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Autore: amanda91    03/06/2013    6 recensioni
Elena brama la vita, ma vive di menzogne. Damon è fuggito anni prima. Un incontro inatteso, destinato ad unirli. Due vite destinate ad incontrarsi, due anime destinate ad amarsi.
N.B= Tutti umani
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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POV DAMON
 

Dopo aver perso il conto dei bicchieri buttati giù nel tentativo di scrollarsi di dosso l’inquietudine e la solitudine della serata liquidò Andie che continuava a girargli intorno come un avvoltoio e si decise ad andarsene prima di impazzirci lì dentro. Non aveva smesso un solo attimo di osservarla su quella pista, tra le braccia di suo fratello, era lì in fondo il suo posto, dove tutti volevano che fosse. Non sapeva nemmeno perché ci fosse andato a quella festa, visto che con Andie le uscite sporadiche si erano ridotte a zero dalla notte di Natale. Dalla notte in cui aveva creduto ingenuamente che le cose si potessero risolvere in bene per lui, per loro. L’assordante house cominciava ad infastidirlo, come il ronzio esasperante delle chiacchiere intorno a lui, così raccolse le sue cose e si diresse spedito verso il bagno per sfuggire al resto del mondo, prima di abbandonare quel posto infernale.
 

Quando uscì dalla toilette non aveva minimamente calcolato la sua presenza, nel bagno degli uomini oltretutto. Restò immobile sulla soglia, costringendosi a non indugiare troppo sulla sua figura slanciata e sicura, invitante ma seria, che lo scrutava silenziosa.
“Questo è il bagno degli uomini”
Le fece notare oltrepassandola per lavarsi le mani. Dallo specchio dinanzi a sé poteva vederla riflessa alle sue spalle, splendida con un filo di trucco, i grandi occhi scuri fissi su di lui, e il broncio impaziente di chi ha qualcosa da dire ma si trattiene dal farlo. Sarebbe impazzito un attimo soltanto lì con lei.
“L’ho notato”
“Bene!”
“Non mi chiedi perché sono qui?”
“Hai accompagnato Stefan per non perderlo di vista?” l’accusò tagliente continuando a darle le spalle, troppo irritato e di pessimo umore per fare altrimenti.
“Stefan è di la”
“Non giustificarti: non mi interessa”
La sentì sospirare, forse nel tentativo di darsi un tono.
“Sto seguendo il tuo consiglio… a quanto pare è lui quello giusto per me”
“Di sicuro in pista fate scintille”
Si voltò, finalmente, verso di lei, commettendo il più grave errore della sua vita. Un leggero odore di vaniglia lo invase stordendolo, l’odore della sua pelle dorata, e l’eccessiva vicinanza ebbe un effetto destabilizzante sul suo corpo, che si infiammò in un attimo, come solo con lei accadeva.
“Anche tu ed Andie non siete male – gli fece notare fredda, immobile ad un passo da lui – Damon Salvatore ha sempre una ruota di scorta per le emergenze”
“Beh, per fortuna impari in fretta anche tu”
“Ho avuto un buon insegnante”
“Il migliore sulla piazza!” la corresse ironico, con un sorrisino tirato di sfida.
“Non temere, so essere la migliore allieva del mondo” lo avvertì a quel punto, inviperita.
Erano vicini, fino a potersi toccare, un solo passo sarebbe bastato a mettere fine a quell’agonia dolcissima. Le profondità scure dei suoi occhi gli accelerarono il respiro in quella che era una battaglia che soltanto uno dei due avrebbe vinto.
“Non lo farai”
“Perché non dovrei – gli domandò sprezzante, alzando appena la voce – non hai nessun potere su di me”
“Non giocheresti mai con i sentimenti di Stefan”
Seppe di averla colpita nel suo punto debole: la compassione. Non era in grado di fare del male a qualcuno per un semplice tornaconto personale, ne era certo. Era uno dei tanti motivi per cui l’amava. Puntò tutto su quello piuttosto che gridarle la verità: gli avrebbe spezzato il cuore.
Dopo qualche attimo di titubanza la giovane donna raccolse il fiato allungandosi lenta verso di lui che temette potesse baciarlo. Lo sperava.
“Ne sei sicuro?” scandì invece all’ultimo minuto, vicina al suo profilo. Dolorosamente vicina.
“Ne sono sicuro”
“Non c’è solo Stefan in quella sala” gli suggerì allora, sdegnosa, con un coraggio e una fermezza che non aveva mai visto in lei. E intanto i suoi occhi non smettevano di cullarle il viso, di ridisegnarle con lo sguardo le rotondità rosee delle labbra. La desiderava più di quanto fosse umanamente tollerabile, e lei lo sapeva. Lo stava sfidando.
“Non lo farai” insistette cocciuto, in un mormorio rauco.
 “Perché?”
“Perché non ne sei capace”
“Tu non sai di cosa sono capace – controbatté maliziosa – ritenta Damon. Perché?”
Al diavolo l’autocontrollo! Quella donne era una droga, e lui ci stava impazzendo.
“Perché sei mia!”
Si avventò su di lei con rabbia e possessione, arpionandole con forza i fianchi morbidi accarezzati soltanto dalla sottile stoffa del vestitino, per tenerla ferma contro di lui, mentre le riassaporava disperato le labbra malferme e fruttate, e si faceva spazio con decisione nell’incavo della sua bocca.
Un suo gridolino strozzato di stupore fuoriuscì appena dall’incastro perfetto delle loro labbra, e l’avvertì rigida per soltanto un istante, prima di affidarsi totalmente a lui, spalancando la bocca per permettere alle lingue di incontrarsi e riscoprirsi complici a mezz’aria.
Forse era l’alcool in abbondanza  che gli scorreva nelle vene, o l’astinenza forzata cui aveva costretto entrambi per giorni, ma i corpi reagirono prepotenti al contatto infiammandosi all’istante, come se realmente potessero prendere fuoco in quell’incrocio di mani, in quelle strette possessive e nel divorarsi l’un l’altro. Le sentì sgorgare dalla gola un gemito d’apprezzamento mentre gli si aggrappava e cingeva spasmodica le braccia al suo collo, affondandogli le dita nei capelli corvini. Era in fiamme con lui.
Le afferrò i fianchi alzandola da terra quel tanto che bastò ad adagiarla sul marmo del lavandino alle loro spalle, e quando lei rispose spalancando le gambe per accoglierlo tra esse temette di perdere il contatto con la realtà nello scontro improvviso dei loro bacini.
Erano in un bagno pubblico, dove chiunque avrebbe potuto vederli, doveva allontanarla prima di perdere il controllo delle azioni … ma la dolce sensazione del suo petto ansante contro di lui, del respiro profondo e irregolare di piacere sulla sua bocca non ancora sazia non gli permise di guadagnare razionalità.
Scese a lambirle il collo di baci e piccoli morsi, venerando ogni centimetro di pelle bollente scoperta, ogni più piccolo insignificante neo o segno incontrato sul cammino … e il suo respiro affannato, e quell’inclinare la testa in estasi invitandolo a proseguire era una meraviglia da ascoltare…
Fu la porta a destarli, riportandoli prepotentemente alla realtà. Una porta per loro fortuna spalancata da un perfetto estraneo che ora li fissava imbarazzato.
“Ehm … dovrei …” tentò di giustificarsi lo sconosciuto.
“Si certo”
Balbettò lei di rimando, in panico, rimettendosi fulminea in piedi. Una risatina divertita precedette invece la sua risposta spavalda.
“Ehi amico! Niente che tu non abbia già visto, no?”
L’uomo sulla trentina boccheggiò allibito.
“Damon!”  lo rimproverò lei di rimando, rossa come un peperone, ad occhi bassi. Così timida e riservata la sua piccola donna, notò intenerito, prima di ricordare in un attimo che lei non era affatto sua … non ancora … non agli occhi del mondo almeno.
 
 

Il mattino seguente un sorrisino luminoso non ne voleva sapere di abbandonargli le labbra … il mattino dopo la resa, lo intitolò mentre si preparava ad uscire. Non l’aveva più vista dopo  l’incontro nel bagno, aveva seguito lo stesso i suoi piani e senza dirsi una parola si erano divisi. Ma lui era stanco di fuggire, di scappare da lei, dalle responsabilità che un loro legame avrebbe comportato, dalle conseguenze che tutto quello avrebbe avuto su Stefan. Ci avrebbe pensato al momento, ora era intenzionato soltanto a scappare da lei e inondarla di baci, avevano diversi giorni di arretrato e non aveva la benché minima idea di tornare indietro. Non si sarebbe fatto ancora spaventare dall’insana convinzione di non essere abbastanza. Lui era abbastanza, dannazione! Lo era per lei!
Con questa consapevolezza si affrettò a scendere le scale e si perse subito dopo nella ricerca delle chiavi di casa, scomparse chissà dove.
“Fratello!”
La voce di Stefan alle spalle lo sorprese sulla soglia.
“Hai visto le chiavi di casa? – si voltò trovandolo ancora in pigiama, scombinato e mezzo addormentato – cosa ci fai tu qui a quest’ora? Non dovresti essere in ufficio?”
“Tu cosa ci fai già vestito e pronto ad uscire?”
“Che vuoi che ti dica … sono diventato il fratello responsabile” si giustificò con chiaro riferimento alla sera precedente, trovando finalmente il mazzo sul mobile di ingresso sotto una pila di fogli alla rinfusa.
“Damon … sono abbastanza sicuro di aver fatto lo stronzo con te ieri sera … scusa. Davvero”
Stefan gli chiedeva scusa? Si immobilizzò ad osservarlo confuso, non sapendo bene cosa dire. Cosa si faceva in quei casi?
“Capisco tutta la situazione che si è venuta a creare, ma non dovevo infierire su di te in quel modo”
Questa si che era bella! Stava davvero ascoltando delle scuse sentite … un invadente quanto indesiderato sentimento di colpa  gli si insinuò alla base dello stomaco, intensificandosi fino a metterlo in completo imbarazzo … non era da lui gesticolare in attesa delle parole giuste, ma accadde.
“Me lo sono meritato – ammise sincero in un sussurro soffiato – sono io quello che si è innamorato della tua ragazza, giusto?”
E sel’è presa a sua insaputa, avrebbe dovuto aggiungere. Ma quel briciolo di amor proprio che gli era rimasto gli suggerì di parlarne prima con lei, cosa che avrebbe fatto subito, non appena fosse uscito da quella casa.
“Beh, come biasimarti …”
“E’ fin troppo facile innamorarsene” constatò in quel piccolo attimo di debolezza e comprensione reciproca.
“Non dirlo a me!”
Un sorriso complice nacque spontaneo sulle labbra di entrambi.
“Vedo che siamo sulla stessa lunghezza d’onda “
Sdrammatizzò a quel punto con una leggera alzata di spalle. Stefan gli resse stranamente il gioco.
“Finalmente! Siamo d’accordo su qualcosa”
Sentirsi schifosamente in colpa non avrebbe descritto la sensazione di vergogna e disagio che provò in quella situazione di ritrovata complicità e fratellanza.
Quella ragazzina era riuscita per un attimo ad unirli, pur mettendoli l’uno contro l’altro. La sua unica colpa era di amarla più di quanto potesse reprimere e sopportare, l’amava tanto da tradire suo fratello, e mai come quella mattina si vergognò dell’intensità di quel sentimento.
“Volevo chiederle di uscire, di ricominciare daccapo” lo avvisò a quel punto il minore, notando forse il disagio e l’incapacità di guardarlo negli occhi. Ingoiò un groppo alla gola.
“Perché lo dici a me?”
“Giochiamo ad armi pari, ricordi? La sincerità è la cosa più importante!”
Sincerità … ripeté a sé stesso, tremando al solo pensiero di Stefan che scopriva tutto. Per la prima volta fu certo che le conseguenze di quell’amore sarebbero state addirittura peggiori di ciò che aveva ipotizzato: avrebbe davvero potuto perderlo per sempre, suo fratello.



Spazio autrice:
buonasera ragazze!! volevo scusarmi per il tardo orario di pubblicazione, solitamente rispetto le scadenze ma questo fine settimana ho fatto uno sgarro ed ora eccomi qui in piena notte, a pubblicare come promesso!
mi scuso anche di non aver risposto ancora ai precedenti commenti delle ragazze ma recupererò prestissimo giuro! giugno è il mese degli esami, e per una studentessa lavoratrice è l'inferno!!! quindi è già tanto riuscire a ritagliare un pò di tempo per pubblicare! ma recupererò appena ho qualche momento disponibile sia le risposte ai vostri commenti sempre troppo gentili con me (vi adoro!!) sia aventuali letture\commenti alle storie che sto seguendo! =)
arriviamo poi al tasto dolente... chi di voi è stata a Perugia?? io per immensa fortuna alla fine ci sono riuscita ... il cast è fantastico, ma sopratutto chi non concorderà con me su Ian?? Mio Dio ragazze dal vivo è ancora più bello! fotografie e schermi non gli rendono giustizia, ha degli occhi immensi! un sorriso mozzafiato...e un corpo da invidia. Quell'uomo è un Dio! ed è adorabile quando parla italiano! penso che ricorderò il suo saluto con quell'adorabile cadenza straniera per il resto della mia vita XD da infarto!Bbeh scusate lo sfogo ma non potevo evitare di commentare qui con voi la fortuna che spero abbiamo condiviso in tante! 
Tornando al capitolo ... beh arriviamo alla resa di Damon ... ma vi avverto che i casini non sono ancora finiti! anzi ... ne vedremo delle belle fino alla fine =)
  
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