci coccole.
<< Ti davo per disperso. Finalmente sei arrivato >>. Una voce squillante lo fece tornare alla realtà. Alzò la testa per trovarsi davanti due fari azzurri che lo fissavano divertito.
<< Piacere coinquilino. Io sono Louis >>. Il ragazzo porse la mano e Zayn la strinse. Almeno lui aveva la decenza di presentarsi.
<< Zayn >>, blaterò, imbarazzato.
<< Allora Zayn, emozionato? >>, chiese il castano, sedendosi sul suo letto.
<< Per cosa? Non capisco cosa ci sia di emozionante stare reclusi qui, dentro queste quattro mura >>. Ributtò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.
<< Andiamo. Vuoi dirmi che tutta questa storia di essere abilitato non ti intriga? Io non vedevo l'ora che arrivasse >>. Sembrava un bambino sulla sua giostra preferita. Saltellava sul letto mentre ne parlava. Zayn lo sapeva già, che sarebbero diventati buoni amici. Si diceva sempre che lui voleva delle persone tranquille, intorno a lui, ma poi si ritrovava ad essere amico sempre di gente esaltata che amava stare nella confusione.
<< Io, finché non è arrivato, pensavo che queste cose esistessero solo nei fumetti >>, rispose, senza neanche aprire gli occhi. Il ragazzo rise divertito.
<< Tu che fai? >>, chiese quello, sempre più eccitato.
<< Diciamo che sono una specie di piromane >>.
<< Fico >>. Non era la parole che Zayn avrebbe usato. Per lui non era fico, era più che altro una condanna. << Come l'hai scoperto? >>.
<< Ho trasformato il mio divano nell'Etna >>. Si sentiva un po' lusingato per lo sguardo che, questo Louis, gli rivolgeva. Con gli occhi trasognanti e la bocca semi aperta. << E tu? >>.
<< Stavo facendo tardi a scuola, così mi sono messo a correre. Sono arrivato a Manchester in neanche dieci secondi >>, sorrise soddisfatto.
<< Deve essere bello, poter andare dove vuoi, in un battito di ciglia >>. A Zayn sarebbe piaciuto molto di più avere l'abilità di Louis, che la sua. Adesso sarebbe potuto tornare a casa, per salutare per bene le sue sorelline, e poi sarebbe tornato all'istituto, senza che nessuno se ne accorgesse.
<< Si, è vero. Ma sai, non so neanche come funziona. Le mie gambe decidono per conto loro. È per questo che siamo qui. Io per non arrivare sull'Himalaya, quando faccio ritardo a scuola, tu per non trasformare la tua casa in un barbeque >>. A quel punto Zayn rise. Non rise per la battuta, quella non era stata divertente. Rise perché Louis gli piaceva e cominciava a pensare che, forse, stare lì, non sarebbe stato uno schifo completo.

<< Benvenuti ragazzi. “La scuola delle abilità” esiste ormai da 99 anni. Abbiamo aiutato tanti ragazzi della vostra età a contenersi, a saper utilizzare e sfruttare a meglio questo dono che le vostre famiglie si trasmettono, da generazione a generazione.
Voglio che prendiate questa cosa seriamente perché, se alcune abilità possono non essere pericolose, altre possono essere davvero dannose per gli umani, per noi consanguinei e per voi stessi compresi. Quindi, mi auguro che, una volta abilitati, usiate le vostre abilità con saggezza e rispetto... >>.
Mr Cowell, non che preside della scuola, stava tenendo il suo discorso che, da quello che Zayn aveva capito, teneva ogni anno.
<< E blablabla blablabla. Dio, questo vecchio deve davvero parlare così tanto? >>. Zayn adesso conosceva un po meglio Louis e aveva capito che non riusciva mai a chiudere il becco, ma questo a Zayn piaceva.
<< Spero che vi troviate bene in questa scuola. Mi raccomando, il dono che vi è stato dato è prezioso, sfuttatelo per il bene >>, continuò Cowell.
<< Forse la sua abilità è quella di far addormentare. Forse è per questo che, il gatto che ha in testa, non si muove >>. Non era stato Louis a parlare. Zayn si voltò e riconobbe il riccio maleducato della sera precedente. Louis rise sguaiato.
<< Questa era forte. Io sono Louis, comunque >>. Porse la mano ma, come la sera precedente, il riccio la ignorò.
<< Harry >>, disse soltanto. Louis sorrise e abbassò la mano.
<< Ok Harry, lui è Zayn, il mio compagno di stanza >>.
<< Oh...ma noi già ci conosciamo >>, sorrise il riccio, continuando a guardare il palco, dove Mr Cowell stava ancora blaterando.




---------------------
Se vuoi leggere Twilight in versione Larry http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1770674 :D
Grazie e alla prossima <3

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Miri_123