Il
vento è forte stasera.
Lo è più la paura che hai.
Non
è adatto per volare.
È solo un pretesto per
rimanere ancorata al suolo.
È
difficile.
Tutto sta nel chiudere gli
occhi e spiccare il volo.
Troppo
difficile.
quando mai è stato facile
Andromeda?
Il
vento continua a soffiare forte.
E il tuo letto è così
caldo.
I
vestiti sono freddi sulla pelle.
L’importante è non
voltarsi indietro.
Le
tue dita tremano, più del dovuto forse,
quando
maestre di tante notti di fuga in feste proibite, annodano tra loro lembi di
lenzuolo.
Piano
piano, accompagnata da sinistri cigolii si apre la porta.
Sobbalzi.
Ti rode la coscienza.
“Dromeda?”
È lei.
Nascondi
alla meglio i lenzuoli sotto il letto, ma lei
si è già affacciata con la testa.
“Cosa
stai facendo?”
Vorresti
che non succedesse, ma le lacrime pungono gli occhi, bagnandoli.
Più
la guardi e più ti accorgi di quanto è ingenua ancora.
È persa senza di te Dromeda.
Perché
dannata coscienza, perché mi fai questo orrenda creatura!?!
“Dove
vai Dromeda?”
Le
pupille leggermente dilatate, in un misto di paura e curiosità.
È ancora una cucciola,
nella tana dei serpenti.
“Cissy…io….”
La verità è più dura di
quello che credevi è Dromeda?
“Dimmi,
ti ascolto..”
Sospiri,
le spiegazioni possono aspettare.
“Come
mai sei venuta Cissy”
Le
si allarga il sorriso.
Un’altra pugnalata.
“Non
riuscivo a dormire, pensavo a Lucius…”
Un
leggero rossore le colora le guance alabastro.
Ti
guarda, le sorridi incitandola a continuare.
“…Così
ho visto la luce di camera tua accesa e ho pensato, di vedere come stai, tutto
qui. A proposito, cosa stavi facendo???”
La
curiosità è donna, dice sempre Sirius, quanto si sbaglia, non è donna è
Narcissa.
Le
accarezzi il viso e i tuoi occhi diventano sempre più vitrei e rossi.
“Cissy
io…ti ricordi di Tedd?”
Si
scosta brusca.
Pespicace
la mia Cissy
“Dove
vuoi arrivare Andromeda”
Le
sue iridi si dilatano di nuovo, ma stavolta è solo paura.
“Cissy…”
cerchi d calmarla “Io non sono fatta per questo posto capisci….??”
Si
alza e indietreggia
“io…io
pensavo che fosse passata, che...che avresti sposato Rebastan, in primavera e..
e..”
“Cissy..”
La
tua voce non suona come vorresti, e ormai grosse lacrime ti cadono dagli occhi
indisturbate.
Sarebbe inutile provare a
fermarle.
“Io..
io amo ancora Tedd, ma conosci anche tu le regole di questa casa, Niente
Mezzosangue”
“And..”
“Non
c’è posto per me qui...”
“Mi
avi promesso che avrei fatto da damigella al tuo matrimonio, che quando io e
Lucius ci saremmo sposati, in Giugno…”
La
sua voce si incrina ad ogni parola, fino a svanire in un sussurro.
Si è resa conto anche lei
che è inutile continuare a parlare, lai tradita.
Le
lacrime le rigano il volto
Sei contenta ora?
“Potr....potresti
venire a vivere con me e Lucius, a casa nostra, sono sicura che sarà contento
di ospitarti per..”
“Sssshssc,
Cissy. Lucius è come loro..”
“NO”
Adesso
è praticamente apiccicata al muro.
A paura di te e della
realtà.
“Lui…
lui, io sono scura che..”
“No
cissy è esattamente come loro.”
Alzi
lo sguardo.
“Devo
andare..”
Ti
accucci prendendo da sotto il letto un lembo dei lenzuoli intrecciati fra loro.
“Perderai
il mio matrimonio..”sussurra”Per lui”
“Cissy
mi dispiace..”
“Ma
preferisci lui a me…”
“No
cissy no..”
“Allora
perché te ne vai?”
Rispondile, rispondile
adesso.
“Se…se
ti chiedessi di scegliere fra me e Lu..” “Io sceglierei te!!”
Fa male un cuore che
sanguina vero Andy??
Ti
avvicini e le asciughi le lacrime.
Muoviti Andy o sarà troppo
tardi.
La
abbracci, forte.
Credi che le basterà a
colmare il vuoto che le lascerai?
“Ti
voglio bene”
“Anch’io”
Apri
la finestra, l’aria gelida entra irruenta dalla finestra spengendo tutte le
candele dalla stanza.
Buio
e freddo.
Mai come quello che sta
dentro di te.
Cali
il lenzuolo giù dalla finestra, prima di scendere però ti volti.
Mai guardarsi indietro
perché potresti vedere cose che non esistono più, o semplicemente la realtà che
cerchi di nascondere.
Ha
il volto deturpato dal pianto
“Addio..”
Sussurri.
Avresti voluto dire arrivederci, ma sai benissimo che non sarà così.
Scivoli
giù silenziosa.
Il
vento forte ti sferza la faccia tagliandola, il sangue scende a rivoli
disordinati sulla pelle.
Risalta
il tuo candido volto alla tenue luce della Luna.
“Sta calando”. Pensi.
Attraversi
il giardino e il profumo inebriante di erba e pioggia, ti invade i polmoni.
Chiudi
gli occhi.
Il sol leone di un
mezzogiorno di fine Agosto, picchia rovente sulle pietre del selciato.
Sotto una grande quercia,
una bambina, dai capelli nocciola si rotola per terra, risate cristalline riempiono
l’aria.
Un’alta donna, dal lungo
vestito blu notte e un’austera crocchia, si avvicina con passo deciso.
“Andromeda!”
Afferra il polso della
bambina con poca grazia, tirandola su.
“Cosa sei?! Un cane!”.
Rumore di schiaffo, di
carne contro carne.
Solo un veloce schiocco.
“Oggi verranno i Lestraenge,
e cosa penseranno vedendoti così, che alleviamo maiali!???!!!! “
“Scusa mad…”
Un altro schiaffo stavolta
più forte, la bambina cade a terra.
“corri in casa a
cambiarti” sibilo.
Inspiri,
e il freddo pungente ti riporta alla realtà.
Non
è questo il tuo posto.
Non lo
sarà mai.
Corri
verso il capanno delle scope e afferri la tua.
Spalancando
la porta con poca grazia esci.
Devi scappare.
Il
vento è forte stasera.
Ma devi fuggire.
Non
è adatto per volare.
Ma.
Gli
avevi promesso che le saresti stata
accanto.
Questo.
Ha
bisogno di te.
Non è.
I
tagli fanno male.
Il tuo.
Tutto
sta nel chiudere gli occhi e spiccare il volo.
Posto.
Sei
sollevata da terra, ne sei sicura, perché i tuoi piedi penzolano nel vuoto.
Non
hai il coraggio di aprire gli occhi perché:mai
voltarsi indietro,
incontreresti
i suoi.
Sei
sicura che ti sta guardando
Puoi scegliere.
Ma
tu continui a volare.
È questa la tua scelta.
Kadma32:grazie per aver
recensito, sono molto felice che ti sia piaciuta
(I’m molto
contenta =)
Esther: sono commossa ç_ç,
spero ti piaccia anche questa