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Autore: Mami93    03/06/2013    2 recensioni
E' una storia che parla di due ragazzi e della loro storia. Hikari Yagami è timida e introversa, Takeru Takaishi spavaldo e allegro, ma il loro incontro è destinato a cambiarli entrambi. Un incontro casuale porterà ad un avvicinamento un po' particolare, quasi non voluto. E il tempo porterà loro delle novità.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Hikari Yagami/Kari Kamiya, Takeru Takaishi/TK | Coppie: TK/Kari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IX-Dance, dance, dance!

Malgrado il matrimonio sia alle nove ho deciso di alzarmi comunque abbastanza presto. Il vestito che avevo comprato era appeso alla gruccia nel mio armadio, e la colazione emanava un profumo che invadeva tutta la casa. A dimostrazione di ciò mi vedo capitare Tk ancora in pantofole, con gli occhi impastati dal sonno che trascina i piedi.

“che ci fai già alzata? Mh, sembra buono. Cos’è?” mi domanda vedendo la colazione che ho fatto a entrambi

“una cosa che mi faceva sempre mia madre. Sentirai che spettacolo!” gongolo. Mangiamo tranquillamente e saliamo nelle nostre camere per cominciare i preparativi. Il matrimonio si terrà di pomeriggio, quindi abbiamo tutto il tempo che vogliamo e nessuno che ci metta fretta. Dopo essermi lavata il viso ridiscendo a lavare le nostre tazze, poi torno in camera mia. Dal giorno in cui Yolei mi ha accompagnato a comprare il vestito, ho assolutamente vietato a Tk di vederlo. Lui ha ostinatamente continuato ad insistere ma io ero irremovibile. Spero solo che gli piaccia. In questi giorni ho avuto la bellissima scoperta di venire a conoscenza che Tk non disprezza la moda, anche femminile, soprattutto se di buon gusto. Spesso me lo trovo alla porta che bussa per una scusa o quell’altra, ma io continuo a richiudere la porta prima che possa riuscire a sbirciare qualcosa dalla mia cameretta. Lo aiuto ad aggiustarsi la cravatta (“ma come, non sei capace di fare un nodo dritto? Credevo ti vestissi elegante a causa del tuo lavoro!”), gli do le chiavi della mia macchina in cui si è scordato una “cosa” importante (“mi sono sbagliato, era nel mio cassetto. Grazie comunque!”), lo consiglio sul paio di calzetti da indossare (“non credo che gli altri invitati ti guardino i piedi!”) e così via. Alla fine, quando finalmente siamo tutti e due pronti, mi decido ad uscire dalla mia stanza. Tk mi aspetta in cucina vestito elegantemente con una giacca-pantaloni blu notte degni del testimone dello sposo, una camicia bianca perlata, la cravatta che gli ho annodato nera e due gemelli che fanno sfoggio di se sui polsini della giacca(che mi sono appurata di agganciarli io, tanto perché non mi aveva disturbato abbastanza). Rimasi ferma a contemplarlo per un po’

“sei un bel figurino, sai? Dovresti vestirti più spesso così” mi sorride gentile e mi indica con un gesto della mano

“anche tu sei davvero bella, sai?” abbasso la testa per darmi un’occhiata generale: il vestito rosa cipria mi cade morbido, stringendo la vita, e la gonna, poco sopra il ginocchio, forma delle pieghe morbide. Un paio di bracciali mi adornano le braccia e una giacchetta leggera mi copre le spalle. Le scarpe da ballo completano il tutto, assieme a un filo di trucco sugli occhi e sulle guance. Si, mi sento carina così.

“grazie. Allora, andiamo?” si riprende, come se si fosse appena risvegliato dal coma, e mi precede, aprendomi la porta. La cerimonia si tiene in chiesa, e la sposa, ho il piacere di appurare, è bellissima. Alta e longilinea, ha i capelli neri lunghi raccolti elegantemente e ornati con fili e perle bianche; ma la cosa che mi lascia basita è il vestito: semplice, con le spalline larghe, il corpetto a cuore e la gonna leggermente ricamata di pizzo che scende morbida fino a terra. Malgrado la sua semplicità è comunque bellissima. Non appena mi volto a comunicarlo al cugino della sposa mi sorride maligno

“ti ricordo che è pur sempre mia cugina: non può che essere stupenda!” appunto, come non detto. Cerco di fingermi scioccata e di voltarmi dall’altra parte, ma la sua mano si allunga a prendere la mia e, così intrecciate, la appoggia alla sua gamba. Questo gesto mi coglie in contropiede e rimango muta per tutto il resto della cerimonia. Lo sposo, emozionatissimo, svetta accanto alla futura moglie. Entrambi spendono qualche parola all’amato, promettendosi amore eterno e felicità insieme. Al momento del bacio, però, mi rendo conto di avere ancora la mia mano in quella di Tk. Non capisco per quale motivo, ma ho paura a muovere un singolo muscolo. È come se temessi che a un mio minimo movimento durante questo preciso momento del matrimonio, Tk possa fraintendere le mie intenzioni. Sono sciocca, lo so, ma non posso fare altro che restare ferma come una statua. Ed ecco che, mentre i due neo-sposini si scambiano il loro primo bacio da coniugi, la stretta del mio compare qui accanto aumenta. Resto sbalordita, so perfettamente che è soltanto una mia stupidissima fantasia e che è normale che ogni tanto si muova, ma non riesco a trattenermi dal voltarmi a guardarlo. So che con la coda dell’occhio mi ha notato voltarmi verso di lui, ma non accenna comunque a distogliere gli occhi dalla coppia vicino all’altare. Sembra a me o è particolarmente rigido? Oddio, sto diventando un caso patologico. Finito il matrimonio ci apprestiamo ad uscire dalla chiesa e a prendere ciascuno un pacchetto che ci viene porto all’uscita: contiene chicchi di riso e petali di rose. Non appena gli sposi escono noi li sommergiamo di fiori e pasta, le congratulazioni e tutti in macchina verso il ristorante.

“che dolci che sono!” esordisco non appena ci troviamo da soli.

“lui la odiava quando si sono conosciuti” mi sorprende Tk. Io lo guardo in cagnesco e gli tiro un chicco di riso che mi è rimasto impigliato, non so in che modo, fra i capelli

“tu sei bravissimo a rovinare le atmosfere, sai?” lo sgrido

“ma è vero, non volevo rovinare nessuna atmosfera” si giustifica dispiaciuto. Ad accoglierci e una sala immensa piena di tavoli elegantemente decorati. Le tovaglie sono in tono con il mio vestito (“faccio pendant! Potrei fare da ferma tovaglia e nessuno se ne accorgerebbe” esordisco appena entrati) e dei palloncini svolazzano sopra le nostre teste (“riuscirò a prenderne uno prima della fine della cena!” mi sussurra Tk a un orecchio). Finalmente scopriamo a che tavolo siamo stati assegnati, e un sospiro di Tk mi suggerisce che ci è andata bene: suo fratello e quella che penso sia la sua ragazza e altri nomi che il mio compagno di avventure non si è neppure appurato di comunicarmi. Trovato il tavolo, ancora vuoto, ci accomodiamo e ci guardiamo intorno. Dopo poco sento Tk fremere accanto a me, e quando lo guardo lo scopro a saltellare sulla sedia sbracciandosi per attirare l’attenzione di Matt. La ragazza accanto a lui nota questo emerito scemo e richiama l’attenzione del maggiore. Le sento appena dirgli “credo che voglia che lo raggiungiamo!” e io non posso fare altro che coprirmi gli occhi per la vergogna che dovrebbe provare questo essere seduto accanto a me.

“attiri sempre poca attenzione tu, vero?” gli scocco un’occhiata omicida, infatti anche altre sette o otto persone si sono voltate nella nostra direzione

“tu ignorale, sono tutti snob. Credo siano parenti del mio cuginetto appena acquisito” bofonchia poi fra se e se. Meno male che suo fratello ci ha appena raggiunti! “siete al tavolo con noi!” esordisce euforico Tk allo sguardo interrogativo di Matt!

“ciao Kari. Ti presento Sora, la mia ragazza!” mi presenta il maggiore. Allungo la mano andando a stringere la sua. Una presa forte e sicura: questa ragazza già mi piace!

“piacere!” mi sorride la ragazza. Finalmente mi decido a guardarla seriamente: ha un sorriso dolcissimo e due occhi grandi molto espressivi. Non è eccessivamente bella, ma ha un fascino che abbaglia. I capelli rossi, credo lunghi quanto i miei(alle spalle) sono legati in uno chignon e la sua figura esile è maggiormente sottolineata da un vestito fucsia semi-lungo aderente. Matt, molto simile al fratello minore, ha avuto la sua stessa idea nel vestirsi, se non nel colore della giacca-pantalone color crema. Si accomodano al nostro tavolo e cominciano a discorrere fra loro. Quando ormai la sala è piena Sora mi rivolge uno sguardo

“è un po’ che ci penso: ma io ti ho già vista da qualche parte?” mi domanda attenta. Io rimango spiazzata e scavo nei meandri della mia testa. Posso averla incrociata per strada? Non nego che la situazione può essere plausibile, ma perché mai lei dovrebbe ricordarsi di me, allora? Sono quasi sicura al cento per cento di non averla mai vista ne di aver scambiato parola con Sora, se no credo che me ne ricorderei: ce ne sono poche di persone che esprimono simpatia al primo contatto come lei.

“no, non credo” nel frattempo i  due sposini sono appena entrati e una cascata di applausi li investe. Non appena è tornata la calma Sora riprende il suo interrogatorio

“come fai di cognome?”

“Yagami” distoglie lo sguardo e si mette a sussurrare il mio cognome, come se ripeterlo più volte possa darle l’illuminazione.

“Yagami hai detto? Mi dice qualcosa… hai per caso un fratello?” la vedo illuminarsi, probabilmente vicina alla soluzione del suo enigma

“si, si chiama Taichi” il sorriso le si allarga sul viso; capisco di aver fatto tombola.

“Tai, quel ragazzo che gioca a calcio… lo scavezzacollo!” capisco subito che non può aver sbagliato persona: l’ha descritto alla perfezione malgrado le sole due frasi

“si, è lui. Lo conosci?” gli chiedo incuriosita

“bhe, chi non conosce Tai?” mi chiede retoricamente. “ha la nostra età” indica se e Matt. Rimango stupita dalla sua rivelazione: non credevo che mio fratello e quello di Tk fossero così coetanei; sarà che il mio fratellone si comporta sempre come un bimbo?

“mi odia, sai?” esordisce Tk. Non mi ero accorta che gli altri due avevano smesso di parlare e che ci stessero ascoltando

“chi, Tai? No, lui non credo che sia neppure capace di odiare, dico bene?” chiede Sora rivolta al suo ragazzo, il quale fa una faccia che dice tutto il contrario

“bhe, dipende, ricordati che stiamo parlando di mio fratello”. La rossa si volta verso di me, come se Matt nemmeno avesse parlato, a chiedere conferma della sua ipotesi.

“bhe, se fossimo in un altro contesto ti darei ragione, ma Tk… diciamo che non gli va troppo a genio!” ammetto mesta

“credo che abbia solo paura che possa portarti via da lui!” butta lei. Io rimango basita alle sue parole: come vuole portarmi via da Tai! Non crederà che… sono pronta a ribattere, ma proprio ora arrivano i camerieri a domandarci cosa gradiamo come primo, e io sono costretta a lasciare cadere il discorso. La serata procede tranquilla fra risate, offese fraterne e chiacchiere varie. Ben presto scopro che stare in compagnia di Sora è molto piacevole e riesco a relazionarmi perfettamente con lei. Anche Matt non è poi così male. È taciturno e un po’ enigmatico, ma sa tenere vivo un discorso, e probabilmente, malgrado l’enorme differenza di caratteri, immagino che andrebbe d’accordo con Tai. Fortunatamente Sora e Matt non si scambiano effusioni varie da fidanzatini innamorati, perché davvero mi troverei in imbarazzo con il fratello accanto. Solo alla fine del secondo mi trovo in difficoltà. Senza un motivo apparente la ragazza seduta di fronte a me esordisce

“sono curiosa; che cosa ti lega a Tk?” io mi sento avvampare e resto a fissare il piatto, nel mentre che penso a una risposta

“forse vuole farsi santificare!” abbozza Matt ironico.

“anche tu con questa storia? Guardate che non sono poi così male!” sbotta il povero fratellino, prima di tornare a rivolgermi uno sguardo assetato di verità

“ehm, bhe, diciamo che siamo buoni amici, e mi ha salvato da una casa pericolante. Però maggiormente la prima” tentenno. Mi sento ridicola e al centro dell’attenzione

“le migliori storie nascono da un’amicizia, sai?” mi domanda Sora. Inizialmente annuisco, senza capire appieno il senso della frase, poi come un uragano mi travolge, e capisco, forse solo io, il doppio senso della frase

“le migliori storie?” chiedo, facendo finta, con pessimi risultati, di non aver capito

“già. Anche io e Matt eravamo migliori amici!” ok, allora il doppio senso c’era, eccome! Torno a fissare il piatto, poi cerco di sfuggita lo sguardo del mio coinquilino: mi sta fissando, e non appena nota che lo guardo mi rivolge un sorriso dolcissimo. Riesco a mala pena a rispondere, prima di allungare il piatto al cameriere, giusto per trovare una scusa per fare qualcosa, qualsiasi cosa tranne starmene lì con le mani in grembo a nascondermi il viso. Dopo il taglio della torta un uomo si avvicina al nostro tavolo. Inizialmente non gli presto grande attenzione, ma non appena si accomoda sulla sedia accanto a Sora mi decido a domandarmi chi sia. La domanda resta per poco senza risposta: senza che la ragazza se ne sia accorta, l’uomo la abbraccia, facendola sussultare, per poi dedicargli un sorriso di fiducia e grande stima. Solo adesso noto gli occhi: di un azzurro intensissimo. Mi sembra di guardare il viso di Tk, solo un po’ più invecchiato. È suo padre, ora ne sono certa.

“signor Ishida! Come sta?” chiede raggiante

“bene stella, voi?” finalmente si decide a far scorrere lo sguardo sui presenti, fino a soffermarsi su di me

“ciao papà!” lo saluta Matt

“vi chiedo scusa se non sono potuto venire prima a salutarvi, ma vostra zia mi ha trattenuto. Dovreste conoscerla…” sfoggia un sorriso beffardo, che evidentemente gli altri tre riescono ad interpretare, perché cominciano a ridere

“sei al tavolo con zio Toshida e zia Milly? Povero te!” esclama Tk. Il padre annuisce sconsolato, poi torna a puntare quegli occhi azzurro cielo su di me, e mi sento come attraversata da quello sguardo così intenso…

“chi è questa bella fanciulla che vi fa compagnia?” domanda rivolto a nessuno in particolare. È Tk a rispondere

“lei, papà, è Kari. Kari, ti presento mio padre,Hiroaki” allungo la mano e gliela stringo. Mi rivolge un sorriso di accoglienza

“ah, la mia ballerina?” chiede sempre sorridendo. Io guardo Tk, che sospira, come esasperato

“si. Kari, ti chiedo perdono, ma gli ho parlato del tuo desiderio di ballare e lui ne ha fatta una questione di vita o di morte. Ne è entusiasta!” rivolgo un sorriso di gratitudine al signor Ishida

“grazie, ma non ce n’è bisogno. Non vorrei disturbarla!” abbozzo

“dammi del tu, per favore. E non mi disturbi affatto, cara. Anzi, mi fa davvero piacere che una bella ragazza come te voglia ballare con un vecchietto come me!” so che sta scherzando, ma non posso fare a meno di dissuaderlo dal fatto che non è anziano.

“balli?” mi chiede Sora. Le rispondo affermativamente con un segno della testa, e nel suo sguardo vedo una luce di interesse nei miei confronti che non avevo mai visto in nessuno “sono curiosa di vederti, allora!”

“ma no, non sono poi così brava. Non è niente, solo una passione!” cerco di minimizzare

“questo, se permetti, lascialo decidere a me. E sappi che il fatto che è solo una passione non diminuisce la sua bellezza” la foga con cui Sora appoggia questo discorso mi mette ancora maggiormente in imbarazzo, e Tk se ne accorge

“ma come, l’altro giorno mi dicevi che quando sei in pista non ti accorgi degli sguardi che hai addosso e adesso ti vergogni a parlarne?” lo incenerisco con gli occhi mentre che il signor Ishida si congeda dal nostro tavolo

“allora ti aspetto a bordo pista!” e mi strizza l’occhio, il che mi provoca una risata isterica.

“sei al corrente che non ti mollerà più?” mi informa Tk

“si, e il che non mi dispiace affatto!” confesso

“e sei al corrente che anche suo figlio minore è bravo a ballare?” interviene Matt

“si, so anche questo, infatti non si salverà. Tu invece?” spero solo che questo mio misero tentativo di cambiare argomento funzioni

“io cosa?” cerca di svicolare

“tu balli?” chiedo, anche se sto guardando Sora, la quale decide di rispondere al suo posto, visto che non sembra intenzionato a proferire parola sull’argomento

“si. E neppure tanto male. Il problema maggiore è trascinarcelo, sulla pista!” mi confida. Noto con la coda dell’occhio che ha intrapreso un interessantissimo discorso col fratello minore e non sembra minimamente interessato a noi, ma credo che al contrario sia tutt’orecchi.

“tu invece? Hai degli hobby?” domando

“si, parecchi, e cambiano ogni settimana!” continuiamo così fino a che la sala non è vuota per più della metà, poi finalmente anche noi ci accingiamo a raggiungere la sala allestita da ballo. Lì, sul bordo interno, appoggiato al bancone del bar si trova il padre di Tk, che decidiamo di raggiungere. Osserviamo tutti rapiti, o quasi, il ballo dei novelli sposi, poi parte una musica che mi suona famigliare.

“e cominciamo subito con i balli per vecchi!” esordisce quel povero scemo del mio co-inquilino. Suo padre mi si para davanti e mi porge una mano, che prendo subito, senza esitare un solo secondo

“ehi, vecchio a chi?” gli chiede il padre prima di tirarmi verso la pista

“così almeno dopo potete andare a nanna!” lo sento urlare, ma lo ignoro completamente; ora sono totalmente presa dai miei gesti e da quelli del mio ballerino. È poco più alto di me, il che, devo dire, è un bene, così ho una presa più salda sulla sua spalla sinistra. Chiudo per un secondo gli occhi e lascio che il ritmo del valzer lento mi scorra dentro, suggerendomi cosa fare. Poi sento il corpo del signor Ishida muoversi verso di me, e io reagisco, muovendo i passi che già so. Riesce a guidarmi tranquillamente, senza scossoni ne passi strani, e io lo seguo, come se fosse il mio compagno da sempre. Proseguiamo così, girando per tutta la pista, e il resto scompare dalla mia testa. In un angolo remoto della mia testa mi rendo conto che c’è gente che ci sta guardando, e pure Tk è fra quelli, ma la cosa non mi tocca minimamente. I piedi si muovono automatici, le spalle assecondano ogni mio movimento e io mi lascio andare. è davvero bravo come mi diceva il figlio! La canzone giunge al termine, e subito di seguito un’altra. Senza neppure chiederlo, continuiamo così per altre due canzoni, senza chiederci se vogliamo riposare o altro. Semplicemente balliamo. Forse per un attimo noto che qualcuno si è avvicinato a Tk, ma la cosa non mi interessa. Alla quarta canzone la musica cambia. Solo adesso noto che qualcuno mi si è materializzato accanto: Takeru. Sta guardando il padre con fare curioso.

“mi permetti un ballo?” chiede, più a lui che a me. Suo padre si china appena in un inchino e allunga la mano destra, quella che stringe la mia, posandola su quella di Tk, già aperta ad attendere. Cambia la persona, ma la differenza è minima: gli occhi sono gli stessi, e forse le rughe appena accentuate disegnano un viso più caldo, ma anche questo è altrettanto gentile. Tango! Gioisco silenziosamente e gli rivolgo uno sguardo interrogativo

“sei sicuro?” lo stuzzico. Il sorriso che mi rivolge mi fa intendere che non aspetta altro. All’inizio lo sento insicuro, forse anche per la distanza che credo voglia tenere fra noi due. Dopo pochi passi mi blocco sul posto, e lui mi guarda, non capendo.

“senti, se vuoi ballare a modo bisogna che guidi tu. Lo sai, no?” chiedo scettica

“certo che lo so!” risponde piccato. Mi ri-avvolge il fianco con il braccio, e questa volta sento la pressione necessaria. Riprendiamo da capo, e questa volta è molto meglio. la presa è più forte, il contatto più sicuro. Credo che inizialmente avesse come paura a tenermi vicina, ma le mie parole devono averlo svegliato. “scusami, ma è molto che non ballo. Devo riprendermi!” mi sussurra, mentre facciamo l’ennesimo giro a sinistra. Sorrido, pensando già alla mia prossima mossa

“non ti preoccupare” e proprio ora prendo io il controllo della situazione e per qualche passo sono io a portarlo. Lo sento allontanarsi leggermente da me, probabilmente per guardarmi in faccia; incrociato il suo sguardo sorrido. Lo sento risvegliarsi, e finalmente si comincia davvero a ballare! Continuiamo a girare come due piroette fra una coppia e l’altra, e devo ammettere che una ragazza o due appoggiate ai muri esterni mi ha guardato con un po’ di invidia mentre eseguivo la bandiera. Sinceramente non so neppure quant’è che sono in pista, ho perso il conto, ma ora mi sento un tantino affaticata. Decidiamo di andare a prendere qualcosa da bere. Con il mio bicchiere di aranciata in mano fisso la pista e lì vedo una stupenda ragazza di fucsia vestita piroettare leggera. Sgomito Tk e gli indico, con un cenno della testa, suo fratello e la sua ragazza

“te l’ha detto Sora che è bravo, no?”

“anche tu non te la cavi per niente male!” affermo sicura

“hai fatto caso che c’erano delle ragazze che avrebbero pagato oro per essere al tuo posto?” mi chiede gentilmente. Cercando di fare la sostenuta scuoto un po’ la testa

“si, ho notato qualcosa, ma non ci ho fatto caso più del dovuto!” poi Tk mi spiazza

“ma sei poi sicura che stessero invidiando il tuo modo di ballare?” lo guardo incredula “che ne sai che non volessero essere al tuo posto per ballare con me?” ok, ora le ho sentite tutte. Per fortuna proprio ora sta arrivando il signor Ishida. Appoggio la mia aranciata sul bancone e, voltandomi a guardarlo, comunico al mio compare

“è meglio che mene vada, dopo l’ultima idiozia che hai detto!”. Così torno in pista a scatenarmi. Foxtrot e valzer li ballo tutti con il signor Ishida, poi torno dal mio compagno abbandonato, dove trovo Sora e Matt. Con mia enorme sorpresa il maggiore mi stupisce con un

“sei stanca?” alla mia risposta negativa guarda per un secondo la sua ragazza e torna fissarmi, più serio che mai “facciamo un ballo?” io, seppur sorpresa, accetto di buon grado. Matt è davvero spettacolare come ballerino, e addirittura mi fa fare dei passi nuovi che non avevo mai eseguito, ma purtroppo mi godo una sola canzone. Infatti accanto ci troviamo subito Sora e Tk, la prima radiosa come non mai, il secondo un po’… infastidito? Ognuno si riprende le proprie “partner” e mi decido a chiedergli cosa c’è che non va

“Tk? Che hai?” immaginavo mi avesse chiesto perché credevo che ci fosse qualcosa che non andava, invece mi confessa subito

“sono arrabbiato con Matt” lo allontano per guardarlo in faccia, ma il suo sguardo e sfuggente “ora che hai ballato con lui penserai che faccio schifo!” rimango a bocca aperta, incredula

“stai scherzando, vero?” e giuro che lo penso sul serio! Lui nega, e io scoppio a ridere

“scemo! Non lo penso affatto. Si, è vero, è davvero bravo” e qui sento la sua presa irrigidirsi “ma ballare con te mi piace davvero; quindi non ti preoccupare, puoi essere anche il ballerino peggiore al mondo che non mi importa!” che cosa mi ha fatto essere così sincera? Bah, saperlo! La presa sul mio fianco e sulla mano aumenta, e capisco che ne è riconoscente. Decidiamo di prenderci un momento di riposo prima di cader entrambi sfiniti. E pensare che è appena un’ora e mezza che balliamo! Dopo altri venti minuti il signor Ishida ci raggiunge

“è giunta l’ora che i vecchi vadano a letto!” infatti in pista c’è stato come un cambio: i ragazzi hanno preso il posto degli adulti, e la musica ha preso un ritmo pompato, carico di batterie e bassi.

“ne è sicuro? Potrebbe comunque divertirsi, sa?” provo a dissuaderlo. Mi sorride, amorevole

“non ne dubito, ma comincio ad essere stanco” si sporge a prendermi una mano fra le sue. Mi sento in imbarazzo, ma mi sforzo di non distogliere gli occhi dai suoi “mi ha fatto davvero piacere conoscerti, Hikari. Spero che ci rincontreremo presto!” dopo i saluti io e Tk ci uniamo a Sora, che è in pista da più tempo di noi; Matt non adora scatenarsi, quindi ci aspetta seduto. Dopo poco decidiamo di andare a casa anche noi, ormai sfibrati dalla lunga giornata. Così salutiamo tutti e ci dirigiamo verso l’auto, che piomba in un silenzio di tomba, mantenuto giusto perché siamo entrambi troppo stanchi per parlare.

“grazie per avermi invitata, ora che so come è andata la serata sono sicura che me ne sarei davvero pentita, se non fossi venuta” ringrazio Tk. Dal canto suo mi rivolge uno sguardo lieto; forse anche lui è grato di avermi convita ad andare al matrimonio. Ci auguriamo la buona notte e ci prepariamo per andare a letto; sfiniti e felici.

 

Rieccomi! Che ne dite? Innanzitutto: W IL BALLO! Tutto ciò che Hikari dice è frutto mio! Mi spiego: la penso esattamente allo stesso, identico modo. Dovete sapere che, a seguito delle lezioni di ballo da sala che seguo, ho sviluppato un amore incondizionato verso questo “sport”. Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, e vi invito a recensire in molti!!! Baci baci dalla vostra Mami!

P.S:Breve sproloquio: questo annuncio è soprattutto per chitta97 perché so che non aspettava altro, ma anche Fallin (se mai vorrà tornare tra noi! :P) credo sarà lieta di sapere che nel  prossimo capitolo si vedranno delle scintille; e chi vuole intendere, intenda. A buon intenditore poche parole!

  
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